
A dieci anni dalla morte del cardinale Carlo Maria Martini, le parole pronunciate nella sua ultima intervista al Corriere della Sera fanno ancora discutere. Il grande biblista segnalava un ritardo della comunità credente nei confronti del cammino dell'umanità, ed invocava uno scuotimento, un atto di coraggio e di fiducia da parte della sua amata Chiesa. Armando Matteo prova a raccogliere la provocazione di quell'intervista, individuando le ragioni della fatica, da parte della comunità ecclesiale, a porre mano a un decisivo cambiamento della propria posizione sul mondo e della propria azione pastorale per essere all'altezza della missione affidatale da Gesù. I temi affrontati sono molteplici: la rottura della trasmissione generazionale della fede, la trasformazione delle famiglie, la nuova collocazione culturale e sociale delle donne e degli omosessuali, la rimozione del valore del sacrificio e del tema della morte, la promozione di una "spiritualità giovanilistica" che inquina e corrompe ogni affetto umano.
Biglietti, articoli, omelie, incontri, richieste di collaborazione... sembra incredibile, ma ogni pagina che don Tonino ha lasciato, a qualunque genere letterario appartenga, ha il medesimo sapore, riconoscibilissimo: quello che nasce e germina dal bisogno di guardare al mondo - a qualsiasi latitudine si trovi lo sguardo - con la medesima passione cristiana per l'uomo: per l'uomo qualunque, per l'uomo fragile, per l'uomo che cerca, per l'uomo che sta nel bisogno del bene. E la lingua di don Tonino ha anche un'altra caratteristica, che lo accomuna ai grandi testimoni e profeti di ogni tempo, quella di attraversare i secoli e sembrare, comunque, attualissima. È quasi sconcertante, infatti - e questo libro lo testimonia, se pure ve ne fosse bisogno -, rintracciare in pagine che risalgono a trent'anni fa e oltre, parole che sembrano redatte per l'oggi: perché la povertà, la guerra, la malattia non sono proprietà di un tempo lontano, ma ci scuotono ancora e sempre. Accompagnano gli scritti di don Tonino alcuni testi redatti dall'attuale Presidente della Fondazione che porta il suo nome: in essi, l'attualità del vescovo di Molfetta viene evidenziata ulteriormente, mentre si fa memoria degli affetti di questo "amico- che tutti avrebbero voluto avere.
Lo spirito della liturgia è una classica interpretazione della spiritualità liturgica, germinata da una straordinaria potenza d'intuizione e da una perspicacia anticipatrice dei movimenti storici, quale il Guardini ha sempre testimoniate. Il volume, che uscì nel 1919 nella collezione "Ecclesia orans" promossa dall'abate Ildefons Herwegen di Maria Laach, nulla ha perduto a tutt'oggi della sua forza di penetrazione, del suo vigore di sintesi. Nei santi segni l'autore avvia ad una calda comprensione della liturgia e del suo simbolismo. Gli si apre dinanzi così, intatta, la ricchezza di allusione e di appello religioso insita nel segno della croce, nell'inginocchiarsi, nel vario atteggiarsi della mano di chi prega, nell'incedere processionale, nel battersi il petto, nel cero, nell'acqua benedetta, nella fiamma sacra, nella cenere penitenziale, nell'incenso, nella luce, emblema della verità di Dio, nel pane e nel vino, nell'altare coi suoi lini, nel calice e nella patena, nella benedizione, nelle campane. Lo spazio nelle sue direzioni, il tempo con l'avvicendarsi dei ritmi quotidiani, rivelano, essi pure, un'arcana consacrazione liturgica. Profondità cristiana e sensibilità lirica si fondono armonicamente in queste pagine.
In quest'opera si presentano con tutta la profondità, la ricchezza teologica, la saggezza di guida spirituale, la forza di persuasione psicologica che li caratterizzava e che ne fece uno straordinario avvenimento nella storia della gioventù tedesca degli anni Trenta, gli esercizi spirituali tenuti da Romano Guardini al castello di Rothenfels. Ordinati secondo una classica ripartizione in istruzioni, considerazioni, conferenze, discorsi pronunciati durante la celebrazione eucaristica, in essi tuttavia l'autore immette la novità di riflessioni sull'aspetto anche umilmente umano (esercizi del corpo, della respirazione...) di ciò che deve predisporre alla meditazione, al lavorio interiore. Un dominio della fede e della vita cristiana, immedesimato con la conoscenza sapienziale della Scrittura, una forza di penetrazione e un acume pedagogico che sanno interpellare ciascun ascoltatore e risvegliarne il senso di responsabilità.
