Che cosa significa per la Chiesa essere al tempo stesso santa e peccatrice? Quali tradizioni teologiche forniscono il contesto e il linguaggio migliori per comprendere il vissuto di una comunità che arranca nel suo tendere alla santità? Brian Flanagan, partendo da una prospettiva teologico-liturgica anziché dalla consueta angolazione dogmatico-apologetica, affronta con perizia in questo saggio il modo in cui santità e peccato, errore e perdono condizionano il cammino della Chiesa. Egli indica una Chiesa che prega confessando un continuo bisogno di purificazione, data la propria indegnità, nella fiducia di poter partecipare - oggi e in futuro - alla vita di Dio. Dopo una panoramica dei modi in cui i teologi del passato hanno cercato di spiegare la coesistenza di santità e peccato nella Chiesa, Flanagan sostiene questa tesi: pur potendo essere certi che il Dio fedele santificherà pienamente la Chiesa nel Regno a venire, la nostra ecclesiologia deve sempre occuparsi sia della santità che già sperimentiamo sia del peccato che fa parte del nostro bagaglio nel cammino verso quel Regno.
Questo studio di O'Collins è dedicato all'ispirazione della Bibbia, tema alquanto trascurato nella teologia contemporanea. Il teologo australiano inizia esaminando i punti di vista classici sull'ispirazione. Si concentra poi, mantenendosi saldamente radicato nelle Scritture, sulla loro origine ispirata stando all'Antico e al Nuovo Testamento. Indaga l'influenza ispirante della Bibbia sulla liturgia, sulla predicazione, sull'insegnamento, sulla vita cristiana, ma anche sulle arti visive e sulla letteratura. Espone dieci caratteristiche dell'ispirazione biblica, sottolineando in particolare la qualità ispiratrice delle Scritture e spiegandone le conseguenze fondamentali, per esempio sulla formazione del canone. Dopo avere esaminato tre approcci all'interpretazione biblica - l'intenzione dell'autore, il ruolo dei lettori, il primato del testo stesso -, il libro delinea infine una serie di principi per confrontarsi sul piano teologico con le Scritture. Distinguendo in modo accurato l'ispirazione dalla rivelazione divina e dalla verità biblica, O'Collins può fare piazza pulita di tanti falsi problemi. E sottolinea l'impatto dell'opera ispiratrice dello Spirito Santo non solo sugli autori biblici, ma anche sui lettori del testo sacro in ogni tempo e luogo.
Brevi pensieri che accompagnano la vita quotidiana lungo tutto l'anno, prendendo spunto dalle pagine della Bibbia e dagli autori della nostra tradizione. Una riflessione sulla vita quotidiana per cercare nello "spirito" una più profonda e vera "intelligenza" della realtà. Una nuova, attesa raccolta che segue i volumi degli anni precedenti.
Il volume raccoglie le meditazioni tenute dall'autore durante ritiri per adulti. In un tempo in cui è forte la tentazione della distrazione, diventa fondamentale lo stare dentro la realtà con la domanda di senso, poiché solo un "io" impegnato rispetto al suo cuore riesce a percepire esistenzialmente l'irruzione del mistero nella vita. Non si tratta di ridurre Dio alla risposta alle nostre domande ma riconoscere che il fascino che proviene dall'incontro con Cristo fa sì che Egli sia confessato come l'essenziale. Solo appartenendo e seguendo Cristo, si realizza la vittoria sul nichilismo che oggi sembra il senso ultimo dell'uomo e il suo destino.
Il presente libro è un viaggio "nel mondo del bacio". Profano o sacro, questo piccolo e magico gesto non interessa soltanto i vari popoli dal punto di vista umano, sociale, antropologico, erotico, ecc., ma anche da quello religioso. Il libro è quindi un trattato sulla sacralità di questo semplice gesto nelle sue affascinanti manifestazioni, nel passaggio dalla connotazione semplicemente erotica che si dà per scontata ma che così scontata non è, a quella sacrale che ci offre la Bibbia, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Il Dio della Bibbia è un Dio che bacia le sue creature. Dio è un bacio. Ci bacia e gioisce el contraccambio, ci comunica la sua vita divina e il suo amore traboccante da ridonare.
Alcune donne e alcuni uomini, vissuti dalle origini del cristianesimo all'epoca contemporanea, sono stati dichiarati dottori della Chiesa dai papi, dalla fine del sec. XIII ad oggi. Se ne contano trentasette, metà dei quali sono padri della Chiesa che hanno operato entro il sec. VIII. I loro testi continuano ad arricchire il magistero della Chiesa e a nutrire lo spirito di innumerevoli lettori. I dottori della Chiesa con i loro scritti costituiscono un patrimonio che merita di essere condiviso con chiunque voglia conoscere il pensiero cristiano e ricevere insegnamenti spirituali. La peculiarità di questo testo è di presentare tutti i dottori in un unico agile volume, insieme ai padri della Chiesa dei primi secoli.
