
In breve
La giustizia non può funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è malato, sofferto, segnato dall’incomunicabilità. La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole.
Il libro
Quando parliamo di giustizia non parliamo solo della sua amministrazione quotidiana, quel complesso istituzionale che coinvolge i giudici, i tribunali, le corti, gli avvocati, i pubblici ministeri, le prigioni, le persone sul cui destino tutto ciò incide il più delle volte pesantemente. Parliamo anche di un punto di riferimento ideale, dei valori di base che guidano la nostra convivenza e a cui si ispira la distribuzione di diritti e doveri, opportunità e obblighi, libertà e limiti. Se si smarrisce questo riferimento ideale, anche l’amministrazione della giustizia soffre, perché resta priva di una bussola e di una direzione.
Dopo più di trent’anni in magistratura e con all’attivo decine di inchieste giudiziarie che hanno segnato la storia italiana recente, Gherardo Colombo consegna a questo libro la sua riflessione sulla cultura della giustizia e sul senso profondo delle regole. Senza rispetto delle regole, infatti, non potremmo vivere in società. Ma senza una discussione pubblica sulle ragioni delle regole, la vita in società non potrebbe fare passi avanti, non saprebbe proiettarsi verso il futuro in modo dinamico, non riuscirebbe a immaginare nuovi diritti né a creare forme migliori di convivenza.
È per questo che la discussione sulle regole coinvolge per Colombo anche i modelli di società a cui le regole si ispirano. Modelli verticali, basati sulla gerarchia, la competizione, la centralità della pena. E modelli orizzontali, più rispettosi della persona, orientati al riconoscimento dell’altro, capaci di sperimentare soluzioni alternative alla punizione e all’esclusione. Una strada, quest’ultima, tracciata proprio sessant’anni fa dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla Costituzione italiana.
Il volume XV dei Decreti della Sacra Rota Romana relativi all'anno 1997.
Il volume offre un'illustrazione organica e completa della materia, riflettendo lo "stato attuale" del dibattito dottrinale e giurisprudenziale sui gruppi di imprese. Particolare attenzione è dedicata sia ai contenuti della disciplina sulla "Direzione e coordinamento di società", anche alla luce dei profili di diritto internazionale privato, sia al sistema di Governance e, più in generale, al diritto di organizzazione di una società e impresa di gruppo (società lucrative, società cooperative ed enti non profit). L'ultima parte approfondisce il ruolo significativo dell'autonomia privata nella disciplina dell'"attività di direzione e coordinamento".
Lo stato costituzionale "aperto", il pluralismo, la dignità dell'uomo, i diritti fondamentali, la giustizia costituzionale, la democrazia, la sussidiarietà e il federalismo: un percorso di lettura storico-comparativo dei nodi problematici del "diritto costituzionale europeo" dai primi passi del processo di integrazione fino alle riforme del Trattato di Lisbona.
Uno studio essenziale sui principi del diritto di cittadinanza romano. La presente opera tende ad esporre una base oggettiva di conoscenze utili per la comprensione del fenomeno del diritto" di cittadinanza romano e latino e delle sue diverse sfumature e status, nei diversi periodi storici dell'esperienza giuridica romana. Un argomento complesso e utile per la ricerca e l'approfondimento delle basi dell'ordinamento giuridico romano e dei suoi intrinsechi meccanismi di regolazione. "
Rivista semestrale di commento giuridico al Diritto Canonico.