
Da buon 007, Tosatti ama le sfide, e con Stilum Curiae gioca a tutto campo. Che si tratti di un’enciclica o di una nomina vescovile, di un viaggio papale o di un pettegolezzo curiale, di uno scandalo da svelare o di una grande questione culturale da sviscerare, lui è lì, impavido, e fornisce al lettore, assetato di informazioni non asservite, tutte le chiavi di lettura di cui dispone. Mettendoci la faccia.
Una volta, in un’intervista, Marco ha detto: “Un vaticanista è prima di ogni altra cosa un giornalista. Vale a dire che il suo compito è quello di informare, nel modo più veritiero e corretto possibile”. Sembra quasi un’ovvietà, ma oggi non è mica tanto ovvio. Come nella politica, anche nella “vaticanistica” ormai ci si muove in bande e si ragiona in termini partitici: pro o conto il papa, pro o contro una certa linea. Sempre con l’attenzione rivolta al palazzo, al referente di turno. Cercare semplicemente di utilizzare il cervello, per mettersi al servizio del lettore, è diventata quasi una bizzarria.
Questo breve saggio rivisita il tema della nuova evangelizzazione del sociale alla luce del Magistero di Benedetto XVI e Papa Francesco. In particolare l'autore, al fine di realizzare una nuova tappa dell'evangelizzazione, presenta l'importante e stimolante apporto dei pontefici con riferimento ad alcuni campi della pastorale e dell'educazione, quali l'antropologia, il lavoro, la salvaguardia del creato, economia e finanza, democrazia. Un importante documento utile a tutti i fedeli per conoscere il magistero di Benedetto XVI e Papa Francesco sul tema dell'evangelizzazione.
Madre Teresa è stata una delle donne più stimate del XX secolo, e il suo ricordo continua a ispirare le opere di carità in tutto il mondo. Ma anche una santa può amare il cioccolato e i dolci, fare battute e riprendere il presidente degli Stati Uniti. Questa è la donna che Jim Towey ha conosciuto. A metà degli anni Ottanta, l'autore di questo volume era un importante avvocato e consulente del Congresso. Ma un breve incontro con Madre Teresa illuminò il vuoto della sua vita. Iniziò a fare volontariato presso la mensa delle Missionarie della Carità a Washington e fece ricorso ai suoi contatti politici per aiutare la Congregazione. Per oltre dieci anni viaggiò spesso con Madre Teresa, organizzando i suoi incontri e gestendo le questioni legali e personali della santa. Amare ed essere amati è il suo resoconto di quegli anni. In queste righe vediamo come lei ridesse e scherzasse con le persone più vicine, piangesse quando morivano, si adirasse e diventasse impaziente, perdonasse le critiche e affrontasse le oscurità interiori e il dolore fisico. Soprattutto, vediamo la sua straordinaria devozione a Dio e ai più poveri tra i poveri. Madre Teresa ebbe cura dell'anima di Towey restituendole la vita. Gli insegnò a pregare, a essere meno egoista, più umile, meno mondano, più innamorato di Dio e meno di se stesso. Prefazione del card. Angelo Comastri.
La teologia di Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, assomiglia a un corso d’acqua che raccoglie le ricchezze delle terre che bagna. Una di esse, che feconda il suo pensiero e lo apre a inedite profondità, è l’idea espressa nel titolo: Ritrovarsi donandosi. È il dinamismo profondo della vita divina, anzitutto. Le Persone della Trinità sono definite in termini di «relazione pura», di «pura attualità». Il Padre, per esempio, è l’atto stesso di generare il Figlio, è il puro donarsi. Questo comporta una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire il mondo e l’uomo. La «relazione» diventa forma originaria dell’essere. L’uomo non è chiusa individualità, ma essere in relazione, che si ritrova attraverso il dono di sé all’altro. Ne è dimostrazione perfetta il Figlio di Dio incarnato: la sua identità è essere-per-l’altro, è amore e servizio «fino alla fine». È sempre rischioso collegare in unità argomenti che spaziano dalla categoria biblica dell’«esodo» al titolo cristologico «Figlio», dal rapporto fra Cristo e l’agire morale all’analisi delle encicliche papali, dalle riflessioni teologiche sull’escatologia alla semplice incisività delle omelie natalizie. Il rischio merita di essere corso. La teologia di J. Ratzinger, Benedetto XVI, è profondamente coerente: attorno a questa rivoluzione dell’immagine del mondo, propiziata dall’idea di relazione, è possibile scoprire che ci si ritrova davvero, solo donandosi fino in fondo.
