
Messaggio per la celebrazione della seconda giornata mondiale dei poveri 2018
I gesti e le parole di papa Francesco sono campionario di relativismo morale e religioso. Le esibizioni di ostentata umiltà ben poco francescane. La sua proclamazione dell'autonomia della coscienza e della visione personale del Bene e del Male, in palese contraddizione con il catechismo e il magistero dei pontefici precedenti. In un panorama in cui, dall'ultimo dei parroci al più agguerrito degli atei militanti, tutti si profondono a cantare le lodi del primo gesuita asceso al soglio di Pietro, la lettura controcorrente di due puntute firme del mondo cattolico tradizionale è apparsa come una vera e propria pietra dello scandalo. Mentre opinionisti da sempre anticattolici, su giornali da sempre anticlericali, riprendono le frasi "rivoluzionarie" di Bergoglio trasformandole in roboanti titoli da prima pagina, questa arguta riflessione si pone come primo contraltare all'unanime (e spesso per nulla disinteressato) consenso tributato al "vescovo venuto dalla fine del mondo". E offre nuove indicazioni per amarlo, nonostante tutto.
Le riflessioni del predicatore della Casa Pontificia tenute alla presenza dell’allora Pontefice Giovanni Paolo II nel tempo di Avvento e di Quaresima. Al centro l’inno eucaristico Adoro te devote come approfondimento del mistero dell’Eucaristia. Un testo magistrale e di grande efficacia nell’imminente inizio del Congresso Eucaristico Nazionale. Arricchisce il volume, la Lettera autografa di Giovanni Paolo II che ringrazia l’Autore per le preziose riflessioni.
Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, è nato a Colli del Tronto (AP) nel 1934. Ordinato sacerdote nel 1958, si è laureato in teologia a Friburgo (Svizzera) e in lettere classiche all’Università Cattolica del S. Cuore di Milano. È stato membro della Commissione Teologica Internazionale dal 1975 al 1981. Nel 1979 ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno al ministero della Parola. Dal 1980 è Predicatore della Casa Pontificia. È chiamato a parlare in varie parti del mondo. Ha scritto diversi libri, tradotti in una quindicina di lingue estere. Ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo: Il Soffio dello Spirito (19982); Gesù Cristo il Santo di Dio (19994), Pasqua. Un passaggio a ciò che non passa (2005).
Che cosa ci attende dopo la morte? L'inferno è vuoto? Come conciliare la fede cristiana con la teoria evoluzionistica? Sono alcune delle tante domande, scomode e affascinanti al tempo stesso, che nel corso degli anni sono state rivolte a Gianfranco Ravasi. Le sue risposte, rivolte a tutti, credenti e non credenti, partono sempre dalla Bibbia, con il suo impareggiabile repertorio di immagini e simboli, e si fondano su un preciso criterio: per comprenderne appieno il significato occorre rifuggire da ogni interpretazione letterale e distinguere il messaggio religioso, sempre valido, dai retaggi storico-culturali di civiltà del passato, che esprimevano costumi e modelli sociali spesso lontani dalla nostra sensibilità.
Perché Dio permette il male e la sofferenza? Che cosa ci attende dopo la morte? Come conciliare la fede cristiana con la teoria evoluzionistica? Sono alcune delle tante domande, scomode e affascinanti al tempo stesso, che vengono spesso rivolte a monsignor Gianfranco Ravasi.
Il celebre biblista ne ha raccolte centocinquanta, offrendo a ciascuno di questi interrogativi, che accompagnano il cammino di credenti e non credenti, una risposta chiara e argomentata.
Affrontare con le corrette coordinate metodologiche i testi della tradizione giudaico-cristiana è la condizione imprescindibile per rispondere non solo alle domande più spinose e cruciali, ma anche a interrogativi insoliti e curiosi: Gesù ha mai riso? Sapeva leggere e scrivere? Quali lingue parlava?
Monsignor Ravasi guida il lettore nel mistero della vita e della fede, e tra le innumerevoli sfumature di quel capolavoro irripetibile che è la Bibbia.
Gianfranco Ravasi, consacrato arcivescovo da papa Benedetto XVI nel 2007, è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni culturali della Chiesa e di Archeologia sacra.
Esperto biblista ed ebraista, è stato prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano e docente di Esegesi dell’Antico Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale. Collabora a “Il Sole-24 Ore”, “Avvenire”, “L’Osservatore Romano”. Conduce “Le frontiere
dello Spirito” in onda su Canale 5.
