"A la racine de l'effondrement de l'Occident, il y a une crise culturelle et identitaire. L'Occident ne sait plus qui il est, parce qu'il ne sait plus et ne veut pas savoir qui l'a façonné, qui l'a constitué, tel qu'il a été et tel qu'il est. De nombreux pays ignorent aujourd'hui leur histoire. Cette autoasphyxie conduit naturellement à une décadence qui ouvre la voie à de nouvelles civilisations barbares". Cette affirmation du cardinal Robert Sarah résume le propos de son troisième livre d'entretiens avec Nicolas Diat. Son constat est simple : notre monde est au bord du gouffre. Crise de la foi et de l'Eglise, déclin de l'Occident, trahison de ses élites, relativisme moral, mondialisme sans limite, capitalisme débridé, nouvelles idéologies, épuisement politique, dérives d'un totalitarisme islamiste... Le temps est venu d'un diagnostic sans concession. Il ne s'agit pas seulement d'analyser le grand retournement de notre monde : tout en faisant prendre conscience de la gravité de la crise traversée, le cardinal démontre qu'il est possible d'éviter l'enfer d'un monde sans Dieu, d'un monde sans homme, d'un monde sans espérance. Dans cette réflexion ambitieuse, le cardinal Robert Sarah se penche sans exclusive sur les crises du monde contemporain en livrant une importante leçon spirituelle : l'homme doit faire du chemin de sa vie l'expérience d'une élévation de l'âme, et ainsi quitter cette vie en créature plus élevée qu'il n'y était entré. Le cardinal Robert Sarah est une figure majeure du monde catholique d'aujourd'hui.
Che cos'è il cattolicesimo convenzionale? Una religione vuota di carità e dunque - per dirla con le parole di san Giacomo - una «fede morta» (Gc 2,26). Una fede che lascia praticare i riti sacri, le assemblee liturgiche, le feste religiose, le devozioni e le "tradizioni popolari", ma non converte i cuori delle persone, non fa incontrare Gesù nei sacramenti (oggi troppo spesso "appaltati" alla mentalità consumistica del centro commerciale) e, dunque, non accompagna le persone e le comunità alla pratica dell'amore. Questo libro, una raccolta tematica di editoriali dell'autore, vescovo di Noto, prova a dare una risposta alla questione fondamentale: come vincere il narcisismo dell'anima e andare oltre il cattolicesimo convenzionale, vivendo una fede che operi attraverso la carità e sia capace, come chiede papa Francesco, di «uscire, andare, accompagnare, discernere, accogliere»? Fra i "grandi temi" del volume: "Nuovo umanesimo, sofferenza e libertà", "Oltre la maschera di un Dio violento", "Oltre le prediche noiose, i giovani e l'amore", "Come superare il cattolicesimo convenzionale", "Sul narcisismo universale (e la via cristiana per uscirne)".
In un mondo in cui si moltiplicano le reti di comunicazione sociale, ma in cui, paradossalmente sembra crescere un senso d'isolamento e solitudine, risuona forte la domanda sulla realtà dell'essere umano: in che cosa consiste la sua realizzazione, la sua vera felicità?
Una risposta è celata nella realtà di "Gesù in mezzo": la vita di comunione nella quale la presenza di Cristo nella comunità e nei singoli porta a tutti e a ciascuno pace, gioia, luce nelle scale da fare e nelle decisioni da prendere...
Affermando: "Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, ivi sono io in mezzo a loro" (Mt 18,20) Gesù ha promesso la sua presenza ovunque si vive nella radicalità del comandamento nuovo dell'amore. Non solo sugli altari delle chiese ma nelle famiglie, nelle strade, nei luoghi di lavoro, nelle scuole...
Questo libro raccoglie lettere, scritti e conversazioni di Chiara Lubich che approfondiscono il significato di "Gesù in mezzo", con suggerimenti pratici per poter vivere con questo divino "Altro" sempre presente.
«Fate quello che vi dirà». Le ultime parole di Maria, riportate dal Vangelo di Giovanni, invitano alla fiducia e all’ascolto. Ella non sa cosa farà Gesù, non sa che cosa succederà, ma ci chiede ugualmente di entrare con lei nell’obbedienza della fede.
Questo libro invita a meditare proprio sulla fede di Maria così come emerge dalle pagine evangeliche, con tutte le gioie e i dolori, le illuminazioni e le notti, le difficoltà e le tentazioni. La vita della madre di Gesù, come ciascuna delle nostre vite, si è compiuta nella fede. In lei scopriamo ciò che Dio vuole fare di noi: insegnarci a confidare solo sulla Parola di Dio, con la certezza che ogni «sì» nella fede ci avvicina all’«incontro abbagliante».
Nuova edizione aggiornata degli Scritti Spirituali a cura della Provincia Italiana Missionari Monfortani.
Questo libro nasce dal desiderio di condividere un tesoro che non poteva restare nascosto: le parole che padre Cesare ha rivolto alla comunità nei tanti anni della sua presenza a S. Angelo. Sono parole che richiedono ascoltatori attenti e curiosi, donne e uomini tanto coraggiosi da accettare la sfida di pensare... In cambio svelano possibilità inedite, una diversa consapevolezza del vivere, un nuovo gusto di abitare da credenti la complicata e affascinante storia nella quale Dio ci ha posto.
