
Il 13 marzo 2014 papa Francesco (al secolo Jorge Mario Bergoglio) ha festeggiato il primo anno del suo pontificato, fin da subito caratterizzato da tanti piccoli gesti semplici e insieme rivoluzionari: stile informale, capacità di parlare al cuore dei fedeli, sensibilità nell’affrontare tematiche delicate (crisi economica, dissoluzione della famiglia, inadeguatezza della classe politica, guerre internazionali, accoglienza degli immigrati) e grande umanità. Papa Francesco sta cambiando la Chiesa cattolica e anche il mondo laico, attraverso un rinnovato interesse per il messaggio pastorale e un’inedita operazione di “pulizia” ecclesiastica. Ma si tratta di veri cambiamenti oppure solo delle aspettative riposte in un pontefice che appare in discontinuità con un passato di scandali, ruberie e corruzione? È fondato il forte interesse che Eugenio Scalfari e Repubblica hanno manifestato nei confronti di papa Francesco oppure, ancora una volta, il centrosinistra delega ad altri cambiamenti e riforme, pur di non assumersi le proprie responsa­bilità? Effetto Bergoglio cerca di sciogliere questi dubbi analizzando encicliche, atti ecclesiastici e documenti ufficiali di papa Francesco alla luce del loro indubbio impatto pastorale e mediatico.
Contributi di: Ulderico Parente (è docente di Storia politica dell’Età contemporanea e collaboratore della «Rivista di Storia della Chiesa in Italia»)
Antonio Scoppettuolo (è giornalista e autore di diversi volumi su etica e religione)
Luca Alteri (è sociologo politico, autore di numerose pubblicazioni nell’ambito della comunicazione e della partecipazione politica)
In un mondo caratterizzato dal «tempo breve», dove le notizie appaiono e scompaiono dagli schermi dei nostri computer e raramente durano più di ventiquattr’ore, anche i testi del Papa «fanno notizia» solo il giorno in cui sono pubblicati. Di rado sono letti integralmente, quasi mai sono studiati. Come ricorda lo stesso Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, non è questo il modo di accostarsi al Magistero. Al contrario, ogni testo va letto alla luce degli interventi precedenti dello stesso e di altri Pontefici, e diventa a sua volta criterio d’interpretazione dei testi successivi. Perché questo sia possibile, occorre ritornare almeno sui testi più importanti anche giorni, mesi, anni dopo la loro pubblicazione. Massimo Introvigne offre qui un vero e proprio corso sul Magistero di Benedetto XVI, che va dall’enciclica Spe salvi del 2007 alla lettera Ubicumque et semper del 2010 con cui s’istituisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Ne emerge un disegno complessivo di contrasto alla «dittatura del relativismo», che è il tentativo subdolo – ma spesso anche violento – d’imporre la dottrina secondo cui la verità non esiste: «ciascuno dice la sua», e tutte le opinioni hanno lo stesso valore. Dall’Africa alla Francia e alla Gran Bretagna, dalla sua diocesi di Roma alla Casa Bianca e all’incontro con il popolo delle Giornate Mondiali della Gioventù in Australia, Benedetto XVI emerge come il primo custode non solo della fede ma anche della ragione minacciata dal relativismo. Per questo molti lo attaccano. Per questo è dovere dei fedeli cattolici stringersi attorno a lui ripetendogli, con le parole del Signore, «Tu sei Pietro».
Massimo Introvigne, sociologo e storico delle religioni di fama internazionale e reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica, è autore di sessanta volumi e di oltre cento articoli pubblicati in riviste accademiche internazionali sulla nuova religiosità, il pluralismo religioso contemporaneo e il Magistero pontificio. È fondatore e direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e membro del Comitato per l’Islam italiano del Ministero dell’Interno. Per Sugarco ha pubblicato Le nuove religioni, Il cappello del mago, Il ritorno dello gnosticismo, Cattolici, antisemitismo e sangue, La nuova guerra mondiale, La Turchia e l’Europa, Il dramma dell’Europa senza Cristo, Il segreto dell’Europa, Una battaglia nella notte e I satanisti.
