
Da questo studio, nel suo insieme di analisi e di sintesi, emerge con chiarezza il vero significato dell'universalismo cristiano e della fraternita nuova che si instaura fra i cristiani.
Viviamo questi nostri complessi giorni in una confusione che ci distrae in vari modi dal cammino più vero e sincero: l'inferno, la tentazione, la nostra fragilità sono tutte espressioni del male che ci assedia. Dall'altra parte c'è un Dio che ha deciso di scendere nel nostro stesso inferno, ci dice il cardinale Comastri, un Dio che ha voluto abbracciare le nostre stesse tentazioni, mostrandoci che è possibile vincerle. Comastri, con le riflessioni raccolte a comporre questo libro, propone un preciso disegno atto a invitarci a uscire dal tunnel della sfiducia che, oggi più che mai, avvolge molti, per offrire, tramite la narrazione biblica, il rinnovarsi di una speranza che non potrà deludere.
"Non si può restare indifferenti davanti all'assassinio di milioni di esseri umani. Come il male che compie Hitler è frutto di scelte e azioni umane, anche l'agire per il bene è frutto di scelte e azioni umane". Così scriveva Dietrich Bonhoeffer, in prigione, nelle ore più oscure del XX secolo, arrestato per aver partecipato a un complotto contro il Führer. Le conclusioni a cui Bonhoeffer era giunto, nei giorni precedenti la sua condanna a morte, scaturivano da un lungo percorso filosofico-religioso compiuto negli anni e testimoniato dagli scritti che vengono presentati in questa scelta antologica. Si tratta di appunti, esegesi, meditazioni, omelie, frammenti poetici, che attraversano circa un ventennio (dal 1925 al 1945) e che testimoniano come il problema del male - inteso come forza oscura insita nella Creazione e nell'essere umano - sia stato il fulcro intorno a cui si sviluppò la ricerca intellettuale del teologo tedesco. Paradossalmente, il male è fragile, può essere combattuto. Per Bonhoeffer il male si "sfarina", rivelando la sua debolezza, solo se con un atto di volontà, personale e collettivo, ci si oppone al caos, all'incoerenza, alla schiavitù dell'io, alla paura, per trasformare il mondo in un luogo giusto. L'avanzare del bene e l'arretrare del male si rendono possibili solo con un'assunzione di responsabilità davanti agli uomini. E, per chi crede, anche davanti a Dio.
Il libro aiuta a riconoscere e a usare positivamente la forza delle immagini interiori, cioè di quelle idee presenti nella nostra mente che sono capaci di mettere in moto l’anima, di toccare paure e desideri profondi, di dare un’impronta alla nostra esperienza personale.
Descrizione
«Ovunque incontriamo immagini esteriori che vogliono metterci a contatto con le immagini benefiche già presenti nella nostra anima. Queste ultime, però, devono tornare sempre a essere attivate, per riuscire a sviluppare per noi la loro energia di guarigione» (Anselm Grün).
Le immagini interiori, le idee presenti nella nostra mente, hanno una forza grandissima: mettono in movimento la nostra anima in una dimensione profonda, toccano paure e desideri profondi e danno la loro impronta, per lo più in maniera inconscia, alla nostra esperienza. Possono essere terapeutiche, ma anche impedire di vivere. Anselm Grün desidera attivare quelle immagini interiori che sono davvero terapeutiche.
Si possono utilizzare per sostituire con immagini positive pensieri che si ripetono ossessivamente. Prima di tutto, però, ciò che conta è acquisire consapevolezza di questa forza interiore: come agiscono, per esempio, le immagini trasmesse dai mezzi di comunicazione sulla nostra immaginazione? E le immagini che ci sono state trasmesse dai nostri genitori quali energie sviluppano nel nostro inconscio? L’obiettivo è trovare la sintonia con la vera essenza di noi stessi: le immagini possono essere segnali che indicano la strada verso una vita consapevole e autentica. Il nostro compito è identificarle e utilizzarne le energie benefiche. Il libro aiuta a riconoscere e a usare positivamente la forza delle immagini interiori.
"Molti si sentono sopraffatti dal quotidiano: hanno l'impressione di tirare semplicemente avanti e di perdere nel frattempo la loro forza interiore... Si sentono sopraffatti da tutto, così vorrebbero trovare ogni giorno la forza necessaria per riuscire a vivere bene la loro vita. In questo piccolo libro desidero descrivervi alcuni percorsi grazie ai quali potrete recuperare la forza necessaria per ogni giornata".
Percorsi di riflessione, silenzio, preghiera e gesti semplici per riprendere il cammino con il sorriso. Le parole di Anselm Grün sono come un porto sicuro nel mare in burrasca, una mano che toglie di dosso un peso che piega. È un itinerario che porta a trovare nuova forza, nuove motivazioni per fare quel passo in avanti e toglierci da una situazione di fatica.
