
Il successo, la soddisfazione, da ultimo la gioia di vivere dipendono in maniera decisiva dal nostro rapporto con il tempo. Una buona gestione del tempo non riguarda soltanto un modo di lavorare efficiente e disciplinato, ma comprende anche l’orientamento di valori, la questione di ciò che è essenziale e la questione della giusta misura.
Il consulente di organizzazione aziendale Friedrich Assländer e il monaco benedettino Anselm Grün ci offrono stimoli e risposte per una riuscita organizzazione del nostro tempo.
Il libro scorge nell’«ora et labora» benedettino - «prega e lavora» - un principio valido non solo per i religiosi, capace di consentirci di vivere felici. Per riuscirci è necessaria anche un’«arte della pausa», una gestione di sé che prenda sul serio i propri limiti ma sappia anche affrontarli con creatività.
PUNTI FORTI
L’attualità del tema "tempo" è sempre più pressante. In questo libro gli autori rendono accessibili le esperienze della tradizione benedettina, ma anche di altre tradizioni spirituali, come ad esempio il buddismo, offreNDO molti consigli pratici e suggerimenti concreti.
DESTINATARI
Pubblico ampio, specialmente gli estimatori di Grün.
GLI AUTORI
Friedrich Assländer, dopo aver studiato economia aziendale, sociologia e psicologia, è stato manager per dieci anni. Dal 1984 lavora in proprio come trainer e consulente di organizzazione aziendale.
Anselm Grün, monaco benedettino, nato nel 1945 a Junkershausen, nella regione tedesca della Rhön, è priore amministratore dell’abbazia di Münsterschwarzach, nei pressi di Würzburg, in Baviera. Laureato in teologia, svolge un’intensa attività di assistenza psicospirituale. Da molti anni pubblica libri di spiritualità tradotti in tutta Europa che lo hanno reso uno degli scrittori cristiani di lingua tedesca più letti.
Lo spirito della liturgia è una classica interpretazione della spiritualità liturgica, germinata da una straordinaria potenza d'intuizione e da una perspicacia anticipatrice dei movimenti storici, quale il Guardini ha sempre testimoniate. Il volume, che uscì nel 1919 nella collezione "Ecclesia orans" promossa dall'abate Ildefons Herwegen di Maria Laach, nulla ha perduto a tutt'oggi della sua forza di penetrazione, del suo vigore di sintesi. Nei santi segni l'autore avvia ad una calda comprensione della liturgia e del suo simbolismo. Gli si apre dinanzi così, intatta, la ricchezza di allusione e di appello religioso insita nel segno della croce, nell'inginocchiarsi, nel vario atteggiarsi della mano di chi prega, nell'incedere processionale, nel battersi il petto, nel cero, nell'acqua benedetta, nella fiamma sacra, nella cenere penitenziale, nell'incenso, nella luce, emblema della verità di Dio, nel pane e nel vino, nell'altare coi suoi lini, nel calice e nella patena, nella benedizione, nelle campane. Lo spazio nelle sue direzioni, il tempo con l'avvicendarsi dei ritmi quotidiani, rivelano, essi pure, un'arcana consacrazione liturgica. Profondità cristiana e sensibilità lirica si fondono armonicamente in queste pagine.
Nel genere dell'epistolario si rivela l'intensità argomentativa dei grandi pensatori. Qui due maestri della filosofia come 'dialogo' - Rosenzweig e Buber - mettono a nudo l'intima corrispondenza come esercizio filosofico. Un esercizio all'insegna dell'amicizia e della reciproca discepolanza: aver cura delle proprie radici ed essere l'uno maestro dell'altro, nel solco della tradizione di Israele, significa anche essere condiscepoli nell'avventura di una nuova traduzione tedesca della Bibbia ebraica - che Buber dovrà continuare da solo dopo la scomparsa dell'amico. Il dialogo è talmente 'vivo' da dissolvere lo schema che concatena una missiva con la sua risposta: sfugge ai nostri occhi fino a oscurarsi il rapporto io-tu, ma pure se invisibile rivela il profondo intreccio con l'Alterità: "Perché, come potrebbero essere i gomitoli aggrovigliati l'uno all'altro, se quell'altra Mano non li avesse legati insieme per una estremità'". Le lettere si inanellano in una ideale conversazione che riproduce le pause e le accelerazioni, la condivisione e il dissenso concettuale, l'armonia e le fratture di cui si alimenta il legame dell'amicizia.
