
La prima biografia italiana dedicata allo scrittore e sacerdote cattolico inglese Robert Hugh Benson, autore del bestseller 'Il padrone del mondo'. Conosciuto soprattutto come autore del romanzo distopico 'Il padrone del mondo', capace di profetizzare il venire meno della fede cristiana attraverso l'umanitarismo, Robert Hugh Benson (1871-1914) fu instancabile apologeta, predicatore, conferenziere, saggista e polemista. Quarto figlio dell'arcivescovo di Canterbury, massima autorità della Chiesa d'Inghilterra, rifiutò il relativismo e il nazionalismo dell'anglicanesimo e prese i voti come sacerdote cattolico, influenzato da un'altra figura di grande convertito come il cardinale John Henry Newman. La sua vivacità intellettuale e le sue doti di empatia gli permisero di stringere amicizia con persone di ogni genere e di entrare in contatto con i più disparati ambienti di pensiero. In questa prima biografia dedicata a questo grande scrittore cattolico, l'autore ricostruisce con dovizia di particolari il contesto storico e culturale in cui Benson si formò e operò, rievoca l'ambiente familiare e la cerchia delle amicizie e si sofferma sulla genesi dei suoi lavori, soprattutto dei suoi romanzi fantastici o storici.
La prima biografia italiana dedicata allo scrittore e sacerdote cattolico inglese Robert Hugh Benson, autore del bestseller Il padrone del mondo.
Conosciuto soprattutto come autore de Il padrone del mondo, romanzo distopico capace di profetizzare la persecuzione della fede cristiana in nome dell’umanitarismo, Robert Hugh Benson (1871-1914) fu un instancabile apologeta, predicatore, conferenziere, saggista e polemista. Quarto figlio dell’arcivescovo di Canterbury, massima autorità della Chiesa d’Inghilterra, rifiutò il relativismo e il nazionalismo dell’anglicanesimo e divenne invece sacerdote cattolico, influenzato da un’altra figura di grande convertito come il cardinale John Henry Newman. La sua vivacità intellettuale e le sue doti di empatia gli permisero di stringere amicizia con persone di ogni genere e di entrare in contatto con i più disparati ambienti di pensiero. In questo prima biografia italiana dedicata a Benson, Luca Fumagalli ricostruisce con dovizia di particolari il contesto storico e culturale in cui l’Autore si formò e operò, rievoca l’ambiente familiare e la cerchia delle amicizie, e si sofferma sulla genesi dei suoi lavori, soprattutto dei suoi romanzi fantastici (L’alba di tutto), gotici (I necromanti) e storici (Il trionfo del re, La tragedia della regina, Con quale autorità?, Vieni ruota! Vieni forca!, Intrighi di Corte).
Padre Gabriele Amorth, don Antonio Mazzi, padre Livio Fanzaga: tre grandi sacerdoti che hanno dato vita a opere e testimonianze di bene che tutti riconoscono parlano a cuore aperto della loro famiglia d'origine, della loro formazione e delle loro attuali opere per testimoniare la fede che li anima pur in ambiti così diversi tra loro.
La religiosa ungherese suor Maria Natalia Magdolna, al secolo Kovacsics Maria Natalia (1901-1992), ricevette messaggi profetici sia da Gesù che dalla Vergine lungo tutta la sua esistenza, con indicazioni pratiche e urgenti per la salvezza propria e del mondo. La sua vita si intreccia misticamente con quella di straordinarie figure sia dell'antico passato, come re Stefano d'Ungheria, sia a lei contemporanee, come il cardinale József Mindszenty, presto beato, martire dei totalitarismi nazista e comunista di stampo sovietico. Suor Maria Natalia ne sostenne la missione con preghiere e sacrifici, su esplicito invito della Vergine. Il cardinale studiò attentamente le sue rivelazioni profetiche e le accolse senza riserve. Persino papa Pio XII sperimentò in prima persona la loro veridicità, salvando la propria vita grazie ad esse. Queste profezie si collocano sulla linea delle grandi apparizioni mariane dei tempi moderni, iniziate a Parigi in Rue du Bac e proseguite a Lourdes e a Fatima fino alle attuali e si riferiscono agli Ultimi Tempi: il Tempo di Maria. Sottolineano l'urgenza e l'attualità dei suoi accorati appelli celesti che, pur evidenziando risvolti inquietanti e drammatici per questi nostri giorni, appaiono ricolmi di luminosa e certa speranza. prefazione di Serafino Tognetti.
Jean Guitton incontrò Marthe Robin per caso, accompagnando da lei il suo amico ateo, il medico e filosofo Couchoud. Rimase folgorato dal genio di questa umile contadina, che, dal suo letto di dolore e di malattia, illuminava e consigliava le migliaia di persone che venivano a lei attratte dalla sua testimonianza. L'amicizia tra Marthe Robin e Jean Guitton durerà venticinque anni, fino alla morte di Marthe. Ed è proprio questa amicizia che dà autorevolezza alla biografia attraverso la quale l'autore evidenzia e guida a comprendere l'esperienza mistica di Marthe e le sue manifestazioni fisiche collocate all'interno di un orizzonte storico, filosofico, evolutivo e spirituale.
