
Un giovane, che sceglie di donarsi al Signore nella povertà, castità e obbedienza di una vita religiosa consacrata, apre il suo diario, la sua Smemoranda e scrive ai suoi coetanei con semplicità, senza difese, con entusiasmo, immediatezza, ingenuità, dubbi e prime forti convinzioni.
Dalla quarta di copertina:
Un giovane, che sceglie di donarsi al Signore nella povertà, castità e obbedienza di una vita religiosa consacrata, apre il suo diario, la sua Smemoranda e scrive ai suoi coetanei con semplicità, senza difese, con entusiasmo, immediatezza, ingenuità, dubbi e prime forti convinzioni.
Non è un teologo, fra qualche anno si esprimerà con concetti teologici più raffinati e - chissà? - forse i suoi amici non lo capiranno più. Oggi scrive loro così, utilizzando lo stesso linguaggio, con il loro modo di capire la fede, che va bene per la loro vita e non pretende di diventare ‘normativa’ e li aiuta a sognare da innamorati pazzi di Gesù. Fa insomma parte della prima generazione che è passata dalla categoria dei timorati di Dio a quella degli innamorati di Dio.
Come affrontare l'arrivo di un figlio al giorno d'oggi? Come pensare a una Buona Nascita? Cosa serve per recuperare quegli aspetti più caratteristici, fisiologici, storici e umani che la nascita di un figlio porta con sé? Senza edulcorare i racconti, senza diluire le riflessioni, crediamo che sia necessario avere il coraggio di prendere posizione su cosa voglia dire l'attesa, il dare alla luce, l'essere genitori, sul fatto che non esistono scorciatoie per fare meglio le cose, su come si possa sempre cambiare rotta, leggere la propria storia e assumere un ruolo importantissimo verso i propri figli e verso la società. In questo libro, narrativo e non manualistico, completo di storie reali e spunti concreti, si vogliono accompagnare le donne e i loro partner nella scoperta - e nella ri-scoperta - del percorso della gravidanza, mettendo in luce le ambivalenze, raccontando ciò che ci si aspetta non venga taciuto, affrontando cosa bisognerebbe socializzare di questa esperienza. Un libro che propone la Buona Nascita come il modo per poter avviare il più bel percorso che si possa fare: quello di una vita insieme. Perché se tutta la gravidanza è una storia, un percorso "in relazione" e "di relazioni", allora non possiamo affidarci solo all'esperienza scientifica, ma dobbiamo recuperare il ruolo del partner, dei fratelli, della rete, del villaggio, del bambino stesso che stiamo aspettando e quindi la relazione con noi stesse. Per rimettere al centro la persona, con il suo peso specifico di essere, di bisogni, di sensazioni, di emozioni. Di vita che passa e che fa nascere.
Il volume inaugura un itinerario di iniziazione cristiana per bambini (previsto in 5 anni) che abbraccia un'impostazione catecumenale. Il punto di partenza di tale scelta è la presa di coscienza delle mutate, attuali condizioni socio-religiose in Italia: quando si presentano a frequentare la parrocchia o il catechismo, molti bambini non hanno ricevuto alcuna iniziazione alla fede e sanno a malapena chi è Gesù. È pertanto necessario un tempo di 'prima evangelizzazione', a cui il percorso fa seguire tre anni di discepolato-catecumenato durante i quali i bambini possono gradualmente sperimentare la vita cristiana e al termine, se lo desiderano e sono pronti, ricevere i sacramenti; è infine previsto un tempo di mistagogia per vivere e mettere in pratica quanto ricevuto.
Pronti… via! introduce i bambini a una progressiva e graduale scoperta della fede, attraverso un approccio iniziale con la figura di Gesù. Le famiglie sono coinvolte con incontri per genitori, attività da svolgere a casa e celebrazioni insieme, in modo sempre consapevole e rispettoso delle singole scelte ed esperienze.
Sommario
Presentazione (don G. Benzi, direttore dell'Ufficio Catechistico Nazionale). Introduzione. Fare iniziazione cristiana oggi. Tappa 1. Accolti come famiglia, ammessi nel gruppo. Tappa 2. Alla scoperta di Gesù. Tappa 3. Un Signore che si offre per amore. Tappa 4. Nella gioia del Risorto.