COSTITUZIONE APOSTOLICA
SULLA CURIA ROMANA
E IL SUO SERVIZIO ALLA CHIESA
NEL MONDO
PRAEDICATE EVANGELIUM
INDICE
I
Preambolo
II
Principi e Criteri per il servizio della Curia Romana
III
Norme generali (artt. 1 – 43)
IV
Segreteria di Stato (artt. 44 – 52)
V
Dicasteri
Dicastero per l’Evangelizzazione (artt. 53 – 68)
Dicastero per la Dottrina della Fede (artt. 69 – 78)
Dicastero per il Servizio della Carità (artt. 79 – 81)
Dicastero per le Chiese orientali (artt. 82 – 87)
Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (artt. 88 – 97)
Dicastero delle Cause dei Santi (artt. 98 – 102)
Dicastero per i Vescovi (artt. 103 – 112)
Dicastero per il Clero (artt. 113 – 120)
Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (artt. 121 – 127)
Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (artt. 128 – 141)
Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (artt. 142 – 146)
Dicastero per il Dialogo Interreligioso (artt. 147 – 152)
Dicastero per la Cultura e l’Educazione (artt. 153 – 162)
Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (artt. 163 – 174)
Dicastero per i Testi legislativi (artt. 175 – 182)
Dicastero per la Comunicazione (artt. 183 – 188)
VI
Organismi di giustizia
Organismi di giustizia (art. 189)
Penitenzieria Apostolica (artt. 190 – 193)
Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica (artt. 194 – 199)
Tribunale della Rota Romana (artt. 200 – 204)
VII
Organismi economici
Consiglio per l’economia (artt. 205 – 211)
Segreteria per l’economia (artt. 212 – 218)
Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (artt. 219 – 221)
Ufficio del Revisore Generale (artt. 222 – 224)
Commissione di Materie Riservate (artt. 225 - 226)
Comitato per gli Investimenti (art. 227)
VIII
Uffici
Prefettura della Casa Pontificia (artt. 228 – 230)
Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice (artt. 231 – 234)
Camerlengo di Santa Romana Chiesa (art. 235 - 237)
IX
Avvocati (artt. 238 – 240)
X
Istituzioni collegate con la Santa Sede (artt. 241 – 249)
XI
Norma transitoria (art. 250)
Il mondo stesso, dice il Papa nel suo Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, è un tessuto e le storie che gli uomini raccontano sono i fili di questo tessuto messo sempre a dura prova. Per intrecciare di nuovo forti legami è quindi necessario che questi 'animali narranti' che sono gli uomini riprendano a frequentare l'antica arte del racconto. Questa ripresa è urgente per rinforzare le identità oggi smarrite, sia quelle personali che quelle comunitarie. Un popolo ha bisogno di una narrazione, che le generazioni si parlino e raccontino reciprocamente le proprie storie. Sulle pagine de L'Osservatore Romano, sono stati pubblicati ben quarantaquattro testi 'provocati' dalla lettura di quel Messaggio. A intervenire soprattutto artisti, per lo più scrittori, ma anche giornalisti, saggisti, teologi. Tutti hanno letto il testo del Papa e hanno voluto contribuire con la loro riflessione a creare, appunto, un intreccio, un 'tessuto' più ampio e variegato che arricchisse il testo originale. [...]Alla fine entrambe le parti, il Papa e i suoi commentatori, grazie a questo libro conversano tra di loro e con noi, con ciascuno dei lettori che «entrerà all'interno di questo dialogo e lo proseguirà nella sua vita quotidiana». (Dall'introduzione di Andrea Monda)
«La collana di perle» offre piccole antologie che presentano le parole più belle scritte o dettate da grandi figure spirituali vissute in epoche e contesti diversi. Le Perle di Carlo Carretto raccolgono frasi di un testimoni di vita cristiana significativo del XX secolo. Sono perle attraversate dal «filo» dell'amore per la Chiesa e per il mondo.
L’autobiografia di S. Ignazio di Loyola è un classico della spiritualità cristiana, vero fondamento della spiritualità ignaziana e dei Gesuiti. L’ampio commento intende introdurre il lettore a percorrere e a fare proprio l’itinerario spirituale del carisma del santo. Per questo si mettono in evidenza le diverse tappe della crescita dell’intera sua vita spirituale in generale e di alcuni aspetti o caratteristiche particolari del suo tipico avvicinarsi a Dio: conversione, capacità di discernere la Sua volontà, e decidersi per essa, speranza, integrazione tra carisma e istituzione.
Nello stesso tempo, però, le note, nel loro succedersi ordinato, cercano costantemente di mostrare come l’esperienza di Ignazio narrata in questo testo è il luogo in cui ha preso inizialmente corpo e la sorgente da cui si è andato sviluppando il suo carisma sia di iniziatore di una spiritualità ecclesiale attraverso gli Esercizi Spirituali, sia di fondatore della Compagnia di Gesù.Per questo, per una migliore comprensione della spiritualità ignaziana e della spiritualità gesuitica, ambiscono illuminare, attraverso il testo dell’autobiografia, gli Esercizi Spirituali e le Costituzioni della Compagnia di Gesù.
