
Giorno per giorno, dal 1° dicembre all’8 gennaio (Battesimo del Signore), vengono presentati un passo della liturgia del giorno, un pensiero di papa Francesco (tratto dalle sue omelie, udienze o encicliche) e infine un impegno/preghiera per accompagnare il lettore a vivere in pienezza il tempo di Avvento e Natale. Le parole del papa non fanno mancare la provocazione a non cadere nella sicurezza dell’abitudine, dell’ovvia monotonia, degli stanchi rituali. L’appuntamento quotidiano con la Parola che dà sapore alla giornata.
Come si arriva a Dio? Ci sono scorciatoie privilegiate che conducono a lui? Ci sono fenditure attraverso cui si può sbirciare nel suo mistero? In quest'opera ci affidiamo alla guida di uno dei più grandi geni religiosi dell'era moderna: John Henry Newman. L'intento? Scoprire con lui alcune vie, alcune scorciatoie verso Dio. Non esagerava Joseph Ratzinger a considerare Newman come uno dei massimi personalisti del cristianesimo. L'allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede aveva definito Newman come uno dei grandi personalisti della storia dai tempi di sant'Agostino. In queste pagine guardiamo brevemente ad alcune vie, come la via della coscienza, la via dell'amicizia e diverse altre per incamminarci più speditamente sulla via della verità dell'uomo e della verità di Dio.
"Questo libro, pubblicato nel 1936, sostiene la causa di una "nuova cristianità", una "cristianità profana" che si oppone alla sacralizzazione della poltica, il male del secolo. Letto e interpretato in modi diversi, spesso incompreso, ma anche ben accolto da un'intera generazione di cattolici, ben al di là dei confini francesi, questo saggio colpisce lo storico del XX secolo per la sua lungimiranza. Viene qui presentato per permettere di comprendere, cosa raramente sottolineata, quanto esso abbia preparato la concezione del concilio Vaticano II sui rapporti tra la Chiesa, i cristiani e il mondo." (Guy Bedouelle)
La lettura di Chesterton è un piacere intenso. Ammirato da grandi "colleghi" come Kafka, Borges e soprattutto amato da lettori di tutto il mondo, il creatore di Padre Brown è uno dei narratori più vivaci e insoliti. Il suo gusto per il paradosso, le finezze e la passione sono gli ingredienti di una scrittura avvincente. Questa vasta antologia dei racconti offre al lettore il gusto dell'avventura umana e dell'ironia mai distruttiva. Verrebbe da dire che l'ironia di Chesterton sia un riflesso della misericordia con cui Dio considera gli uomini, conoscendo il guazzabuglio dei loro cuori. La strenua difesa della ragione che Chesterton opera è il miglior servizio affinché l'uomo riconosca d'esser fatto di infinito e per l'infinito.
"Non esiste miglior critico dickensiano del signor Chesterton"- queste le parole di T. S. Eliot, alle quali negli anni sono seguite un coro unanime di entusiasti, da C. S. Lewis, al presidente Roosvelt. Chesterton ha amato Dickens fin da bambino, continuando ad attingere alle sue opere come si attinge ad una fontana di gioia costante.
Diventato a sua volta una dei polemisti e scrittori più celebri del suo tempo, venne proclamato presidente della società dickensiana e realizzò una prefazione per ciascuna opera di Dickens nella celebre e popolare collana Everyman. E queste sue prefazioni, raccolte e riordinate assieme in volume, costituiscono non solo una splendida introduzione ai personaggi e ai temi del più grande scrittore dell'età vittoriana, secondo solo a Shakespeare come emblema del popolo inglese, ma anche una seria di inesauste intuizioni ed affondi sul mistero della creazione artistica, sul valore dell'umorismo e della pietà, senza mai dimenticare spunti e polemiche di graffiante attualità politico-sociale.
Una grande e appassionata lezione critica, capace di contagiare il lettore con la sua travolgente ammirazione per il soggetto trattato, facendogli desiderare di correre a riaprire le pagine di Oliver Twist e Canto di Natale.
A cura di Edoardo Rialti
GLI AUTORI
Gilbert Keith Chesterton (Londra, 1874 – Beaconsfield, 1936) è stato uno scrittore e giornalista inglese. Scrisse un gran numero di opere di vario genere: romanzi, racconti, poesie, biografie e opere teatrali; amò molto il paradosso e la polemica. Fra le sue opere ricordiamo Il Napoleone di Notting Hill, suo primo romanzo, e la serie di romanzi che hanno come protagonista la figura di Padre Brown.
