
La tragica storia del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, oppositore senza compromessi del regime hitleriano e pastore instancabile dei cristiani che rifiutavano il connubio tra religione e nazionalsocialismo. Attraverso una ricostruzione minuziosa degli avvenimenti, l'autore, storico del diritto ed esperto della Germania nazista, descrive i momenti decisivi che portarono alla condanna a morte di Bonhoeffer nel campo di concentramento di Flossenbürg. Il testo non si ferma all'esecuzione del teologo, ma segue anche le sorti del suo accusatore e del suo giudice, che sconteranno solo condanne minime o verranno addirittura assolti. Il libro di Schminck-Gustavus è il racconto della grandezza umana e morale di uno degli avversari più coraggiosi della follia nazista e la denuncia di un'ignobile, mancata giustizia. Un richiamo deciso alla necessità di mantenere viva la memoria storica e proseguire nella ricerca della verità.
Il problema di Dio costituisce uno dei temi centrali dell'intera speculazione metafisica del filosofo roveretano. Le ricerche afferenti le problematiche metafisico-teologiche, dagli anni giovanili sino alla maturità del capolavoro della Teosofia, rivelano la genialità di un pensatore che ha saputo esprimersi sistematicamente attraverso uno stile patristico e moderno al tempo stesso. Rosmini, infatti, propone un autentico 'rinnovamento nella tradizione' del pensiero cristiano, in pieno dialogo con la modernità, i cui precedenti storici e teoretici trovano conferma nella speculazione di sant'Agostino e san Tommaso. Lo sviluppo del pensiero giovanile rosminiano, in relazione al problema di Dio, ci pone di fronte all'esigenza fondamentale di una Teologia naturale, perfettamente inquadrata nel contesto di una rinnovata filosofia cristiana, la quale occupa un posto rilevante nel 'sistema della verità'. Seguendo il solco tracciato da Rosmini scopriremo che solo un'Ontologia aperta alla trascendenza, che detiene pure una funzione propedeutica per poter accedere a una compiuta Teologia naturale, permetterà di comprendere a fondo le dimostrazioni dell'esistenza di Dio e dei Suoi attributi, alla luce di un sistema 'ontoprismatico' aperto alla Verità.
Esiste un uomo che non si sia mai interrogato su Dio? L'uomo in cerca della propria identità può domandarsi "chi sono io?" senza chiedersi "chi sono io, mio Dio?". "Il XX secolo è stato il secolo degli ateismi", ha scritto il teologo tedesco Karl Rahner, ma l'ateismo è un approdo o un passaggio? Esiste davvero, o non si tratta piuttosto di varie forme di idolatria? Nonostante i massicci tentativi di cancellarla (le ideologie totalitarie di ieri e di oggi), e le illusorie profezie sulla "fine della religione", la domanda di Dio è viva, e potrà essere eliminata unicamente sopprimendo insieme l'umano. Il saggio introduttivo di Umberto Casale e la ricca antologia di testi di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI analizzano la prima e più fondamentale questione teologica a partire dal contesto culturale secolarizzato in cui viviamo. Tre sono le tappe di questo percorso: l'esodo dell'uomo verso Dio (l'analisi filosofica della questione e la ricerca nelle religioni), l'avvento di Dio verso l'uomo (la rivelazione biblica incentrata su Gesù Cristo) e l'approdo alla verità rivelata: "Dio è Amore" (la teologia trinitaria).
Pubblicato a Tel Aviv nel 1943, questo libro propone il primo corso di “filosofia della società” tenuto da Buber nel 1938 all’Università ebraica di Gerusalemme. In quest’opera, e per la prima volta, Buber presenta in modo dettagliato, confrontandola con quella di altri pensatori, la sua idea della condizione umana e considera come differenza specifica dell’uomo rispetto a tutte le altre creature il suo configurarsi come essere sociale in forma peculiare. Secondo il filosofo, infatti, l’originaria socialità umana si mostra come un “a priori” universalmente valido che pone immediatamente in contatto l’“io” e l’“altro” in modo gratuito e nella reciproca disponibilità.
Il libro, pubblicato a Tel Aviv in ebraico neI 1943, riproduce il primo corso di "filosofia della società" tenuto da Martin Buber nel 1938 presso l'Università ebraica di Gerusalemme. Buber vi espose, attraverso il serrato confronto con le idee sull'uomo affermate nel passato da alcuni filosofi, la sua antropologia filosofica: l'uomo è un ente che può costruite la propria identità solo attraverso il contatto con ciò che ha la forma di un "tu", ovvero di un altro o diverso non trasformabile in cosa od oggetto, in ciò che è utilizzato o dominato; in ogni incontro con il "tu" si profila il "Tu" eterno. Il libro costituisce sia una sintetica rassegna delle varie posizioni filosofiche sull'uomo, sia un'introduzione alla filosofia buberiana.