Benedetto XVI lascia al suo successore Francesco un magistero che tratta in modo sistematico tutti i grandi temi della vita cristiana. Dall'interpretazione del Concilio Ecumenico Vaticano II come "riforma nella continuità" discende anzitutto un'intransigente difesa della libertà religiosa, una nozione che Benedetto XVI fonda e spiega contro ogni relativismo. Alla denuncia della "dittatura del relativismo" corrisponde un grande rilancio della dottrina sociale della Chiesa intorno ai "princìpi non negoziabili", vita, famiglia, libertà di educazione, a sua volta radicato in un ritorno alla teologia della storia che mostra le tappe di un processo di scristianizzazione dal Rinascimento all'Illuminismo, dalle tragiche ideologie del secolo XX a quelle non meno insidiose dell'era postmoderna. Come antidoto a questa grande crisi, papa Ratzinger propone il ritorno alla fede. Per tanti cattolici italiani è stata quella di Massimo Introvigne la voce che quotidianamente ha presentato e spiegato il magistero di Benedetto XVI. Con questo libro Introvigne propone una sintesi degli insegnamenti degli ultimi anni di papa Ratzinger: un'eredità preziosa per il nuovo pontificato che si apre.
Lo affermano in molti: c'è un "effetto Francesco". Molte persone da anni lontane dalle chiese ci tornano e si confessano. Perché succede? Qual è il segreto di Papa Francesco? Molti pensano che si tratti soltanto di gesti, di linguaggi, di modi di presentarsi. Massimo Introvigne invita ad andare al di là dei gesti per cogliere i contenuti e la sostanza dell'insegnamento di Francesco. Emerge un Magistero ricchissimo, che culmina nell'enciclica Lumen fidei e nei discorsi del viaggio in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù. Papa Francesco, continuando il Magistero del predecessore, ripresenta tutti i grandi temi della vita cristiana. Lo fa nel contesto di un messaggio che critica anzitutto ogni atteggiamento "autoreferenziale" e invita i cattolici a "uscire" e portare il Vangelo alle "periferie esistenziali" del nostro tempo. Qui donne e uomini disperati chiedono aiuti materiali ma sempre, pure quando sono ricchi di beni, attendono missionari che soccorrano la loro "povertà spirituale" e rispondano a domande che oggi la "dittatura del relativismo" impedisce di formulare apertamente.
Il volume propone alcune riflessioni in chiave ecclesiologica sul significato e sulla centralità del concetto di “Popolo” nell’esperienza, nella riflessione e nell’insegnamento di papa Francesco ma anche, e soprattutto, nella sua visione di Chiesa. Partendo dall’interrogativo: “Bergoglio è un Papa populista?” verrà approfondita l’efficacia del suo messaggio mettendo in risalto come il suo modo di comunicare veda la predominanza dei gesti sulle parole.
Walter Insero, nato nel 1975 è sacerdote della Diocesi di Roma. Ha conseguito il Dottorato in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana e un Master in Global Journalism. Attualmente è Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, è docente alla Pontificia Università Gregoriana e collabora con l’Ufficio comunicazioni nazionali della C.E.I
Nell'esortazione apostolica Amoris laetitia Papa Francesco ha parla- to della pastorale matrimoniale come una presentazione del Vangelo della famiglia. Questa pastorale va impostata come una presentazione alle famiglia di valori quali «la generosità, l'impegno, la fedeltà e la pazienza» (n. 5). Per riuscire questo scopo bisogna formare bene sia i pastori che tutti coloro che si occupano della pastorale matrimoniale: presbiteri, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose, ma anche i laici che collaborano come catechisti e agenti di pastorale (n. 202). Essi sono chiamati a far «sperimentare che il Vangelo della famiglia è risposta alle attese più profonde della persona umana: alla sua dignità e alla realizzazione piena nella reciprocità, nella comunione e nella fecondità» (n. 201), e ad essere segni di misericordia e di vicinanza (n. 5). Il Centro di Formazione Sacerdotale e il Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia della Pontificia Università della Santa Croce hanno voluto assecondare questo desiderio del Papa organizzando nel 2019 la seconda edizione del Corso sull'accompagnamento pastorale nel cammino matrimoniale. Con una prospettiva interdisciplinare, sono intervenuti relatori, anche laici sposati, di diverse professioni. Questo volume raccoglie le relazioni del corso.
L'agile libretto illustrato ripercorre la vita di Jorge Mario Bergoglio, dalla migrazione dei nonni italiani alla nascita in terra argentina, dal percorso vocazionale all'ordinazione sacerdotale, fino all'elezione al soglio di Pietro col nome di Francesco, il 13 marzo 2013. Un primo, rapido contatto con la vita di un pastore che entra subito nel cuore della gente.