Gli autori
Réal Tremblay (Metabetchouan, Canada, 1941) è laureato in lettere e in teologia all’Università Laval (Québec). Ha ottenuto poi il dottorato in teologia all’Università di Ratisbona (Germania) sotto la direzione dell’allora professore Joseph Ratzinger. È professore emerito di teologia morale all’Accademia Alfonsiana (Roma). È autore di numerosi libri e articoli soprattutto nel campo della morale fondamentale. Con la Lateran University Press ha pubblicato: Nell’attesa del Natale: le antifone “O”. Contenuto e risonanze (2012); L’«Innalzamento» del Figlio, fulcro della vita morale (2002); François-Xavier Durrwell teologo della Pasqua di Cristo. Con bibliografia di Durrwell a cura di Jules Mimeault (2010); Prendete il mio giogo. Scritti di teologia morale (2011); Un figlio ci è dato. Miniature sulla sua venuta (2011).
Stefano Zamboni (Trento, 1974) è sacerdote dehoniano. Docente di teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana e la Pontificia Facoltà teologica “Marianum”, è direttore responsabile della Rivista di teologia morale.
Un appassionato saggio su Chesterton dopo il trionfo dello stesso al Meeting di Rimini 2013. Quella cara vecchia pipa è una canzone che Chesterton udì e meditò a lungo: Forse la pipa è una reliquia, oltre che un ninnolo". Essa è l'emblema del giusto rapporto con le cose, rappresenta la sacralità della persona, della famiglia e si erge a baluardo contro l'insensatezza moderna del sovvertimento dell'ordine naturale e dell'ortodossia cattolica. Il vigoroso valore delle piccole cose, delle favole e della tradizione rimandano all'onnipotenza del Creatore. Alla luce della Rivelazione divina Chesterton trasfigurò il reale senza perderne il contatto, anzi esigendolo come umile roccaforte del pensiero. L'attualità di questo grande Defenser fidei (come alla sua morte lo chiamò Pio XI) è resa ancor più visibile dalla crisi innanzitutto dogmatica e dottrinale che stiamo attraversando. Con questo saggio si scopre un itinerario di salvezza attraverso le riflessioni che Chesterton fece sull'ortodossia e il dogma, sull'onore domestico e la salvaguardia della piccola proprietà, sulle antiche tradizioni riguardanti la terra, il focolare e l'altare. "
Teilhard de Chardin (1881-1955) ha rivoluzionato la teologia cattolica.
Alla vigilia di una storica riabilitazione del suo pensiero, il volume mette in evidenza la novità essenziale del suo pensiero facendo una selezione antologica dei sui scritti e suddividendoli in base ai vari ambiti della teologia sistematica.
Nella vita e negli scritti di questo gesuita amato ed emarginato che fu sacerdote, eroe di guerra, scienziato e precursore del dialogo interreligioso è presente in nuce il volto futuro della chiesa.
Un libro che propone alla cultura italiana e internazionale un contributo importante per una nuova fase di approfondimento del valore culturale e scientifico dell'opera teilhardiana, scritto da un autore parimenti esperto di filosofia indiana e di teologia cristiana. Attraverso un duplice confronto con autori come J. Monchanin o H. De Lubac, e con le religioni delle tradizioni orientali, il saggio sviluppa ed analizza le riflessione di Teilhard de Chardin sul pluralismo religioso attraverso le categorie filosofiche dell'idealismo, del dualismo, del panteismo e del relativismo. Viene così ricostruita l'attenzione teilhardiana verso la mistica delle religioni orientali e il loro "senso cosmico", tematica generale che rientra nel generale interesse verso il mondo, le culture e le religioni vissuto dalla cultura francese negli anni Quaranta.
L'impegno nella scuola, l'amore per l'Azione cattolica, il deserto algerino, l'approdo di Spello. Una vita dalle molteplici angolazioni quella di Carlo Carretto, che ora possiamo leggere grazie alle analisi puntuali di studiosi ed esperti, ma anche con la testimonianza diretta e appassionata di chi ha vissuto insieme con lui. E, attraverso l'esperienza di Carretto, si riesce a vedere in controluce la storia della Chiesa e dell'Italia nel Novecento.
