
SCHEMI DI PREGHIERA PER RAGAZZI PER AIUTARLI A VIVERE LE VARIE TAPPE DELL ANNO LITURGICO E PER FORNIRE LORO DEGLI SPUNTI PER UN DISCORSO VOCAZIONALE.
Il libro raccoglie le Lettere Circolari di don Juan E. Vecchi, ma offre anche delle tematiche di fondo ricorrenti, documentate dalle fonti, che permettono al lettore e agli studiosi di concentrare la riflessione su contenuti scelti, talvolta comuni, spesso originali e peculiari dell’autore, persona di vasta cultura e di fine sensibilità pedagogica. Dalle Lettere emergono i segni dei tempi, gli itinerari della Chiesa, il rinnovamento che i Sinodi e i documenti del Magistero hanno stimolato nell’intera Famiglia Salesiana e nel Movimento Giovanile Salesiano, nel passaggio da un secolo all’altro, in un nuovo millennio, ricchi di entusiasmo e di speranza, proiettati verso nuovi orizzonti di fede e di evangelizzazione, di fronte a sfide educative e pedagogiche senza precedenti.
Tra i temi portanti del messaggio di don Vecchi si segnalano: una vera predilezione per i giovani, l’approfondimento di un metodo, uno spirito e una qualifica degli evangelizzatori, l’amore per la Chiesa, lo spiccato impegno di rinnovamento della Vita Consacrata, l’animazione delle comunità, l’appello a qualificarsi nell’arte della comunicazione del Vangelo, il lavoro autenticamente pastorale e spirituale, il pensiero ai destinatari più poveri, l’invito al coraggio e alla speranza.
Al volume è allegato un CD che offre una scelta di circa 450 parole-chiave o argomenti che danno origine a circa 17.000 espressioni tratte dalle lettere con procedure di metodologia di analisi testuale. La raccolta di voci con corrispondente citazione bibliografica e collegamenti ipertestuali mostra molti dettagli contenutistici raggruppati che possono essere una base e un riferimento obiettivo e organizzato per ulteriori studi e approfondimenti mirati, soprattutto di tipo comparativo e con il repertorio di lettere di precedenti rettori maggiori.
Marco Bay, salesiano coadiutore, insegna all’Università Pontificia Salesiana di Roma nella Facoltà di Scienze dell’Educazione.
La situazione attuale ci obbliga a recuperare e inventare nuove e diverse modalità di convivenza, con processi educativi, culturali e politici che riconsiderino radicalmente il concetto stesso di sviluppo, praticando un cambiamento di paradigma: dal capitale fondato sulla crescita esponenziale dei profitti che si concentrano in poche mani alla valorizzazione dei fattori umani, sociali e ambientali di cui le civiltà contadine e i popoli originari, da sempre, sono promotori. Le loro forme di organizzazione sociale, basate su un sistema di coesistenza tra natura e uomo, non sono state liquidate perché incompatibili con il progresso o la modernità, ma perché incompatibili con la concentrazione dei beni in base alle leggi di mercato, che ancora oggi continuano a voler sopprimere l’educazione e il mondo socio-economico contadino, i popoli indigeni, la loro cultura, la loro natura, il loro socialismo precapitalista, la Madre Terra (Pacha Mama). S’intende che la categoria del «Sud», in questo libro, non riguarda solo una collocazione geografica, e nemmeno una ormai tradizionale categoria socio-economica, che identifica i paesi sottosviluppati con il «Sud del mondo». Facendo la spola tra le due sponde dell’Oceano, attraverso un volo ideale dagli Appennini alle Ande, raccontando storie e pratiche secolari dei cafoni del nostro Meridione e degli indios boliviani, emerge in queste pagine lo spaccato di un’educazione e una pratica sociopolitica di popoli capaci di un equilibrio produttivo con la natura, di saggezza redistributiva nell’amministrazione di ricchezze e risorse, portatrici di un’idea alternativa di progresso che non si appiattisce sulla ricerca del profitto. Ma non è un libro nostalgico, bensì una proposta educativa oltre che sociale e politica: dietro la rappresentazione di quello che abbiamo perduto nella larga mareggiata capitalista, c’è la consapevolezza di ciò che è sopravvissuto. E di ciò che può - e deve - essere riconquistato alla civiltà dei popoli per una nuova socialità del XXI secolo, si chiami questa giustizia, socialismo, Pacha Mama.
Il volume raccoglie alcuni tra i massimi critici dell'economia politica (veri macroeconomisti) a livello internazionale. Si propongono gli strumenti macroeconomici e finanziari per comprendere l'attuale fase dell'economia capitalistica e la sua portata, secondo i quali globalizzazione, crisi finanziarie e guerre, sono la risposta a una crisi di sistema, come si è manifestata a partire dagli anni Settanta. Sono inoltre affrontate le ricadute di tale crisi sulle forme di produzione e sul rapporto capitale-lavoro. II curatore è docente alla Sapienza di Roma, dirige il Centro Studi CESTES e la rivista "Proteo".