Questo libro rappresenta un esempio eccezionale di dialogo tra Fede e Scienza. Nell'arco di nove anni, dal 2013 a oggi, il papa emerito Benedetto XVI e Piergiorgio Odifreddi, matematico ateo, si sono incontrati più volte di persona e hanno intrattenuto un'intensa e profonda corrispondenza epistolare. In queste pagine viene documentato tutto: Odifreddi racconta in dettaglio i loro colloqui e le lettere sono riportate integralmente. Si tratta di un formidabile percorso spirituale, in cui il teologo e l'uomo di scienza si confrontano su innumerevoli temi: l'etica, l'antropologia, la spiritualità, le domande "ultime" su vita e morte, amore e dolore... Scorre, in queste pagine, una «sorprendente folla di autori», come la definisce il cardinale Ravasi, dallo Pseudo-Dionigi a Dostoevskij, da Ildegarda di Bingen a Küng, da Guardini a Sartre, da Thomas Mann ad Amartya Sen, da Jan Assmann a Coetzee, e così via, mentre nell'ambito della scienza spiccano John Nash e Kurt Gödel. È, tuttavia, un altro ancora l'elemento che rende unico questo lungo dialogo: pur da posizioni diametralmente opposte, Odifreddi e Benedetto XVI riconoscono il fine comune della tensione a capire, della ricerca della Verità. Un fine che stimola i loro colloqui rendendoli intimi, suscita in entrambi ricordi autobiografici e fa nascere un'indubbia complicità. Prefazione del Cardinale Gianfranco Ravasi.
Il volume propone il grande tema dell'amore nel matrimonio, come sviluppato nel Quarto Capitolo di Amoris laetitia, ritenuto da papa Francesco il cuore dell'Esortazione apostolica. Un trattato a sé in cui il Papa si mette dalla parte dei fidanzati, degli sposi, della coppia, dei membri di una famiglia e dialoga con loro, con empatia e verità, su ciò che può tener sempre vivo l'amore nella coppia e nella famiglia, ma anche su ciò che può uccidere questo amore. Francesco, da "innamorato" della famiglia, ne celebra la bellezza a tutto campo. Nello stesso tempo attribuisce al sacramento del matrimonio di un uomo e di una donna la forza simbolica di essere icona dell'amore di Dio per noi; incoraggia, quindi, la coppia ad alimentare l'interrelazione d'amore e di mutuo aiuto, ogni giorno, con parole, gesti e comportamenti semplici, rispettosi e concreti. Il volume è arricchito dal commento di Gigi De Palo e Anna Chiara Gambini, marito e moglie, dediti alla formazione e animazione delle famiglie.
"L'uomo è un essere imitativo, apprende la vita con gli occhi. Questo è il motivo per cui in ogni tempo e in ogni luogo ha sempre fissato lo sguardo su qualcuno per capire sé stesso." Ed è proprio questa sua peculiare caratteristica ad aver dato origine a testi come l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, ma anche testi sacri come la Bibbia o in tempi più recenti la Divina commedia, le commedie di Shakespeare, o spostandoci verso i giorni nostri Il Signore degli Anelli e forse anche lo stesso Harry Potter. Testi che toccano l'immaginario collettivo presente in ciascuno di noi e lo guidano, attraversando così i secoli e le generazioni. Tra queste opere ce n'è una che, secondo Epicoco, si presta più delle altre a essere la chiave di lettura del presente: l'Eneide di Virgilio. "Alcuni passaggi decisivi della vita di Enea e della sua personalità mi sono parsi i più congeniali a illuminare il tempo attuale." E così, dopo una riscrittura in chiave narrativa di quei passaggi, l'autore condivide con noi una riflessione più ampia del tema di fondo allo scopo di "ricollegare l'immaginario con la storia attuale e con le possibili scelte e opportunità che ci si aprono davanti. "La scelta di Enea" diventa così la rilettura di un'opera fondante della nostra cultura e al contempo uno strumento per interpretare la contemporaneità. Una lente attraverso la quale riflettere sul presente che "scarseggia di speranza e ha bisogno di guardare e di credere nella primavera in attesa sotto la neve dell'inverno che stiamo vivendo."
La raccolta "Incontrarsi. Sui passi di don Tonino" viene proposta come strumento di incontro con noi stessi, con i nostri compagni di strada, con Dio in noi e con noi in Dio. La scelta dei testi è stata sorretta dalla convinzione che il percorso indicato come "Il Cammino di don Tonino- può essere inteso come cammino "con- don Tonino, le cui riflessioni aiuteranno i viandanti. È un itinerario interiore quello che il pellegrino si appresta a compiere; un itinerario lungo come tragitto stradale, ma ancor più arduo, sebbene breve, come cammino personale che va dalla testa ai piedi. Don Tonino Bello non è lontano. Se con il suo esempio è dinanzi a noi, con la sua parola è ancora in mezzo a noi, testimoniando con la sua vita quanto auspicava avvenisse da parte dei suoi chierici: Io vi auguro che non stiate mai in testa e neppure in coda, ma possiate stare sempre in mezzo al popolo, come Gesù.

