
Le giovani generazioni stanno dentro la Chiesa come il lievito nella pasta. La cura pastorale delle nuove generazioni va fatta CON i giovani, non PER i giovani: è questo un cambiamento di prospettiva che svela qualche sorpresa e libera grandi potenzialità. Il vescovo Sigismondi si fa compagno di strada dei giovani, con loro cammina e si mette in gioco indicando la segnaletica da seguire: dare la precedenza, direzione obbligatoria, diritto di precedenza, senso unico e via narrando... un segnale dopo l’altro in direzione della crescita!
Le difficoltà dell'educazione in questo momento storico portano con sé un guadagno importante: è quello che ci costringe a ripensare al senso che ha l'educare. Non è spontaneo l'educare; di esso bisogna ridirsi il valore umano, quali sono la ricchezza e l'intensità di umanità che sono insite in quest'esperienza che, mentre ci fa fare la nostra parte nei confronti delle nuove generazioni, contribuisce a costruire anche noi: costruisce noi adulti e anziani, costruisce noi che abbiamo una responsabilità verso i più giovani.
Con uno stile elegante e asciutto, il testo ci regala un irripetibile viaggio dentro il mondo delle nostre comunità ecclesiali. Ne mette in risalto le mille luci, ma non ne nasconde le numerose ombre. Riesce con garbo a segnalare ancora le tante potenzialità sopite e a distinguere con spirito critico ciò che è vivo e ciò che non lo è più nella prassi pastorale ordinaria.
Dall'ascolto della vita della gente, dei loro problemi e delle loro attese, il libro diventa, pagina dopo pagina, eco dell'antico e sempre nuovo invito a prendere il largo dentro la storia che oggi tocca vivere ai credenti. Una frizzante e intelligente riflessione sull'omelia viene offerta, da ultimo, alla meditazione di tanti sacerdoti, settimanalmente alle prese con il loro centrale ministero di annunciatori della Parola.
Strumento veramente efficace per l'adulto, per la verifica del proprio compito educativo in famiglia, per confrontarsi con le situazioni, le problematiche, le scelte, le strategie, gli atteggiamenti di una mamma - l'autrice - che ha accompagnato con passione e con sapienza pedagogica la crescita dei figli, per donare loro vita e ragioni di vita e aiutarli a costruirsi come persone. Al termine di ogni capitolo, la scheda "Per giocare, per giocarsi", con proposte di attività di verifica sulla propria esperienza familiare.
Prendere coscienza del desiderio a partire dal sentimento dell'amore: un libro chiaro e intuitivo per comprendere meglio l'educazione del desiderio.
Introdurre i piccoli alla fede è una sfida affascinante e difficile, che oggi, come negli anni immediatamente seguenti il Concilio Vaticano II, necessita di tante risorse, energie e creatività.
Si tratta di comprendere i segni dei tempi e ascoltare la Parola in modo sempre più approfondito, per coltivare una Chiesa che sia popolo di Dio, tutta quanta educante e testimoniante, perché anche il mondo dei ragazzi possa essere scandito dal ritmo della liturgia.
Temi sviluppati in queste pagine e consegnati agli educatori, ai genitori, ai catechisti, a sacerdoti e ai responsabili delle comunità cristiane per aiutarli a ridire la fede alle nuove generazioni.
La globalizzazione economica è il maggiore e irreversibile cambiamento che sta coinvolgendo l'umanità nella nostra epoca, e i suoi "attori" sono tre: le multinazionali, gli operatori finanziari e i cittadini. Un ruolo determinante oggi lo può giocare la famiglia, la quale, coadiuvata da altre agenzie educative (scuola, oratori, associazioni...), può contribuire a modificare la dinamica di questo sconvolgente cambiamento, per il bene di tutta l'umanità. Come? Educando le nuove generazioni alla cittadinanza, il presupposto fondamentale per avviare una globalizzazione positiva e benefica per tutte le persone che abitano questo nostro mondo. Questo libro indica la strada per una riflessione familiare. Bruno Corti abita a Lecco ed è laureato in Scienze della Formazione. Si è impegnato giovanissimo nel volontariato sociale della Brianza lecchese fino ad essere uno dei responsabili dell'Associazione Mani Tese: ha ricoperto la carica di consigliere nazionale e ha lavorato nella segreteria nazionale con il ruolo di coordinatore
Nostro glio è intelligente? Come si attiva quella “intelligenza del cuore” che rende completa una persona e che favorisce
la qualità della vita di tutta la famiglia? Quali regole fanno davvero crescere e quali sono i “mali del benessere” che compromettono il sano sviluppo di un bambino?
