
Poster a corredo del volume di Sergio Bocchini Schede bibliche per l'insegnamento della religione cattolica nella scuola superiore.
Nato dall'esigenza di offrire all'IRC uno strumento ancora più pratico ed essenziale di quello già pubblicato con lo stesso nome e suddiviso in biennio e triennio, il testo esce con una nuova impostazione generale, più compatto e omogeneo nella presentazione dei saperi essenziali dell'IRC, snellito in alcune parti, così da accompagnare gli alunni in tutto l'arco della scuola superiore.
Non vuole essere una mini-enciclopedia del sapere religioso, ma uno strumento propositivo che aiuta l'insegnante nella molteplicità delle situazioni in cui si trova a operare, lasciando più libertà didattica e più spazio alla creatività. Al libro è inoltre allegato l'utilissimo CD della Bibbia di Gerusalemme.
La novità consiste soprattutto nella ristrutturazione dei contenuti suddivisi in cinque percorsi:
antropologico-spirituale
biblico
storico-religioso
teologico-ecclesiale
etico-esistenziale
Il volume è composto da 17 moduli, suddivisi in 5 percorsi. Ogni area o percorso si contraddistingue per un colore diverso, richiamato graficamente nei vari moduli che ne fanno parte e nelle singole lezioni.
Il volume è corredato di un utilissimo CD che contiene tutta la Bibbia di Gerusalemme, completa di note e rimandi ai passi paralleli, consultabile anche attraverso un motore di ricerca.
Al testo è abbinata una GUIDA PER L'INSEGNANTE particolarmente ricca di materiali che contiene le "istruzioni per l'uso" del volume, tecniche e sussidi per animare l'IRC, documenti, verifiche e relative 'soluzioni', nonchè un bel poster a colori sulla simbologia cristiana da affiggere in classe.
Nato dall'esigenza di offrire all'IRC uno strumento ancora più pratico ed essenziale di quello già pubblicato con lo stesso nome e suddiviso in biennio e triennio, il testo esce con una nuova impostazione generale, più compatto e omogeneo nella presentazione dei saperi essenziali dell'IRC, snellito in alcune parti, così da accompagnare gli alunni in tutto l'arco della scuola superiore.
Non vuole essere una mini-enciclopedia del sapere religioso, ma uno strumento propositivo che aiuta l'insegnante nella molteplicità delle situazioni in cui si trova a operare, lasciando più libertà didattica e più spazio alla creatività. Al libro è inoltre allegato l'utilissimo CD della Bibbia di Gerusalemme.
La novità consiste soprattutto nella ristrutturazione dei contenuti suddivisi in cinque percorsi:
antropologico-spirituale
biblico
storico-religioso
teologico-ecclesiale
etico-esistenziale
Il volume è composto da 17 moduli, suddivisi in 5 percorsi. Ogni area o percorso si contraddistingue per un colore diverso, richiamato graficamente nei vari moduli che ne fanno parte e nelle singole lezioni.
Il volume è corredato di un utilissimo CD che contiene tutta la Bibbia di Gerusalemme, completa di note e rimandi ai passi paralleli, consultabile anche attraverso un motore di ricerca.
Al testo è abbinata una GUIDA PER L'INSEGNANTE particolarmente ricca di materiali che contiene le "istruzioni per l'uso" del volume, tecniche e sussidi per animare l'IRC, documenti, verifiche e relative 'soluzioni', nonchè un bel poster a colori sulla simbologia cristiana da affiggere in classe.
Dopo i volumi sui vizi capitali (2013), le opere di misericordia (2014), i doni dello Spirito Santo (2015), le beatitudini (2016) che raccolgono la singolare e felice esperienza delle prediche al «Festival dei Due Mondi» di Spoleto ecco il quinto sul Padre nostro.
Ripercorrere le parole di questa preghiera con attenzione conduce a scoprire che cosa significhi pregare, se sia possibile parlare con Dio, se non si tratti di una illusione, se gli possiamo domandare effettivamente qualcosa. Perché per pregare è indispensabile trovare il cammino del cuore, centro della persona, punto preciso in cui l’uomo si conosce in verità.
