
San John Henry Newman (1801-1890), uno dei più grandi pensatori cristiani dell’Ottocento, sarà annoverato tra i Dottori della Chiesa da papa Leone XIV il 1° novembre 2025. Appassionato ricercatore della verità e convertito al cattolicesimo (1845), egli «diventa oggi un faro sempre più luminoso per tutti quelli che sono alla ricerca di un preciso orientamento e di una direzione sicura attraverso le incertezze del mondo moderno» (Paolo VI, 1975). Le sue opere arricchiscono la teologia, il suo cammino illumina le coscienze, la sua persona viene già venerata in tutta la Chiesa. Non sorprende, quindi, che il Santo Padre lo proclamerà Dottore della Chiesa universale. Il presente volume, di facile lettura, intende anzitutto offrire un breve tratto biografico e teologico di Newman. Fa poi sentire la sua chiara ed equilibrata voce su alcune questioni cruciali della vita ecclesiale: lo sviluppo della dottrina cristiana, la testimonianza dei fedeli, l’unicità della Chiesa, il significato della coscienza, le caratteristiche di un cuore apostolico. Appare così la straordinaria attualità della vita e del pensiero di questo teologo santo. Come scrisse l’allora cardinale Ratzinger nel 1990: «Newman appartiene ai grandi dottori della Chiesa, perché egli allo stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero».
A Montefano c’è una sorta di cantiere a cielo aperto. Si è autorizzati a pensare a lavori (pubblici) sempre in corso, ma queste pagine raccontano di altre prospettive. Il "cantiere" potrebbe essere metafora del Centro biblico in cui da oltre trent’anni vive e opera padre Alberto Maggi. Per alcuni è una sorta di culla dell’eresia, per altri un prezioso luogo in cui nutrire una fede adulta. Lì la gente arrivava e arriva, da ogni paese, da ogni luogo. Un tam tam che si è prolungato, rafforzato negli anni, creando come un’onda di energia che continua a stupire gli stessi frati che compongono questa piccola comunità. Quando chiedi a padre Alberto come si spiega questo fenomeno, lui sorride, alza le braccia e risponde: «È la fantasia del padreterno…». Da qui, da questa certezza e da questo luogo inizia il racconto della vita di Alberto Maggi. «Di lui si possono dire mille cose», afferma l’autore. «Ho pensato che quelle più interessanti, una sorta di sinossi della sua vita e del suo pensiero, potessero essere raccolte in un libro-intervista. Eccolo!».
In un tempo in cui è sempre più raro leggere belle storie, capaci di rincuorare e aprire orizzonti di speranza, Filantropia Attiva Italiana desidera dar voce alle diverse realtà sociali incontrate in sei anni di vita. E lo fa direttamente lasciando la parola ai protagonisti: presidenti, fondatrici, veri e propri imprenditori che con coraggio scelgono ogni giorno di valorizzare persone e territori, a vantaggio di chi è più vulnerabile. Perché è possibile fare impresa in modo etico, sostenibile, rispettoso. Che si tratti di una cooperativa sociale o di un’associazione, di una fondazione o di un’impresa sociale, la ricchezza di queste storie è il crocevia senza il quale FAI non sarebbe ciò che è oggi. Grazie alla testimonianza delle persone che, in varie situazioni di disagio, hanno ritrovato la strada del riscatto, il racconto assume i lineamenti dei volti incontrati, carichi di emozioni e soddisfazione per un futuro ritrovato. Insieme. «Un’associazione dedita alla salute dei bambini, una cooperativa sociale per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettive, una realtà a servizio dei rifugiati, un fondo di impact investing, un’impresa sociale che forma e dà lavoro a giovani artigiani, una sartoria sociale per donne in situazioni di vulnerabilità, una scuola professionale nel territorio napoletano, un progetto per l’inserimento lavorativo di persone detenute. Tutte storie affascinanti e in continuo divenire. Perché non raccontarle? Sono attività d’importanza fondamentale per andare incontro alle necessità di persone fragili, per favorire una società più inclusiva e, non da ultimo, per promuovere una migliore tenuta sociale del nostro Paese.» (Giulio Litta Modignani, fondatore e presidente di Filantropia Attiva Italiana)
"Calvary in China" ripercorre con tratto autobiografico l'esperienza missionaria in Cina del sacerdote americano Robert W. Greene durante l'ascesa del Comunismo e l'instaurazione della Repubblica Popolare Cinese nel secolo scorso. Padre Greene dalla stanza in cui venne imprigionato assistette impotente ai processi popolari, alle campagne di indottrinamento e alla feroce persecuzione dei suoi parrocchiani, vittima lui stesso della violenza del nuovo regime. Ci lascia una toccante testimonianza di fede e il commosso ricordo di tanti cinesi coraggiosi che pagarono per la propria fede e il desiderio di libertà. Prefazione di Gianni Criveller.
