Nel 450° anno della nascita della grande carmelitana, Santa Maria Maddalena de' Pazzi (1566-1607) si vuole far conoscere meglio la sua "Dottrina mariana" poiché ha vissuto il suo intimo rapporto con la Vergine Maria "con grande profondità teologica fondata sulla Parola d Dio, sulla vita liturgica, sui Padri della Chiesa e sui grandi maestri spirituali come ad es. Sant'Agostino e Santa Caterina da Siena". Traspare un'esperienza correttamente relazionata alla Trinità, al Verbo incarnato, alla Chiesa peregrina e trionfante, anzi, all'escatologia. Santa M. Maddalena vede la Vergine Maria bene inserita nel piano della salvezza per la glorificazione di Dio e la nostra santificazione. La Santa, con profetismo sorprendente, collega Maria alla missione dello Spirito e della Chiesa.
Ad Alessandria d'Egitto, alla fine del III secolo, si diffuse la fama della giovane Caterina, di nobile famiglia cristiana, testimone coraggiosa della sua fede. Dopo aver trionfato in un pubblico dibattito con vari pensatori pagani, voluto dall'imperatore, venne martirizzata per il suo amore a Cristo.
La liquefazione periodica del sangue di san Gennaro non è ufficialmente riconosciuta come miracolosa dalla Chiesa cattolica, che più cautamente ora parla di prodigio. Ma il fenomeno è stato per secoli chiamato miracolo in testi liturgici approvati dall'autorità ecclesiastica e in discorsi di vescovi, cardinali, papi e santi. L'Inquisizione ha inoltre sottoposto a formali processi coloro che lo hanno attribuito a cause naturali. La questione del riconoscimento ufficiale, se ha un senso per gli ultimi cinquant'anni, ne ha dunque tanto meno quanto più ci si spinga indietro nel tempo. Perché quel mutare in determinate circostanze fu di fatto considerato un miracolo ed è questo ciò che interessa allo storico. Come si può però far storia naturale di qualcosa che per definizione supera l'ordine del creato? La ricostruzione che qui si abbozza non si interroga sul miracolo in sé, bensì sulla cultura che lo ha identificato come tale. Obiettivo di questo lavoro è infatti ripercorrere in chiave antropologica gli sforzi compiuti da uomini e donne del passato per concettualizzare un fenomeno complesso e sfuggevole. Il miracolo di san Gennaro assurge cosi a punto di osservazione privilegiato da cui ripercorrere non solo la storia di Napoli, ma anche e soprattutto l'evoluzione della mentalità di chi, persino in terre assai lontane, con quell'appuntamento periodico si è nel tempo confrontato. E consente di delineare una storia della meraviglia e della sua funzione conoscitiva.
"Il Redentore del mondo, che, innalzato sulla croce, aveva stabilito di attirare tutto a sé, in modo meraviglioso attirò a sé la venerabile sua serva Marghertita M. Alacoque, affinché essa, penetrando fin dentro il suo Cuore, gustasse, alla stessa sorgente, la dolcezza dell'infinito amore e la spandesse in mezzo agli uomini. Fu così che la venerabile Margherita fece scorrere come un fiume, su tutta la terra, quelle dolcissime acque che aveva attinto dal Costato aperto di Cristo, con l'unico e ardente desiderio di ammirare i cuori degli uomini purificarsi in questo oceano di acque vive e veder nascere nei loro cuori una sorgente zampillante fino alla vita eterna" (Pio IX nel Decreto di beatificazione del 24 giugno 1864)
Tre apostoli, tre luoghi eminenti della regione Campania. I tre apostoli e i tre luoghi sono uniti da una relazione speciale: il patrocinio degli uni e la devozione degli altri. Gli apostoli, Andrea, Bartolomeo e Matteo, sono insigni per la loro dedizione a Cristo. I luoghi sono celebri per storia, arte e fede, e rispondono al nome di Amalfi, Benevento e Salerno.
Il testo ripercorre la vicenda storica di san Domenico di Guzman, fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori. L'aspetto particolare messo in luce è la "apostolicità" dell'intuizione, cui aderiscono sia monache, sia suore, sia frati. Tale "apostolicità" che mantiene freschi e vivi i suoi intenti e i suoi contenuti, nei luoghi dove operano le figlie e i figli di san Domenico.