Note sugli autori
Paolo Sartor si occupa di catecumenato e iniziazione cristiana in diocesi di Milano ed è membro della Consulta dell'Ufficio Catechistico Nazionale. Insegna all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Ha pubblicato con P. Caspani L'iniziazione cristiana oggi (Milano 2005), ABC per riscoprire il Battesimo (Cinisello Balsamo 2007) e Iniziazione cristiana (EDB, Bologna 2008) e, con F. Margheri e S. Noceti, Le domande della fede (EDB, Bologna 22002).
Andrea Ciucci si occupa prevalentemente di percorsi sperimentali e innovativi nella pastorale giovanile e nella catechesi per l'iniziazione cristiana nella diocesi di Milano. Membro della Consulta diocesana per la catechesi e della Commissione arcivescovile per gli itinerari d'iniziazione cristiana, coordina la sperimentazione diocesana per la fascia 7-11 anni. È autore di articoli di formazione per catechisti e di sussidi biblici per ragazzi.
I volumi (sussidio + guida) inaugurano un itinerario di iniziazione cristiana per bambini (previsto in 5 anni) che abbraccia un'impostazione catecumenale. Il punto di partenza di tale scelta è la presa di coscienza delle mutate, attuali condizioni socio-religiose in Italia: quando si presentano a frequentare la parrocchia o il catechismo, molti bambini non hanno ricevuto alcuna iniziazione alla fede e sanno a malapena chi è Gesù. È pertanto necessario un tempo di 'prima evangelizzazione', a cui il percorso fa seguire tre anni di discepolato-catecumenato durante i quali i bambini possono gradualmente sperimentare la vita cristiana e al termine, se lo desiderano e sono pronti, ricevere i sacramenti; è infine previsto un tempo di mistagogia per vivere e mettere in pratica quanto ricevuto. Pronti... via! introduce i bambini a una progressiva e graduale scoperta della fede, attraverso un approccio iniziale con la figura di Gesù. Le famiglie sono coinvolte con incontri per genitori, attività da svolgere a casa e celebrazioni insieme, in modo sempre consapevole e rispettoso delle singole scelte ed esperienze. Età di lettura: da 7 anni.
Dieci parole per spiegare il profondo cambiamento della vita quando si entra nella preadolescenza. Dieci parole indagate nel loro valore spiritualeemozionale. Un libro destinato ai ragazzi, per aiutarli a riflettere su se stessi e il mondo che li circonda. Diviso in tre sezioni: Io, Io e gli altri, Io e il Futuro, questo volume, arricchito da fotografie, ha il pregio di parlare anche a educatori e genitori.
Natalità, fisco, sostegni finanziari, servizi di assistenza, politiche di conciliazione, misurazione d'impatto delle politiche, protagonismo delle famiglie: la riflessione sulle politiche familiari è importante in una fase storica di radicale messa in discussione del ruolo sociale della famiglia, in una società sempre più "post-familiare-, che privatizza le relazioni interpersonali e nega la dimensione e la rilevanza sociale, "pubblica-, dell'essere famiglia. Con questo Cisf Family Report 2023 vogliamo quindi offrire nuove evidenze empiriche sulla centralità della famiglia e sulla sua responsabilità sociale, oltre che sulla opportunità e necessità di progettare politiche pubbliche per la famiglia.
Il Rapporto CISF 2017 si propone di analizzare i modi in cui le nuove ICT (Information & Communication Technologies), sostanzialmente legate all’uso di internet, vengono utilizzate dalle famiglie e come ne influenzano la vita quotidiana. Parlare di internet e famiglia significa oggi analizzare come cambia la relazionalità familiare rispetto alla “relazionalità diffusa” dei social e delle reti sociali in genere; quanto è “intrusiva” la Rete nella vita delle famiglie; quanto impatta sulla dimensione intergenerazionale (il digital divide
tra genitori e figli); quanto è importante la dimensione pedagogica in una fase storica che vede i genitori costantemente sfidati da una tecnologia in rapida evoluzione, di cui i ragazzi sembrano sapere tutto.
Le società contemporanee riscoprono il valore del «capitale sociale», inteso come patrimonio e risorsa culturale che sostiene le relazioni fiduciarie, di cooperazione e reciprocità fra le persone.