*************LA NOSTRA RECENSIONE************* (DI FRANCESCO BONOMO)
Nelle sue Etimologie, Isidoro di Siviglia distingue le domande in due generi, quelle finite e quelle infinite. L'una è detta causa e l'altra proposizione generale (Etym. II, 15). L'uomo nel corso della storia del pensiero continuamente si è posto domande che come cause posseggono un contesto definito in ogni suo aspetto o domande infinite che posseggono un'estensione, se così si può dire, al di là del tempo e dello spazio. Parafrasando possiamo affermare che di molte cause ma ancor più di proposizioni generali si è occupato il Cardinale Ravasi nel suo libro Questioni di fede. Un impegno serio e molteplice perché le domande sono tali da poter abbracciare diversi campi d'azione della nostra riflessione e ricerca. Il tema in cui si restringe l'oggetto delle questioni è propriamente quello della fede affrontato su più versanti: filosofico, antropologico, teologico e così via. La pubblicazione nata dalle domande poste all'Autore da coloro che lo seguono nei suoi molteplici interventi è una raccolta di risposte che non hanno la pretesa di essere esaustive per la grandezza dei contenuti ma sono certamente un mezzo stimolante per cogliere i punti della questione ed intraprendere la strada indicata continuando ad interrogarsi sulle radici e le motivazioni della fede. A noi che abbiamo avuto il piacere di leggere le pagine di questo nuovo libro del neo cardinale Ravasi viene in mente l'esperienza del giovane studente di Oxford, Charles Reading, protagonista di Loss and Gain (trad. it. Perdita e guadagno, Jaca Book 1996) romanzo del beato John Henry Newman, che in un continuo incalzante processo di interrogazione interiore, e degli amici e professori che lo circondano, arriva a mettere in discussone tutto il suo patrimonio di fede per poter raggiungere una migliorata e più serena adesione alla Rivelazione ed alla fede della Chiesa.
Il testo scorre ed è di una chiarezza inusuale. Gianfranco Ravasi è capace di coniugare la nettezza dell'esposizione e l'altezza dei contenuti con uno stile avvincente. Le domande, argute e ad ampio raggio, in cui ognuno di noi lettori può riconoscere nelle trame del textus i propri interrogativi, spingono a correre alla risposta ed alla successiva domanda in un ritmo incalzante che ha alla sua base il bisogno di comprendere, conoscere ed approfondire la fede che ci è stata trasmessa, accettata o combattuta, vissuta in pienezza o solo marginalmente. Un uomo che domanda esprime il suo desiderio di non rimanere indietro, di non fermarsi alla superficie, esprime l'anelito di ascesa, di impegno a non volersi sottomettere al pensiero comune senza giudizio critico. Dai Vangeli stessi otteniamo un metodo nel domandare, dalla richiesta del pane quotidiano alla domanda sulla personalità del Messia: La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo? Voi chi dite che io sia? (Mt 16, 14;16)
Leggere Questioni di fede è un evento, un'esperienza che va fatta da parte di tutti coloro che vogliono approfondire il messaggio della fede cristiana. Un libro in cui l'Autore non si nasconde dietro definizioni cattedratiche o sterili apologie: si pongono domande e si propongono risposte “aperte” perché i temi trattati non si esauriscono, come ricorda spesso il Nostro, in poche decine di righe.
In un contesto culturale come il nostro in cui anche le realtà più evidenti divengono verità relative, in cui il compito educativo e formativo è in piena crisi di espressione, in un tempo presente nel quale si affastellano e si propongono con la permanenza e l'incisività di un filo d'erba maestri e dottori che non producono i risultati sperati, il cardinale Ravasi, rifacendoci al munus docendi, diviene per noi lettori un riferimento al tipo di pastore descritto da Gregorio Magno nel Prologo della terza parte della sua Regola Pastorale: “Dunque il discorso di chi insegna deve essere fatto tenendo conto del genere degli ascoltatori per essere adeguato a quella che è la condizione propria dei singoli e tuttavia non decadere dal suo proprio genere che è di servire alla comune edificazione”
Biblista di fama internazionale, l'Autore conduce il lettore verso la comprensione delle tematiche più complicate ed ostiche di Antico e Nuovo Testamento. Le sacre Scritture, in questo senso, hanno il privilegio di essere le più citate, privilegio da condividere con il filosofo Pascal che sovente interviene con i suoi Pensées ad illustrare e spiegare le prime battute delle ouverture alle grandi sinfonie delle questioni suscitate dagli interlocutori del libro.
