
Il testo, tratto dalla lezione inaugurale di Joseph Ratzinger, continua il discorso di Ratisbona sul rapporto fede e ragione. La concezione biblica di Dio oltrepassa quella dei filosofi, perché è un Dio personale, che ciascuno può invocare, che parla agli uomini e che è diventato uomo. Un Dio che è amore, questa verità è una sfida tanto per la ragione che per le religioni. In tale prospettiva, l'incontro del Vangelo con la filosofia non ha solo un positivo significato dal punto di vista storico, ma può offrire spunti promettenti anche per attuali questioni teologiche, per il dialogo ecumenico e per quello interreligioso.
Seminata nel terreno del servizio associativo di Azione cattolica e interiorizzata nell'esperienza contemplativa del deserto, la spiritualità di Carretto prende forma in modo originale, cercando di liberare la fede da strutture rigide e precostituite per ritrovare una autentica radicalità del messaggio evangelico. Prive di pregiudizi e condizionamenti ideologici, le sue parole testimoniano la volontà di confrontarsi con le contraddizioni del mondo e della Chiesa, e invitano il lettore a guardare oltre il peccato e le limitate dinamiche umane per concentrare lo sguardo sulla promessa di Cristo e sulla potenza dello Spirito Santo, che unisce i fedeli come il cemento tiene insieme le pietre. A oltre cinquant'anni dalla prima pubblicazione, "Il Dio che viene" si dimostra ancora attuale per l'uomo contemporaneo, proponendoci un'originale sintesi tra vita e storia.
Il mistero dell'Incarnazione apre a una fede radicata nell'amore trinitario e richiede un combattimento interiore che, attraverso l'esperienza dell'abbandono fiducioso, conduce al riconoscimento della presenza divina nell'umano e nella storia.
Dio ha scelto il pane perché esso diventasse la sua presenza per l'umanità. Così ha realmente consacrato il cibo, non più solo strumento di alimentazione ma segno di qualcosa in più: condivisione, giustizia, fraternità. Dunque, se Dio ci nutre, anche noi siamo chiamati a nutrire le sorelle e i fratelli accanto e lontano da noi. Papa Francesco fa parlare in profondità e con freschezza il Vangelo, dimostrando come ogni rito religioso diventi fonte di nuovi stili di vita, nella ricerca di un'esistenza più equa e giusta per tutti.
Il diavolo sul pinnacolo è una lunga meditazione sulle tentazioni di Gesù nel deserto e sul tema della presenza del male nel mondo. Padre David passa in rassegna, una per una, le tentazioni di Matteo per condurre a una riflessione attualissima sulla scelta radicale del cristiano che non può negare l'evidenza del male né può accettarne la presenza senza prendere posizione. Uno dei testi più appassionati del Turoldo saggista cristiano. In occasione del centenario della nascita, "Biblioteca Turoldo" ripropone in una nuova edizione i testi di padre Turoldo insieme a pagine rare, da tempo fuori commercio, offrendo così un percorso tra le sue varie sfaccettature: credente, autore, poeta e predicatore.
Questo volume raccoglie tutti i testi in cui papa Francesco ha parlato del diavolo e della sua azione nel mondo, dal 1999 (quando era vescovo di Buenos Aires) a oggi. È un'antologia sorprendente, in cui non solo l'attuale Pontefice riflette sull'esistenza del demonio, ma soprattutto fa emergere la sua azione, la sua opera che tocca i vari spazi dell'esistenza quotidiana, sociale, politica: dietro il male del mondo, che colpisce poveri e meno poveri, emergono le ragioni che conducono Bergoglio ad affermare senza alcun dubbio quanto ha fatto scalpore sui media: il diavolo esiste! Affiancando ogni testo del Papa a un brano della tradizione cristiana, Diego Manetti mostra poi come la tematica del lavoro di Satana nel mondo attraversa tutta la storia della Chiesa, dai grandi Padri fino alle dichiarazioni conciliari, ed è raccolta e sintetizzata dallo "spirito pastorale" di comunicazione immediata dal Pontefice argentino. Ne risulta un vademecum che offre una visione concreta dell'azione diabolica e del modo con cui il credente può comunque guardare alla salvezza, come è nello stile di papa Francesco, più che una demonologia teorica.
Descrizione dell'opera
Fin dall'inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha posto il dialogo a motto centrale della sua missione e nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium il testo nel quale ne viene offerta la trattazione più ampia si fa erede delle vie indicate dal Vaticano II, praticate dai suoi predecessori e riproposte dal Sinodo del 2012. Sia all'interno che all'esterno della Chiesa, il pontefice propone la sua «pedagogia dell'incontro» e ribadisce che proprio la centralità della missione richiede il dialogo con tutti. Il tema è commentato da un vaticanista, una moralista e un filosofo.
Sommario
Il dialogo sociale come contributo alla pace. Dall'esortazione apostolica Evangelii gaudium. ; Commenti. ; Il dialogo in papa Francesco (L. Accattoli). ; Il dialogo nella comunità ecclesiale (M.C. Bartolomei). ; L uomo «essere dialogico» (S. Zucal).
Note sull'autore
Francesco, Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires, 1936), è papa dal 13 marzo 2013.
Dopo anni in cui è stata quasi impronunciabile, la parola «dialogo» torna a risuonare con una certa frequenza, tanto in ambito ecclesiale quanto sociale e civile.
