
´Summaª della vicenda speculativa di Newman (1801-1890) che sostanzia con singolare coerenza e continuit‡ tutto líarco della sua lunga, intensissima esistenza, la Grammatica dellíassenso (1870) presenta ancora e soprattutto oggi una straordinaria attrattiva ideale. Il nichilismo contemporaneo proclama líimpossibilit‡ e dunque líinutilit‡ di ogni tentativo di individuare il senso dellíesistere; Newman propone uno scavo paziente, tenace e aderente alla realt‡ data per rintracciare le radici a cui si ancora líitinerario dellíuomo, dalla prima aurorale consapevolezza alle forme pi˘ alte e complesse dellíintuizione di universi e mondi che da ultimo si proiettano al di l‡ dellíorizzonte stesso del mondo presente. La domanda iniziale circa la natura e la validit‡ della conoscenza di fede porta cosÏ a un cammino a ritroso armoniosamente e coralmente articolato secondo le nervature interne della realt‡ verso il fondamento primo dellíesperienza, in cui líesistere e il conoscere si congiungono in un misterioso saldissimo connubio. Sta in ciÚ la novit‡ e líunicit‡ di questo testo capitale, manifesto del metodo naturale del pensare, richiamo allíimmediatezza del dialogo con la realt‡, invito a ritrovare la semplicit‡ e lo stupore dellíinfanzia spirituale, da cui soltanto nasce ogni forma di autentica edificazione umana.
Dalla introduzione di Luca Orbetello
Il testo, proposto in una nuova edizione coedita con Jaca Book, è un classico della teologia del Novecento. Hans Urs von Balthasar vi esprime i fondamenti della dottrina cristiana.
Esiste un "mistero di Torino"? Cosa nasconde la città della Sindone e dell'autoritratto di Leonardo, dei tecnici della Fiat e dei satanisti, di san Giuseppe Cottolengo e del re lussurioso e scomunicato? Prediletta da Nostradamus, ospita la più grande raccolta di mummie e libri egizi, eccitava Nietzsche e ispirava a De Chirico la sua pittura metafisica... L'enigma di questa "strana metropoli" è indagato nel libro da due autori diversissimi per età, opinioni, formazione, che raccontano le atmosfere e i personaggi di Torino, sempre sorprendente, a volte inquietante, da due opposte prospettive - cattolica e laica - che a volte si scontrano e a volte si mescolano. La città sabauda diviene così metafora del mondo, luogo geografico e spirituale dove luce e ombra, peccato e grazia convergono e si sfidano a duello. Sullo sfondo, il paradosso di Umberto Eco: "Senza l'Italia, Torino sarebbe più o meno la stessa. Ma senza Torino, l'Italia sarebbe molto diversa".
Classico del pensiero cristiano del Novecento, Il Signore di Romano Guardini nasce dall'esperienza della predicazione. Per diversi anni Guardini illustrò la figura di Gesù Cristo a un'assemblea liturgica composta prevalentemente di studenti, ripercorrendo la narrazione evangelica con l'intento di delineare la figura e l'identità del Signore. La fortuna che nei decenni ha accompagnato l'opera è certo dovuta anche a questa vividezza di contesto, propizia all'emergere del senso della parola biblica. Guadini si prefigge di far cogliere il significato profondo dei testi evangelici, e del Nuovo Testamento tutto: tale rivelazione non si dà anzitutto attraverso un'analisi storica e filologica, bensì nell'approfondimento religioso che fa spazio al 'cuore'. Essa è la chiave d'accesso a quell'«incandescente realtà» che la Scrittura custodisce. Per chi voglia aprirsi alla verità della persona di Gesù è necessario «l'incontro della narrazione con il cuore disponibile ad accoglierla». Ciò richiede pazienza e rispetto, e insieme «un'attenzione calma, che attende, che domanda». A tale condizione il volto di Cristo si svela: dagli inizi dell'esistenza storica fino allo splendore dell'Apocalisse, passando attraverso il destino di morte da Lui assunto obbediente, consapevole che solo da lì sarebbe scaturita la redenzione dell'uomo. La figura che Guardini ci consegna, invita alla 'conversione': eccede infatti ogni misura che pretenda di rinchiuderla in parametri abituali, perché Gesù è la misura del tutto - il Signore.
Il fascino e la simbologia dell’acqua nella Bibbia, la spiritualità (1° parte) e la fisicità (2° parte) di un elemento simbolico di grande suggestione.
Il mare e i suoi mostri, diluvi, uragani, miti, i fiumi d’acqua viva, i quattro fiumi dell’Eden, la roccia di Mosè, l’acquario biblico fatto di pioggia, neve, rugiada, pozzi, sorgenti, cisterne, wadi, pesci e pesca; e poi ancora i tre mari della Bibbia, i fiumi della Mezzaluna e della Terra Santa e il Giordano.