"Le parrocchie rappresentano in certo modo la Chiesa visibile stabilita su tutta la terra": così la Sacrosanctum Concilium del Vaticano II. E Paolo VI nella Catechesi Tradendae: "Lo si voglia o no [la parrocchia] resta un punto capitale di riferimento per il popolo cristiano, anche per i non praticanti". Una prospettiva teologica e una prospettiva storica-pastorale. Il volume è dedicato a "le prime parrocchie" e dietro questa espressione si individuano già i temi di sempre: la condizione economica del clero, la sacralizzazione del sacerdozio ministeriale, la tensione laici-clero, il rapporto con il territorio, le forme della pastorale: catecumenato e battesimo, messa domenicale, liturgia e culto dei santi, monachesimo e matrimonio.
Vengono definiti "secoli dell'infanzia" quelli immediatamente successivi all'origine della parrocchia, perché in quel tempo essa ha subito, come un bambino, una specie di tutela e di ingerenza da parte di regni e imperi che ne hanno condizionato l'autonomia e la funzionalità. Il volume, procedendo con una scansione cronologica, tratta della parrocchia dapprima nei regni barbarici, poi nell'impero carolingio, infine nelle entità territoriali sorte dopo Carlo Magno. Di ogni momento storico l'autore delinea il quadro politico-sociale e i problemi relativi. Su questo sfondo ricostruisce il diffondersi e l'organizzarsi delle parrocchie, la documentazione sul clero, la vita dei fedeli, le linee pastorali complessive.
La parola "crescita" sintetizza bene la storia della parrocchia nei secoli del Medioevo maturo. In tale periodo assistiamo al prodursi di una legislazione specifica sulla parrocchia da parte dei grandi concili della Chiesa latina, di concili provinciali e di sinodi; la parrocchia assume connotati differenti a secondo di singoli paesi (il volume esamina Francia, Spagna, Inghilterra, Boemia, Ungheria, Polonia e l'Italia, caratterizzata dal ruolo pastorale della pieve); con la "riforma gregoriana" la visita pastorale diventa uno strumento di governo ordinario e di formazione di documentazione disponibile per lo storico. Clero e fedeli, con l'analisi delle rispettive caratteristiche, risultano gli altri due grandi temi del volume.
Il volume prende in considerazione il periodo che va dalla fine della "cattività avignonese" alla celebrazione del Concilio di Trento. La parrocchia è coinvolta in due movimenti antitetici e in rapporto tra loro di causa ed effetto. Da una parte nella Chiesa emergono vistosi fenomeni degenerativi (a livello dogmatico, morale e giuridico) che impediscono alle strutture pastorali e di governo di raggiungere le proprie finalità. Dall'altra e come reazione, nasce nella Chiesa un moto di riforma che coinvolge vescovi, clero, religiosi e laici. Ora la storia della parrocchia diventa soprattutto storia dei suoi due elementi costitutivi: clero e fedeli, che vengono esaminati nelle sfaccettature e nella qualità della loro presenza.
Il concilio di Trento termina nel 1563 e l’anno dopo Pio IV ne conferma tutti i decreti, rendendoli esecutivi per l’intera cristianità. Nasce la parrocchia tridentina, che ha avuto il merito di creare, per la prima volta nella Chiesa, un’omogeneità pastorale. Per descriverla l’autore non segue il metodo cronachistico, ma quello che privilegia la vita nel suo complesso.
Il volume – quinto e conclusivo di una serie che ha visto i primi quattro pubblicati dalle Edizioni Dehoniane Roma e ora acquisiti dalle EDB – presenta una documentazione unica sulle scelte pastorali che hanno avviato una vera «riforma tridentina» attraverso le parrocchie. Mette a fuoco «le vie praticate per l’attuazione della riforma», con dati d’archivio documenta la pastorale, la vita quotidiana del clero in cura d’anime, i redditi della parrocchia, il suo rapporto con il territorio. I capitoli su feste di precetto, devozioni, anno liturgico, ciclo della vita (nascita e battesimo, matrimonio, esequie) offrono materiale prezioso per la riflessione antropologica e pastorale.
Parrocchia è un vocabolo in circolazione da almeno 1600 anni. Con il quinto volume l’autore conclude una ricerca che porta a quella “civiltà del campanile” tipica del nostro paese, della quale ancora vive la maggior parte degli italiani. La storia della parrocchia diventa allora un modo per capire la nostra società e la nostra Chiesa.
