Ogni passo dei Vangeli è un'avventura dei sensi. Gesù si lascia ungere con oli profumati, mescola il fango con la sua saliva, chiede di essere gustosi come il sale, offre la sua stessa carne da mangiare. Ogni episodio della sua storia apre a interpretazioni controverse. E i primi a fraintenderlo sono proprio i discepoli. Dopo aver raccontato con taglio cinematografico movimenti, discorsi e percorsi del «personaggio» Gesù, Antonio Spadaro torna a confrontarsi con i testi evangelici e ne intraprende una lettura nuova e sorprendente. Attraverso lenti squisitamente letterarie, dà vita a un universo di suoni e odori, sensazioni tattili e immagini, che parlano delle sfumature dell'esistenza umana e del pericolo della libertà. Il Maestro non è un replicante divino paracadutato sulla terra per farsi portavoce dell'Eterno. Pretende di essere veramente Dio e pienamente uomo. Ma non basta la carne per essere umani: è necessaria la libertà. Da queste pagine Gesù sfonda la «quarta parete», si volta verso i lettori e chiede loro: «E voi chi dite che io sia?». Prefazione di Liliana Cavani.
L'arte cristiana, in quanto svelatrice del messaggio biblico, è stata e continua a essere una potente forma espressivo-comunicativa dei contenuti del Credo cristiano. Questo libro si articola in quattro parti: dopo una parte introduttiva che offre indicazioni metodologico-didattiche, le altre tre si articolano rispettivamente attorno ai temi dell'infanzia di Gesù, della sua missione e della sua passione, morte e risurrezione. Le opere d'arte proposte sono tali da offrire elementi di analisi e di comprensione anche per altre opere che gli educatori potranno scegliere, valorizzando, tra l'altro, il patrimonio artistico conservato sul proprio territorio.
Tra 1774 e 1778 il filosofo Gotthold Ephraim Lessing dà alle stampe sette frammenti attribuiti a un immaginario Anonimo di Wolfenbüttel. In essi il vero autore, H.S. Reimarus, per primo osserva, con sguardo storicamente disincantato, la discontinuità tra il messaggio di Gesù e le forme della sua trasmissione. Il sesto frammento, qui proposto con ampio commento, esamina le contraddizioni presenti nei racconti evangelici della risurrezione, che rendono impossibile dimostrare se sia realmente avvenuta: i discepoli potrebbero aver sottratto il corpo dal sepolcro e attribuito alla morte del maestro un significato di redenzione che in origine essa non aveva. Queste riflessioni sono il fondamento del dibattito ancora aperto sulla figura storica di Gesù. Una chiave per comprendere il significato della risurrezione per la ricerca storica, ma anche della ricerca storica per la risurrezione.
Quale idea avevano i discepoli di Gesù? Gli atti, i gesti, i miracoli che Gesù ha compiuto, che senso avevano per i seguaci di quel Maestro? I vangeli non sono libri nè di saggezza né di morale, ma essenzialmente racconti della vita e della morte di Gesù. Tuttavia questi libri, scritti da cristiani, sono affidabili? Raccontano davvero le azioni di Gesù, la sua vera storia? Pagina dopo pagina l'autore dimostra che la "religione" dei discepoli non li ha aiutati a comprendere il messaggio di Gesù e nemmeno la sua persona. Forse è proprio a partire dai nostri fraintendimenti che, come i discepoli, anche noi oggi abbiamo l'occasione di convertire la nostra comprensione di Dio, non a partire dalle nostre idee religiose ma dalla narrazione dell'umanità di Gesù.
"La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Alla domanda di Gesù circa la sua identità molti, nel corso dei secoli, hanno cercato di dare una risposta. Senza voler affatto negare l'utilità delle ricerche storiche che hanno cercato di rispondere alla domanda "Chi è Gesù?", il presente lavoro traccia un identikit minuzioso e completo del Signore attingendo soltanto ai testi evangelici con una accettazione, per così dire, "ingenua" ma in piena sintonia con lo spirito dei Vangeli. Una prospettiva nuova capace di dare più viva consapevolezza di ciò che si conosce sul Signore, sottolineandone soprattutto la ricchezza dei rapporti umani e degli insegnamenti.
