
Con la consueta profondità psicologica, Grün dà qui una risposta ad un problema quanto mai attuale per gli uomini e le donne di oggi: come trasformare le inevitabili crisi della vita in occasioni di crescita e di maturazione. Si tratta di sviluppare una nuova «spiritualità della trasformazione». L’episodio biblico di Mosè ci mostra come un cespuglio inutile diventi un luogo in cui Dio si rivela. Allo stesso modo, Gesù cambia l’acqua in vino, lo Spirito Santo trasforma gli apostoli paurosi in testimoni intrepidi del Vangelo. Nella interpretazione di Grün, tutti questi episodi acquistano nuova luce sia sotto il profilo spirituale sia come impulso alla piena realizzazione dell’essere umano.
Destinatari
Per tutti quelli che desiderano scoprire il senso profondo del proprio esistere.
Autore
ANSELM GRÜN (1945) è monaco benedettino dell’abbazia di Münsterschwarzach. È autore di numerose opere, che lo rendono oggi lo scrittore di spiritualità più noto in Europa.
Martin Buber (Vienna 1878 - Gerusalemme 1965) è uno dei padri dell'ebraismo contemporaneo. Molto attivo sulla scena intellettuale tedesca, in seguito alla persecuzione antisemita emigrò in Palestina nel 1938. Da lì continuò ad irradiare il suo intenso magistero spirituale, adoperandosi fra l'altro per l'opera di riconciliazione fra arabi ed ebrei.
Numerosi i suoi scritti, dedicati a temi molteplici, quali il chassidismo e la mistica giudaica, la filosofia dialogica, la Bibbia, di cui, insieme a Franz Rosenzweig, ha curato un'originale traduzione tedesca.
Presso Marietti sono state tradotte le seguenti opere: La fede dei profeti (1985), Sion. Storia di un'idea (1987), La regalità di Dio (1989).
Questo libro racconta la storia di una donna (1891-1942) che è stata chiamata Edith in famiglia, signorina Edith Stein al liceo, dottoressa Edith Stein all'università, suor Teresa nel Carmelo, matricola 44074 ad Auschwitz e ora, per la chiesa, è santa Teresa Benedetta della Croce.
In occasione del centenario della nascita di Giovanni Battista Montini (Paolo VI), L'Istituto Italiano Jaques Maritain" ha ritenuto doveroso offrire un proprio contributo chiedendo a studiosi di chiara fama di mettere a confronto questi due grandi personaggi. "
Il titolo è un ossimoro: lo stesso vissuto da don Tonino Bello tra appartenenza istituzionale alla Chiesa cattolica e desiderio di rinnovarla profondamente con slancio giovanile. Perché di questo si tratta: nominato monsignore a soli ventotto anni per aver partecipato al Concilio Vaticano II come consultore teologo del vescovo di Ugento, non si è mai adagiato sul titolo attribuitogli, né l'ha mai speso nella sua intensa missione, pago di servire "la gente, i poveri e Gesù Cristo" in letizia e semplicità. Secondo la Parola "sine glossa". Con freschezza sorgiva tipica di un ragazzino. Testimoniando una fede adamantina, ardimentosa, immersa nella storia. Il libro segue questa traccia: presenta il volto speranzoso ed esigente del "vescovo della strada", attingendo a pagine dal diario di un suo stretto collaboratore, e riflette sulla contiguità spirituale e pastorale con papa Francesco. Il Pontefice l'ha ribadita recandosi pellegrino nel luogo natale e d'impegno ministeriale del "vescovo ragazzino", per rileggere in chiave di attualità ecclesiale un portentoso evento dello Spirito nel contemporaneo.
"Con questo volume ci viene restituito un Guardini sorprendente. Anzitutto egli qui ci appare filosofo a tutto tondo, immerso nelle problematiche più rilevanti che il pensiero del Novecento ha portato in luce. Diversamente da quanto accade in altri suoi lavori il confronto filosofico è insieme esplicito e stringente, mai comunque evasivo. Questo testo è infatti il suo manifesto personalistico. Nelle correnti del personalismo contemporaneo egli disegna un quadro teorico che ha i suoi tratti distintivi e il suo radicamento nella fenomenologia dell'evento persona come evento dialogico. Come se il pensiero di Guardini trovasse nel personalismo dialogico la sua forma più compiuta." (Silvano Zucal)
La traduzione italiana dell'opera in cui Guardini traccia le linee della sua antropologia filosofica: l'immagine dell'uomo, del mondo, della Provvidenza alla luce della Rivelazione cristiana.
Hans Urs von Balthasar è praticamente l'unico dei grandi teologi sistemici del '900 che abbia lasciato, sparsi nella sua opera, elementi rilevanti per una interpretazione teologica di ampio respiro del monachesimo cristiano, la quale risulta strettamente legata alle linee dominanti della sua poderosa visione sintetica del mistero cristiano.