Padre Brown è il personaggio creato dalla fantasia di Chesterton per spargere un po’ di sano umorismo.Tondo e rubicondo, semplice e furbacchione, dotato di una mente pronta e penetrante, e uno spirito meravigliosamente intuitivo, che gli dà modo di gareggiare in astuzia con i più abili poliziotti e delinquenti, egli ha tuttavia l’anima d’un poeta e il cuore di un fanciullo. Padre Brown spunta quasi imprevedibilmente nell’angolo più remoto e nel momento più impensato, pronto a risolvere qualunque enigma con arguzia e ironia, preoccupato non tanto di svelare i misteri più tenebrosi e complicati della criminalità moderna, o di assicurare alla giustizia i colpevoli, quanto di salvare delle anime e ricondurle sul retto cammino, come fa con Flambeau, il ladro pentito diventato suo assistente.
In questo volume sono raccolti tutti i suoi racconti compreso La croce azzurra, nel quale fa la sua prima apparizione, Il duello del dottor Hirsch, Le colpe del principe Saradine e I tre ordigni di morte.
destinatari
Un libro per tutti
l’autore
Gilbert Keith Chesterton, nato a Londra nel 1874, è stato giornalista, polemista e scrittore. In trent’anni ha scritto quasi cento libri tra saggi, biografie, raccolte di poesie, opere teatrali, romanzi e racconti brevi. Ha dato vita al personaggio di Padre Brown, protagonista di una lunga serie di romanzi e racconti gialli.
Per Chesterton il matrimonio “non è un’indagine, o un esperimento, o un incidente”; è un voto, un giuramento. E il giuramento è un limite, una finestra. L’unica finestra dalla quale affacciandosi l’uomo possa comprendere il senso della propria vita e della Storia. Chesterton ci racconta dell’amore come un ponte lanciato sull’abisso che si stende tra l’uomo e la donna. Uno dei pochi ponti antichi e coraggiosi sopravvissuti e distesi a sorreggere la nostra civiltà, ma anche l’unico innato nell’anima umana. L’unico in grado di resistere al potere. L’amore pieno di passione per la vita, l’amore cardine e frutto di realismo, decisione e lealtà.
Un minuto prete cattolico dal viso rotondo, ingenuo e impacciato all’apparenza, nasconde uno strano investigatore che nulla ha da invidiare al campione del metodo scientifico, il detective Sherlock Holmes. Padre Brown non è uno scienziato e le sue indagini sono del tutto particolari: non cerca il criminale da punire ma l’uomo da far ricredere e l’anima da recuperare. Ancor prima dei malfattori, saranno le falsità e le ipocrisie a cadere nelle sue trappole sotto i colpi di arguti ragionamenti. A Chesterton il merito di aver coniato una nuova declinazione del genere poliziesco che diverte, appassiona e ispira da oltre un secolo, capace di stillare gemme di riflessione morale senza nulla togliere al sano intrigo della migliore tradizione del giallo d’Oltremanica.
L'Autore
Gilbert Keith Chesterton, nato a Londra nel 1874, è stato giornalista, polemista e scrittore. In trent’anni ha scritto quasi cento libri tra saggi, biografie, raccolte di poesie, opere teatrali, romanzi e racconti brevi. Ha dato vita al personaggio di Padre Brown, protagonista di una lunga serie di romanzi e racconti gialli.
L'uomo che sapeva troppo è stato pubblicato da Chesterton nel 1922 ed è costruito attorno a due uomini agli antipodi che si trovano a indagare insieme su crimini e misteri dell'alta società inglese. Da un lato l'entusiasta giornalista Harold March, «abbastanza giovane da conoscere i politici, e non solo provare a dimenticarseli tutti», dall'altro Horne Fisher, «l'uomo che sapeva troppo», cresciuto a contatto con la classe dirigente, parente di mezzo governo della Corona, un uomo disilluso e annoiato, sempre sul punto di addormentarsi perché nulla sembra interessarlo. Lui, infatti, non si stupisce mai: «Sa già troppo». Tra politica, crimini e spionaggio, però, anche Fisher troverà una scintilla di entusiasmo, la leva che lo porterà a scoprire quel poco che ancora non sa.
Tra i tanti imprevedibili investigatori usciti dalla penna di Gilbert K. Chesterton, forse nessuno eguaglia per eccentricità e gusto del paradosso il protagonista di questo libro. Gabriel Gale, pittore e poeta, ama camminare sulle mani e per sua ammissione è sempre in bilico tra sanità e follia. Lo confessa lui stesso: ha pensieri simili a quelli dei pazzi «perché anche io posso fare i viaggi assurdi di certe menti deliranti, e mi immedesimo, si può dire, nel loro amore per la libertà», ma insieme è diverso «perché, grazie a Dio, di solito riesco a ritrovare la mia strada di casa. Il pazzo è colui che perde la strada e non riesce a ritornare indietro». Gabriel Gale è il grimaldello che fa saltare le regole della logica e della buona società, un eccentrico artista capace di mettere a nudo le follie più nascoste e spesso criminali di chi gli sta di fronte, in questi otto racconti - quasi otto capitoli di un romanzo.