Un grande libro da leggere e da guardare con i testi magistrali di Gianfranco Ravasi e le splendide illustrazioni a colori.
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate (Lecco) e sacerdote della diocesi di Milano dal 1966, è stato a lungo Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano, membro della Pontificia Commissione dei Beni culturali della Chiesa, docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e di ebraico nel Seminario arcivescovile milanese. Membro di numerose accademie e istituzioni culturali italiane e straniere, è autore di una settantina di volumi, tra i quali meritano di essere segnalati alcuni studi monumentali di grande rilievo scientifico come il commento a Giobbe (Roma 1979), il Libro dei Salmi (Bologna 1981-1984), il Qohelet (Cinisello Balsamo 1988), il Cantico dei Cantici (Bologna 1992). Fitta è anche la serie delle sue pubblicazioni di taglio pastorale e spirituale. Pre sente con i suoi articoli su numerose riviste specializzate, italiane e straniere, e su quotidiani e riviste divulgative, è da molti anni collaboratore del settimanale Famiglia Cristiana per il quale ha realizzato il grande e impegnativo progetto dei dieci volumi della Bibbia per la Famiglia. Nella collana “Dimensioni dello Spirito” ha già pubblicato I Monti di Dio (2001) e I Comandamenti(2002).
La nuova edizione dei due libretti fondamentali di don Divo Barsotti sulla preghiera intesa come prima responsabilità del cristiano, la collaborazione con Dio nella sua opera.
I primi nove brevi capitoli introducono il senso profondo della preghiera cristiana; i successivi si addentrano nella vocazione cristiana come chiamata alla santità che deve percorrere le tappe dell’umiltà, della compunzione e della trasfigurazione del cuore.
Un piccolo libro fondamentale da un grande autore contemporaneo.
Divo Barsottiè nato a Palaia (PI) nel 1914. Pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si è trasferito a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. Oggi è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero Cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Nel 1972 è stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Attualmente vive con i suoi giovani monaci in un piccolo monastero dedicato a san Sergio di Radonez, nelle pendici dei colli di Firenze.
In anteprima mondiale, il primo vero libro di Benedetto XVI che riassume e sintetizza il progetto del Papa per il suo pontificato. Al centro del volume la questione della fede cristiana e il destino dell’umanità, di Israele e dell’Islam, l’eredità e il futuro dopo Colonia, un vero e proprio testo guida per genitori, comunità, uomini di tutte le religioni.
Dalle parole del Papa una nuova energia contro il terrorismo, l’intolleranza, il rancore e la violenza e i passi per la nuova missione della Chiesa nel mondo.
«Una presentazione del mistero di Cristo e delle sue implicazioni fondamentali per la vita dei credenti, per la missione della Chiesa e per i destini dell’ umanità che é racchiusa in questo libro.», dalla Introduzione del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Card. Camillo Ruini.
Commento spirituale al Vangelo di Marco.
Anselm Grun invita a vivere nell'amore e a riconoscere in esso la via attraverso la quale la nostra esistenza puo davvero diventare degna di essere vissuta.
Piacere di vivere, in queste parole vibrano musica e amore. Di di si alla vita. Lasciati ammaliare. Prenditi tempo per l'anima e ascolta il tuo corpo.
Nato come guida per un corso seminariale, questo libro intende venire in aiuto a tutti coloro che, trovandosi per professione o per vocazione ad avere a che fare con altre persone, hanno compiti di direzione o comunque di responsabilità. Da loro si esige equilibrio, saggezza, capacità di discernimento e di collaborazione.
Dalla quarta di copertina:
Lo scopo di questo libro, pensato come guida per un corso-seminario, è di venire in aiuto a tutti coloro che, per professione o per vocazione, si trovano ad avere a che fare con altre persone, con compiti di direzione o comunque di responsabilità. Dove si esige saggezza, capacità di discernimento e di collaborazione. È una guida a confrontare i propri atteggiamenti con i valori fondamentali dell’immagine cristiana di ‘uomo’ e un invito a riflettere, ad esercitarsi in una modalità di direzione conforme non solo alla sapienza di tutti i popoli, ma soprattutto alla tradizione cristiana.
Dirigere con valori può dare gioia e pace interiore, può rendere più autentici, e non solo capaci di usare strumenti destinati a garantire prestazioni sempre maggiori. Nel tempo l’esperienza di una leadership fondata e orientata su valori può portare a risultati migliori di quanto non permettano di raggiungere i principi a corto respiro dell’odierno management di impresa. Soprattutto può favorire l’armonia con se stessi, e questa è certamente la premessa più importante per una buona direzione.
Solo stando bene con se stessi si possono avere buoni rapporti nel dirigere, e in questo modo si può anche contribuire a rendere la nostra società più umana e più degna di essere vissuta.