A metà tra meditazione e narrazione, questo libro nasce dalle suggestioni che l'autore ha ricavato nel vivere il Vangelo nei luoghi che ne hanno fatto da scenario storico e geografico. Le storie bibliche, dalle antiche profezie agli eventi della nascita di Gesù, vengono ripercorse attraverso gli occhi di Serafino, un asinello cocciuto ma angelico, che diventa testimone della nascita del Re dei Re e la offre al lettore in maniera personale, ma profondamente ancorata alla verità storica e alla realtà geografica. È attraverso la curiosità di questo ciuchino che la vicenda di salvezza si arricchisce di spiegazioni su aspetti della cultura ebraica, piccole leggende, quotidianità del mondo antico. Perché Gesù è, oltre che Vero Dio, un Uomo Vero immerso nel Suo tempo. Serafino, insieme al lettore, compie un vero e proprio cammino spirituale, nel quale si rispecchia la riflessione dell'autore sulla vita credente, prima, e poi sul ruolo di "pastore di gregge", in questi tempi che chiedono, a gran voce, risposte e misericordia. Serafino sa porsi domande per cercare risposte; quelle risposte che chiede, con animo grato, alla stella che illuminerà la notte di Betlemme, custodendo la vita di quel bambino fino all'epilogo, più di trentatré anni dopo, a Gerusalemme.
Lo studio delle metafore ha ricoperto, a partire dagli anni ottanta del secolo scorso, un ruolo prioritario all'interno della linguistica. Solo più recentemente l'attenzione è stata rivolta alle metafore che si trovano nel testo biblico. Il presente volume, facendo propria la metodologia e la terminologia della linguistica cognitiva, si concentra sul Salterio e in particolare sulle metafore dei Sal 120-134, così detti «delle salite». Nella prima parte dell'opera è offerta per ciascun salmo un'analisi esegetica puntuale, che coniuga l'attenzione al testo ebraico con la valorizzazione delle forme letterarie. Nella seconda parte, lo studio prende in considerazione non più il singolo salmo, ma tutta la raccolta vista come un unico corpus poetico. Procedendo con gradualità, emergono quelle metafore che, smettendo di essere semplicemente figure retoriche e letterarie, diventano strutture portanti del pensiero e della teologia dei quindici salmi.
La pubblicazione di questa collana è pensata proprio per fornire al credente un semplice strumento di studio che prende in esame diversi argomenti biblici: dai libri della Bibbia ai temi di etica cristiana. Scritti accessibili e, allo stesso tempo, affidabili per "ricevere la Parola", "esaminare le Scritture" e per "vedere se le cose stanno così" (cfr. Atti 17:11).
Tu sei sacerdote in eterno riunisce diversi cari colleghi ed amici di Paolo Garuti per celebrare la vita e le opere dello studioso domenicano scomparso nel 2023. Il primo contributo presenta tutte le attività accademiche che Garuti ha svolto nei diversi anni di studio e di ricerca. Tutti gli altri contributi che seguono sono studi che riprendono gli interessi personali dello studioso stesso, soprattutto la Lettera agli Ebrei, la più amata da Garuti. La speranza di tutti coloro che hanno contribuito a questo volume è che la vita e le opere di Paolo non solo ricevano l'onore e la lode che meritano, ma anche che stimolino la ricerca di chiunque lo legga.
"Vento d’anime" è una raccolta di 71 poesie che esplora la bellezza e la complessità dell’animo umano, come un vento leggero che solleva le foglie secche per un ultimo, struggente ballo autunnale. Attraverso metafore evocative e immagini cariche di delicatezza, le poesie conducono il lettore alla scoperta di sentimenti primordiali, immersi in un mare di paure inconsce e vorticosa inquietudine. Ogni verso si svela come un invito a riappropriarsi del desiderio di vita che abita ogni essere vivente. Le poesie rievocano frammenti di vita quotidiana, dispiegandosi in versi di realistica introspezione morale e anelando a un significato divino. Con un linguaggio di disarmante tenerezza, l’autrice evoca ricordi immutabili e profondamente umani, nei quali ogni lettore può ritrovarsi, sentendosi avvolto e accolto. La raccolta segue i tre elementi naturali della terra, della luce e dell’aria, simboli di tre fili conduttori dell’animo umano: la nostalgia, la ricerca del divino e la sete di bellezza. Insieme, queste poesie compongono un inno al più puro dei sentimenti, l'Amore, declinato nelle sue espressioni più profonde.
Opera che ha acquisito l'importanza di un classico della riflessione cristologica, questo saggio di Karl Adam raccolse al suo apparire, in Germania e in Italia, notevoli consensi per il linguaggio nuovo con cui presenta Cristo ai contemporanei, facendo proprie le istanze critiche della mentalità del Novecento e prendendo le distanze sia dal gesuanismo, sentimentale e troppo umano, sia dal docetismo, che induce a scorgere nel Cristo solo la divinità. La sua visione riesce a trasmettere con efficacia e immedesimazione spirituale la comprensione dell'umanità piena di Gesù; le sue intuizioni sulle facoltà dell'Uomo-Dio, sul senso della realtà, sulla ricchezza e l'equilibrio perfetti dei rapporti con gli uomini si dispiegano in pagine di qualità letteraria oltreché di solidità teologica. Originale è la collocazione del discorso sulla Risurrezione e la Pentecoste prima di quello sulla Croce: Adam avverte che il cammino per attingere l'abisso del mistero dell'amore sacrificale, anche e soprattutto nell'uomo d'oggi, presuppone la luce spiegata della Pasqua. Su "études" un recensore scriveva: "Questo libro è opera di un teologo che ha meditato profondamente sul nodo vitale del cristianesimo e di un apostolo che vuole comunicare la sua fede con un ardore mirabile".