Archiviato il mostro dei pericoli del relativismo, oggi papa Francesco a dare un contributo essenziale a questa svolta, con una serie di gesti e di discorsi che lasciano presagite l'inizio di una nuova stagione.
Questo libro raccoglie i principali interventi che papa Bergoglio ha dedicato a questo tema, suddivisi in quattro ambiti: il dialogo ecumenico, cristiano-ebraico, interreligioso e interculturale, Ne emerge un magistero coraggioso e innovativo, che sul tema del dialogo sembra ridisegnare il modello dell'incontro interreligioso e interculturale, puntando sull'esperienza spirituale, la preghiera e l'ascolto.
John henry newman (1801-1890) teologo e pastore anglicano poi sacerdote e cardinale cattolico, è uno di quei personaggi che, mal compresi in vita, diventano sempre più attuali col passare del tempo.
Lo scopo di questo libro, che raccoglie le letture dei salmi proposte dal cardinale Martini, è quello di aiutare chiunque lo desideri ad avvicinare le preghiere del salterio. Nelle diverse situazioni il cardinale ha utilizzato il metodo della "lectio divina" per rileggere con maggiore profondità il testo dei salmi e mostrare come quste antiche preghiere possano scendere nel profondo di ogni persona "come una spada a due tagli". Ogni capitolo del libro presenta il testo del salmo seguito dall'intervento del cardinale. La "lectio divina" non occupa mai troppe pagine e così ciascun salmo può diventare un'occasione per vivere un momento di sosta nel corso della giornata, in cui leggere un testo e poi lasciare spazio ad un tempo di silenzio, seguendo in questo modo un invito che il cardinale ha proposto in divese occasioni.
Il primo sentimento di una persona è percepirsi creatura e non pensarsi il Creatore. La piccolezza di fronte alla grandezza di Dio, però, non significa l'annichilimento dell'umano: è la nostra verità più autentica. Anzi, la scelta di Dio di farsi carne in Gesù svela la dignità "divina" di ogni persona. Ciascuno di noi dunque vive una duplice dimensione: la coscienza della piccolezza ma anche lo stupore di sapersi scelto e amato dal Padre. Da questa tensione scaturisce il desiderio, che - secondo Jorge Mario Bergoglio, discepolo di Ignazio di Loyola - è elemento essenziale dell'animo umano: "Il desiderio racchiude la chiave segreta di ogni esistenza. In esso risiede il tesoro del cuore", scrive il futuro papa in queste pregnanti meditazioni degli anni Ottanta, quando era gesuita in Argentina. Un testo da leggere e meditare per vivere gli Esercizi spirituali insieme al pontefice che sta rivoluzionando la Chiesa.
Il deserto nella città è un percorso di preghiera e di meditazione sulle scritture da svolgersi nell’arco di una settimana, nell’intenzione di ricreare anche nella vita frenetica della città quel “deserto” dei Padri che non è da intendere come luogo della lontananza dagli uomini, ma come occasione per la riscoperta e il riavvicinamento a Dio. Il testo forse più intenso di Carlo Carretto, nato proprio nel momento in cui aveva deciso di smettere di scrivere libri. Nel corso di un viaggio a Hong Kong, di fronte alle immense città della Cina popolare, il monaco di Spello cede all’insistenza di un giovane che gli domanda “Fratel Carlo, aiutami a pregare nella mia città”. Nasce così Il deserto nella città, presto diventato un classico della meditazione nello stile dei Piccoli Fratelli. Si può fare il “deserto” anche nella città: ricavarsi una nicchia di silenzio e di solitudine, nella frenesia della nostra vita quotidiana, in cui pregare e mettersi all’ascolto di Dio. Deserto non significa assenza di uomini, ma presenza di Dio.
Carlo Carretto è nato nel 1910 e morto nel 1988. Nel 1954 è entrato nella congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù e per 10 anni è vissuto nel Sahara. Rientrato in Italia nel 1964, si è ritirato in un eremo a Spello, vicino ad Assisi, dove fino alla morte ha animato un centro di spiritualità. Tra le sue opere: Lettere dal deserto (La Scuola), Ciò che conta è amare (Ave), Al di là delle cose (Cittadella), Il Dio che viene (Città Nuova), Padre mio mi abbandono a te (Città Nuova), Beata te che hai creduto (San Paolo).
Il deserto nella città è un percorso di preghiera e di meditazione sulle scritture da svolgersi nell'arco di una settimana, nell'intenzione di ricreare anche nella vita frenetica della città quel "deserto" dei Padri che non è da intendere come luogo della lontananza dagli uomini, ma come occasione per la riscoperta e il riavvicinamento a Dio. Il testo forse più intenso di Carlo Carretto, nato proprio nel momento in cui aveva deciso di smettere di scrivere libri. Nel corso di un viaggio a Hong Kong, di fronte alle immense città della Cina popolare, il monaco di Spello cede all'insistenza di un giovane che gli domanda "Fratel Carlo, aiutami a pregare nella mia città". Nasce così "Il deserto nella città", presto diventato un classico della meditazione nello stile dei Piccoli Fratelli. Si può fare il "deserto" anche nella città: ricavarsi una nicchia di silenzio e di solitudine, nella frenesia della nostra vita quotidiana, in cui pregare e mettersi all'ascolto di Dio. Deserto non significa assenza di uomini, ma presenza di Dio.