
Rilàssati… allenta
il tuo legame con le cose,
sciogliti dalla tua ambizione,
dai desideri di successo,
dalla tua suscettibilità.
Gift book illustrato, con testi del maggiore autore spirituale tedesco e molto famoso ormai anche in Italia. Testo e fotografia a fronte, tutto a colori, originale formato quadrotto, prezzo contenuto, per concedersi il respiro e la riflessione in modo disteso e piacevole. Alta qualità dei testi che accompagnano le immagini, di carattere naturalistico e di libera ispirazione. Da alcuni anni Grün è uno tra i più letti autori cristiani del nostro tempo e i suoi libri riscuotono successo in tutto il mondo.
Un’idea regalo per Natale, un biglietto augurale da accompagnare ai regali, un pensiero spirituale non banale.
Anselm Grün, nato nel 1945, a 19 anni entra nel monastero benedettino di Münsterschwarzach (Germania). Dopo aver compiuto gli studi filosofici, teologici e di economia aziendale, dal 1977 è “cellerario”, ossia responsabile finanziario e capo del personale dell’abbazia di Münsterschwarzach. In numerosi corsi e conferenze egli si addentra nei bisogni e nelle domande esistenziali degli uomini. È un apprezzato consigliere spirituale, e da alcuni anni uno tra i più letti autori cristiani del nostro tempo. Di lui le Edizioni San Paolo hanno pubblicato: Autostima e accettazione dell’ombra, 15B 47; Per vincere il male, 15B 63; Nuovi volti di Gesù, 226Q 3; Digiunare, 226Q 5; Lottare e amare, 226Q 8; Regina e selvaggia, 226Q 13 (coautore) ; Il coraggio di trasformarsi, 226T 26; Apri i tuoi sensi a Dio, 226T 44.
Gioia: per papa Francesco è il segno distintivo del cristiano, che trova fondamento nella fedeltà di Dio alle sue promesse.
Accolto e amato dal Padre, l'uomo fa memoria della Salvezza e si apre alla dimensione di una gioia missionaria che annuncia il Vangelo in tutto il mondo.
«Un'anima gioiosa è come una terra buona che fa crescere bene la vita, con buoni frutti».
Il libretto contiene le dieci golden rules che papa Francesco pro-pone per gareggiare correttamente e anche in modo divertente in qualsiasi attività sportiva. Gioco anch'io dice chi non vuol esse-re discriminato o escluso per irragionevoli motivi dall'arena di qualsiasi competizione individuale o di squadra. "Gioco anch'io- dice chi ritiene sia giusto considerare lo sport un'irrinunciabile palestra dei valori della vita specialmente nell'educazione delle giovani generazioni. Un piccolo decalogo che arriva puntuale a consegnare a tutti, piccoli e grandi, la bellezza dello sport per crescere e rimanere giovani e forti.
Il libro
È’ un libro molto bello che si distingue fra i commentari biblici per l'apertura spirituale del suo autore: direi che inaugura un genere nuovo. Finora avevamo commentari storico-filologici; questo va decisamente oltre, e non solo per i riferimenti dì carattere psicologico e letterario, ma soprattutto per la sua impostazione che mira a cogliere il valore dei problemi umanissimi di Giobbe al di là del libro, presentando in definitiva al lettore uno scorcio del problema del male dal 2000 a. C. fino ai nostri giorni... Il commento al testo è ricco e puntuale, pieno di suggerimenti affascinanti.
PAOLO SACCHI in "Henoch"
Nel frattempo, tento di non perdere i contatti con il «Libro di Giobbe», rileggendolo - quando capita - nelle varie traduzioni della Bibbia, più o meno buone, che circolano per casa; consultando assiduamente le 874 pagine (utilissime tutte) del Giobbe, traduzione e commento di Gianfranco Ravasi.
BENIAMINO PLACIDO in "La Repubblica”
Possiamo affermare di avere ora a disposizione, in Italia, un «Giobbe» che vuole essere esaustivo a livello di alta divulgazione. Ciò che qui ne abbiamo detto è solo un pallido riflesso delle infinite cose che vi si possono trovare. Esso sarà certamente utilissimo per studenti in teologia, per circoli biblici, per una lettura spirltuale-culturale, per conferenze e dibattiti sull'eterno problema della sofferenza umana. Il grandioso sforzo compiuto dal Ravasi in evidente simpatia col biblico personaggio è certamente riuscito a renderlo attuale e parlante.
ROMANO PENNA in "L'Osservatore Romano”
Questo poderoso commento di G. Ravasi è un prezioso, e sotto molti aspetti originale, contributo allo studio scientifico del libro biblico di Giobbe...La versione del testo ebraico è nuova, letterariamente saporosa e pregevole, filologicamente cauta ed accurata...L'opera di Ravasi è ben riuscita, e uno strumento validissimo, scritto in linguaggio elegante e piacevole, per studiare e anche per gustare un'opera suprema della letteratura mondiale quale è il libro di Giobbe.
ANTONIO BONORA in "Parole di vita”
Questa grande intrapresa su Giobbe dimostra, se pur ce n'era bisogno, l'impegno e la preparazione di G. Ravasi e l'interesse e l'eccezionalità di un libro come quello di Giobbe, spesso oggetto di fraintendimenti più che di incomprensioni.