Gli Atti degli Apostoli costituiscono un pilastro fondamentale per comprendere la comunità cristiana delle origini e sono fonte di ispirazione per una Chiesa che impara a definirsi confrontandosi con le domande degli uomini e delle donne del suo tempo.
Per ognuna delle otto meditazioni raccolte in questo libro, il monaco Sabino Chialà propone una parola chiave: sottrazione, compaginazione, crescita, uscita, obbedienza, elaborazione, confronto, viaggio. Sono termini per una Chiesa costituita non da uomini perfetti, ma da «discepoli che cercano e che proprio per questo sono capaci di aiutare altri a cercare». Questi primi credenti, lungi dal lasciarsi intimorire da fallimenti e sfide nel confronto con l’alterità e la pluralità, invitano a superare l’incomunicabilità crescente tra gli spazi della fede e gli spazi della vita. Rimettersi in ascolto degli Atti significa porsi alla scuola di una comunità che ha saputo trasformare sconfitte e fallimenti in orizzonti inattesi.
Sommario
Prefazione (F. Cacucci). Presentazione. I. Il secondo libro dell’evangelista Luca. II. Sottrazione (c. 1). III. Compaginazione (c. 2). IV. Crescita (cc. 3–5). V. Uscita (cc. 6–9). VI. Obbedienza (cc. 10–12). VII. Elaborazione (cc. 13–15). VIII. Confronto (cc. 16–18). IX. Viaggio (cc. 19–28). Conclusione.
Note sull'autore
Sabino Chialà, monaco della comunità monastica di Bose e responsabile della fraternità di Ostuni (Brindisi), è laureato in Lettere classiche all’Università di Torino e dottorato in Filologia e lingue orientali all’Università di Louvain-la-Neuve, in Belgio. Collabora a numerose riviste, tra cui Ricerche Storico Bibliche, Parola Spirito e Vita, Proche-Orient Chrétien, La Rivista del Clero Italiano, Cristianesimo nella Storia, Orientamenti Pastorali e Apulia Theologica. Ha pubblicato di recente per Morcelliana Perdono e speranza. Risanare il tempo (2016) e Discernimento degli uomini e giudizio di Dio (2018).
Come mette in evidenza l'autore dall'inizio del libro, la storia non è stata sempre giusta nei confronti di san Giovanni della Croce. Una lettura acritica di alcuni fra i suoi scritti, che ignorava gli eventi della sua vita, riflesso del suo vero carattere, presentava il Santo di Fontiveros come uomo nemico di compagnie, rinchiuso in se stesso, ascetico, aspro ed esigente... In definitiva, poco umano. Questi Fioretti, al contrario, attestano la realtà di un Giovanni della Croce tanto "celestiale e divino" perché tanto umano e terrestre.
C’è un segreto nella vita: guardare il mondo con gli occhi di Maria. Dobbiamo depurare il devozionalismo e il sentimentalismo verso la Madre di Dio e aumentare l’amore personale verso la «Donna della nostra vita»: Maria. Da Maria impariamo la fede dei semplici e l’obbedienza degli eroi.
Madre, donaci il tuo sguardo!
Il tuo sguardo ci porta a Dio,
il tuo sguardo è un dono del Padre buono,
che ci attende ad ogni svolta del nostro cammino,
è un dono di Gesù Cristo in croce,
che carica su di sé le nostre sofferenze,
le nostre fatiche, il nostro peccato.
Papa Francesco
"Misericordia" è la prima e ultima parola della fede. La novità del Vangelo esige, infatti, il linguaggio del dono e della grazia. Prova dell'efficacia pratica della misericordia sono le opere sociali che essa ha costantemente prodotto nella storia. Le antiche opere di misericordia rimangono ancora la regola d'oro dell'umano, ma possono anche essere riformulate secondo le condizioni della postmodernità. La differenza delle due formulazioni (quella postmoderna e quella antica) permette forse di comprendere meglio a quale complessità è chiamata l'attuale pratica della giustizia.
Antonio Riboldi (1923-2017) è stato un testimone di Dio e della chiesa in uscita prima di papa Francesco. Dal profondo nord al profondo sud del nostro paese ha portato con sé una fede sconfinata nel Signore e un forte impegno civile. Ecco, dalle sue parole, la storia di un uomo che non voleva essere un semplice distributore di sacramenti e che armato della Parola lottò contro il terremoto del Belice e soprattutto contro il malaffare e le mafie nella diocesi di Acerra a cui fu chiamato. E sul suo cammino, troviamo dei testimoni della nostra storia: da Paolo VI ad Aldo Moro, da Rocco Chinnici a don Peppino Diana. Questo volume raccoglie alcuni testi significativi che permettono di ricostruire il percorso biografico e di pensiero di Antonio Riboldi.
Ancora un libro sull'amore? Sì, perché soltanto l'amore dà significato e gusto alla vita. Basato su rigorose ricerche psicologiche, oltre che sull'esperienza dell'autore con tante coppie in formazione o in crisi, questo libro pone alcune potenti domande: che fine ha fatto l'amore? Come si fa a far durare un amore? Occorre scavare tra le pieghe del nostro bisogno profondo di amare e di essere amati perché il desiderio possa rifiorire, perché finché l'amore ci sfama e ci disseta, non c'è niente di più bello al mondo. E poi perdonare per imparare ad amare e amare per imparare a perdonare, perché se l'amore fa fiorire la vita, il perdono la fa rifiorire.