«Molte donne e molti uomini diventano genitori senza avere la più pallida idea di come si educa un figlio. La procreazione è un fatto naturale, la capacità di educare i figli, no. La si deve imparare con fatica e pazienza» (Giacomo Dacquino, medico, neurologo, psichiatra, psicoterapeuta e sessuologo). Questo è l'incipit del nuovo libro di Pino Pellegrino, come sempre provocatore e buon consigliere, proprio come un padre. Don Pino dichiara subito il fondamento su cui i genitori devono basare la buona crescita dei figli: puntare sulla buona educazione. Senza se e senza ma. Oggi troppo sovente preferiscono delegare questa missione agli insegnanti, ai coach sportivi, alle catechiste... La prima agenzia educativa è, e resta, la famiglia. Lo richiede la genitorialità, la dimensione su cui punta il dito l'autore. Il suo non è un dito accusatore, ma il dito che indica il centro di tutto: l'educazione genitoriale. Una "professione" che non prevede un diploma, ma un impegno costante che matura in qualità ...strada facendo, imparando anche dai propri errori. E dura tutta la vita.
"Donne e uomini" è un'esplorazione del desiderio e della bellezza di stare insieme che unisce un uomo e una donna. Non è un manuale che si prefigge di dire "come" essere felici, come risolvere i problemi, ma una riflessione sui "perché" vale sempre la pena approfondire e rilanciare un rapporto di coppia. Maschile e femminile non sono comprensibili al di fuori della loro complementarietà, cioè della rispettiva capacità di entrare in comunione. Per addentrarsi in questa scoperta l'autore si è lasciato aiutare dalle storie di alcune coppie che hanno chiesto l'aiuto del Marital Coaching. «La cosa più bella e più interessante del libro», scrive Luca Luigi Ceriani nella Prefazione, «e che sicuramente scoprirete leggendolo, è il fatto che l'autore riesce a presentare il matrimonio e la vita di coppia in un modo convincente perché lo espone nella sua "convenienza" mostrandoci che l'apertura coniugale e la necessaria rottura della deriva narcisistica e solipsistica ci rendono più umani e liberi».
Un libro per addentrarsi nel dono battesimale della regalità, sulle tracce dell'Amoris Laetitia. In questo libro abbiamo approfondito la nostra regalità di sposi. È il terzo ed ultimo testo della serie dedicata ai tre doni battesimali (profetico, sacerdotale e regale). Doni perfezionati e specificati attraverso il sacramento del matrimonio. Quando noi sposi siamo re? Siamo re quando siamo capaci di controllare le nostre pulsioni. Siamo re quando siamo casti, cioè quando siamo capaci di amare nella verità e nella libertà. Siamo re quando non permettiamo che vizi e peccati possano distruggere la nostra relazione. Siamo re quando educhiamo alla bellezza e alla verità i figli che Dio ci dona. Siamo re quando siamo capaci di servire il nostro coniuge. In sintesi siamo re quando, facendo tutto ciò su di noi, riusciamo a creare relazioni vere e sante per costruire già qui la Famiglia Grande.
Non si fanno figli a sufficienza e l'Italia è ormai destinata a decrescere nei prossimi anni. Nel libro si trova una rapida descrizione della situazione demografica, ma l'obiettivo principale è quello di mettere in luce i cambiamenti culturali che hanno condotto a una minore propensione verso la generazione dei figli. Questo tema, infatti, è uno dei tre ambiti decisivi, insieme alla relazione di coppia e al significato che si attribuisce alla morte, che plasmano l'identità profonda di ciascuno. Queste tre dimensioni coinvolgono in modo radicale la libertà della persona e sono legate da una circolarità indissolubile. L'autore esplora proprio il terreno della libertà e della identità della persona in relazione alla generazione dei figli.
La voce vera e credibile di due ragazzi che decidono di buttarsi nella più vera e pazza, coraggiosa, eroica avventura che un uomo e una donna possano scegliere... Il libro raccoglie le catechesi, tenute a due fidanzati - Marco di Verona e Benedetta di Roma, sposatisi nel dicembre 2020 - ispirate al messaggio di Fatima. Ma raccoglie soprattutto il coraggio e la fede di due giovani che "ci hanno creduto" e si sono fidati di Dio. Anche quando tutto sembrava indicare altre vie e altre soluzioni. Prefazione di Costanza Miriano.
Il testo si inserisce in un percorso editoriale e pastorale che risponde concretamente e in modo organico al desiderio di papa Francesco di dare seguito alla sua ripetuta indicazione della necessità di un nuovo catecumenato in preparazione alla vita matrimoniale. Lo sfondo del percorso che comprende le diverse tappe dell'amore è la teologia della tenerezza che si fa antropologia e pedagogia della tenerezza.