Sono queste le domande attorno a cui Salvatore Nuzzo costruisce questo volume che – con grande chiarezza – aiuta i genitori a crescere i gli con maggiore consapevolezza.
Un testo che parte dalle basi (per essere buoni genitori è importante una buona realizzazione personale e di coppia) per poi passare al tema del dialogo, alle soft skills necessarie nella vita di ogni giorno no alle 10 regole della “salute emotiva”.
Il libro include anche temi di forte attualità: la questione della generazione touch, la frantumazione delle relazioni,
la transizione tra “famiglia delle regole” e “famiglia degli affetti” che ha perso di vista la necessità di dire alcuni
“no” che fanno crescere. Uno sguardo è in ne rivolto
agli stili genitoriali: dall’iperprotettivo al perfezionista, dall’incoerente all’indulgente no all’autorevole, che consente al lettore di effettuare una profonda ri essione personale e di coppia.
“L’educazione alla fede è un compito dei genitori, ma questo compito va svolto all’interno di un processo integrale che coinvolge la normalità della vita. Possiamo dire che l’educazione al festivo (quindi a quello che solitamente connota la domenica e il sacro) passa per l’educazione feriale. Se non echeggiamo con spontaneità il vangelo nelle cose quotidiane, i figli non ameranno e non gusteranno il vangelo festivo”. Un testo semplice e brillante che spiega ai genitori l’importanza di educare i figli alla fede sin da piccoli; si tratta di un compito impegnativo ma non delegabile che ha lo scopo di formare credenti attivi e responsabili. Robert Cheaib firma un libro indispensabile per tutti i credenti, che mette in luce come mentre spesso i genitori si astengono dal fornire i fondamentali della fede, il mondo e la società fanno la loro parte e forniscono molti stimoli, mai univoci, raramente di valore Non un saggio teorico, ma una riflessione ricca di spunti concreti tratti dalla vita di tutti i giorni. ROBERT CHEAIB insegna teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dirige il sito www.theologhia. com. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Un Dio umano (2016) e Oltre la morte di Dio (2017).
Crisi educativa, emergenza educativa, crisi di valori… Quello che vediamo svolgersi davanti agli occhi è stato chiamato in molti modi: la trasmissione da una generazione all’altra non funziona più come un tempo. Sembrano saltati i riferimenti, ogni cosa viene messa in discussione, la stessa possibilità di educare sembra svanire nel vuoto della Rete.
Johnny Dotti, che è padre, formatore e pure imprenditore sociale, ci fa intuire in queste pagine la forza rivoluzionaria della tradizione, recuperando parole (ed esperienze) antiche e ridando ad esse forma nuova. Attraverso cinque lettere ad altrettanti interlocutori (due genitori, un prete, una comunità, un giovane e due nonni), Dotti ci fa scoprire il senso autentico e sovversivo della «corresponsabilità», parola che rimanda a una chiamata e a una risposta, cioè al mistero (umano e religioso insieme) della vocazione. L’oratorio, il luogo educativo all’ombra del campanile aperto sulla piazza da secoli, cerniera tra sacro e profano, può essere il caso concreto in cui mettere in gioco la corresponsabilità di usare «mente, cuore e mani» per dare un futuro di senso alla nostra società.
Pagine dense di esperienza e di pensiero, che ci possono aiutare nell’entusiasmante avventura di educare oggi.
L'educazione è la vera sfida dell'epoca contemporanea, perchè nell'educazione si gioca il nostro rapporto con la realtà. Educare significa non per forza cambiare il mondo a mia immagine e somiglianza, ma fare tutto il possibile affinchè ogni cosa possa assumere in ciascuno di noi un senso, un significato, uno scopo.
L'educazione è la vera sfida dell'epoca contemporanea. Educare significa fare tutto il possibile affinché ogni cosa possa assumere in ciascuno di noi un senso, un significato, uno scopo. Senza questo "orizzonte", niente vale davvero la pena. L'educazione è quel cammino che ci porta a diventare noi stessi; ma come ogni cammino, ha bisogno di avere delle coordinate. L'educazione è pertanto una strategia attraverso la quale ridare senso a questo viaggio.