
Raccolta di pensieri, in parte inediti, di C. Carretto, un contemplativo sulle strade del mondo. Sono meditazioni, omelie, conferenze, che dimostrano come Carretto abbia vissuto per scoprire, comprendere e comunicare "quale avventura prodigiosa sia per un povero cuore di uomo innamorarsi di Dio". A cura di G. C. Sibilia.
L’immagine della carovana, che la creatività di papa Bergoglio aggiunge alle altre sue metafore ecclesiologiche ormai note, si trova nella II sezione del capitolo II di Evangelii gaudium a cui è dedicato questo volume. In quelle pagine papa Francesco si sofferma sulle ormai famose «tentazioni degli operatori pastorali»: eccessiva ricerca di spazi personali di autonomia e distensione, individualismo, crisi di identità e calo di fervore; complesso di inferiorità; relativismo pratico; accidia pastorale; mummi cazione e tristezza dolciastra; pessimismo sterile; fede senza carne né ossa; fuga dall’incontro con l’altro; mondanità spirituale; gnosticismo e neopelagianesimo; invidie, gelosie e ricerca di potere nella comunità.
Come rimedio il Papa propone la «“mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un
po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza
di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. In questo modo, le maggiori possibilità di comunicazione si tradurranno in maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti. Se potessimo seguire questa strada, sarebbe una cosa tanto buona, tanto risanatrice, tanto liberatrice, tanto generatrice di speranza! Uscire da se stessi per unirsi agli altri fa bene. Chiudersi in se stessi signi ca assaggiare l’amaro veleno dell’immanenza, e l’umanità avrà la peggio in ogni scelta egoistica che facciamo» (EG 87).
"In un mondo dilaniato dai fondamentalismi, una discussione su religione e scienza, e più in generale su fede e ragione, costituisce un evento ad alta necessità, ma a bassa probabilità. A volte, però, anche l'improbabile trova la via per realizzarsi: questo libro dimostra che non è impossibile che addirittura un papa e un ateo arrivino a confrontarsi, e che lo facciano scambiandosi non salamelecchi formali, ma argomenti sostanziali." Nell'aprile 2011 Piergiorgio Odifreddi scrive a Benedetto XVI una lettera aperta in cui sollecita una discussione sul rapporto tra fede e ragione, religione e scienza, prendendo spunto da passi salienti di alcuni dei testi più noti di Ratzinger. Due anni più tardi, dopo essersi dimesso, Benedetto XVI legge "Caro Papa, ti scrivo" e decide di rispondere, punto per punto, capitolo per capitolo, agli argomenti del matematico a favore dell'ateismo e contro la religione in generale, e il cattolicesimo in particolare: dalla provocazione della teologia come fantascienza, al comportamento peccaminoso dei sacerdoti come prova della presenza del male all'interno della Chiesa stessa, al dubbio radicale sulla veridicità storica della figura e delle parole di Gesù. Il risultato di questo scambio, come sottolinea Odifreddi nella Prefazione, "costituisce un unicum nella storia della Chiesa: un dialogo fra un papa teologo e un matematico ateo. Divisi in quasi tutto, ma accomunati almeno da un obiettivo: la ricerca della Verità, con la maiuscola."
Il libro, redatto sotto forma di lettera aperta, si configura come un pamphlet rivolto direttamente all'attuale papa Francesco, affinché, da parte della chiesa cattolica, venga affrontato con evangelica coerenza il problema dei separati e divorziati cristiani, attualmente emarginati dalla comunità ecclesiale, privati dalla comunione eucaristica ed esclusi sia dall'insegnamento che dalle attività liturgiche. Il libello, redatto con stile semplice e immediato, parte dall'esperienza personale dell'autore per estendere la sue riflessioni al campo esegetico e teologico riguardante il problema del divorzio dei credenti e di eventuali loro nuove nozze. L'intento dichiarato della lettera è di fornire ai responsabili della chiesa cattolica indicazioni chiare sulle sofferenze e sui disagi dei divorziati e dei risposati che intendono rimanere in comunione con le realtà ecclesiali di appartenenza e contemporaneamente suggerire, testi sacri alla mano, delle vie d'uscita all'attuale ingiusta discriminazione prodotta dalla vigente disciplina ecclesiastica, che mette in difficoltà quello stesso clero a diretto contatto i fedeli. Il libro si chiude con alcune osservazioni che, a partire dalla possibile soluzione del problema dell'appartenenza ecclesiale dei divorziati, ridisegnano un nuovo modo di pensarsi come chiesa in positivo rapporto con il mondo contemporaneo e il vissuto delle persone.