Sommario
Presentazione. Introduzione. 1. Le vie praticate per l’attuazione della Riforma. 2. Il concilio di Trento dalle enunciazioni ai fatti. 3. La parrocchia: realtà e problemi. 4. La lotta alle superstizioni. Bibliografia.
Note sull'autore
Vincenzo Bo, parroco di Monterosso al Mare e noto specialista di religiosità popolare, è nato a Sestri Levante nel 1922 e morto nel 1999. Laureato in scienze sociali all’Università di Lovanio, ha pubblicato Parrocchia tra passato e futuro (1977), Religiosità popolare (1979), Festa, riti e magia (1983), La religione sommersa (1986). Ha, inoltre collaborato, insieme ad altri autori, ai volumi: Dizionario di pastorale della comunità cristiana (1980), La festa (1980), Il pellegrinaggio e le tradizioni popolari (1982). È autore della Storia della parrocchia in cinque tomi, di cui sono stati disponibili finora i primi quattro volumi: 1) I secoli delle origini (sec. IV-V), 21992; 2) I secoli dell’infanzia (sec. VI-IX), 1990; 3) Il travaglio della crescita (sec. XII-XIV), 1991; 4) Il superamento della crisi (sec. XV-XVI), 1992.
È stato membro del Consiglio del COP e redattore della rivista Orientamenti pastorali. L’attuale presidente del COP così descrive la sua figura: «Vincenzo Bo aveva la stoffa di un vero intellettuale, paziente ricercatore, capace di collegare i mille fili dell’esperienza per farne apparire un disegno compiuto. Si potrebbe dire che fu prete innamorato del suo ruolo di pastore, così come fu uno studioso capace di dare dignità scientifica a quanto l’azione pastorale ha prodotto di tradizioni nel corso dei secoli».
La confessione consiste nel riconciliarsi. Non si tratta di una semplice riconciliazione con la propria coscienza,ma di una riconciliazione con Dio, che abbiamo tradito, che abbiamo abbandonato per scegliere un altro signore, un altro pastore. Cos'è la confessione? Perché mai dobbiamo confessarci? Quali obblighi questo implica e dove può condurci? Formulando queste domande il compianto metropolita Anthony Bloom voleva rendere sempre più consapevoli i fedeli del gregge a lui affidato della gravità e della serietà del grande sacramento della misericordia di Dio. Riconciliarsi è abbandonare l'atteggiamento di chi si accontenta della condizione in cui si trova e compiere lo sforzo di cambiare per ritornare a Dio, ricomponendo l'unità dentro di sé e ritrovando la pace con il proprio prossimo, assumendo le proprie responsabilità e rinnegando il male. In questo fascicolo pubblichiamo la traduzione di due meditazioni tenute dal metropolita Anthony Bloom ai suoi parrocchiani il 30 dicembre 1989, in occasione della veglia di preparazione alla confessione in vista del Natale ortodosso. Il metropolita Anthony Bloom (1914-2003) è stato esarca per l'Europa occidentale del Patriarcato ortodosso di Mosca.
In un contesto nel quale, funebre cippo epocale, si staglierà a lungo la pira delle Torri gemelle di Manhattan, l'«antagonismo» globale risulta il fenomeno di gran lunga più minaccioso. Blondet spiega come e perché siano sorte, contemporanee e complici, la nuova burocrazia interplanetaria e il nuovo indomabile Quinto Stato: due caste contrapposte negli scopi ma apparentate dallo sprezzo per la civiltà democratica e dalla capacità di agire dappertutto. L'una vuole il Controllo globale; l'altra, propriamente, non vuole perché non è capace di intendere e di volere (ed è per questo che il supercapitalismo l'apprezza come il migliore degli antagonisti) (pp. 248).
Costruire dighe in India, piantare alberi in Burkina Faso, salvare i niños da rua in Brasile... sono queste le immagini che tutti abbiamo in mente quando si parla di "cooperazione allo sviluppo". Quello che invece pochi sanno è che dietro queste parole spesso si celano confusione, contraddizioni, talvolta solo ipocrisia. Ciò che passa per cooperazione allo sviluppo troppo spesso finisce per migliorare soltanto le condizioni di vita di chi già ha molto, mentre danneggia proprio le persone che in teoria dovrebbe aiutare. In questo volume Maggie Black ci racconta quanto sta accadendo in nome dello sviluppo e quanto dovremmo fare per difendere davvero gli interessi dei più poveri.