Con i contributi di Ernesto Preziosi, Luciano Caimi, Paolo Trionfini, Leonardo De Mola, Augusto D'Angelo, Mario Casella, Giorgio Campanini e Gian Carlo Sibilia.
Il testo raccoglie tutti i discorsi, i messaggi, gli indirizzi di saluto che Benedetto XVI ha rivolto all'Azione Cattolica (e anche al Fiac e agli altri movimenti della famiglia associativa) negli otto anni del suo pontificato: dagli incontri con i ragazzi dell'Acr alle Assemblee nazionali, da "C'è di più" ai 140 anni dell'Ac. L'attenzione e l'affetto del Papa per l'associazione traspaiono in ognuna di queste pagine, ricche di messaggi importanti, accomunate da un invito forte: "Siate scuola di santità e di evangelizzazione".
Il volume ripercorre la straordinaria parabola biografica di Carlo Carretto, il quale nelle diverse stagioni della vita - dagli anni della formazione all'impegno nell'Azione cattolica, dall'esperienza del deserto alla fondazione della fraternità dei piccoli fratelli di Charles de Foucauld, a Spello - fu, soprattutto, un «innamorato di Dio». Si tratta di una vera e propria storia d'amore, ricostruita attraverso il filo rosso di una narrazione intensa, che fa memoria viva di questa figura, nel centenario della nascita. Largo spazio è dedicato al periodo della presidenza della Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac), al termine del quale Carretto scrive che all'associazione ha «davvero voluto bene come si vuol bene ad un'innamorata». E per sondare e comprendere adeguatamente questo rapporto, Carlo Carretto. Il cammino di un «innamorato di Dio» presenta, per la prima volta, un'ampia antologia dei suoi scritti apparsi sulla stampa associativa.
Un saggio sul pensiero di René Girard (Avignone 1923 ' Stanford USA) intellettuale dalla personalità vasta, complessa, originale e difficile da etichettare. Ha interessi molteplici che spaziano tra varie discipline: critica letteraria, storia, antropologia, etnografia, teologia, storia delle religioni, psicoanalisi. In questo saggio Tugnoli evidenzia la verità di fondo che caratterizza tutto il pensiero di Girard: la dinamica concreta dei rapporti tra gli uomini, dei loro desideri, dei loro conflitti, della violenza sacralizzata che è a fondamento del mito e dei falsi dei. In particolar modo affronta il tema del mito in cui la violenza commessa ai danni di una vittima si manifesta come atto sacrificale. Per i persecutori infatti la vittima va espulsa perché colpevole e proiettano su di essa una violenza che è di tutti. Per questo il mito è la falsificazione della realtà, dell'innocenza della vittima. Affermare questa verità significa opporsi al meccanismo vittimario del mito. Solo nei vangeli si assiste alla confutazione definitiva del meccanismo del capro espiatorio, al suo disvelamento irreversibile.
Destinatari
Questo volume si rivolge a un pubblico di buona preparazione culturale, non necessariamente di credenti, particolarmente interessato a cogliere la presenza (o almeno qualche traccia) del sacro in autori che hanno lasciato un segno nella cultura del nostro tempo. Particolarmente utile risulterà a tutti coloro che desiderano conoscere René Girard, un intellettuale dalle molteplici sfaccettature.
Autore
Claudio Tugnoli è dottore di ricerca in filosofia, titolare della cattedra di Storia e Filosofia presso il Liceo classico «G. Prati» di Trento e contrattista presso l'Università degli studi di Bologna. Ha pubblicato numerosi studi dedicati al tema del tempo in chiave storica ed epistemologica, nonché saggi e articoli su argomenti di filosofia della religione e di filosofia morale. Tra le pubblicazioni più recenti: La dialettica dell'esistenza. L'hegelismo eretico di John McTaggart (Franco Angeli, Milano 2000).
Ripercorrendo le principali tappe del pensiero buberiano, con la semplicità di un racconto, il volume traccia il profilo intellettuale di uno dei grandi maestri della filosofia del Novecento che ha saputo intrecciare la profondità del pensiero astratto con l'immediatezza della vita quotidiana, il rigore del metodo filosofico con l'esperienza viva dell'ebraismo. A cento anni dalla pubblicazione di Io e Tu (1923), questo contributo intende restituire la viva voce della filosofia buberiana mettendola in connessione con le istanze e i bisogni del tempo presente.