
A conclusione del Giubileo straordinario della misericordia, Papa Francesco aveva già sottolineato il posto centrale della Sacra Scrittura nella vita delle comunità cristiane. In Misericordia et misera auspicava: «Sarebbe opportuno che ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo» (n. 7).
In questa Lettera apostolica, l’istituzione della Domenica della Parola di Dio concretizza tale auspicio e vi apporta qualcosa di più specifico. Essa si pone come un impegno pastorale che mette in primo piano, anzitutto, l’unità della celebrazione e la sua collocazione liturgica. Non una Domenica qualsiasi, ma la III Domenica del Tempo Ordinario (nel 2020, il 26 gennaio) dove il Vangelo proclamato presenta Gesù nel suo essere annunciatore del Regno di Dio. Una Domenica, tra l’altro, con una forte connotazione ecumenica e di dialogo con gli Ebrei, dal momento che cade nella settimana dedicata alla preghiera e alle iniziative per incrementare il cammino dell’unità.
Era una comunicazione attesa da molti e da molto tempo, fin dalla conclusione del Giubileo straordinario della misericor- dia. Rimettere al centro la Parola di Dio, celebrarla, pregarla è quanto il papa Francesco chiede alla Chiesa tutta, in stretta continuità con quanto già indicato da Benedetto XVI in Ver- bum Domini.Arriva ora l’istituzione ufficiale della Domenica della Parola e alcune indicazioni su modi e tempi per aiutare tutto il popolo di Dio a scoprire quale tesoro Dio ci ha do- nato.
Il volume raccoglie tutti gli interventi tenuti da papa Francesco nel corso del suo viaggio apostolico in Sri Lanka e Filippine, svoltosi dal 12 al 19 gennaio scorsi. Si inizia con il discorso nel corso della cerimonia di benvenuto presso l'aeroporto internazionale di Colombo, capitale dello Sri Lanka. Seguono le parole pronunciate durante l'incontro interreligioso ed ecumenico alla Bandaranaike Memorial International Conference Hall, quindi l'omelia per la Messa di canonizzazione del beato Giuseppe Vaz e la preghiera mariana al santuario di Nostra Signora del Rosario di Madhu. Durante il volo che il 15 gennaio lo porta a Manila, capitale delle Filippine, il Papa incontra i giornalisti e risponde alle loro domande. Il primo appuntamento ufficiale a Manila si svolge la mattina del 16 gennaio presso la Rizal Cerimonial Hall del palazzo presidenziale di Malacañang. Seguono l'omelia della Messa celebrata nella cattedrale dell'Immacolata Concezione, il discorso pronunciato durante l'incontro con le famiglie, l'omelia a braccio durante la Messa presso l'aeroporto internazionale di Tacloban e quella che era stata preparata, il discorso pronunciato nell'incontro con i sacerdoti, le religiose, i religiosi, i seminaristi e le famiglie dei superstiti all'uragano, l'incontro con i giovani al campo sportivo dell'università Santo Tomas, l'omelia della Messa conclusiva al Rizal Park. Conclude il volume la trascrizione della lunga conferenza stampa tenuta durante il volo di ritorno.
La traduzione di questo inedito (1931-1939) è un tassello fondamentale per comprendere il pensiero di Guardini sull'antropologia cristiana nella sua evoluzione. È centrale, in queste pagine, la necessità di rispondere, in quanto cristiano, alle incognite del mondo moderno - come l'evoluzionismo, l'eutanasia, l'eugenetica o l'ingegneria sociale - e riflettere sulla portata dei mutamenti sociali e culturali che esso comporta. Una domanda che attraversa l'intera opera guardiniana e mostra qui il suo nucleo antropologico più profondo: ontologicamente l'uomo è relazione aperta, verso l'altro, Dio, o il nulla. Spetta all'uomo - provocato dalla modernità - la libera decisione. Premessa di Carlo Brentari.
