La recente chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione di Padre Chiti ha suscitato ancora più interesse intono alla figura del colonnello divenuto poi frate cappuccino all'età di 60 anni e ora, dopo la sua morte nel 2005, servo di Dio di cui c'è il processo di beatificazione in corso. L'autore, padre Ubaldo Terrinoni, lo ha conosciuto personalmente, per tanti anni è stato suo confratello; per questo motivo nel libretto, ricco di immagini, ci sono tanti aneddoti sulla vita di padre Chiti, innamorato della Madonna e di Gesù.
Per il mondo sono nata diversa. Una diagnosi prenatale poteva decidere se dovevo vivere oppure no. Eppure, nonostante la mia sordità, amo infinitamente la mia vita. Forse più difficile, ma non per questo meno degna di essere vissuta. Non esiste vita indegna di essere vissuta, ma una debolezza umana incapace di accoglierla. Soprattutto quando questa vita viene al mondo in un modo inaspettato. "Inattesa" è la prova vivente che ogni vita è meritevole, un viaggio alla scoperta della mia storia: dalla mia sordità profonda, che impattò come un meteorite nella vita dei miei genitori, al mio impegno per la difesa della vita nascente, nella speranza di porre una sfida all'ipocrisia del mondo.
Educata sin da piccola alla fede cristiana, Gilda Cersosimo (2004-2022) frequenta l'Oratorio salesiano e approfondisce la sua ricerca personale di Dio tramite la Parrocchia ma soprattutto attraverso l'Associazione giovanile Turris Eburnea. Gilda frequenta il liceo, ama le lingue, la musica, il canto e il ballo ed è una sportiva doc, con la passione del nuoto, dello sci e della pallavolo. E ama le piccole cose di vita quotidiana da cui attinge gioia ed è capace di inondare anche gli altri di questa voglia di vivere. Malgrado una rara e terribile neoplasia maligna che la colpisce a quindici anni, nel suo calvario si affida totalmente al Signore, continuando a sentirsi felice fino all'ultimo istante della sua vita.
10 anni fa - il 12 maggio del 2014 - moriva il card. Marco Cè, dopo 23 anni di patriarcato a Venezia e ulteriori 12 di presenza come emerito. Il segno lasciato nella diocesi è stato decisivo e ancora appare in molte persone da lui incontrate e nelle istituzioni da lui volute e guidate. Gli interventi del patriarca Marco nella vita ecclesiale e negli spazi pubblici della città hanno abbracciato molteplici ambiti: dalla Sacra Scrittura ai mass-media, dalla liturgia al mondo sociale e del lavoro, dalla spiritualità al ricco contesto culturale veneziano, traghettando la diocesi dai vorticosi anni '70-'80 del secolo scorso fino alle soglie del secondo millennio. Tutto e sempre a partire da un centro vitale e propulsivo: l'"adorabile persona di Gesù", proclamato e celebrato in ogni circostanza. Frutto della collaborazione di laici e preti suoi collaboratori, questo volume tenta, a partire dal materiale finora disponibile, una prima lettura del suo lungo e variegato episcopato. Prefazione di Francesco Moraglia. Postfazione di Angelo Scola.
Il volume offre la vita del beato Rolando Rivi - seminarista martire ad appena 14 anni - narrata con intensità e maestria, da Emilio Bonicelli. Questo agile e avvincente profilo biografico ci restituisce tutta la breve, eppure luminosissima, esperienza di Rolando. Da giovane seminarista egli rifiuta di abbandonare l'abito talare anche nel tempo duro della fine della Seconda guerra mondiale, quando si diffonde un clima di odio verso i sacerdoti. «Io sono di Gesù», afferma Rolando con fermezza e, per quest'appartenenza che sente, non esita a donare la propria vita. Ecco perché la sua vita, spezzata e donata così precocemente per amore, continua a parlarci anche oggi, insegnandoci che «la santità non ha età, non richiede condizioni sociali o culturali speciali. La santità è per tutti» (don Romano Vescovi, dall'Introduzione).
L'autore descrive con delicatezza e sincerità il percorso che lo porta a scoprire la forza della fede attraverso la vicinanza con Beatrice. La disabilità di Beatrice diventa così uno specchio che riflette la misericordia divina e apre la strada alla nascita di un gruppo di preghiera, un luogo dove la comunità si riunisce per condividere la propria fede e sostenersi reciprocamente nella Carità.
Vale la pena credere ancora nella storia del Dio vivente, essergli fedeli oggi, nonostante l'amicizia con Lui renda meno popolari del pane di segale integrale? Nel tono ironico di chi non ha nulla da perdere, questo libro prova a ragionarci su, soprattutto raccontando vite vere. Come quella di Stefano nella notte in cui corre sulle rotaie per salvare il figlio Claudio, o di Kate Middleton alle prese con una maternità sotto i riflettori. Storie di eroi sconosciuti, da Stanislav Petrov impantanato in una potenziale distruzione atomica a suor Maria Antonella, un passato di abusi e un presente a dirigere centri antiviolenza. E poi ci sono Carlo Acutis, padre Pino Puglisi, Chiara Corbella e molti altri. Si parla di successo, amore, dolori e desideri, si parla di persone. In fondo, se Dio s'è fatto uomo, forse per (ri)conoscerlo ancora vivo e presente dopo duemila anni è dall'uomo che bisogna ripartire. Lisa Zuccarini, classe 1983, è una madre di famiglia discretamente realizzata ma afflitta da problemi annosi, tra cui la pelle secca e l'inclinazione al cattolicesimo. Non è un medico anche se ha studiato medicina, non è una cuoca tuttavia pare cucini bene, non è una scrittrice ma questo è il secondo libro che scrive perché si diverte moltissimo a farlo. Le piace parlare di Dio senza prendersi troppo sul serio, d'altronde è l'unico modo che conosce per parlarne sul serio.