Il nesso fra pratica della teologia ed esperienza monastica è perciò come un fiume carsico, solo a tratti palese, che attraversa tutta la sua opera. Il volume si divide in due parti. La prima presenta una ricostruzione dei rapporti fra teologia e vita monastica nella prospettiva balthasariana, evidenziando una triplice prospettiva: teologia della vita monastica, vita monastica come teologia, una teologia di stile monastico.
La seconda parte raccoglie alcuni saggi di Balthasar (alcuni poco noti anche a gli specialisti) dedicati al monachesimo
La felicità non è inarrivabile: è lì, a disposizione, al centro della nostra vita. Passa attraverso cose semplicissime: un’azione piacevole, un sonno salutare, un bagno rigenerante, un’amicizia, una preghiera. Ma anche giocare, leggere un bel libro, mettersi a suonare uno strumento musicale, camminare all’aria aperta, bere un buon bicchiere di vino possono darci conforto, farci sentire bene nel corpo e nell’anima.
Descrizione
Che cosa fa bene al corpo e all’anima se mi capita di non sentirmi al massimo? Che cosa mi è d’aiuto se mi arrabbio, se subisco delle delusioni o addirittura delle ferite?
«Si tratta di qualcosa di estremamente semplice, di una semplice sensibilità verso il proprio corpo e verso la propria anima. L’atto di rispettare i bisogni del mio corpo si trasforma nell’atto di rispettare i bisogni della mia anima» (Anselm Grün).
Per dire che cosa ci possa dare conforto e sostegno autentici, al centro di questo libro sono poste delle cose semplicissime: il piacere, l’amicizia, lo sfogo delle lacrime, un sonno salutare o un bagno rigenerante, l’ozio contemplativo, la preghiera. Sono le “sette consolazioni”, di cui parlava già Tommaso d’Aquino e che Anselm Grün integra con alcune esperienze che considera importanti: la lettura, il fare musica, il gioco, le camminate all’aria aperta, ma anche il piacere celestiale di un buon bicchiere di vino. La felicità non è chissà dove. È proprio al centro della nostra vita.
Contenuto
Una guida quotidiana per iniziare o terminare la giornata con la benedizione di Dio e con la certezza di vivere un giorno ricco di grazia. Brevi frasi da leggere al mattino o alla sera al momento della preghiera per riconoscere in ognuno dei 365 giorni dell’anno un tempo ricco di benedizione. Meditazioni di Anselm Grün, frutto di una profonda esperienza spirituale, perle di saggezza che alimentano la serenità nella vita quotidiana.
Destinatari
Tutti e particolarmente indicato come regalo per una persona cara.
Autore
Anselm Grün (1945), monaco dell’abbazia benedettina di Münsterschwarzach, si occupa da molti anni di psicoterapia e spiritualità. È uno degli autori cristiani più conosciuti e letti del nostro tempo. Molte delle sue opere sono state pubblicate in Italia dalle Edizioni Messaggero Padova.
Continenti, nazioni, culture e religioni: l’incontro e il dialogo tra le religioni del mondo è ormai divenuto una necessità interna ad ogni convivenza civile. Ma quali sono i rischi e le speranze che questo dialogo comporta? Quale il compito della teologia? In particolare, ha assunto sempre maggiore attualità il tema del rapporto tra la Chiesa e Israele. Come trovare spazi di incontro senza false semplificazioni? Qual è la relazione fra l’Antico e il Nuovo Testamento, fra la visione giudaica e quella cristiana? Bisogna rinunciare a qualcosa o ricercare un nuovo livello di dialogo che, d’altra parte, la realtà dei fatti porta in evidenza con sempre maggiore forza? Una cosa è certa: la Bibbia è una sola.
Il volume raccoglie quattro testi scritti del cardinale Joseph Ratzinger, in diverse occasioni, che hanno come filo rosso il dialogo tra le religioni e in particolare il rapporto tra ebrei e cristiani.
Joseph Ratzinger nacque in un paesino della Germania meridionale nel 1927. Divenne sacerdote nel 1951 e negli anni successivi insegnò nelle più celebri università di Germania. Pubblicò anche diversi libri che lo resero famoso. Nel 1977 il papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco di Baviera e nel 1981 Giovanni Paolo II lo invitò a Roma come responsabile della Congregazione per la Dottrina della Fede. In questo incarico divenne uno dei principali collaboratori di Giovanni Paolo II che lo volle sempre al suo fianco. Nel 2005 moriva tra il rimpianto generale il Papa venuto dalla Polonia. Dopo un breve conclave i cardinali chiamarono a succedergli Joseph Ratzinger che scelse il nome di Benedetto XVI.