Sempre più famiglie scelgono di percorrere la via della comunità. Ma come formarne una? Non esiste un solo modo, si può parlare di fraternità, di amicizia, di comunità; ogni parola ha sfumature proprie e raccoglie ricchezza di esperienze. Anche le forme sono differenti, alcune per la vita altre per stagioni particolari di essa. Può esserci vicinanza fisica o meno, così come sono possibili esperienze di condivisione di spazi e luoghi. Di certo una comunità di famiglie non si improvvisa. Tante modalità ma un elemento centrale: la bellezza di realtà a misura d'uomo e di condivisione di vita e di fede. Ogni capitolo affronta un tema: fondamenti umani e divini della vita di comunità; l'esperienza di Gesù e dei suoi discepoli; le prime comunità cristiane e la loro valenza per l'oggi; approfondimenti nati dai momenti di condivisione di famiglie che vivono questa esperienza. Alla fine di ciascuna parte sono riportate domande che aiutano il lavoro personale, di coppia, tra fratelli e amici in Cristo.
Oggi non è più possibile affidarsi a una teologia e a una pastorale del matrimonio come quelle praticate fino ad ora. Occorre avere il coraggio di percorrere altre strade a partire dall'esperienza etica e spirituale delle coppie, delle famiglie e degli operatori pastorali coinvolti nel loro cammino. Tale percorso può fondarsi sul cammino sinodale che sta vivendo la Chiesa in tutto il mondo. In questo libro stimolante, Philippe Bordeyne mette a fuoco il contesto sociale e culturale in cui le persone costruiscono le loro relazioni affettive e familiari, per individuare le opportunità di una proposta credibile del messaggio cristiano sull'amore umano. In questa direzione vengono messe in luce le risorse pedagogiche delle famiglie, le risorse liturgiche di cui dispongono le comunità cristiane e infine le risorse spirituali che i battezzati, e tutti coloro che sono alla ricerca di Dio, possono fare proprie nel tessuto quotidiano della vita familiare.
Ogni coppia, quando inizia il proprio cammino, riceve una manciata di talenti. Sono semi che non si sa ancora quali frutti porteranno. Perché possano crescere occorre seminarli e coltivarli con attenzione. Magari pensavamo che la nostra coppia avrebbe portato grandi quantità di mele, e invece scopriamo che il seme che ci è stato dato è un altro. Forse pensavamo a una serra intensiva, e invece ci è stato affidato qualcosa che è più vicino a una coltivazione di nicchia, prelibata, preziosissima, che può diventare un gran regalo per tutto il mondo. Questo libro ci dice che ogni coppia porta frutto. In che modo? Non si sa da subito, lo si scopre camminando, ma certamente dipenderà dalla capacità che ha la coppia di «ricalcolare», proprio come ci fanno fare i navigatori quando la via su cui siamo non è più percorribile, magari per situazioni che non dipendono da noi. Eppure il desiderio di continuare il cammino è forte. Lì, in quel momento, il ricalcolo è un'arte. Buon ricalcolo a tutti.
La formazione a una sana funzione genitoriale non può ridursi a un semplice "addestramento" poiché la genitorialità non è un compito ma è, innanzitutto, un modo di essere. Nella relazione di un genitore col figlio (come anche di un educatore o di un insegante con l'alunno) si attivano sentimenti profondi e schemi operativi mentali che, se non riconosciuti e gestiti, rendono inutile ogni percorso formativo di tipo cognitivo ovvero basato esclusivamente sul compito. Il testo propone pertanto un approccio psicosociale complesso alla formazione dei genitori, centrato sul riconoscimento dei bisogni evolutivi dei figli e sulla tutela dei bambini e ragazzi da esperienze sfavorevoli. I genitori sono essi stessi soggetti bisognevoli di cure, affinché acquisiscano la capacità di prendersi cura dei loro figli; essi sono infatti custodi di un potenziale generativo che è insito in loro e che, con un'opportuna formazione relazionale, è possibile riattivare.
Qual è dunque il legame tra l'amarsi, essere famiglia, e credere? Esiste ancora un futuro per la spiritualità familiare, per tramandare la fede attraverso le generazioni? Don Francesco Pesce esplora il tema dell'amore in una prospettiva ampia e relazionale, spingendo la sua riflessione all'interno delle famiglie e delle comunità parrocchiali. Il suo sguardo spazia nelle storie d'amore, ciascuna unica e originale, ma guarda anche alla possibilità di portare l'amore oltre i confini della propria casa, e poi guarda alla piccola chiesa domestica, rafforzata dagli eventi della pandemia, che ha dato nuova linfa all'esperienza spirituale delle famiglie. Un ultimo capitolo è infine dedicato ai nonni, agli anziani, e all'attaccamento che dimostrano, anche in tempi di "disinnamoramento" dal culto, alla messa e alla chiesa.