"Abbiamo bisogno di una teologia che parta dalla banalità della vita quotidiana, poiché la fede del cristiano non è semplice adesione a una dottrina, ma una forma di vita concreta". Ascenso inizia così il suo libro. Attraverso la semplicità di un'immagine che l'essere umano conosce da sempre, l'aratro, egli conduce il lettore a addentrarsi in profondità mistiche, ovvero nella propria interiorità. L'aratro, strumento necessario al servizio del lavoro umano, lo può diventare anche dell'esperienza spirituale: prima di seminare è fondamentale arare, ossia prendersi cura di quel terreno che ciascuno è, del proprio "strato identitario", della propria reale situazione. Infatti, perché il seme dia frutto, è necessario che la terra sia in grado di riceverlo. E il "Dio possibile" è quel filo di luce che guida ogni cercatore di senso a compiere il dissodamento del terreno della propria interiorità e dell'incontro con l'altro.
Ventesimo titolo della serie dei piccoli libri "per l'anima". Tanti racconti e qualche pensiero: minuscole compresse di saggezza spirituale per la meditazione personale, l'uso nella catechesi e nell'animazione, la lettura in famiglia...
In occasione del cinquantesimo di ordinazione sacerdotale dell'arcivescovo Mario Delpini - che verrà festeggiato con tutti i suoi compagni di messa in occasione delle Festa dei Fiori nel maggio 2025 - il Seminario Arcivescovile di Milano gli ha preparato come "regalo" una raccolta di tutte le omelie sul ministero ordinato. Un volume prezioso che mette in luce il significato dell'essere prete oggi, nella visione del Vescovo, e le qualità che rendono i sacerdoti degli annunciatori credibili della buona notizia del Vangelo.
L'udito e la vista sono i due sensi più importanti dell'essere umano, Oggi rischiamo il loro ottundimento, perché siamo circondati senza sosta da rumori, immagini e informazioni che si rovesciano su di noi come una pioggia battente. C'è chi in casa tiene il televisore acceso tutto il giorno. C'è chi anche quando va a correre al parco o a passeggiare in centro ha le cuffie sulle orecchie e ascolta musica. Così, però, non sentiamo quello che avviene introno a noi. Qualcosa di simile avviene con l'atto di vedere. Prendendo lo spunto da alcuni episodi biblici, dalla Regola di san Benedetto, da illuminanti intuizioni filosofiche, Grün dimostra come l'ascolto e la visione - due pilastri della nostra vita di ogni giorno - si ripercuotano sulla nostra interiorità. Sono vie a una vita ricca e intensa. Ci aiutano a giudicare e ad agire in maniera diversa, più consapevole e più attenta: con le orecchie del cuore e gli occhi del cuore. Ci aprono al mistero di Dio: ci portano a sentire l'Inudibile e a vedere l'Invisibile. Senza clamori, dall'ascoltare e dal guardare passa dunque l'azione di Dio verso di noi - e passa la risposta che noi diamo a lui!
Il Vangelo di Giovanni è Vangelo «simbolico». Come decifrarne il senso profondo? La tunica e la rete sono simboli di un'unità che resiste a tensioni laceratrici. La tunica evoca la morte di Gesù, la rete l'azione di Pietro sul mare di Tiberiade. L'unità degli uomini è opera di Cristo e si attua in una correlazione inestricabile (le maglie della rete), in cui ciascuno ha bisogno dell'altro e tutti dipendono da una chiamata più alta. Nel quarto Vangelo tutto prende luce dalla preghiera di Gesù «perché siano una cosa sola come io e te siamo una cosa sola». Ogni episodio e i diversi simboli evocano una esperienza spirituale, insieme personale e comunitaria, a cui questo commento intende guidare.
Di fronte a una nuova edizione di questo "povero libretto", come lo battezzò sul nascere il suo grande autore Francesco di Sales, ci pare più che giustificata la domanda che si fa Andrè Ravier, insigne studioso del santo dottore: "Le edizioni continuano... dal 1608. Cosa c'è dunque in questo libro che affascina i nostri cuori e i nostri spiriti, pur in una società così diversa da quella del XVII secolo?".
Il segreto di questa piccola opera: condurre alla perfezione dell'amore con amore, camminando a passo d'uomo, nella concretezza, nella realtà quotidiana, con la logica stessa di un cammino.
Lo stile colloquiale mette il lettore a proprio agio, quasi stesse in ascolto di un suadente direttore spirituale che legge nelle pieghe più nascoste dell'anima e ne evoca i richiami dello Spirito. L'intuizione del maestro lo sollecita a uscire dalla solitudine, dal dubbio, e ad avviarsi con naturalezza, senza traumi, verso orizzonti soprannaturali.
Una guida preziosa per gli amanti dell'iconografia e della storia del cristianesimo; un approccio semplice per imparare a riconoscere, contemplare e pregare con le icone; un raffinato volume d'arte religiosa corredato da una eccezionale documentazione fotografica. Il volume offre una galleria delle icone più suggestive e significative della tradizione ortodossa raccontate attraverso diverse angolature: storia, arte, teologia, antropologia, cosmologia, liturgia e spiritualità. Un viaggio alla scoperta della tecnica pittorica, delle concezioni estetiche e delle principali scuole di produzione delle icone con uno sguardo agli artisti più importanti e alle loro opere.