San John Henry Newmam è considerato il padre spirituale del Concilio Vaticano II. Tanto profeta inattuale nel suo tempo, quanto maestro attuale nel nostro, perché testimone, egli vive e pensa da cristiano in un mondo sempre meno cristiano. Centrale nel suo pensiero è la polarità di umanesimo e teismo, "myself and my Creator", i due soli esseri assolutamente evidenti in se stessi: se a Dio va il primato, all'uomo spetta di formare la propria essenza nella perfezione dell'intelletto in cui consiste la filosofia. E' questa la chiave di lettura del volume che, dopo l'introduzione all'itinerario spirituale e speculativo di Newman, presenta un'ampia antologia delle sue opere più significative: sottraendolo alla facile agiografia, ne documenta la profondità di pensiero su temi decisivi come la dottrina cristiana, il rapporto fra la ragione e la fede, l'educazione, la coscienza morale.
Corredato da immagini di arte, il volume propone il messaggio della Lettera apostolica di papa Francesco sul significato e sul valore del presepe (Admirabile signum, Greccio 1 dicembre 2019). Rappresentare l'evento della nascita di Gesù "equivale ad annunciare il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia", scrive il papa. "Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura".
Quella del potere è una questione cruciale: stiamo sperimentando sia una decadenza dell'autorità politica tradizionale sia l'emergere di un'autorità di tipo populista. Assistiamo a casi di abuso di potere sul piano economico, ma gli abusi li possiamo verificare anche nei rapporti interpersonali e, non ultimo, nella Chiesa. L'autore esamina gli aspetti storici, psicologici, sociali, morali e biblici del fenomeno, affrontando non soltanto i rischi impliciti nell'esercizio dell'autorità, ma anche le opportunità per aiutare le persone a esercitarla per il bene degli altri. Solo quando avremo elaborato una buona teologia del potere potremo metterlo a frutto nella Chiesa, nella società, tra economia e politica, al servizio della vita e della persona.
Un libro che descrive la natura, le cause e le conseguenze delle emozioni negative, illustrandone le implicazioni e le possibili soluzioni? Non lasciarti sfuggire il libro "Il Potere di Trasformazione delle Energie Negative" di Anselm Grün e Bernd Deininger.
Superbia, gola, invidia, ira, avarizia, lussuria e accidia sono i sette peccati capitali della tradizione cristiana. Per secoli la teologia cristiana li ha discussi, considerandoli un grave peccato contro Dio. Oggi noi li colleghiamo a regole rigide, sermoni morali e una visione del mondo superata.
Ma se diamo un’occhiata più da vicino, notiamo che sono ancora molto attuali. Come emozioni e forze negative, dominano la nostra vita e ci rendono infelici.
Padre Anselm Grün, monaco benedettino autore di bestseller, e lo psicanalista Bernd Deininger descrivono in questo libro i sette peccati capitali come passioni che dominano l’uomo. Nello stesso tempo, mostrano che si possono trasformare queste forze negative in energia vitale positiva.
Ma si può farlo solo se acquisendo familiarità con esse, imparando a riconoscerle e ad affrontarle.
Questo libro ricorre a casi-studio dettagliati. L’unione tra l’approccio psicanalitico e quello teologico offre spunti e suggerimenti che possono aiutare chi non desidera più essere controllato da forze negative a trasformarle in forze positive.
Per sapere chi siamo occorre tornare sempre alla Croce di Cristo. La contemplazione del Crocifisso ha segnato la fede, la vita e la pietà del popolo cristiano. Le riflessioni proposte in questo volume sono i commenti alla lettura della Passione tenuti nella basilica di San Pietro durante la liturgia del Venerdì Santo dal 2009 al 2018, a cavallo dei due pontificati di Benedetto XVI e Francesco. Costituiscono una prolungata e amorosa meditazione sul mistero della Croce. Ideali stazioni di una via crucis, che invitano alla contemplazione, all'adorazione, alla sequela.
La duplice testimonianza di don Tonino Bello e di papa Francesco indica che l'annuncio cristiano è efficace quando è accompagnato dal vissuto. Entrambi testimoni di Cristo, c'è contiguità fra le due figure: nella semplicità delle manifestazioni di fede, nell'esperienza della povertà e del servizio, nel ricorso all'efficacia dei segni, nella lettura della sofferenza, nel modo d'intrepretare il ministero episcopale, nella mariologia...
Il volume, dedicato al 60° anniversario dell'ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI, raccoglie le omelie che il Santo Padre ha pronunciato in diverse celebrazioni: quelle per la Messa Crismale, per la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo, e per le ordinazioni sacerdotali e diaconali. Per queste ultime vengono proposte anche una serie di omelie pronunciate da Joseph Ratzinger dal 1978 al 2000, allora Cardinale. Il curatore, Leonardo Sapienza (sacerdote rogazionista e collaboratore del Santo Padre nella Prefettura della Casa Pontificia) ha composto questa raccolta di omelie seguendo il filo conduttore dei segni e simboli che sono alla base dei sacramenti e della liturgia. In particolare ne vengono presi in esame cinque: l'imposizione delle mani, la lavanda dei piedi, le vesti sacerdotali, l'olio e infine il pane e vino. Viene composto così, attraverso le parole di Benedetto XVI e grazie alla chiave di lettura proposta dal curatore, un suggestivo itinerario teologico-pastorale utile sia ai sacerdoti che ai fedeli per comprendere appieno il significato dei segni e simboli presenti nella religione cristiana. A testimoniare il valore dell'opera è presente inoltre la Prefazione scritta dal Card. Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.