Il tesoro è la vocazione sacerdotale. Il vaso di argilla è un uomo che, mai dimentico della fragilità della sua natura, accoglie il dono dello Spirito e cerca di viverne all’altezza. Novello san Paolo, Fulton Sheen ha speso la vita per il Vangelo, con una grande fiducia nello sviluppo dei nuovi media, e una ancora più grande nella grazia di Dio. «La forza della sua parola», osserva Guido Vassallo nell’Invito alla lettura, «risiedeva nella fede profonda in ciò di cui parlava». Ne dà luminoso riscontro questa autobiografia, per la prima volta pubblicata in Italia, ricca di esperienze e aneddoti ma anche di profonde riflessioni spirituali sulla vocazione, il senso cristiano del dolore, il celibato apostolico, la vita sacramentale, specialmente eucaristica. L’amore per il sacerdozio, la passione per l’evangelizzazione, il dono della parola fanno di Sheen, proclamato venerabile dalla Chiesa cattolica, una figura esemplare per i nostri tempi così bisognosi di amici di Dio e portatori di speranza.
Quali sono le motivazioni che spingono a usare sostanze e soprattutto a continuarne l'uso quando questo diventa dannoso? Quali sono le ragioni che inducono uomini e donne a perseverare in comportamenti che li costringono a dipendere sempre più come peril gioco d'azzardo, l'internet addiction o altro? Come riconoscere quando inizia un problema di dipendenza e quando riuscire ad affrontarlo per sciogliere quei "legami" nei quali le vite sono rimaste in ostaggio? Queste sono alcune domande a cui il testo cerca di dare delle risposte guardando all'uomo e alla donna nel profondo. Sullo sfondo è presente il pensiero e l'opera di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, che negli anni 80 ha dato avvio ad uno specifico metodo terapeutico. Le storie raccolte nel testo - narrate daGiulio Zambon, insegnante ed influencer con oltre 100.000 follower - testimoniano un fatto reale:smettere è possibile, la maturazione personale può offrire nuove occasioni di vita.
In questa biografia l’autore lascia che sia la protagonista stessa a raccontarsi. Ne nasce così una sorta di "autobiografia", possibile grazie ai molti scritti che Chiara Lubich ha lasciato: appunti, diari, lettere, interviste… Numerosi gli inediti. Ciò consente di entrare nell’intimo del suo vissuto, nelle esperienze più profonde, dagli inizi fino al 1962, quando la sua "Idea" raggiuge il primo riconoscimento ecclesiale.
Lo stile discorsivo e confidenziale del libro fa della storia della ventisettenne spagnola, la Venerabile Suor Filomena di Santa Coloma (1841-1868), un racconto esaustivo, in cui si intersecano i testi autobiografici, gli studi scientifici e l'agiografia, senza dimenticare le Positio che ha portato Filomena ad essere dichiarata Venerabile. L'autrice commenta le esperienze mistiche della consorella alla stregua di quelle di altri mistici, aiutando il lettore alla comprensione dei fenomeni straordinari di cui Filomena è stata protagonista. In un razionalismo che nega oggi l'azione del Divino ed inquadra i mistici come prigionieri di fanatismo narcisistico o patologica schizofrenia, il libro testimonia la radicalità della fede della Ferrer, insieme al sano equilibrio umano e relazionale.
