
Nelle situazioni di separazione-ricostituzione dello scenario familiare l'educazione dei figli acquista un rilievo del tutto particolare. La prospettiva pedagogica di questo volume propone orientamenti a madri e padri che non vogliono rinunciare a esercitare comunque il loro ruolo educativo. Proposte e riflessioni scaturiscono dall'esperienza sul campo dell'autrice e mostrano l'importante ruolo della comunità territoriale e dei servizi di sostegno alla genitorialità nelle separazioni.
Separazione (e divorzio) oggi sono tra le situazioni familiari più frequenti a cui i nonni si trovano ad assistere: come affrontare le difficoltà di un figlio o di una figlia che si dibattono tra i cocci di un matrimonio fallito, e come salvaguardare il benessere dei nipoti e la relazione con loro? A queste gravi domande offre una risposta Costanza Marzotto, psicologa dell'Università Cattolica di Milano, mediatrice familiare coinvolta nell'esperienza dei "Gruppi di parola per figli di genitori separati". Con la voce dei diretti interessati e un ampio sguardo psicologico e sociale, il libro si propone come un piccolo strumento che accompagna i nonni a orientarsi nella complessa riorganizzazione familiare e ad affrontare le proprie emozioni, per restare sempre un porto sicuro per i nipoti.
La prospettiva psico-pedagogica di questo libro propone orientamenti ai genitori separati che non vogliono rinunciare a esercitare il loro ruolo educativo, pur nella scelta di chiudere il rapporto di coppia. Le relazioni genitoriali hanno un peso determinante sul benessere dei figli. È una guida sintetica che aiuta a orientarsi in caso di una separazione: propone spunti di riflessione e alcune risposte alle domande che più preoccupano i genitori, almeno quelli che si pongono il problema di gestire i figli e hanno capito che il rischio maggiore, in caso di separazione, è di agire per il bene dei figli solo in modo apparente.
«Quando la separazione investe la propria persona è tragedia. Sia se annunciata come fulmine a ciel sereno sia se ponderata da tempo, la separazione ha sempre contorni dolorosi; per chi la subisce ma anche per chi la provoca; quando è ancora in itinere o se è irrimediabilmente conclamata. Con questo libretto vorremmo aprire un dialogo con quanti ne sono sfiorati da vicino (genitori, figli, parenti) o la stanno vivendo in prima persona. Cercheremo di farlo in punta di piedi, nel rispetto dell’unicità che sempre caratterizza ogni separazione e convinti che al di fuori dei protagonisti, nessuno può dare un benché minimo giudizio sulle diverse vicende».
Coloro che oggi sono impegnati nella missione educativa fanno i conti con un dato di fatto: i vecchi approcci formativi e catechistici funzionano a fatica. I giovani cercano proposte che li aiutino a fare le loro scelte senza imposizioni e senza tappe preconfezionate. Specialmente nell’ambito del discernimento vocazionale avrebbero bisogno di percorsi portati avanti con creatività e coraggio, che li lascino liberi di conoscere il sapore autentico della loro vita.
Don Marco D’Agostino ricorre all’ef cace metafora della cucina per immaginare un nuovo approccio educativo
e orientare i cuochi di oggi alla scoperta di ingredienti sorprendenti: i nostri giovani.