Francesco Traniello, Riforma dello Stato e riforma della Chiesa; - Francesco Coccopalmerio, Diritto e diritti nel pensiero filosofico e giuridico di Rosmini; - Michele Nicoletti, Diritto e morale nella Filosofia del diritto di Antonio Rosmini; - Andrea Nicolussi, Rosmini e il diritto di famiglia. Appunti di un giurista del ventunesimo secolo; - Markus Krienke, Famiglia e sussidiarietà. Un confronto tra la Filosofia del diritto di Rosmini e le Grundlinien der Philosophie des Rechts di Hegel; - Nicola Ricci, La "prossimità" come fondamento delle relazioni umane nella fi losofi a morale di Antonio Rosmini; - Salvatore Muscolino, La difesa rosminiana del costituzionalismo; - Francesco Conigliaro, La "società teocratica" e le sue ragioni nel pensiero di Antonio Rosmini; - Carlo Fantappiè, Lo statuto giuridico dei fedeli nella società teocratica; - Alberto Peratoner, Il "saldissimo fondamento" dalle proprietà inclusive. La Società teocratica in Antonio Rosmini, termine e condizione di un'ontologia del diritto.
Il volume mette a fuoco, da diverse angolature, la qualità e lo spessore dell'estetica di Maritain quale parte fondativa del suo pensiero filosofico sia in specifici approfondimenti, sia nella dimensione trasversale di sintesi e di relazione con la contemporaneità, evidenziandone l'riginalità. Se da una parte, infatti, si ha modo di ripercorrere la costruzione estetica che Maritain muove sulle poderose tracce di san Tommaso, dall'altra ci si rende subito conto quanto, in tale costruzione, sia a tema non una pura teoria ma piuttosto la vitalità di quel pensiero e il modo per raggiungerlo, in un continuo confronto con il contemporaneo, con il presente, ma soprattutto con l'esperienza degli artisti.
Vivere e un'arte. Un libro per vivere la vita in profondita,senza farsi prendere dalla frenesia.
Un autore apprezzatissimo dispensa indicazioni di una saggezza impareggiabile su come vivere i cinque stadi classici dello sviluppo spirituale.
La Bibbia, base essenziale del cristianesimo, a volte non è per niente facile da capire. Nell'Antico Testamento, specialmente, vi sono dei passi oscuri e difficili che incutono paura, che rappresentano per noi una provocazione, che ci urtano, ci scandalizzano. Anche nel Nuovo Testamento, però, ci sono pagine che contraddicono quello che noi riteniamo l'essenziale. Si pensi, per esempio, alla costruzione della torre di Babele, o al sacrificio di Isacco, o ai salmi che reclamano vendetta, oppure anche a certi discorsi minacciosi di Gesù o al detto sul peccato contro lo Spirito Santo o all'atteggiamento di Paolo verso le donne. Questi passi alcuni cristiani li saltano a pie' pari, altri li "addomesticano" smussandone gli angoli ed edulcorandone il retrogusto amaro, di altri ancora piegano l'interpretazione in modo da adattarla alla propria visione delle cose. Eppure, proprio sotto un guscio duro è possibile che si celi un frutto delizioso. Anselm Grün interpreta quei passi con un approccio personalissimo. Fa suo il motto di sant'Agostino: «Finché sei nemico di te stesso, anche la parola di Dio è tua nemica. Sii amico di te stesso, e allora la parola di Dio sarà in armonia con te». Il benedettino tedesco, autore di autentici best-seller, ingaggia una lotta con i passi "difficili", li esamina da diversi lati e fa vedere una cosa importante: lo scopo della Bibbia è sempre quello di aprirci gli occhi e di farci guardare la nostra vita come essa è intesa da Dio.
Ai nostri giorni, in cui così tanti stimoli si riversano su di noi e siamo martellati da più parti su come dovremmo vivere, sentiamo spesso bisogno di trovare un appiglio nell'incertezza, nella confusione. Gli atteggiamenti descritti in questo libro intendono proprio fungere da appiglio per la nostra vita: meglio, per trasformare la nostra vita, per farci vivere bene. Certo, non possiamo sempre scegliere le circostanze esterne della nostra vita, ma dipende da noi quali traguardi ci prefiggiamo e quale direzione prendiamo. Gli atteggiamenti esistenziali qui esemplificati da Anselm Grün ci aiutano a seguire la nostra strada, quella che conduce alla nostra intima essenza. Perché in noi ci sono più potenzialità di quanto non pensiamo! «Con questo libro vorrei invitarvi a scoprire in voi stessi nuovi modi possibili di vivere che conducono a maggior vitalità, libertà, pace e amore. Ritenevi capaci di realizzare qualcosa! Abbiate fiducia nella vita che è in voi! Siete molto più capaci di quanto pensiate. E il vostro modo di vivere trasformerà non soltanto voi stessi, ma anche il mondo tutt'intorno a voi» (A. Grün).
"Chi resta saldo? Solo colui che non ha come criterio ultimo la propria ragione, il proprio principio, la propria coscienza, la propria libertà, la propria virtù, ma che è pronto a sacrificare tutto questo quando sia chiamato all'azione ubbidiente e responsabile, nella fede e nel vincolo esclusivo a Dio: l'uomo responsabile, la cui vita non vuol essere altro che una risposta alla domanda e alla chiamata di Dio. Dove sono questi uomini responsabili?"
Un testo sul messaggio spirituale della Lettera ai Romani.