«Penso a quei preti, a quelle suore, a quei fratelli che lavorano nelle periferie o nel centro delle città. A quelle persone consacrate che non hanno pretese, che non fanno rumore, ma che lavorano senza preoccuparsi. A coloro che fanno la teologia della vita consacrata vivendola, pregandola. Sono persone che hanno un'umiltà essenziale: sono lavoratori e prendono molto seriamente la loro vita di consacrazione nell'insegnamento, nelle parrocchie, negli ospedali, nelle missioni o ovunque si trovino lavorando al servizio degli altri. Sono davvero persone che danno tutto a piene mani».
Una raccolta di pensieri tratti dalle parole di Papa Francesco dedicati a questo tempo così particolare segnato dalla pandemia da coronavirus. Quindici meditazioni per guardare alla speranza che giace nascosta sotto le difficoltà di un momento così difficile per l'umanità intera.
Con ancora nella memoria l'eco della visita a Barbiana di papa Francesco, i vescovi toscani mettono a tema l'acuta riflessione di don Lorenzo Milani sul primato della comunicazione e sul valore della parola. «Da sempre la storia umana ne ha riconosciuto il potere - parola che trasforma e guarisce, ma anche immobilizza e ferisce -, al punto da elaborare vere e proprie strategie per irregimentarla e tenerla, se possibile, sotto controllo. Ed è paradossale che, proprio nel tempo in cui la comunicazione si moltiplica e tocca ogni sfera della vita, la parola umana subisce, in realtà, un vero e proprio esilio, un'incapacità a essere utilizzata con l'essenzialità e la forza che essa possiede».
"I grandi libri hanno il potere di leggerci, ci forniscono una chiave per decifrare la nostra vita. Tra di essi alcuni hanno una valenza maggiore che sfora in un territorio superiore e in un certo senso più pericoloso. Mi riferisco a quei testi ritenuti sacri. Pericolo che è dato dalla straordinaria potenza che essi hanno. Se usate male, infatti, le motivazioni spirituali possono armare guerre, perché fanno appello a una potenza di senso che è più grande di una semplice convinzione. Ma quando lo spirituale diventa potenza distruttiva, in realtà ha smesso di essere spirituale e si è pervertito in ideologia. La vera spiritualità unifica la persona, e ne crea i presupposti per una fondamentale relazionalità." "La forza della mitezza" nasce proprio dal desiderio di offrire una chiave di lettura profonda della realtà e dell'animo umano che crei connessione tra persone anche apparentemente molto lontane tra loro per credo, convinzioni e cultura. Per farlo Luigi Maria Epicoco ci accompagna attraverso le pagine del Vangelo di Matteo così da lasciare che il tentativo primordiale dell'evangelista riaccada anche nella nostra vita: riannodare il passato con il presente e mostrare come l'attributo più divino di Cristo sta nella sua mitezza e nella sua umanità. Come Mosè nei racconti dell'Antico Testamento sale sul monte per ricevere la Legge da parte di Dio, così Gesù sale sul monte per donarne una nuova: quella delle beatitudini. Passo dopo passo il lettore è accompagnato a rileggere la propria esistenza entrando in una dimensione spirituale che tocca alla radice i grandi interrogativi umani, che accomunano credenti e non credenti.
Tutti soffriamo a causa di errori anche nostri, e tuttavia c'è una gran parte degli uomini che soffre più di quanto non meriterebbe, più di quanto non abbia peccato: è la gente misera, oppressa, che costituisce i tre quarti dell'umanità. Questa folla immensa fa nascere il problema: perché? che senso ha? è possibile parlare di un senso? Il cardinal Martini riflette sul mistero della fragilità e del dolore innocente a partire dall'icona di Giobbe, figura grandiosa dell'Antico Testamento, simbolo di ogni uomo che soffre. Il messaggio biblico è di straordinaria consolazione: l'uomo percepisce la propria fragilità e la provvisorietà di ogni cosa, ma solo quando accetta di fidarsi di Dio compie un percorso di crescita verso la verità, accettando il proprio limite e trovando le risorse necessarie per affrontare il tempo della prova.
Tutti soffriamo a causa di errori anche nostri, e tuttavia c'è una gran parte degli uomini che soffre più di quanto non meriterebbe, più di quanto non abbia peccato: è la gente misera, oppressa, che costituisce i tre quarti dell'umanità. Questa folla immensa fa nascere il problema: perché? che senso ha? è possibile parlare di un senso? Il cardinal Martini riflette sul mistero della fragilità e del dolore innocente a partire dall'icona di Giobbe, figura grandiosa dell'Antico Testamento, simbolo di ogni uomo che soffre. Il messaggio biblico è di straordinaria consolazione: l'uomo percepisce la propria fragilità e la provvisorietà di ogni cosa, ma solo quando accetta di fidarsi di Dio compie un percorso di crescita verso la verità, accettando il proprio limite e trovando le risorse necessarie per affrontare il tempo della prova.