L'esegesi della pericope di Is 8,23b–9,6, condotta in queste pagine secondo l’approccio pragmaticocomunicativo, ha come punto di partenza l’effetto che essa intende raggiungere a livello perlocutorio: da qui sgorga il focus sul tema della speranza, che, pur non presente nel suo contenuto semantico, appare come il fine ultimo verso cui l'intero brano è indirizzato. Muovendo da tale consapevolezza, il contributo si articola in tre capitoli, finalizzati a elaborare una teologia pragmatica della speranza isaiana: a partire dalla considerazione del contesto (cap. I), attraverso un'accurata analisi lessicale e sintattica (cap. II) e approdando, infine, a un approfondimento semantico e pragmatico-comunicativo (cap. III), lo studio coglie rispettivamente sulla base del modello offerto da Isaia alcune tracce per una teologia della speranza, la logica interna di un testo che la racconta e, in ultima istanza, la pragmatica di una pericope che intende nutrire tale speranza nel lettore.
Otto donne, otto storie intense, attraverso le quali don Bruno Tarantino, con il suo stile inconfondibile, ci mostra il volto misericordioso e rivoluzionario di Dio. In un’epoca in cui le donne erano considerate ai margini della società e della religione, Gesù rovescia ogni convenzione: le vede, le chiama, le ascolta, le guarisce, le rende protagoniste. Figure come l’emorroissa, la Cananea, l’adultera, la donna curva… diventano centrali nella storia di grazia. Le loro storie ci invitano alla più fondamentale delle conversioni: cambiare la nostra idea di Dio. Siamo chiamati a “cestinare” visioni non evangeliche per scoprire il Padre che ci conosce e ci ama. Queste donne di fede osano e ci mostrano che Dio si rivela non nella potenza o nella norma, ma nella relazione e nella grazia; sono donne e sono storie che parlano ancora oggi per dirci che nel Vangelo le periferie esistenziali diventano luoghi centrali dell’amore divino.
Nei vangeli di Gesù racconta brevi storie chiamate "parabole", i cui temi sono tratti dalla vita ordinaria, da incontri casuali, dagli eventi più vari. Le racconta, come spesso si è detto, per fare la morale ai suoi interlocutori? No, perché Gesù non è né un saggio né un filosofo. Una sola cosa gli interessa: l'esistenza concreta di coloro che incontra e che desiderano crescere nella libertà, nella verità e nell'amore. Tutte quelle storie hanno lo scopo di liberare coloro che le ascoltano da false immagini di Dio e di condurli a una migliore comprensione del suo volto. Sparse nei vangeli, queste parabole sono state riunite e commentate da Jean-Marie Ploux costruendo un itinerario organizzato in alcune macro-articolazioni. L'autore conduce così il lettore sul cammino di quello che Gesù chiamava il «regno di Dio», all'incrocio con quello degli uomini, qualunque sia la loro diversità. Una riflessione stimolante sul messaggio inedito trasmesso da Gesù al mondo e sulla sua sconcertante attualità. Nelle pagine di Ploux le parabole, rivolgendosi all'intelligenza del cuore, tornano a infondere una sana inquietudine in noi interlocutori di oggi.
Grazie ai suoi insegnamenti preziosi e fuori dagli schemi, in questi anni Alberto Maggi è riuscito a conquistare decine di migliaia di lettori credenti e non credenti, al punto da essere oggi riconosciuto come una delle voci più spiazzanti e insieme più incisive della Chiesa. "Brutto come il peccato" raccoglie alcune delle sue riflessioni più profonde e originali sulla fede e sull'importanza di vivere la propria vita in modo autentico: lungi dal presentarsi come un maestro esemplare, padre Alberto cerca di trasmettere in queste pagine la straordinaria attualità del messaggio evangelico attraverso uno stile personale inconfondibile, contraddistinto da grande chiarezza. Nel notare come la Chiesa abbia adottato per secoli un linguaggio per molti versi antitetico a quello del vangelo, ricorrendo a termini e formule dottrinali che esprimono le dinamiche del potere, che separano e dividono, che giustificano l'esclusione e creano distinzioni, padre Alberto ci invita a riscoprire la semplicità, il pragmatismo e la coraggiosa schiettezza delle parole di Gesù, con l'obiettivo di realizzare, ciascuno nel proprio piccolo, un ideale umano, prima ancora che cristiano, di comunione e unità.
Con cinque capitoli intervallati dalle lettere a un amico colpito da un grave lutto, il teologo e biblista Daniel Marguerat affronta il tema centrale della fede cristiana: la risurrezione. L'autore concentra l'attenzione sulle testimonianze storico-bibliche delle donne al sepolcro e dei primi discepoli tenendo altrettanto presente - al fine di evitare rappresentazioni fantasiose della vita dopo la morte - ciò che in proposito il Nuovo Testamento non dice. Un libro che guida la ricerca del senso del doloroso mistero della morte.