Figura che qualcuno ha definito il "san Paolo" di don Giussani (ossia, colui che ha fatto uscire dall'Italia, per portarla nel mondo, l'idea e l'avventura di Comunione e Liberazione), don Francesco Ricci è figura di pastore dalle mille prospettive e dai mille volti di evangelizzatore. Amico di Giussani, ha sviluppato con energia le potenzialità del Movimento da lui fondato con una forza divulgatrice che ha superato i nostri confini, spingendosi fino ai Paesi dell'Est (quando ancora esisteva il muro di Berlino) e al Sudamerica. Uomo davvero "per tutte le stagioni", Ricci ha lasciato come eredità anche una ricchezza culturale che questa raccolta di omelie riconsegna in tutta la sua freschezza e capacità di profezia. Amico fraterno di Karol Wojtyla, incontrò anche il Bergoglio vescovo in Argentina: papa Francesco stesso, in un'udienza, ha confessato di aver conosciuto don Luigi Giussani e il Movimento attraverso il dono di un suo libro da parte di don Francesco Ricci. Di lui monsignor Castellucci testimonia, nella Prefazione a questo volume: «Don Francesco, "il primo e più grande compagno di cammino", come lo definì don Giussani all'indomani della sua morte, il 30 maggio 1991, era così: un uomo che travalicava i confini, detestava la piccolezza d'animo e di orizzonti». Introduzione di Erio Castellucci. Postfazione di Livio Corazza.
La biografia di Alessandro Serenelli, uccisore di santa Maria Goretti. Tra biografia, romanzo e saggio storico documentato, e la storia travagliata di un'anima che, attraverso una potente conversione avvenuta in carcere, offre la sua vita a Dio, consacrandosi nell'ordine dei cappuccini. Con linguaggio coinvolgente, l'autore pennella a tinte poetiche una storia di redenzione che muove l'anima del lettore. Arricchito da splendide foto, da documentazione varia, compresi manoscritti e atti processuali, il taglio del testo e anche quello del saggio storico. La riflessione su questo tema puo contribuire sensibilmente ad accrescere la solidarieta nei confronti dei fratelli spesso abbandonati nella loro drammatica condizione di reclusi.
Nel cuore della notte, nel tenue chiarore della cappella, Ferdinando Rancan, giovane seminarista, vede l'immagine del Cuore ferito di Gesù. Rimane profondamente turbato, intuisce che senza dolore è difficile capire l'amore, si sente spinto a chiedere con insistenza al Signore di soffrire molto per poter vivere più profondamente l'intimità con Lui. Gli rimarrà la convinzione di essere stato esaudito. Dio gli donerà una lunga vita, in cui gli farà compagnia a volte la malattia e l'incomprensione, ma anche la gioia del servire sacerdotale. Il sorriso non lo abbandonerà mai. Lascerà un ricordo incantevole in centinaia di persone. L'Autore intraprende un viaggio per raggiungere i luoghi in cui don Ferdinando (1926-2017) era passato, incontrare le persone che lo avevano conosciuto, apprendere dalla loro voce le vicende che si erano susseguite negli anni. Scoprirà che una vita che si presentava avventurosa trovava il suo significato e il suo valore in ciò che avventuroso non era: la fedeltà quotidiana al progetto di Dio, nell'amore che vivifica ogni cosa.
Io, papà e la mia famiglia ci siamo scontrati con uno scoglio che pareva insormontabile: una diagnosi di terminalità. Poco a poco, però, abbiamo compreso qualcosa in più sul senso vero della vita e abbiamo così potuto scrivere insieme le pagine più belle della nostra storia. Abbiamo tutti temuto la morte, ma grazie ad essa siamo andati incontro alla vita con una profondità impensabile, con la fiducia che non tutto sarebbe stato perduto, che i nostri legami di cuore non sarebbero mai stati spezzati.
"Le mie esperienze con Gesù vissute nella fede" è il racconto autobiografico, intenso e straordinario, della vita di una donna innamorata di Gesù, Ana Rita Otaviano Tavares De Melo (detta Mãezinha), e della Comunità dei Servi di Maria del Cuore di Gesù. Questo libro narra infatti in presa diretta le esperienze spirituali di Ana Rita e di suo marito José Tavares. Attraverso pagine sincere e avvincenti, l'Autrice condivide il suo cammino di fede con Cristo e la Santissima Vergine, mostrando come il Signore abbia guidato lei e suo marito passo dopo passo nella fondazione della Comunità: nonostante fossero imprenditori di successo, avevano sempre dato priorità all'amore e alla carità verso i poveri. Questa predisposizione li ha preparati ad accogliere con fiducia la chiamata ricevuta nel 1995 per assistere i poveri e i malati, fino a fondare poi la Comunità. Il libro è arricchito da testimonianze di vescovi di tutto il mondo che innalzano un profondo ringraziamento al Signore per tutto il bene che questa Comunità riesce a fare e per la straordinaria umiltà e la forza trascinante con le quali Mãezinha vive e diffonde l'amore di Dio. Come sottolineato dall'arcivescovo João José Costa, il libro offre meditazioni che invitano a riflettere sulla propria vita: Ana Rita è infatti la dimostrazione vivente dell'azione della grazia e della bontà di Dio: ci insegna che egli agisce pienamente nella nostra piccolezza, quando confidiamo in lui più che nelle nostre capacità. Il padre spirituale di Mãezinha, padre Lorenzo D'Andrea, attesta nella prefazione: «Le esperienze di fede raccontate in questo libro sono vere e spero che siano di aiuto e di stimolo per tutti coloro che lo leggeranno».