
Pubblicata nel 1927, "Il segreto di padre Brown" è la quarta raccolta dei racconti sul famoso prete investigatore di Gilbert K. Chesterton. L'amico Flambeau ha ormai lasciato le scene, sia come criminale sia come investigatore, per ritirarsi al caldo della Spagna e godere di una vita semplice e famigliare. Padre Brown gli fa però visita e, davanti a un buon bicchiere di vino, racconta le sue ultime avventure, tutte ambientate in Inghilterra. Sono otto indagini diverse e sorprendenti, tra misteriosi personaggi orientali e cadenti castelli della Scozia, magistrati assassinati e fantasmi che si affacciano alle finestre. Ma, soprattutto, il prete investigatore spiegherà per la prima volta il suo metodo di indagine, tanto particolare e misterioso da aver fatto sorgere in molti suoi estimatori l'idea che sotto la tonaca nera si nasconda un vero e proprio mago...
La fratellanza è stata il primo auspicio di Francesco fin da quando, all’inizio del suo Pontificato, ha espresso un desiderio: «Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza». Proprio questa aspirazione, che pone al centro della sua terza Enciclica, gli appare oggi l’unica via d’uscita dal dramma della solitudine dell’uomo consumatore e spettatore, chiuso nel suo individualismo e nella passività. Per questo rivolge a tutti un messaggio «affinché, di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole». In un testo articolato e ricco di suggestioni, frutto anche dell’elaborazione del trauma della pandemia, il Papa pone l’accento su alcune tendenze che ostacolano questa svolta: le distanze sociali che sembrano aumentare mentre rallenta, se non addirittura regredisce, il percorso verso un mondo più giusto; i nuovi conflitti e le forme di nazionalismo emergenti, la politica che si riduce a marketing, il prevalere della cultura dello scarto e il paradosso per cui una migliore comunicazione finisce per alimentare chiusura e intolleranza. A queste ferite del nostro tempo Francesco oppone percorsi di speranza che parlano di un’aspirazione alla pienezza, di ciò che riempie il cuore e solleva lo spirito. Al di là delle scelte individuali, le riflessioni del Pontefice si estendono al piano politico, ai rapporti e ai conflitti tra Stati, prospettando un concreto progetto di trasformazione della storia. Un appello di portata universale volto a far sì «che la riflessione si apra al dialogo con tutte le persone di buona volontà». Una voce di cui abbiamo profondamente bisogno, perché – scrive Antonio Spadaro nell’introduzione – «la fratellanza salva il tempo della politica, della mediazione, dell’incontro, della costruzione della società civile, della cura».
Dodici temi (Amore - Discernimento - Gratitudine - Orizzonti di senso Cristianesimo - Speranza - Testimonianza - Gioia - Misericordia - Pace Tenerezza - Solidarietà), uno per ogni mese dell'anno, perché, nel corso di 365 giorni ciascun lettore possa sentire la vicinanza di papa Francesco; essere accompagnato dalla sua simpatia e stimolato dal suo insegnamento a vivere un cristianesimo di gioia. Le parole del Papa, nel libro, sono commentate da diversi nomi di autorevoli firme delle pubblicazioni Paoline.
Il testo raccoglie tutte le quindici catechesi di papa Francesco dedicate alla Messa, in particolare alle diverse parti della liturgia eucaristica, che comincia con il segno della croce - da insegnare bene ai bambini fin da piccoli - e si conclude con l'invio del credente alla vita di tutti i giorni. È un vero e proprio vademecum per comprendere e approfondire il significato teologico della celebrazione eucaristica, imprescindibile dagli aspetti liturgici. La Messa deve trasformare la vita in una «Pasqua fiorita»: questo l'invito di Francesco rivolto a tutti e a ciascuno. Preziosa perla che introduce le catechesi è il commento di don Luigi Maria Epicoco. Puntualizza passaggi, fa emergere sfide, lo rende un testo per entrare nel mistero eucaristico celebrato sacramentalmente e vissuto nella vita di ogni giorno.
"Il "Breviario" di Madre Teresa è un adattamento degli insegnamenti dottrinali delle Madre alla sue religiose e religiosi per un pubblico generale. È particolarmente dedicato ai fanciulli e a tutti coloro che accettando di amare fino a soffrire si sono fatti come bambini per entrare nel segreto del regno dei cieli che è dentro di noi." (dall'Introduzione di Angelo Devananda Scolozzi)
"La pazienza del nulla" è il diario intimo di un uomo immerso nel silenzio del deserto per quattordici mesi. Un libro che parla a credenti e non credenti, giovani e meno giovani. Un libro che mette in discussione chiunque lo legga, che fa da ideale contraltare alla parola più usata e abusata del nostro tempo: "nichilismo". In queste pagine l'esperienza del nulla diventa fatto positivo e addirittura decisivo. È l'occasione di un cambiamento radicale. Un vuoto che è anche pienezza di senso, la rappresentazione più autentica di ciò che Gesù intese con l'espressione "Beati i poveri di spirito".
"Nella storia della Chiesa cattolica, i veri rinnovatori - spiega il Papa sono i santi. Sono loro i veri riformatori, quelli che cambiano, quelli che trasformano, che sviluppano e risuscitano il cammino spirituale". Ma allora quali sono i santi cari a papa Francesco? Alcuni li conosciamo: sant'Agostino, san Francesco, don Bosco, don Orione, don Cafasso. Non dimenticando Madre Teresa di Calcutta. Altri ci sono meno noti (o sconosciuti), perché appartengono alla storia della Chiesa latinoamericana di cui Jorge Mario Bergoglio è figlio. Ecco allora la figura di Pietro Favre, compagno di sant'Ignazio; di Bartolomé de Las Casas, domenicano difensore degli indios; di padre Roque Gonzales, missionario gesuita del Seicento e di padre Pietro Claver, apostolo degli schiavi africani. Per arrivare ai grandi santi sociali, come padre Alberto Hurtado, e ai martiri per la giustizia (Rutilio Grande e Carlos de Dios Murias). Esempi di vita spesa per il Vangelo e a servizio dell'uomo. Testimoni la cui esperienza ci aiuta a comprendere meglio il dono che lo Spirito Santo ha fatto alla Chiesa con l'elezione di papa Francesco.
"Ho fatto circa 2.000 chilometri fra terra e mare sulle tracce di una donna. È una donna di 'una bellezza indescrivibile', assicura chi l'ha incontrata." Così Antonio Socci racconta il suo primo viaggio a Medjugorje, sui luoghi dove, il 24 giugno 1981, alcuni adolescenti videro su una collinetta, nei pressi del villaggio bosniaco, una giovane ragazza, splendida, dolce, che si sarebbe presentata come la "Beata Vergine Maria" e che tuttora appare loro quotidianamente. A oltre vent'anni di distanza, oggi che Medjugorje è diventata meta di milioni e milioni di pellegrini, Socci ricostruisce la storia e il mistero di questi fatti: visita i luoghi, incontra i protagonisti, ascolta sacerdoti, teologi, scienziati.