Un'originale biografi a di Madre Teresa, raccontata per rapidi "flash". Gli episodi fondamentali e i meno conosciuti della sua vita, la spiritualità e la personalità della Santa della carità vengono tratteggiati con rapide "pennellate": un libretto riccamente illustrato, essenziale, che mette voglia di saperne di più su una figura fondamentale nella storia del Ventesimo secolo.
Nelle parrocchie e nelle diocesi sono sempre di più i sacerdoti che danno la comunione ai divorziati risposati, e lo stesso papa Francesco in una telefonata privata si è sbilanciato a favore dei sacramenti "a chi chiede solo accoglienza e misericordia". Anche i cattolici praticanti hanno candidamente dichiarato di essere lontani anni luce, nelle convinzioni e nella prassi quotidiana, dagli orientamenti del Catechismo della Chiesa Cattolica. In un reportage che documenta l'ufficialità e il "dietro le quinte" del Sinodo sulla famiglia, il vaticanista Ignazio Ingrao racconta tutto ciò che già si è mosso e si muoverà intorno ai nodi più spinosi. Un'inchiesta che svela i retroscena, gli schieramenti dei cardinali e dei vescovi, i meeting segreti, lo scontro fra progressisti e conservatori, le resistenze e i contrasti che papa Bergoglio deve affrontare nella sua politica di riforma che si prospetta foriera di grandi cambiamenti, paragonabili alla portata di un Concilio. Francesco non ha voluto tenere nascoste le divisioni e il dibattito interno, pubblicando i risultati della votazione sul documento finale. I paragrafi su divorziati risposati e omosessuali non sono passati e l'ala conservatrice appoggiata dall'esterno da Ruini ha dato battaglia, incalzando anche il papa emerito Benedetto XVI, che si è rifiutato di scendere in campo. Su sesso, amore e nuove famiglie i cattolici e la modernità continueranno a confrontarsi. Tra spaccature e colpi di scena, lo scontro è appena cominciato.
La visita di Papa Francesco alla Chiesa di Ugento pellegrino orante alla tomba del Servo di Dio don Tonino Bello il 20 aprile 2018, è impressa in maniera indelebile nella nostra memoria e nella storia del Salento. La gioia è accresciuta quando, insieme alla Diocesi di Molfetta - Ruvo - Giovinazzo- Terlizzi, abbiamo incontrato il Pontefice a Roma nell'aula Paolo VI, il 1 dicembre 2018, per ringraziarlo della Sua venuta in terra di Puglia.
A distanza di un anno facciamo ancora fatica a renderci pienamente conto di quanto abbiamo vissuto e di come quell'esperienza abbia segnato la vita di tante persone, specialmente di quelle ammalate che, per un momento, sono state toccate da una grazia indicibile.
Consegnare alla memoria storica questi eventi di grazia è quanto ci siamo prefissati con questa pubblicazione, consapevoli della difficoltà di dover fare delle scelte tra le innumerevoli immagini, ciascuna portatrice di una storia, di un volto, di un'emozione.
Dalla presentazione di S.E. Mons. Vito Angiuli Vescovo di Ugento
Una delle immagini più evocative degli ultimi decenni è quella che identifica le soglie del Mediterraneo come possibili "arche di pace e non archi di guerra-, immagine che, sotto la guida di don Tonino, l'episcopato pugliese fece propria. La storia ci ha insegnato che nel binomio guerra/pace la prima è molto spesso più concreta della seconda. La guerra si fa, la pace si spera. Bisogna dunque iniziare a farla, la pace, lottando per essa. Don Tonino Bello ha incarnato questo spirito per tutta la propria vita. Baluardo dell'antimilitarismo e del pacifismo militante, si batté in prima linea contro le basi militari nella sua amata terra ed esercitò la mobilitazione ferma e non violenta cara a Martin Luther King, contro i conflitti nell'Europa di fine secolo. E avrebbe continuato a battersi, don Tonino, se non se ne fosse andato troppo presto: perché le guerre continuano e la pace non basta mai. Federico Imperato, da rigoroso studioso della politica del Mediterraneo e da discepolo di don Tonino, ci consegna questo ritratto, personale e universale, di un uomo determinato, gentile e onesto: uno di quegli uomini di cui sempre avremmo bisogno, uno di quelli che "reggono il mondo-.