Perché Dio permette il male e la sofferenza? Che cosa ci attende dopo la morte? Come conciliare la fede cristiana con la teoria evoluzionistica? Sono alcune delle tante domande, scomode e affascinanti al tempo stesso, che vengono spesso rivolte a monsignor Gianfranco Ravasi. Il celebre biblista ne ha raccolte centocinquanta, offrendo a ciascuno di questi interrogativi, che accompagnano il cammino di credenti e non credenti, una risposta chiara e argomentata. Affrontare con le corrette coordinate metodologiche i testi della tradizione giudaico-cristiana è la condizione imprescindibile per rispondere non solo alle domande più spinose e cruciali, ma anche a interrogativi insoliti e curiosi: Gesù ha mai riso? Sapeva leggere e scrivere? Quali lingue parlava? Monsignor Ravasi guida il lettore nel mistero della vita e della fede, e tra le innumerevoli sfumature di quel capolavoro irripetibile che è la Bibbia.
Il testo raccoglie gli interventi di mons. Franco Giulio Brambilla e Pierpaolo Triani e il saluto del cardinale arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, all'incontro unitario dell'Azione Cattolica Ambrosiana svoltosi a Desio il 9 novembre 2008 sulla formazione di un laicato maturo e sull'importanza di una regola di vita spirituale.
"Querida Amazonia, Cara Amazzonia", è - per contenuto, forma semplice e linguaggio chiaro - un messaggio rivolto a tutte le persone di buona volontà in cui papa Francesco ha voluto raccogliere le risonanze che il Sinodo speciale per la regione Pan-Amazzonica ha evocato nel suo cuore di uomo e di Pontefice. Con straordinario stile profetico il Papa condivide quattro grandi sogni: che l'Amazzonia lotti per i diritti dei più poveri, che difenda la sua ricchezza culturale, che custodisca gelosamente il suo patrimonio di bellezza naturale, che infine le comunità cristiane siano capaci di impegnarsi e di incarnarsi in quella terra sfruttata e violentata. In Querida Amazonia si apre, dunque, un vero e proprio orizzonte educativo e pastorale spalancato sul futuro del mondo e della Chiesa, un progetto che non potrà fare a meno di accogliere le istanze contenute nel Documento Finale del Sinodo che il Papa invita a leggere, diffondere e meditare. Entrambi i documenti - Esortazione Apostolica e Documento Finale del Sinodo - sono introdotti e commentati da una dettagliata "guida alla lettura" a firma del teologo italiano esperto di ecologia integrale: Giuseppe Buffon ofm.
Querida Amazonia è l'esortazione apostolica postsinodale del Sinodo speciale per la regione panamazzonica. Con Paoline esce nella consueta collana Magistero, per diventare strumento di riflessione, approfondimento e confronto, nelle mani di pastori e laici che vogliano confrontarsi con quella universale chiamata alla conversione missionaria che, lungi dall'essere riservata alle sole regioni "lontane", interpella anche le nostre realtà, la nostra ministerialità, il nostro stile di evangelizzazione. A introdurla, per Paoline, le mani e il cuore di suor Laura Cantoni che, con la sua lunga esperienza in terre missionarie, e nello specifico in Amazzonia, saprà accompagnare il lettore ad accogliere e riflettere su quelle sfide e quei segni dei tempi che oggi attraversano la Chiesa di ogni lingua e di ogni colore.
La nuova esortazione apostolica di Papa Francesco, intitolata Querida Amazonia; un testo frutto dell'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la Regione Panamazzonica "Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale". Un sinodo che ha discusso temi di natura universale che coinvolgono tutta la Chiesa: la proposta di consentire il sacerdozio a uomini sposati per sopperire alla carenza di vocazioni; l'importanza di una nuova ecologia integrale, ambientalista e sociale. Questa edizione è arricchita dalla Guida alla lettura di don Maurizio Gronchi e - a cura di Giuliano Vigini - da Indice dei riferimenti biblici, Indice dei documenti del magistero e dei testi citati e Indice degli autori.

