Duc in altum è un libro di preghiera per i più giovani. Per chi ancora non sa pregare e per chi vuole migliorare il suo rapporto con il Signore. Un personal trainer che accompagna passo passo nella meditazione, quella modalità di preghiera che don Pietro Margini (1917-1990, già riconosciuto "servo di Dio") ha insegnato a giovani e famiglie come metodo per crescere nella fede e nell'amore del Signore. Una preghiera che aiuta ad andare nella profondità della propria anima, là dove si incontra Dio faccia a faccia. Insieme con don Margini e a Pier Giorgio Frassati (il quale sarà proclamato santo il prossimo 3 agosto), la preghiera di ogni giorno percorre la Quaresima in un itinerario spirituale che conduce ad assaporare la pienezza della Pasqua.
Mons. Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, spiega il "Credo" frase per frase, con semplicità e competenza. L'accento è posto sulla bellezza dell'essere cristiani, del credere e del vivere la fede. Attraverso le parole del "Credo" il lettore riscopre la propria appartenenza a Cristo e alla Chiesa in una dimensione di gioia, di luce, di pace e di speranza. Un libro capace di infondere nuovo vigore ai cristiani un po' stanchi e di indicare la via verso la felicità. Presentazione di mons. Michele Giulio Masciarelli.
Fermiamoci un attimo. Ora, proviamo a pensare a quanto spesso ci ritroviamo così travolti da doveri e scadenze, dalla necessità di essere sempre reperibili e sul pezzo, da scordarci di prendere fiato, di dedicare tempo a noi stessi. Quante volte, poi, non ci curiamo di trovare un giusto equilibrio tra velocità e lentezza, di concederci attimi di silenzio e di noia, due dimensioni tanto temute eppure così necessarie e inevitabili? Per non parlare di quando è stata l'ultima volta che ci siamo fermati a riflettere sulla nostra felicità, a contemplare le meraviglie intorno e dentro di noi, la bellezza dell'arte, il potere antico del cantare, la pienezza di una castità che è libertà dal possesso in ogni rapporto, d'amore o d'amicizia. In un mondo sofferente in cui l'uomo si è posto al di sopra di ogni creatura, dovremmo invece, con umiltà, imparare dalla piccola lumaca: come lei, anche noi funzioniamo secondo un ritmo naturale che è ora di riscoprire, ascoltare e rispettare per poter vivere con gioia. È questo il messaggio che padre Maurizio Botta affida alle pagine del suo libro: prendendo le mosse dal successo del ciclo di catechesi dei "Cinque Passi al mistero" da lui ideato, con lo sguardo al Vangelo ma citando anche da Pavese, a Sartre, fino a Franco Califano e al rapper Anastasio, il giovane sacerdote procede a uno studio della contemporaneità che ci restituisce una nitida fotografia del presente; con delicatezza e onestà ci invita a meditare su aspetti del quotidiano spesso dati per scontati, ma fondamentali per riappropriarci di uno spazio di serenità nella frenesia del nostro tempo. Prefazione di Costanza Miriano.
«Sono pensieri brevi, trasmessi con umiltà e leggerezza, che don Carlo Seno ha raccolto in questo libro e che sono via via emersi, negli ultimi anni, dall'attento ascolto della Parola di Dio e dal continuo riferimento allo scorrere dell'anno liturgico nei suoi tempi forti e in quelli "ordinari" della vita della Chiesa. Pensieri brevi, mai banali, agili ma non freddi o distaccati, sempre pervasi da quella letizia interiore e da quella bonomia che contraddistinguono l'uomo e il sacerdote». (dalla Prefazione di Francesco Moraglia, patriarca di Venezia)
Il Cristianesimo coinvolge il vissuto di un uomo orientandolo a Cristo risorto, asse della storia. Il "paradosso" della fede cristiana sta nel fatto che l'infinito si è fatto finito in uomo e non consente che si resti dinanzi ad esso in statica osservazione. Le riflessioni riportate in questo libro si possono paragonare alle tappe di un cammino, in cui ogni passo è fondamentale per il successivo. La meta è Cristo e a lui non si giunge da soli, così ti accorgi che hai bisogno della Chiesa."
In queste pagine, che ripropongono fedelmente le meditazioni inedite, proposte alle Ausiliarie diocesane nel 2007 - una delle ultime occasioni in cui ha guidato degli esercizi spirituali - Carlo Maria Martini conduce i lettori in un percorso spirituale intenso e profondo, con al centro la domanda: Come essere oggi donne della risurrezione? Come di consueto, ma con una sapienza affinata ulteriormente dall'età e dalla malattia che lo ha accompagnato negli ultimi anni, Martini intreccia il Vangelo, l'esperienza delle prime testimoni del Risorto e la sua personale riflessione sulla fede, illuminata dalla sopraggiunta fragilità fisica. Le meditazioni, trascritte con fedeltà al tono colloquiale dell'autore, svelano una spiritualità viva e incarnata, tipica del cardinale milanese, capace di parlare al cuore di credenti e non credenti. Arricchito dalla possibilità di ascoltare direttamente la voce di Carlo Maria Martini, grazie alle registrazioni dell'epoca, e dalla prefazione di Silvia Giacomoni, questo libro è un piccolo gioiello in cui riscoprire la speranza dell'eternità nella vita quotidiana.