Tra i molteplici testimoni e maestri di antropologia cristiana che si sono succeduti lungo i secoli, ce n'è uno particolarmente capace di parlare al cuore e alla mente degli uomini e delle donne di oggi: si tratta di san Francesco d'Assisi
Non è tanto la sua dottrina a illustrare il mistero dell’uomo colto alla luce di Cristo: è soprattutto la sua vita e quindi, di riflesso, anche le sue parole.
Questo libro, partendo dagli Scritti e dall'esperienza spirituale di Francesco, fa emergere una visione antropologica coerente e originale, saldamente ancorata alla rivelazione biblica e, proprio per questo, profondamente attuale.
«Cura delle anime» è la formula classica che indica l'azione pastorale, soprattutto dei vescovi e dei parroci. In principio la sua accezione rimandava a relazioni personali segnate da sollecitudine, attenzione e anche da preoccupazione. Nel corso del tempo, però, essa fu tradotta spesso in termini di diritti e di doveri. La proposta qui avanzata, sollecitata dal recupero in termini personalistici della parola «cura» in ambito filosofico, terapeutico, pedagogico e sociale, si propone di riprendere l'espressione «cura delle anime» come categoria descrittiva di alcuni gesti fondamentali della Chiesa. Punto di partenza è la visione ecclesiologica di papa Francesco: «Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi: è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità». Si tratta del volto di Chiesa come «ospedale da campo».
Il crollo della cattedrale di Norcia, l'incendio di Notre Dame di Parigi, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina (con lo spettro di una Terza guerra mondiale) hanno riportato l'attenzione sul problema del male: le catastrofi naturali e le calamità che si abbattono sul mondo sono il castigo che Dio riserva agli uomini per la loro malvagità? E, se Dio esiste, come può permettere il male? Questo libro affronta questioni centrali della teologia e della filosofia cristiana della storia. Il male non può essere considerato come una "distrazione di Dio", ma deve essere necessariamente collegato alla libertà dell'uomo e inserito in una prospettiva provvidenziale che trova la sua ragione nella mente imperscrutabile di Dio.
Questo libro spiega la fede cristiana, e in particolare cattolica: contenuti, simboli, riti, tradizioni. Si rivolge a quanti desiderano saperne di più, approfondendo la fede che professano da tempo, ma anche a quanti, pur essendone digiuni, nutrono comunque un interesse per le forme di espressione tipiche del cattolicesimo. Il volume offre altresì informazioni e suggerimenti a quei lettori e lettrici che desiderano riprendere in mano, da adulti, il proprio essere cristiani, perché la fede di quando erano bambini non li sostiene più. Anche chi - come genitore o educatore, da insegnante o da catechista, nella sua funzione di operatore sanitario o pastorale - accompagna di solito altre persone lungo il cammino di fede, troverà in questo libro molti spunti di riflessione. È un volume che si può leggere tutto di filato oppure consultare in maniera mirata, saltando da un paragrafo a un altro, grazie all'aiuto dell'indice tematico.
Il titolo di questo libro si riferisce all'unico episodio della vita di Gesù di Nazareth riportato nel Nuovo Testamento, relativo al lungo periodo, di almeno vent'anni, che intercorre tra il ritorno della Santa Famiglia dall'Egitto a Nazareth, e il Battesimo di Gesù nel Giordano. Tale episodio non è celebrato nella liturgia della Chiesa con una festa particolare. Furono invece le arti, in particolare le belle arti, a colmare spontaneamente questo silenzio, ad azzardarsi a dire che tipo di bambino, adolescente e poi giovane uomo sia stato Gesù. Questo saggio non è però in primis un libro di storia dell'arte, ma un libro di riflessione storica, antropologica e teologica su un episodio le cui raffigurazioni sono intrise di diverse convinzioni derivanti dalla liturgia, dalla spiritualità e dalla cristologia, foriere delle principali preoccupazioni della società e delle Chiese del proprio tempo. Il testo biblico, la riflessione teologica e l'espressione artistica si sono trovati ad affrontare alcune questioni cruciali, sul rapporto di Gesù con l'ebraismo, il modo tradizionale di formare i giovani adulti allo studio della Scrittura e all'apprendimento del dibattito, sulla comprensione che il Verbo di Dio fatto uomo ebbe di se stesso e della propria missione all'età dell'adolescenza, e sul suo rapporto con i genitori. All'interno della cornice del pellegrinaggio annuale a Gerusalemme, scorrono le immagini e si snodano le riflessioni teologiche su un episodio spesso trascurato, che si rivela invece centrale nella comprensione dell'intero messaggio cristiano.