Di Gesù crediamo di sapere tutto, dalla nascita fino alla morte (e oltre). Niente di più sbagliato: in realtà, come viveva Gesù di Nazaret? A cosa potrebbe assomigliare la quotidianità feriale di quell'uomo che sfugge a ogni nostra classificazione, personaggio fra i più misteriosi della storia umana vissuto ai margini dell'Impero di Roma, agli albori della nostra epoca? Régis Burnet, noto specialista del Nuovo Testamento, anziché proporre una nuova biografia di Gesù, cerca di ridare vita al mondo concreto che lo attorniava. Rimescolando le conoscenze in nostro possesso, propone una maniera del tutto inedita di accostarsi a Gesù di Nazaret, il figlio del falegname, il figlio di Dio. L'intento è quello di presentare una "giornata tipo" della vita di quel personaggio illustre, combinando elementi rappresentativi del suo ministero pubblico: parole e gesti. Burnet riesce nell'impresa, ispirandosi direttamente ai testi evangelici, in modo documentato e rigoroso. «Nulla è più contingente di una giornata qualsiasi. Il caso la fa da padrone: in agenda c'era una cosa e ne è successa un'altra. Incontri, conversazioni, il flusso irresistibile di emozioni e sollecitazioni esterne ci hanno fatalmente allontanati da ciò che avevamo messo in programma. Solo a lungo termine il senso e la coerenza di una vita diventeranno del tutto manifesti» (Régis Burnet).
Nella storia è accaduto un fatto unico: un uomo, Gesù di Nazareth, si è identificato con Dio. Di sé ha detto di essere la via, la verità, la luce del mondo, la risurrezione e la vita. Parole che risulterebbero insopportabili sulla bocca di chiunque o farebbero pensare a follia. Questa "pretesa" di farsi come Dio fu la causa della sua condanna a morte, ma alcuni riconobbero che solo Lui aveva parole di vita eterna. Esse infatti vanno al cuore del «misterio eterno dell'esser nostro»: siamo mortali, ma portiamo in noi un inestinguibile bisogno di Infinito e di Eterno. Di qui, dalla natura dell'uomo, inizia il percorso delineato dall'autore, teso a mostrare quanto sia ragionevole seguire la pretesa di Gesù. Egli esamina ad una ad una le parole "insopportabili" di Gesù, per poi porre una domanda: come mai dopo la sua morte così ignominiosa i suoi seguaci non si sono dispersi ma in pochi anni il loro annuncio è arrivato in tutto il mondo? L'unica, ragionevole spiegazione, avvalorata dalla ricerca storica, è che in lui avevano riconosciuto un uomo seguendo il quale potevano fare esperienza di una pienezza di vita.
L'opera intende presentare in forma corale e sintetica le principali interpretazioni che il giudaismo ha dato della figura di Gesù di Nazareth in epoca moderna e contemporanea, ossia dal periodo rinascimentale fino a tutto il XX secolo. Si tratta di una carrellata affascinante che, a dispetto dei conflitti tra le due fedi e delle ondate di antisemitismo arrivate all'estremo della Shoà, mostra come la figura di Gesù sia stata studiata e approfondita da molti studiosi ebrei, sia rabbini sia liberi pensatori, accomunati dalla volontà di mostrare non solo l'ebraicità etnico- culturale del Nazareno ma anche la vicinanza religiosa dei suoi insegnamenti a tutta la grande tradizione rabbinica come si è espressa nel Talmud e nei midrashim.
