
L'Enchiridion, raccoglie i testi del Concilio Vaticano II, del Magistero pontificio (da Giovanni XXIII a Francesco), quelli di alcuni organismi della Curia romana (Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Pontificio Consiglio per la Cultura, Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Commissione Teologica Internazionale), di raggruppamenti di Chiese continentali (Federation of Asian Bishops' Conferences, Consejo Episcopal Latinoamericano) e, finalmente, quelli dei Sinodi dei Vescovi d'Africa. In questi testi viene affrontato il rapporto del vangelo con la cultura e le culture - progressivamente espresso con il termine "inculturazione" - focalizzando i suoi presupposti, fondamenti e implicazioni teoretiche e pratiche allo stesso tempo, nel quadro dei processi di comunicazione della fede, una questione decisiva per la vita della Chiesa e per la sua missione evangelizzatrice.
Rileggere e interpretare Teilhard de Chardin significa entrare in contatto con una tra le teologie del Novecento che conserva intatta la problematicità, l'attualità e, per questo, l'incidenza profetica nella riflessione contemporanea sul mistero della realtà. Il contributo di Teilhard alla teologia appare come un invito alla ricerca che deve muovere dalla complessità del fenomeno della vita, nelle sue differenti dimensioni. In tal senso, la sua riflessione ha giocato in anticipo e le sue intuizioni tra teologia e scienza si comprendono oggi meglio che in passato. Non è un caso che nell'opera del Gesuita francese rimangano suggestivi il senso e gli effetti del rapporto tra fede e sapere scientifico, il valore riconosciuto alla materia, la mistica comparata tra le religioni dell'Oriente, la spiritualità attenta al mondo, la centralità dinamica ed escatologica del Cristo. Il volume mette a disposizione del lettore contributi che rendono ragione della ricchezza interpretativa dell'opera teilhardiana, in vista di un dialogo interdisciplinare aperto e fecondo. Gli autori sono teologi, filosofi e scienziati che a lungo si sono confrontati con il pensiero di Teilhard de Chardin: Carmelo Dotolo, Maurizio Gronchi, Ludovico Galleni, Stefano Visentin, Paolo Trianni.