L'unità del Reale, la ricerca dell'Uno, è probabilmente l'unico, definitivo tema di tutto l'immenso lavoro filosofico, teologico e scientifico - 70 anni di pubblicazioni in 7 lingue - di Raimon Panikkar, senza dubbio uno tra i più significativi 'monumenti dello spirito umano' del nostro tempo. Sempre sul confine, sulla soglia, forse è questa l'immagine che meglio di tutte racchiude l'uomo e il pensatore, che, più di altri, ha problematizzato il tradizionale concetto religioso di "Dio", animato però da quella che chiamava "fiducia cosmica", la quale poggiava, nonostante tutto e tutti, sul suo profondo amore per Gesù, il Cristo. Il volume si pone quale introduzione alla vasta opera panikkariana e alla sua ricchezza interpretativa così che il lettore possa conoscere e contribuire al dialogo tra fedi ed interdisciplinare con spirito costruttivo e di apertura.
Il suicidio è, nel mondo, la seconda causa di morte sotto i 20 anni e in Italia, ogni anno, il 12% di decessi legati a questo gesto estremo riguarda giovani e giovanissimi. Nonostante ciò, nelle nostre scuole non esistono modelli di intervento e di prevenzione mirati e negli stessi ospedali i tentativi di suicidio finiscono per essere sottostimati. Spesso ci si limita a procedure di controllo che eludono le domande davvero importanti: da dove viene il desiderio di morte? Quali pensieri si agitano nella mente di un adolescente che vuole morire e come è possibile affrontarli? La storia di Amina, raccontata in queste pagine, non offre le risposte a tutte le domande, ma è una straordinaria opportunità di conoscere, attraverso le vicissitudini di un caso clinico, la sofferenza profonda di una ragazza sopravvissuta ad un tentativo di togliersi la vita. Amina, infatti, era seguita da un'équipe di professionisti già da prima del suo gesto, e durante e dopo il ricovero successivo al mancato suicidio è stata accompagnata dagli stessi operatori; si tratta, forse, di un caso unico al mondo. Come scrive Gustavo Pietropolli Charmet nella sua Postfazione, queste pagine permettono di "assistere al momento in cui un'adolescente lacera e confusa si alza dal letto della cura e della disperazione, si rimette in piedi, zoppa e più incerta di prima, e invece di dirigersi verso la finestra apre la porta di casa e se ne va. Poi si vedrà".
"Museo diffuso", "progetto culturale", "via pulchritudinis"... queste locuzioni disegnano Crispino Valenziano, il suo percorso, il suo ministero. In esso l'impegno intellettuale non è mai disgiunto dall'attenzione creativa alle proprie radici, al proprio habitat ecclesiale e culturale. Questa lunga intervista con Marida Nicolaci è una sorta di bilancio sulla soglia dei suoi 90 anni. Vi scorrono tutte le sue "passioni": la Chiesa, la liturgia, l'arte, lo sforzo attuativo del Vaticano II... i rapporti molteplici e variegati con diversi protagonisti del secolo passato e di questo ai suoi inizi. Punto di ripartenza e di svolta l'essere stato presente nell'Aula Conciliare durante i primi tre periodi del Vaticano II. Da qui l'acquisizione di uno stile, di un'attenzione dialogica, di una pazienza ermeneutica di cui si sono avvalsi allievi e colleghi nei luoghi in cui per cinquant'anni ha insegnato. Senza dimenticare i progetti realizzati: l'erezione della Facoltà Teologica di Sicilia, l'Evangeliario delle Chiese d'Italia, i vari restauri della Cattedrale di Cefalù. Un volume in cui vengono ripercorsi sessant'anni di storia della Chiesa italiana, ma non solo, con gli occhi di uno dei suoi protagonisti. Con la schiettezza e la libertà che lo hanno sempre caratterizzato, Valenziano traccia un bilancio di questi anni con lo sguardo rivolto al futuro.
Tilde Manzotti (1915-1939) era una ragazza innamorata della vita desiderosa di studiare, fare l'università e dedicarsi all'insegnamento. La tubercolosi stroncò questo sogno ma l'incontro con alcuni padri domenicani le aprirono la mente e il cuore a un'altra vocazione: iniziò così un cammino spirituale che la portò ai vertici della contemplazione e della comunione con Dio attraverso la malattia e la morte, come ricostruisce sapientemente Elena Cammarata.
«Dopo aver cercato nella mia adolescenza qualcosa di grande per cui vivere, ho trovato nell'Ideale dell'unità quella luce e quella guida che ha accompagnato la mia vita e quella della nostra famiglia. È stata una vita felice e pienamente riuscita, perché abbiamo sempre sperimentato che tenere Gesù in mezzo è il segreto della riuscita di qualsiasi comunità. Adesso ci troviamo a vivere un'altra avventura: l'incontro con la malattia fisica a cui fin dal primo momento io e mio marito abbiamo detto il nostro "sì", offrendo questo cammino per la Chiesa e per l'Opera tutta». Così scriveva Renata Arcangeli Paoloni a Chiara Lubich pochi mesi prima di salire in Cielo, in una lettera che possiamo considerare il suo testamento spirituale, divenuto un messaggio di speranza, di amore a Dio, alla Chiesa e all'Ideale dell'unità per quanti l'hanno conosciuta e amata. La storia di una famiglia "normale", la cui normalità vissuta alla luce del Vangelo è una testimonianza che aiuta a cogliere una dimensione nuova del vivere, perché «ciò che conta è amare, amare come Gesù; fare tutto, anche le cose più semplici e normali della vita, con amore».