Scorrendo le pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento, possiamo incontrare uomini e donne che hanno posto la loro speranza nel Signore, divenendo capaci di costruire un nuovo futuro. Qui vengono narrate le loro storie! Il titolo di queste riflessioni è tratto dal profeta Geremia, che fonda tutto su una solenne promessa di Dio: «Io ho progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza» (Ger 29,11). Quando all'uomo tutto sembra finito, per Dio c'è ancora un futuro possibile, come dimostra la risurrezione di Gesù Cristo.
In questo appassionante viaggio, l'autore suggerisce sentieri concreti che tracciano la strada da percorrere per non vivere di rimpianti, imparare a dire sì alla vita, sempre e nonostante tutto, e valorizzare in pienezza il tempo che ci è dato, qui ed ora. Come vivere, con consapevolezza e compassione, l'amicizia, l'amore, la spiritualità, la vecchiaia, il lutto... Un cammino vasto che affonda le radici nelle antiche tradizioni filosofiche e spirituali dell'Occidente e dell'Oriente e che spazia fino alle più illuminanti scoperte della psicologia contemporanea. Un libro non solo da leggere ma da meditare e da portare con sé per poi aprirlo nelle soste del cammino.
«Tutti nasciamo come degli originali, ma molti di noi muoiono come fotocopie» è una delle massime coniate da Carlo Acutis. Sempre sua è la bellissima espressione: «L'Eucaristia è l'autostrada per il paradiso». Carlo ha lasciato brevissimi scritti. Qui sono tutti riprodotti. Queste frasi sono penetranti e incisive, molto efficaci. Molte persone hanno conosciuto di persona Carlo e hanno riferito queste frasi nel corso del processo per la sua beatificazione. Si tratta di testimonianze univoche di persone ancora viventi. Sono massime tutte da meditare. Seconda edizione ampliata di nuovi scritti, nel frattempo scoperti e qui editi per la prima volta. Carlo Acutis sarà proclamato santo nella primavera del 2025.
Una teologia che pretende di parlare di Dio in un mondo che ha accantonato la questione di Dio non può esimersi dall'elaborazione di una teologia del quotidiano, capace di accompagnare la vita. Una riflessione che aiuta a scavare nelle pieghe dell'esistenza, non tanto con presunzione di dire chi è Dio, ma di aiutare a percepirne la presenza. L'intreccio di desiderio e dono che attraversano l'ordinario costituirsi delle relazioni umane diviene anche la radice per pensare il rapporto con Dio. Che cosa sarebbe la vita senza relazioni? È esperienza di tutti i giorni. Ma perché una relazione sia vera è necessario il reciproco riconoscimento dell'altro nella sua unicità e preziosità, nella libertà e nel rispetto. Può un'esperienza così umana introdurci al mistero di Dio? Nella rivelazione biblica, Dio offre all'umanità una relazione di alleanza: cerca partner e chiede un'adesione libera. La risposta umana è la fede. Nell'intreccio tra il piano orizzontale della relazione tra gli uomini e il piano verticale della relazione con Dio si apre lo spazio per indagare la fede cristiana, «relazione delle relazioni». Una nuova tappa nel cammino per "Dire Dio" alla luce dell'anniversario del Concilio di Nicea.
L'amicizia di due giovani donne, madri. La grazia di una nascita e la condanna di una diagnosi senza speranza. Una lettera, commovente, poetica, piena di passione, destinata a Jeanne, bambina ancora senza una storia, la cui madre morirà pochi mesi dopo la sua nascita per un cancro. Marion Muller-Colard, l'amica, mettendosi alla scuola della nuova vita che inizia e di un'altra che si confronta con la finitudine, racconta senza compromessi il calvario della malattia, e condivide una profonda riflessione sullo spessore del tempo e della realtà, sulla potenza dell'attimo, vissuto "come funamboli", domando le vertigini di fronte agli abissi. E scrive, scrive a Jeanne per trasmetterle ciò che questa traversata sul filo di sua madre le ha insegnato. Prefazione di Isabella Guanzini.
Il metodo elaborato da don Luciano Bux, per la predicazione e l'attività pastorale, presuppone che la Sacra Scrittura diventi una compagna costante dell'uomo, non semplicemente un testo da consultare, ma una presenza vivente, un logos che orienta e plasma la via dell'esistenza cristiana. Questo approccio si contraddistingue per il tentativo di tradurre la tradizione teologica e filosofica in termini esistenziali e pastorali, mediante una ermeneutica che vada oltre la pura comprensione dottrinale, per incarnarsi nel vissuto quotidiano del credente. Don Luciano Bux è stato un cristiano, un pastore che non ha mai voluto definirsi un "teologo" di professione. Al contrario, egli ha sempre preferito essere visto come un pastore che svolge il suo compito mediando le verità teologiche con la vita quotidiana dei cristiani. Lebensbegleiter (dal tedesco, significa: compagno di vita) e il termine che meglio descrive questo approccio. La vita cristiana, infatti, non è un cammino solitario, ma un viaggio che si fa in compagnia dello Spirito Santo, che diventa guida e compagno di ogni passo, nelle gioie come nelle difficoltà, in una continua dinamica di santificazione e crescita personale.