In occasione di una singolare coincidenza storica - gli oltre 50 anni dalla creazione dell'Ufficio centrale per l'emigrazione italiana e del suo Bollettino (1965), ma anche i più di 45 anni di Servizio Migranti (1970), i 40 anni dalla pubblicazione del primo numero della rivista Migranti-press (1979) e i 30 anni dall'istituzione della Fondazione Migrantes (1987) - il volume ne ripercorre le vicende storiche ed istituzionali. Le alterne fasi della mobilità umana in Italia coincidono con protagonisti ed atteggiamenti pastorali differenti: mons. Giovanni Battista Scalabrini e mons. Geremia Bonomelli, pionieri dell'assunzione di responsabilità sulla pastorale migratoria da parte dell'episcopato italiano attraverso l'UCEI; i sempre più puntuali interventi pontifici in materia con Paolo VI e Giovanni Paolo II, fino alle tematiche più attuali dell'etica delle migrazioni con i pontificati di Benedetto XVI e Francesco. Un lungo cammino attraverso cinquant'anni di pastorale, che per la prima volta si estende dai documenti d'archivio ai tweet di papa Francesco, attingendo ampiamente ai documenti del magistero pontificio e della Chiesa in Italia. Ciò allo scopo di evidenziare il carattere di coralità che per tradizione appartiene non soltanto all'operato dell'UCEI prima e della Fondazione Migrantes poi, ma anche all'approccio dell'intera Chiesa alle diverse forme della mobilità umana.
L'emigrazione ha rappresentato e continua a rappresentare una delle dinamiche storiche ed umane più caratterizzanti l'Italia. Nel ripercorrerne le diverse fasi storiche, il volume si sofferma su un ambito spesso sottovalutato, eppure di estrema importanza: la pastorale migratoria. Attingendo al Bollettino dell'Ufficio centrale per l'emigrazione italiana e al suo erede Servizio Migranti in occasione dei 50 anni dalle prime pubblicazioni, il libro ripercorre l'epopea eroica e drammatica dell'emigrazione italiana attraverso le testimonianze di alcuni suoi interpreti privilegiati - i missionari d'emigrazione al servizio delle comunità italiane all'estero - senza per questo dimenticare il prezioso ruolo svolto dalle religiose e dai laici. Dall'Etiopia alla Danimarca, fino alle fabbriche e ai cantieri che impiegano e consumano gli italiani in terra straniera, il volume unisce storie di vita, anche pastorale, e curiosi episodi sfuggiti alle grandi maglie della storia, ma non a quelle più fitte delle cronache. Completano il libro un costante riferimento al magistero pontificio e ai documenti della Chiesa in Italia sulla mobilità umana e l'analisi di alcuni temi in grado di accomunare l'emigrazione di un tempo con quella attuale: la famiglia, i giovani e l'educazione.
Sin dai suoi albori il Popolo di Dio si caratterizza per un legame del tutto speciale con l'itineranza, che sia il nomadismo dei patriarchi, la missionarietà degli apostoli o la consapevolezza di ogni cristiano di essere ancora oggi pellegrino nel mondo. Una alterità - rispetto al mondo e alle sue logiche, ma anche nei riguardi della società circostante - che è ben rappresentata da un popolo che è al contempo molti popoli: quello romaní. È muovendo da questa considerazione che il volume ripercorre la storia della pastorale di rom e sinti attraverso l'esperienza dell'Opera per l'assistenza spirituale dei nomadi in Italia (OASNI) e della Fondazione Migrantes. Quella che lega romaní e Chiesa cattolica si dipana come una trama di progressivo incontro, ma anche di evidenti difficoltà, pazientemente intessuta da numerosi operatori pastorali, molti dei quali laici. Il costante richiamo al magistero pontificio e ai documenti della Chiesa in Italia permette di cogliere il graduale mutamento nei rispettivi atteggiamenti, culminato e al tempo stesso rinnovato dal grande incontro di Paolo VI con i popoli romaní a Pomezia nel 1965. Molto rimane da fare, tanto nella Chiesa locale quanto in quella "delle carovane", e in alcuni ambiti - da quello abitativo a quello lavorativo, dai giovani alla famiglia, prima comunità educante - permangono delle criticità, da leggere ed interpretare alla luce della storia, dell'attualità e del Vangelo.
Circensi, fieranti e lunaparkisti sono fra gli indiscussi protagonisti dello spettacolo viaggiante in Italia e nel mondo. Ciononostante, la loro storia riflette le difficoltà tipiche della gente del viaggio: i continui spostamenti, la durezza spesso incompresa del lavoro, le reciproche diffidenze che caratterizzano il rapporto con la società stanziale. Per questo è ancora più importante - e al tempo stesso affascinante - ripercorrere la storia della pastorale dei circhi e dello spettacolo viaggiante, dagli albori di don Dino Torreggiani all'attualità della Fondazione Migrantes, passando per la "carovanite" che ancora oggi contraddistingue buona parte degli operatori pastorali del settore. Il rapporto con la Chiesa, un tempo complesso, nell'ultimo secolo è andato maturando in un legame stretto e talvolta sottovalutato, che trova nei pontefici degli interpreti attenti e sensibili. Oltre che la relazione con i papi, da Pio XII a Francesco, il volume analizza alcuni temi forti e ricorrenti della pastorale della gente del viaggio: famiglia, giovani e anziani. Completa il libro una riflessione sul ruolo sociale ed ecclesiale degli "artigiani della festa", esaltato dal pontificato di Francesco, espressione del legame indissolubile tra fede, gioia e spettacolo viaggiante.