Che cosa faceva Dio prima di fare il mondo? Che cosa ne è dei nostri cari dopo la morte? Abbiamo davvero tutti, anche i malvagi, un angelo custode? I bambini di tutto il mondo, dalla Cina alla Russia, dall’Europa all’Equatore si rivolgono ogni giorno a Papa Francesco per chiedergli aiuto, consigli, risposte ai propri dubbi. Papa Francesco risponde con parole semplici e straor- dinariamente intime, come un padre premuroso, accogliendo e confidando ai più piccoli le sue riflessioni sulla vita e sulla fede. Sono corrispondenze indimenticabili che faranno bene a ognuno di noi, scaldandoci il cuore con la spontaneità e l’innocenza dei bambini.
Questo volume raccoglie i discorsi e le omelie di papa Francesco, di numerosi Cardinali italiani, Arcivescovi e Vescovi sui passi di don Tonino Bello. Prefazione del card. Pietro Parolin.
Sin dai primi giorni di pontificato, papa Francesco si è presentato al mondo come fratello tra fratelli e sorelle rendendo di fatto inattuale il titolo vacuo e pomposo di "Sua Santità" o di "Santo Padre" e offrendo una testimonianza di semplicità e di gesti che rompono protocolli ufficiali, secolari cerimoniali e clericali mondanità. Egli il 22 giugno, lasciando vuota la sedia al concerto della RAI in Vaticano, è come se avesse chiarito a tutti che non è un sovrano rinascimentale a capo di una corte pontificia, ma il successore di Pietro l'umile pescatore, mentre rinunciando alla croce d'oro ha invitato nei fatti i cristiani ad occupare le periferie della storia e a vivere nelle marginalità della società. Di fronte a questo appello accorato e credibile ispirato soltanto al Vangelo, venticinque donne, di età e storie tra loro tanto diverse ma accomunate da un coraggioso impegno per la pace e i diritti umani, hanno voluto offrire a papa Francesco un personale contributo di idee e di utopie, per la Chiesa e per il mondo, sicure che lui ne saprà tenere conto. Il libro si rivolge a tutti, in particolare a coloro che contro il dilagante conformismo dentro e fuori la Chiesa - vogliono tornare a pensare.
Una raccolta di lettere indirizzate a Papa Francesco. Una concreta proposta per la Chiesa, sempre chiamata al rinnovamento. Una proposta pastorale incentrata sulla carità. Una riflessione forte e provocatoria sulla chiamata di ogni cristiano ad accogliere il migrante, a vestire il nudo, e a sfamare il povero, a farsi carico della miseria, anziché giudicarla. Una serie di lettere indirizzate a Papa Francesco, sgorgate dall'esperienza di chi per anni ha lavorato alle missioni del Mato Grosso in Brasile e in Etiopia, e dagli occhi ci chi ha visto concretamente la povertà della condizione umana, la disparità. Una missiva inviata con la certezza che il Santo Padre, meglio di chiunque altro, può capire, confortare ed incoraggiare.
Il volto, lo sguardo, la voce, le parole e i gesti di Carlo Maria Martini sono scolpiti nella memoria di tutti coloro che lo hanno incontrato. La ricerca intorno alla sua eredità di studioso della Bibbia, di vescovo, di credente capace di interpretare le trasformazioni del nostro tempo, di interlocutore sincero di non credenti e di diversamente credenti è solo agli inizi. Nel volume, studiosi e testimoni introducono alla scoperta delle "radici" e delle "aperture" che hanno reso inconfondibile la figura del Cardinale, con la speranza che molto altro si faccia per non lasciar cadere il pungolo della sua parola potente e inquieta.