Oggi la famiglia è considerata ancora un capitale sociale per la società italiana? In che senso e in che modo? Questo è l’argomento dell’Ottavo Rapporto del CISF.
I contributi qui presentati partono dalla distinzione fra il capitale sociale primario costituito dalla famiglia e il capitale sociale secondario costituito dalle reti e relazioni associative nella sfera civica. Se ne esplorano poi le varie dimensioni, dimostrando che il capitale sociale familiare risulta cruciale e infungibile per il benessere delle persone e delle comunità. Viene inoltre presentata la prima indagine empirica originale su «famiglia e capitale sociale» rappresentativa della popolazione italiana.
Il Centro Internazionale Studi Famiglia, organo ufficiale dell’Associazione Don Giuseppe Zilli, intende promuovere la formazione, lo sviluppo e la stabilità della famiglia, secondo i principi cristiani. Per raggiungere il proprio scopo istituzionale, si avvale soprattutto dei seguenti mezzi:
– un Centro Documentazione, dotato di un’ampia raccolta di materiale (circa ottomila volumi, oltre cento testate di riviste specializzate italiane e straniere, documenti ecc.) relativo all’argomento famiglia, con approccio multidisciplinare;
– un Comitato scientifico, formato da espert in diverse discipline, che assiste la direzione del Cisf nella programmazione annuale dei lavori e nella preparazione di convegni, seminari, incontri, pubblicazioni ecc.;
– la pubblicazione, ogni due anni, di un Rapporto sulla famiglia in Italia, affidato a centri di ricerca e a specialisti in varie discipline.
Il Cisf collabora inoltre alla realizzazione di Famiglia Oggi, mensile rivolto prevalentemente a operatori sociali e pastorali, con taglio monografico, interdisciplinare e documentaristico.
E' difficile trovare oggi un padre che si cimenta con semplicità e passione nella difficile arte, antica e fondamentale, della trasmissione della fede". Essa è la ragione per cui il cristianesimo, in tutte le sue diverse declinazioni storiche, si è diffuso e tramandato nel tempo. Prefazione di don Emilio Salvatore. "
È un testo per appassionati di felicità. Per chi la sogna al primo posto nei programmi di governo; per chi desidera che se ne parlasse in TV e sui social e fosse la prima materia insegnata a scuola. Guardando la società, anche oltre il Covid, è vero il contrario: di felicità si parla poco, specie tra giovani. Che al posto del benessere inseguono il benestare: fama, soldi, potere. Perché non hanno messo Dio al posto giusto: riferimento della propria vita. Come l'artigiano munisce di un «libretto istruzioni» il suo prodotto perché sia impiegato al meglio, Dio, che è l'Autore della vita, ci ha dato il «modello » per avere il meglio da questo viaggio terreno: Gesù. Questo meglio è la felicità.
Helga ed Elio sono coniugi soltanto “in civile” e non possono sposarsi in Chiesa come vorrebbero, perché lui è divorziato. A quanti vivono in tale condizione “irregolare” la Chiesa impone di non ricevere l’eucaristia.
Di fronte a tale norma, la coppia non ha scelto di allontanare il proprio cammino da quello della comunità ecclesiale, ma di vivere questo “digiuno eucaristico” come sentiero penitenziale, faticoso e insieme colmo di speranza.
Il libro raccoglie la loro testimonianza: un racconto semplice, ma denso di vita e di ricchezze spirituali.
«Mi ha commosso davvero il modo con cui la percezione della profondità dell’eucaristia si coniuga in maniera lacerante alla sua assenza; non ho potuto fare a meno di pensare a tutte le persone che ormai sembrano vivere la celebrazioni come abitudine stanca e il comunicarsi come un gesto meccanico, magari guardano l’orologio in attesa dell’uscita» (dalla Prefazione).
Note sugli autori
ELIO CIRIMBELLI (Bolzano 1947), per molti anni ha lavorato come agente di commercio; oggi è Direttore del Centro Assistenza Separati Divorziati e Centro di Mediazione Familiare (A.S.DI.), associazione da lui fondata nel 1986. Ha una formazione in mediazione familiare sistemica relazionale.
HELGA TOMASINI CIRIMBELLI (Colle Isarco-Brennero [BZ] 1961), per anni impiegata presso le Ferrovie dello Stato, attualmente collabora con l’A.S.DI. di cui è stata una delle cofondatrici.