Perché noi uomini e donne moderni siamo così ossessionati dal controllo? Perché non riusciamo più a goderci il presente, a rilassarci, a mollare il freno, a lasciarci stupire? Sono le domande che Maurizio Botta si pone in questo nuovo libro, ancora una volta ispirato alle sue amatissime catechesi, che registrano sempre il tutto esaurito perché in grado di toccare le corde sensibili di ognuno di noi. Una società veloce, frenetica, in cui bisogna stare sempre al passo, conduce inevitabilmente alla convinzione di dover avere tutto sotto controllo, tutto programmato, pena rimanere indietro, venire esclusi, essere considerati non all'altezza, deboli. Senza rendercene conto, questa smania ci porta a sacrificare le nostre giornate correndo dietro a soddisfazioni effimere e, in questo continuo affannarsi, a rimetterci sono soprattutto le due stagioni della vita più autentiche: l'infanzia e la vecchiaia, quando il giudizio degli altri non ci tocca e siamo davvero liberi di vivere come ci pare. Oggi anticipiamo la fine dell'infanzia e posticipiamo il più possibile l'inizio della vecchiaia, perché ciò che è spontaneo e incontrollabile ci spaventa. Padre Maurizio, studiando i Vangeli e confrontandosi ogni giorno con persone di ogni età, estrazione e religione, ha riflettuto a lungo su queste tematiche fondamentali, e in queste pagine ci sprona a vivere davvero a pieno ogni momento, a non dare nulla per scontato, a essere grati: proprio la gratitudine è il primo passo per imparare l'arte dell'accontentarsi, del godere dei semplici, immensi doni che la vita ci offre ogni giorno.
Duccio Demetrio (un uomo-non padre) e Francesca Rigotti (una donna-madre) sono accomunati da un "non più" che vale per chi i figli non li ha più presso di sé e per chi di figli non ne ha avuti e non ne potrà-vorrà più avere. Queste due condizioni convergono in un "senza figli" che è uno dei tratti caratteristici delle società contemporanee e che costituisce il tema di riflessione di questo volume. Con intelligenza e senza indicare facili soluzioni, gli autori indagano per la prima volta la condizione umana definita dall'essere "senza figli", insistendo sulla specificità e anche sul dolore provocato da tale stato, in un momento in cui si parla soltanto di legami non rescissi, di genitorialità permanente, di autonomia mancata.
Tra autobiografia e cronaca l'autore racconta le storie di tanti che vivono ai bordi delle strade in un "anonimato assordante". A quei tanti, incontrati nei suoi interminabili giri tra le piccole e le grandi città del nord del Paese, prova a dar voce, ricostruendo pezzo dopo pezzo la realtà viva e cangiante delle periferie dell'esistenza. Ne emerge un caleidoscopio di vite vissute nel vuoto della desolazione e della sofferenza, talvolta nella gioia del riscatto e dell'integrazione, sempre nella pienezza esistenziale di chi per spirito di solidarietà o per senso di giustizia dedica la propria vita a migliorare le condizioni di uomini e donne che il degrado urbano e l'indifferenza della gente hanno privato del loro diritto di cittadinanza.
Il corteggiamento, la scelta sentimentale del partner, la capacità di amare che si sviluppa attraverso l'espressione delle emozioni, l'importanza di rendersi conto e di cercare una soluzione positiva ai conflitti che avvengono nel rapporto di coppia e che diventano manifesti attraverso l'emergere di sensazioni e sentimenti negativi, con particolare attenzione alle tensioni che si originano tra l'ambito professionale e quello intimo della coppia: questi sono gli argomenti trattati dal libro in un momento in cui si è finalmente compreso che i sentimenti sono più importanti della razionalità e dell'economia. Gianni Bassi e Rossana Zamburlin si sono formati attraverso un training psicoanalitico di coppia. Lavorano privatamente dal 1978 con coppie e singoli che vedono anche col genitore dello stesso sesso. Nel 1989 hanno creato il Centro Studi Psicanalisi del Rapporto di Coppia di Milano e da allora pubblicano la rivista Psicanalisi del Rapporto di Coppia. In questa rivista vengono pubblicate le loro idee e quelle della loro Scuola di Psicanalisi della Persona e della Coppia sul rapporto di coppia, sul rapporto genitori-figli e la formazione degli operatori. Hanno pubblicato: Coppia in crisi?, In Dialogo, Milano 1991; Il valore dell'intimità, dall'io al noi, Casa del Giovane, Pavia 1996; La comunicazione nel rapporto di coppia, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 20012.
Un cammino spirituale per la famiglia in cinque tappe in cui l'approcio biblico si unisce a quello educativo, avendo come punto di riferimento Maria di Nazareth.