La traduzione di questo inedito (1931-1939) è un tassello fondamentale per comprendere il pensiero di Guardini sull'antropologia cristiana nella sua evoluzione. È centrale, in queste pagine, la necessità di rispondere, in quanto cristiano, alle incognite del mondo moderno - come l'evoluzionismo, l'eutanasia, l'eugenetica o l'ingegneria sociale - e riflettere sulla portata dei mutamenti sociali e culturali che esso comporta. Una domanda che attraversa l'intera opera guardiniana e mostra qui il suo nucleo antropologico più profondo: ontologicamente l'uomo è relazione aperta, verso l'altro, Dio, o il nulla. Spetta all'uomo - provocato dalla modernità - la libera decisione.
Biografia semplice e agiografica del nuovo Beato (18/11/07) Antonio Rosmini. Il 18 novembre 2007 sarà dichiarato beato il filosofo e fondatore di congregazioni rosminiane Antonio Rosmini. Il Rosmini": dicevano i contemporanei. Bastava questo per definire quell'uomo, la sua grandezza dolcissima, la sua umile affabililtà, il suo rispetto per la verità e la giustizia, il suo grido per i diritti della Chiesa e per il rispetto del Papa, la sua gelosia per l'uomo, ogni uomo e popolo, le sue tante opere... E quel suo martirio inverosimile di incomprensioni, opposizioni, intoppi, forse di invidie, dentro cui manteneva il sorriso dolce e la pace imperturbata di chi abita nel Cuore di Dio. Questo è il libro che ce lo racconta, scritto dal suo affascinato segretario e dalle testimonianze di trecento contemporanei, nel 1884. "
Breve e intensa biografia illustrata di Antonio Rosmini (1797-1855), una figura complessa del cattolicesimo ottocentesco. Scandagliò le profondità dell'uomo in dense pagine di filosofia, teologia, diritto, politica, pedagogia, etica... convincendo la ragione a cercare il compimento nella fede. Fondando due istituti religiosi, tracciò per sé e per gli altri sentieri di vita lungo i quali ogni anelito possa concretizzarsi in un vissuto. Solo recentemente riscoperto e rivalutato dalla Chiesa, Padre Rosmini sarà presto beatificato.
Lo stile giornalistico della biografia rende attuale la figura e il pensiero di questo grande pensatore e profeta, spesso contestato, molto citato e non sempre conosciuto nella sua più vera dimensione, quella appunto dell'uomo di fede che in tutta la sua vita ha coniugato coerentemente le esigenze della conoscenza filosofica con quelle della fede.
Questa biografia ripercorre le vicende salienti di un uomo dall'altissimo profilo morale, religioso, scientifico e operativo. Ne esce un ritratto talmente ricco, da indurre la sensibilità del lettore a sospettare si tratti di un «panegirico» fuori moda. Ma le fonti e le testimonianze trasmesseci da chi l'ha conosciuto sono concordi circa l'eccezionalità del personaggio. Antonio Rosmini, oggi, per molti è il più grande pensatore italiano dell'Ottocento. Va crescendo l'opinione che egli sia il più grande pensatore dell'Ottocento europeo. Di certo è l'ultimo grande pensatore enciclopedico. Ma, per i cristiani, egli è anche un santo. Infatti il meglio di Rosmini non consiste nella pur vastità e profondità dei suoi libri, bensì nella capacità di convogliare studi ed azione verso una santità personale integra, che all'interno lambisce i vertici della mistica, all'esterno si profonde in carità per il prossimo. "Il suo esempio aiuti la Chiesa a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della Grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona umana e per la società." (Benedetto XVI)
A un primo sguardo, i cammini del pensiero politico e dell’ecclesiologia rosminiane parrebbero in larga misura divergenti e tuttavia vi è tra loro un sottile legame: il concetto di persona umana. Anzi, in certo senso «l’intera vasta costruzione di pensiero che l’enciclopedico Rosmini svolge nel corso della sua vita altro non è che una insistente e prolungata meditazione sulla persona. Politica ed ecclesiologia sono dunque due capitoli di questo ora segreto ora manifesto itinerario» (dalla Conclusione).