Nato a Listra (Turchia) ed educato nella fede ebraica, conobbe l'apostolo Paolo e fu colpito dalla sua opera. Decise di accompagnarlo nel viaggio missionario, diventando suo collaboratore prezioso e fedele. Morì martire ad Efeso.
Il Diario di Santa Maria Alphonsine occupa una posizione centrale all'interno del libro. È suddiviso in due manoscritti: il primo racconta le apparizioni della Madonna a Marie Alphonsine, che hanno poi portato alla fondazione della Congregazione del Rosario e il secondo tratta delle fondazioni e missioni del primo gruppo di suore. Entrambi sono tradotti dal curatore direttamente dalla lingua araba. Tale Diario è preceduto ed è seguito da alcuni capitoli scritti da Pier Giorgio Gianazza che hanno come scopo quello di far conoscere tutta la bellezza spirituale e carismatica di questa Santa di Gerusalemme.
San Lodovio Pavoni
Lodovico Pavoni (Brescia, 1784-1849) vive gli anni travagliati della Rivoluzione francese e della Restaurazione. Dedica la vita all’educazione professionale e cristiana dei ragazzi e adolescenti più poveri, sviluppando un metodo educativo originale e innovativo. Per continuare la sua opera fonda la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata (Pavoniani). È proclamato santo il 16 ottobre 2016 da papa Francesco.
«Riconoscasi una particolare provvidenza
di Dio sopra i giovani abbandonati e,
concependone le più belle speranze, si
metterà ogni studio di condurli al compimento
dei divini disegni.»
San Lodovico Pavoni
Il volume raccoglie una cinquantina di omelie in cui l'autore presenta il "volto" di tanti santi e beati di ogni epoca. Sono tanti spunti di riflessione, per suscitare il desiderio di conoscere meglio coloro che Dio ci ha dato come amici e modelli di vita: da Giuseppe lo sposo di Maria a Pio da Pietrelcina, da Stefano primo martire a Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, da Martino di Tours a Pier Giorgio Frassati, da Filippo Neri a Giovanni Bosco... Una ricca galleria di profili spirituali, accenni da cui si intuisce e si diffonde il fascino di figure straordinarie.
"Gli sono stati dati molti anni in dono. Una lunga vita gli era stata predetta da quell'uomo strano, che aveva seguito e aveva imparato a vedere come il Messia. Aveva appoggiato la testa al suo petto. Lo aveva visto gridare sulla croce, aveva avuto in consegna sua madre. E aveva ripiegato i lini dentro al sepolcro vuoto. La figura di Giovanni, il discepolo amato, è qui raccontata senza pudore da una donna dei nostri tempi, in cerca di comprendere il segreto del cristianesimo. Come mai un piccolo evento che ha toccato un pugno di uomini ha attraversato il mondo e la storia, trascinando folle di persone? Cosa scriveva Giovanni a Maria, sua nuova madre? E Dio è padre e anche madre? Cosa ha pensato alla fine della sua lunga vita questo uomo che ha visto decapitare il fratello e finire lontani i suoi amici? La vicenda di uno degli uomini più importanti e misteriosi della storia." (Davide Rondoni)
José Gabriel del Rosario Brochero è nato nel 1840, quarto di dieci figli; fu ordinato sacerdote all'età di ventisei anni e subito si trovò a fronteggiare l'epidemia di colera che colpì la città di Cordoba, dove morirono più di tremila persone. Nel 1869 gli fu affidata la parrocchia di San Alberto: diecimila anime sparse su 4.300 chilometri quadrati, uno spazio enorme, popolato da gauchos, contadini e briganti. "Odorava di pecora" perché trascorreva il suo tempo tra i contadini delle colline attorno a Cordoba, correndo da una casa all'altra per portare la comunione agli anziani o per confessare. Girava a dorso di una mula, vestito come un gaucho, con un poncho che copriva la talare. Per questa ragione in Argentina è noto come "il prete gaucho". È morto il 26 gennaio 1914. Nel 2009 si è aperto il processo di beatificazione, per la guarigione di un ragazzo argentino in stato vegetativo dopo un incidente stradale. È stato beatificato il 14 settembre 2014 a Cura Brochero, dove è vissuto; sarà canonizzato a Roma il 16 ottobre 2016.