
In vista dell'apertura dell'Anno Santo della Misericordia, voluto da papa Francesco come momento di opportunità e grazia per la Chiesa tutta, l'Editrice Ave propone una nuova edizione del libro, con l'antologia aggiornata e la Bolla di indizione Misericordiae Vultus. "Tutto ciò che è vero e bello è sempre pieno di misericordia infinita", scrive Fëdor Dostoevskij ne I fratelli Karamzov. Perché la misericordia brilla come una stella nel cielo di Dio. Quella misericordia che è ora al centro della predicazione di papa Francesco. Così come è stata, tra Antico e Nuovo Testamento, la prima qualità del Signore, il lato materno di Dio. L'antologia, curata da Luca Sardella, giovane sacerdote di Chiavari, e Claudia Carbajal de Inzaurraga, dell'Azione cattolica argentina, mostra la centralità di questo tema nella predicazione e nell'azione pastorale del Papa, già da arcivescovo di Buenos Aires. Introduce il libro Pietro Pisarra, sociologo e giornalista.
L'Anno Santo, secondo papa Francesco, dovrà aiutare i cristiani a saper cogliere i tanti segni della Misericordia divina, della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre. Grazie all'aiuto della Chiesa, che in questo momento di grandi cambiamenti epocali e di grandi sofferenze per i cristiani, è chiamata a offrire ancora più di prima i segni della presenza e della vicinanza di Dio, i fedeli dovranno sentire dentro di sé di essere stati ritrovati dal Buon Pastore che va alla ricerca di coloro che si sono persi. Solo così ogni cristiano, trasformato dalla Misericordia divina, potrà diventare un testimonio di misericordia per tutti coloro che si troverà ad incontrare.
Meditare dunque, alcune delle tante riflessioni di papa Francesco su questa tematica cristiana fondamentale, che Gesù richiama e testimonia continuamente nel Vangelo, aiuterà tutti noi a prepararci degnamente a questo anno santo.
Il Salmo 51, detto Miserere dal titolo della traduzione latina, è uno dei principali componimenti del Salterio, di cui costituisce il più celebre testo penitenziale.Già presente nella grande riflessione paolina sul peccato, il Salmo entra nella tradizione patristica, diventa l'ossatura ideale delle Confessioni di Agostino, ma anche il segnale di battaglia del Savonarola e una specie di motto per i soldati di Giovanna d'Arco. Amato visceralmente da Lutero, che gli dedicherà pagine altissime e indimenticabili, il Miserere è stato il silenzioso compagno di lacrime di tanti peccatori pentiti, la segreta biografia di anime sensibili, lo specchio della coscienza vivissima e lacerata di uomini come Dostoevskij e il testo ispiratore per artisti come Rouault e compositori come Donizetti e Bach.
Questo agile testo è il primo volume di una collana che la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger inizia a pubblicare. Sono raccolti gli scritti dei tre studiosi che hanno ricevuto dalle mani di Benedetto XVI il premio Ratzinger 2011. Curato da Justinus C. Pech e Camillo Ruini. Scopo di questo testo è presentare ad un pubblico più vasto i profili dei tre autori vincitori del primo Premio Ratinger: Manlio Simonetti, Oleario Gonzales de Cardedal e Maximilian Haim, già noti agli esperti del settore per i loro studi teologici.
Nel 1640 a Calanda, uno sperduto villaggio dell'Aragona, un giovane contadino a cui era stata amputata una gamba appena sotto il ginocchio chiede alla Virgen del Pilar di Saragozza il miracolo impossibile. La sua fede viene ricompensata: una mattina si risveglia con la gamba ricresciuta. Dunque, secondo Messori, almeno una volta nella storia si è verificato il prodigio per eccellenza, quello sempre negato dai razionalisti, disposti a considerare i miracoli al massimo come fenomeni psicosomatici.
La tematica del miracolo, affrontata perlopiù in prospettiva apologetica, è inserita da Guardini in un contesto più ampio e meno "controversistico". Il suo procedimento piano e solo in apparenza elementare toglie il fenomeno del miracolo, nella sua straordinarietà, dalle secche del dibattito su "legge e natura" e "abolizione" d'essa da parte di Dio; discussione che egli ritiene egemonizzata pur sempre, anche presso i cristiani, da una mentalità scientista. La visione più autentica è invece quella in cui l'intervento miracoloso di Dio, di Cristo (emblematicamente è studiato il cammino di Gesù sulle acque), rientra nel piano della storia salvifica e corrisponde a priori all'onnipotenza, sapienza e amore divini. Con sicurezza d'intuizione in materia biblica l'Autore, nella seconda parte, svolge la nozione di segno, che nei Vangeli ha un'importanza eminente: il "segno" è un richiamo forte all'immediata presenza operante di Dio, in momenti e circostanze cruciali, che devono rilevarsi sulla trama ordinaria, quotidiana del vivere cristiano. Una meditazione serena e liberante su Lourdes, al di là di ogni eccesso miracolistico, conclude il saggio.
Opera unica divisa in tre atti (la sua morte, i suoi funerali, il suo giudizio), nella quale l'autore recita la parte del protagonista. Guitton si trova a tu per tu con vari personaggi, dal Diavolo all'Angelo custode, da Pascal a Bergson, da De Gaulle a Miittérand, venuti a tentarlo e a porgli domande sulla sua esistenza e la sua fede. In tal modo l'autore si troverà a disquisire del perché della sua fede, del legame tra fede e ragione, del senso del male, rivivendo in una sola notte tutta la sua esperienza, dai suoi maestri ai suoi amori, ai suoi peccati.
L'autore ha disegnato con la sua penna un ritratto schietto e vivace di Padre Pio, guidato dalla preoccupazione di cogliere gli aspetti piu semplici del suo animo e della sua spiritualita. Chi vuole conoscere l'autentico carisma di Padre Pio non deve far altro che puntare dritto alla sua anima. Nell'apprestarsi a questo lavoro impegnativo, l'autore si e sottoposto ad un meticoloso studio delle fonti autentiche ed originali da cui prorompe forte ed impressionante l'animo schietto del Santo.
In questo testo, a metà tra la biografia e la memoria fotografica, l'Arcivescovo emerito di Milano si racconta a cuore aperto: parla dei genitori, dei fratelli, dei compagni di studi, del seminario, della sua vocazione e del suo lungo ministero episcopale a Milano. Accanto al testo trovano posto numerose immagini, alcune personali tratte dall'album di famiglia e altre legate ai momenti ufficiali. Martini parla da Gerusalemme, città che ama e che ha scelto per trascorrervi l'oggi, nella preghiera e nello studio delle Scritture. Sullo sfondo della narrazione, il suo e il nostro Novecento, del quale egli ha rappresentato una delle guide più illuminate e ascoltate.