In occasione della proposta avanzata in Vaticano dalla Curia Generale dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi per il riconoscimento di "Dottore della Chiesa" per santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), molti studiosi e specialisti del pensiero della filosofa hanno convogliato le proprie energie e ricerche - coordinati dallo studioso Francesco Alfieri - con l'obiettivo di analizzarne gli scritti per mettere in risalto la sua "eminente dottrina", requisito indispensabile per l'ottenimento del riconoscimento di Dottore della Chiesa. Dalle ricerche contenute in questo fascicolo emerge che la Stein non sia morta il 9 agosto 1942 nel campo di sterminio di Auschwitz, ma che sia sopravvissuta un altro anno in questo campo di sterminio, e quindi che sia morta nel 1943: una rivelazione fondamentale, che apre a nuove e inesplorate piste di ricerca sugli studi steiniani.
Perché noi uomini e donne moderni siamo così ossessionati dal controllo? Perché non riusciamo più a goderci il presente, a rilassarci, a mollare il freno, a lasciarci stupire? Sono le domande che Maurizio Botta si pone in questo nuovo libro, ancora una volta ispirato alle sue amatissime catechesi, che registrano sempre il tutto esaurito perché in grado di toccare le corde sensibili di ognuno di noi. Una società veloce, frenetica, in cui bisogna stare sempre al passo, conduce inevitabilmente alla convinzione di dover avere tutto sotto controllo, tutto programmato, pena rimanere indietro, venire esclusi, essere considerati non all'altezza, deboli. Senza rendercene conto, questa smania ci porta a sacrificare le nostre giornate correndo dietro a soddisfazioni effimere e, in questo continuo affannarsi, a rimetterci sono soprattutto le due stagioni della vita più autentiche: l'infanzia e la vecchiaia, quando il giudizio degli altri non ci tocca e siamo davvero liberi di vivere come ci pare. Oggi anticipiamo la fine dell'infanzia e posticipiamo il più possibile l'inizio della vecchiaia, perché ciò che è spontaneo e incontrollabile ci spaventa. Padre Maurizio, studiando i Vangeli e confrontandosi ogni giorno con persone di ogni età, estrazione e religione, ha riflettuto a lungo su queste tematiche fondamentali, e in queste pagine ci sprona a vivere davvero a pieno ogni momento, a non dare nulla per scontato, a essere grati: proprio la gratitudine è il primo passo per imparare l'arte dell'accontentarsi, del godere dei semplici, immensi doni che la vita ci offre ogni giorno.
Il titolo del piccolo libro: "L'arte di trarre profitto dai nostri peccati può" destare meraviglia. Il peccato è un male per l'uomo; ha degli effetti nocivi, distruttivi. Tante vite umane vengono rovinate dai peccati. Come questi peccati possono procurare un profitto e come è possibile l'arte di assicurarlo? È vero che il peccato ci porta un grave danno. La sua malizia consiste prima di tutto nel fatto che offende Dio; più esattamente offende il Padre nel suo amore per noi. Ma siccome il nostro destino si compie nelle nostre relazioni di amore filiale verso il Padre, l'inimicizia causata dal peccato danneggia la nostra esistenza. Lo stato di peccato rende l'uomo profondamente infelice; suscita in lui un grande disturbo e stimola dei sentimenti di timore e di tristezza.
Si avvicina Natale! Le strade e le vetrine si sono già riempite di luci e decorazioni, e anche in casa si incominciano a togliere dai ripostigli gli scatoloni degli addobbi e delle statuine del presepio: qualcosa sarà da aggiustare, magari si potrebbe comperare un nuovo pastore, qualche altra pecora, una o due casette, cercare del muschio fresco... Questa festa mette euforia, i preparativi sono sempre coinvolgenti e molto impegnativi. Avvento significa attesa: in queste quattro settimane che precedono il Natale prepariamo soprattutto il nostro cuore a ricevere Gesù, il Figlio di Dio che sta per venire fra noi. Aspettiamolo con gioia, impegniamoci ogni giorno a essere migliori, più generosi e gentili non solo con chi ci è vicino ma con tutti quelli che incontriamo. Il libretto riccamente illustrato propone testi e giochi per riflettere e imparare, alcuni simpatici racconti di Don Bruno Ferrero e uno speciale Calendario d'Avvento da completare giorno dopo giorno fino a Natale. Età di lettura: da 6 anni.
In questo volumetto, unico nel suo genere, il dottor Kenneth McAll racconta come, attraverso la propria esperienza medica e religiosa, sia giunto alla scoperta di un nuovo mezzo di guarigione.
È sua ferma convinzione che molti pazienti, dati per incurabili dalla scienza medica, sono vittime di condizionamenti ancestrali. Una volta identificato l’antenato a cui è legato il disturbo, si elimina l’influenza negativa di quell’ascendente, soprattutto attraverso la preghiera e l’eucaristia.
È un libro capace di rivoluzionare l’approccio spirituale, medico e psichiatrico a molte malattie fisiche e mentali.