Filosofo e teologo a tutto campo, Rosmini lo è anche nella politica e nell’ecclesiologia e le sue pagine meritano ancora oggi di essere lette e investigate: non solo come documento di un’epoca di transizione, ma pure come chiave di lettura di molte problematiche nuove ed antiche.
I saggi proposti, a cavallo fra politica ed ecclesiologia, coronano una ormai venticinquennale attività di studio dell’autore sulle pagine rosminiane. Essi, tutti risalenti all’ultimo decennio e di non facile reperibilità, trovano nel volume una collocazione che li rende disponibili all’ampio pubblico.
Sommario
Premessa. Nota editoriale. Introduzione. Il «liberalismo» rosminiano nella prospettiva del nuovo millennio. I. Il contesto storico. 1. Chiesa e politica. Problematiche rosminiane e questioni attuali. 2. Chiesa e cristianità: Ventura, Rosmini, Gioberti. 3. Un incunabolo del «neoguelfismo»: il Panegirico di Pio VII. 4. Fra Rosmini e Gioberti: religione, nazione, democrazia. 5. Dalle Cinque piaghe alla Missione a Roma. Il progetto riformatore di Rosmini. II. I nodi teoretici. 6. Rosmini e il principio di sussidiarietà. 7. Fra globalizzazione e cosmopolitismo. Rosmini e la «Società universale del genere umano». 8. Rosmini e le istituzioni rappresentative. 9. Al di là della politica - Persona e amore: rileggendo la Filosofia del diritto. Conclusione. Annessi: 1. Il pensiero politico di Rosmini. Una ricerca di M. d’Addio. 2. La Politica Prima di Rosmini. Una riproposizione e una «riscoperta». Indici.
Note sull'autore
Giorgio Campanini, già professore di storia delle dottrine politiche nell’Università di Parma, ha dedicato a Rosmini numerosi studi, da A. Rosmini e il problema dello Stato (Morcelliana, Brescia 1983) a Politica e società in A. Rosmini (AVE, Roma 1997). Numerosi anche i suoi studi sul pensiero politico del Novecento e, in generale, sul rapporto fra pensiero cristiano e modernità. È considerato fra i più qualificati studiosi del pensiero politico cattolico dell’Ottocento e del Novecento. Per le EDB ha pubblicato: Il sacramento antico. Matrimonio e famiglia come “luogo teologico” (1996, 22000), Il laico nella Chiesa e nel mondo (1999; II ediz. aggiornata e ampliata, 2004), Le parole dell’etica (2002) e Dossetti politico (2004).
Storia dell'opposizione della Curia Romana alla costituzione del Collegio medico S. Raffaele da parte di Rosmini con documenti. Per Rosmini la Carita' e' unica nella sua essenza e trina nelle sue forme di Carita' materiale, intellettuale e spirituale. Tuttavia vi e' un'opera non letteraria, ma sociale, ispirata alle tre forme di carita', che non ha ancora ricevuto un adeguato approfondimento: si tratta del Collegio medico di S. Raffaele che avrebbe portato ad uno sviluppo della ricerca scientifica e divulgativa nel campo specifico della medicina. La Curia romana entro', a parere di Rosmini senza che ce ne fosse bisogno, nel lento processo costitutivo della facolta' medica e dapprima ne rallenta l'istituzione, quindi ne inibisce il processo costitutivo e da ultimo ne proibisce l'attuazione. Lo studio portato avanti in questo saggio si inserisce in questa diatriba per verificare se i documenti a disposizione sono sufficienti a esplicitare una esauriente, veritiera e definitiva risposta.
Opera in 3 volumi. Storia dell'opposizione della Curia Romana alla costituzione del Collegio medico S. Raffaele da parte di Rosmini, con documenti.