Oggi fra i temi più discussi e spesso esibita all'opinione pubblica come una novità degli ultimi anni, l'immigrazione straniera rappresenta in realtà da oltre un quarantennio una costante - sebbene variabile per caratteristiche, consistenza e protagonisti - della storia d'Italia. Sovente affrontata come un evento del tutto contingente ed emergenziale, l'immigrazione straniera in Italia è, invece, una dinamica profondamente umana, sociale e storica. Una prospettiva che emerge con particolare evidenza nell'approccio pastorale della Chiesa che, in questo campo così come in altri, intende rivolgersi all'uomo nella sua integralità. Dai profughi di guerra italiani e dall'Est europeo fino agli attuali flussi migratori, il volume analizza i mutamenti intercorsi in quasi 50 anni nella pastorale della mobilità attraverso gli occhi dell'UCEI e della Fondazione Migrantes. Particolare attenzione è prestata ai profughi, agli studenti stranieri, ai minori e alle donne. Ne emerge un'Italia come Paese a doppia identità, meta d'immigrazione eppure ancora coinvolta da importanti dinamiche emigratorie. La mobilità umana si conferma un "segno dei tempi" di straordinaria attualità, alla luce del quale leggere e rileggere la nostra appartenenza a Cristo e alla Chiesa.
Pressoché coetaneo dei grandi teologi H. de Lubac, K. Rahner, Y. Congar, H.U. von Balthasar e J. Daniélou,
p. François Varillon può essere annoverato tra coloro che hanno contribuito a rinnovare la percezione della fede cristiana. L’accurata postfazione di p. Michel Fédou mette bene in luce l’originalità del suo apporto alla teologia del XX secolo.
Il volume propone due suoi brevi saggi comparsi sulla rivista di lingua francese Études rispettivamente nel 1967 e nel 1935, complementari tra loro e fondamentali per comprendere il suo pensiero. Scritti in maniera agile e con grande chiarezza, essi riconducono al cuore della fede cristiana, aiutando a cogliere «l’essenziale dell’essenziale. Il nocciolo. Ciò che è di oggi e di sempre, immutabile, irriducibile», senza mai sminuire o ridurre la dottrina.
I contributi attestano inoltre due fondamentali preoccupazioni costantemente presenti nell’opera di p. Varillon: la necessità di una corretta interlocuzione tra cristianesimo e cultura, e la ricerca di un’intelligenza della fede fedele alla tradizione e insieme significativa per il nostro tempo.
Sommario
Prefazione (M. Fédou). 1. Un compendio della fede cattolica. 2. Cultura umana e rinuncia cristiana. I. Un compendio della fede cattolica. 1. Cos’è l’essenziale? 2. Dio è divenuto persona umana affinché la persona divenga Dio. 3. Cristo rivela chi è la persona umana. 4. Il Cristo rivela chi è Dio. 5. Il paradosso dell’amore. 6. Affinché la persona umana sia divinizzata, il Cristo è morto e risorto. 7. La relazione reale della persona con Dio è unica e necessaria. 8. L’incombenza umana: farsi persona. 9. Ciò che la Chiesa chiama peccato. 10. La preghiera è l’espressione della fede. 11. I dogmi garantiscono la verità della relazione reale della persona con Dio. 12. La Chiesa, il segno storico della nostra divinizzazione. 13. L’eucaristia è il sacramento della Chiesa. II. Cultura umana e rinuncia cristiana. 1. Puro distacco. 2. Puro attaccamento. 3. Tra Scilla e Cariddi. 4. Soluzione cristiana. Postfazione: François Varillon nella teologia del XX secolo (M. Fédou). 1. Lo stile della teologia. 2. Gli assi essenziali della teologia.
Note sull'autore
François Varillon sj (Lione 1905 - Châtelard 1978) è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1927. Molte sue opere hanno conosciuto grande successo in diverse lingue, come, ad esempio, Gioia di credere, gioia di vivere (EDB, 1984 52001).
Itinerario in 6 tappe per campo scuola e/o incontri di catechesi
GIOVANI 17-23 anni
La vita dei giovani è come una START-UP di sogni. Attraverso questa metafora i giovani entrano nella storia di Maria e Giuseppe di Nazareth per fare scelte di futuro insieme a Dio. Maria con il suo Sì ha messo in moto il Sogno di Dio con lei. Nella sua vita all’insegna della novità, della ricerca, del rischio, dell’amore ha vissuto la grande missione di dare al mondo Gesù.
Il Testo Giovani contiene: riflessioni bibliche, approfondimenti biblico-vocazionali per passare dalla Parola alla Vita, un metodo per la preghiera, schema di rosario.
I Campi sono sponsorizzati dall’Ufficio Nazionale di Pastorale Vocazionale e seguono il tema della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni 2020.
Associato alla Guida Animatori del Campo Giovani