Un mosaico di testimonianze su don Alberto Pistolesi (1979-2021), prete cagliaritano scomparso a 42 anni in un incidente stradale. Insegnante di religione, responsabile per anni della pastorale giovanile diocesana e parroco, ha lasciato una traccia indelebile in chi lo ha conosciuto. Per questo, alla sua morte, furono molte migliaia i messaggi di ragazzi (le sue "felpe gialle"), studenti, famiglie, preti, persone "lontane" dalla Chiesa, tutti conquistati dal suo sorriso, dalla sua capacità di ascolto, dalla gioia che caratterizzava la sua azione pastorale, molto legata alla spiritualità salesiana e allo scoutismo. Non un "amicone" ma un "prete educatore" attento a giovani, famiglie, sofferenti. Prefazione del card. Arrigo Miglio
"Il cielo dalla mia finestra" è un romanzo biografico che narra la storia di vita, di fede e di malattia di Ilaria e Manolo, giovani innamorati. Quando la malattia oncologica li coglie alla sprovvista, decidono di reagire, ne hanno la volontà e le risorse. Dinanzi ad un bivio, scelgono la gioia e l’amore, che li condurrà, attraverso un cammino di fede, a comprendere che si può vivere nella gioia, pur essendo malati. Ilaria e Manolo diventano, uniti, un riferimento per le loro famiglie e la loro comunità. Una storia vera che può cambiare vite. Un libro che porta speranza a chi affronta la malattia.
Quando la vita crolla, cosa resta davvero di noi? Non è il riflesso nello specchio a raccontare chi siamo. Ma ciò che scopriamo guardandoci dentro, nell'intimità della coscienza, alla luce di Dio. In questo memoir intenso e coraggioso, Nardo si mette a nudo, senza difese, per raccontare una discesa e una risalita. La discesa nel dolore, nel senso di fallimento, nella perdita di ciò che sembrava solido e indistruttibile. Ma anche la risalita verso una luce nuova, che non viene dagli uomini, ma dall’incontro con il volto misericordioso di Cristo. Un racconto di sofferenza, sì – ma soprattutto di speranza.
Una testimonianza vera, profonda, che parla al cuore di chi ha vissuto l’oscurità e ora desidera rimettersi in cammino. Perché solo attraversando il buio con fiducia possiamo scoprire che Dio non ci abbandona mai.
Anche quando tutto sembra perduto, Lui è già lì, che ci aspetta.
Note sull'autore
È nato a Sorengo e cresciuto a Paradiso, in Svizzera, dove ha trascorso un’adolescenza ribelle e inquieta. A 24 anni un grave incidente in moto segna una svolta. Oggi, a 65 anni, vede chiaramente un “prima” e un “dopo” nella sua vita, e vive con gratitudine per la grazia ricevuta.
Martina vive a Carate Brianza con la mamma, il papà e la sorella Cecilia. Ha 15 anni, frequenta la seconda liceo linguistico, sogna di viaggiare e di vedere posti nuovi. Le piacciono la danza, i vestiti, il buon cibo, stare con gli amici. Una ragazza come tante. «Ho un tumore», scrive l'11 febbraio del 2023. Iniziano mesi di operazioni e di cure. Nonostante il dolore e la fatica, Martina non perde il buon umore e la speranza, accompagnata dall'amore della famiglia e di quanti incontra sulla sua strada. E giorno dopo giorno arriva alla grande verità: l'amore è più forte del dolore. Per chi l'ha accompagnata c'è stato solo da prenderne nota, per offrirla a tutti come segno di speranza. Queste pagine raccolgono i ricordi e le testimonianze dei genitori, dei parenti, degli amici, degli educatori: la grande compagnia di Martina. Prefazione di Vincent Nagle.