Di storie e vite di Gesù Cristo ne sono state scritte tante, ognuna con la propria impostazione: il vescovo Fulton Sheen propone qui un'opera che non ha nulla a che vedere con la critica biblica ma che appare invece come una biografia "interiore" di Cristo, il racconto di una vita vissuta nella contraddizione il cui simbolo è la Croce, allo stesso tempo mortale (conclusione nel tempo) e immortale (origine e scopo della sua venuta). La Croce è dunque il perno, la prospettiva e il messaggio che si presenta anche alla nostra epoca, la quale ha invece snaturato il fine della venuta di Cristo e ne ha cancellato il Sacrificio: in questo modo l'uomo moderno ha trasformato Gesù in un semplice filantropo e ha smarrito l'intero senso dell'esistenza.
Gesù è stato un rivoluzionario, un capo politico sfortunato nella sua iniziativa di ribellione antiromana, oppure un difensore dell'ordine stabilito? Oscar Cullmann, di fronte alle teorie scientifiche contrastanti del suo tempo, ha voluto in questo libro - edito per la prima volta nel 1970 e più volte ristampato - esaminare sul piano puramente storico ed esegetico l'atteggiamento di Gesù sulle questioni fondamentali del culto ebraico, del problema sociale e di quello politico. Gesù attende un Regno che non è di questo mondo ponendosi oltre l'alternativa tra ordine stabilito e rivoluzione. Sebbene non risparmi le critiche più aspre alle istituzioni esistenti, altrettanto nettamente respinge le tendenze politiche rivoluzionarie del suo tempo: nel loro ideale, che mescola il messianismo religioso alle aspirazioni politiche, vede una, se non la tentazione diabolica per eccellenza e proclama la necessità prioritaria assoluta della conversione personale del cuore. Una pietra miliare nel dibattito sul Gesù storico.
L'autore, utilizzando un linguaggio accessibile, valuta con criteri di discernimento laici e scientifici l'affidabilità storica dei Vangeli. Esamina la quantità e concordanza dei manoscritti antichi, le tracce semitiche del testo greco e il criterio di concatenazione degli eventi. Infatti il capovolgimento dal dramma del Venerdì Santo alla testimonianza della divinità di quel Crocifisso si può spiegare solo con gli incontri reali dei discepoli col Risorto. E così i racconti della nostra infanzia che ci potevano sembrare un po' leggendari acquistano i contorni nitidi e documentati della storia. Con gli stessi criteri storico scientifici un capitolo del volume indaga anche la coincidenza fra la Sindone e il Sudario di Cristo.
La vita di Gesù scritta con passione e con l'entusiasmo coinvolgente del credente. Perché Gesù è l'atteso delle genti? Perché nasce in una situazione di totale povertà? Quali sono i tratti di Dio che si percepiscono osservando Gesù all'opera? Con il suo consueto stile dialogante e con un linguaggio tanto nuovo quanto semplice e diretto, il Card. Comastri, in questo prezioso volume, ci fa capire innanzitutto, alla luce delle profezie bibliche, perché Gesù è il Messia atteso da Israele. Ci conduce poi a Betlemme, momento decisivo della fede eroica di Maria e di Giuseppe, per raccontarci la nascita di un "Bambino" che spacca la storia e introduce novità impensabili. Si sofferma sull'insegnamento di Gesù, che ha avuto l'effetto di una bomba, perché mai nessuno aveva parlato di Dio come lui. Ci introduce nel Cenacolo per capire il significato dell'Eucaristia e ci fa scrutare tutti i gesti che Gesù ha compiuto nell'ultima sera trascorsa su questa terra. Infine, dopo che Gesù è risorto, con i discepoli missionari, ci fa levare lo sguardo in alto, nell'attesa del ritorno del Signore. Le immagini che accompagnano il testo sono come delle "soste" per fissare meglio nel cuore alcuni momenti della vita di Gesù. Un libro per riordinare le proprie conoscenze sulla vicenda di Cristo e per non essere più increduli, ma credenti.