G. ARLEDLER in "Civiltà cattolica"
Descrizione dell'opera
Il sostantivo greco euaggelion ricorre 52 volte nelle lettere di san Paolo (dunque egli è l'autore che ne fa più largo uso e al quale forse deve essere riconosciuto il merito di aver introdotto questo termine nel Nuovo Testamento), 7 volte nel Vangelo di Marco, 4 in quello di Matteo, 2 in Luca (Vangelo e Atti degli apostoli). Il termine era già presente nella predicazione della Chiesa primitiva, usato sempre e solo al singolare. Il verbo corrispondente euaggelizesthai ha queste ricorrenze: mai in Marco, 1 volta in Matteo, 25 volte in Luca (che dunque preferisce il verbo al sostantivo), 19 volte in Paolo. Né il sostantivo né il verbo sono presenti nel Vangelo di Giovanni.
I due termini avevano richiami ben precisi per ogni pio ebreo come pure per i primi cristiani. Nel periodo apostolico (dal 30 al 60 circa d.C.) il termine euaggelion non ricorre mai come titolo di un libro che tratta dell'attività e delle parole di Gesù; designa solamente «il lieto annuncio della salvezza messianica» (così è nelle lettere di Paolo). Dunque «il Vangelo» prima fu «parola proclamata» e poi divenne un libro, prima fu predicato e poi scritto, prima fu ascoltato e poi letto. La fissazione per iscritto di una selezione di parole e azioni di Gesù divenne una necessità pastorale per la Chiesa nascente e, a partire dal II secolo, il termine «vangelo» restò anche per designare gli scritti che contenevano quell'annuncio di salvezza.
Le Conferenze, tenute dal cardinal Ravasi dal 1985 al 1989, vogliono aiutare a scavare sempre più nei Vangeli scritti, autentiche catechesi apostoliche, per coglierne il lieto messaggio di salvezza e far sì che la lettura diventi sostanzioso cibo per il cammino.
Riproposte in CD/MP3, sono accompagnate da un volumetto con un riassunto del contenuto della registrazione rivisto dall'autore, il tutto in un pratico cofanetto.
Sommario
CD 1. Il Vangelo di Matteo. CD 2. Il Vangelo di Marco. CD 3. Il Vangelo di Luca . CD 4. Il Vangelo di Giovanni/1. CD 5. Il Vangelo di Giovanni/2.
Note sull'autore
Gianfranco Ravasi, del clero ambrosiano, biblista di fama internazionale, autore di opere scientifiche e grande divulgatore, dal 2007 è presidente del Pontificio consiglio della cultura e delle Pontificie commissioni per i beni culturali della Chiesa e di archeologia sacra. È stato creato cardinale da Benedetto XVI nel concistoro del 20.11.2010. Predicatore agli esercizi spirituali in Vaticano nel 2013. Noto esegeta, già prefetto della Biblioteca Ambrosiana, è autore tra gli altri di due grandi commenti biblici più volte ristampati: Il libro dei Salmi, 3 voll., (EDB 102008) e Il Cantico dei cantici (EDB 42008). Le EDB pubblicano sia le registrazioni, sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche da lui tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano (circa 50 titoli, sull'Antico e sul Nuovo Testamento). Tra le sue ultime pubblicazioni: Darwin e il Papa. Il falso dilemma tra evoluzione e creazione (EDB 2013) e La sacra pagina. Come interpretare la Bibbia (EDB 2013).
La domanda al centro dell'itinerario di discernimento proposto da Carlo Maria Martini è semplice ma cruciale: "Dove sono?". È l'esigenza tipica di chi viaggia, di chi deve orientarsi (o riorientarsi). Il modello biblico è quello di Giacobbe, simbolo dello sforzo di capire dove ci si collochi in momenti oscuri dell'esistenza. Martini non delude nel descrivere attitudini e presunte risonanze interiori di un patriarca la cui vicenda non manca di interpellare e stimolare la riflessione dell'uomo. Giacobbe non si limita a compiacersi dell'esperienza di un attimo. Sa che è pericoloso lasciare nel vago le intuizioni di un istante illuminato dalla grazia, ma che bisogna andare verso la realizzazione di ciò che è stato promesso: essere, nella pochezza della nostra esperienza mortale, segno vivente di una benedizione estesa a tutte le generazioni della terra.
Perché Gesù parlava in parabole? È questa la domanda da cui muovono le riflessioni raccolte in questo volume. Il cardinale Carlo Maria Martini si interroga sulle parabole, sulla loro attualità in un?epoca come la nostra che ormai non ne fa più uso e in cui «il parlare di Dio è stentato, fiacco, oscillante». Immediato ma profondo, concreto ed evocativo, Martini si sofferma prima sullo stile comunicativo di Gesù, poi verso ciò che il dire in parabole significhi oggi per noi, per la nostra esistenza, per il nostro modo di parlare di e con Dio. Esse conferiscono alla nuda parola «la potenza di un ariete che demolisce il bersaglio attraverso il coinvolgimento e non con un colpo diretto». Nel ripercorrere le numerose parabole evangeliche, Martini invita il lettore a imparare a guardare il mondo come Cristo per imitarlo, per situarsi dal punto di vista della croce, per «guardare il mondo avendo capito qualcosa della misericordia seria del Padre».
Sono famosi, sono seguiti, sono il modo con cui papa Francesco comunica ogni giorno con milioni di persone: sono i tweet. Ne abbiamo radunati alcuni su Gesù, centro e fondamento della fede cristiana, perché possano diventare un dono da fare a cresimandi, giovani eccetera, nei percorsi di catechesi e in particolari tappe pastorali o durante momenti di evangelizzazione.