
Questo manuale costituisce un aggiornamento e un ampliamento della precedente edizione ed è rivolto a quell'ampio pubblico di studenti di facoltà e corsi di studio che richiedono una preparazione e una conoscenza generale dei fondamenti sperimentali della psicologia. L'obiettivo è quello di fornire uno strumento a carattere introduttivo che permetta di comprendere le dinamiche dei processi cognitivi e dei comportamenti sulla base di evidenze scientifiche. Le aree prese in considerazione nel volume rappresentano i temi tradizionali dello studio del comportamento e della mente: la percezione, l'attenzione e la coscienza, l'apprendimento, la memoria, il linguaggio, il pensiero e le emozioni.
A volte le parole paiono vuote, inutili, eccessive. Ma se sono poche ed efficaci, come nel caso dell'aforisma, possono diventare potenti e magiche. Non a caso tutta la tradizione orientale e occidentale di saggezza ha utilizzato l'aforisma per esprimere se stessa, per diffondersi, per creare consenso, per educare. Anche i nostri tempi, straripanti di informazioni, hanno bisogno di questo sapere conciso, dalla forma essenziale, lapidaria. Giorgio Nardone, psicologo e terapeuta, ha studiato a lungo l'effetto magico che una massima breve e folgorante può avere all'interno del colloquio terapeutico: tra le argomentazioni logiche e la comunicazione non verbale, una sentenza ben calibrata può portare a un'illuminazione improvvisa, una visione fino a quel momento nascosta agli occhi dell'interlocutore, proprio perché fa leva sia sull'intelligenza che sulle emozioni. Così l'aforisma, dopo esser stato per molto tempo un accessorio da salotto, ritorna in sede terapeutica al suo antico rango, quello sapienziale, curativo, magico.
Norme recenti hanno offerto ai privati la gestione di parchi e musei e reso possibile l'alienazione del patrimonio dello Stato italiano attraverso due società, la Patrimonio S.p.A e la Infrastrutture S.p.A., suscitanto numerose perplessità in Italia e all'estero. Il libro di Salvatore Settis esamina le caratteristiche specifiche del patrimonio culturale italiano, il suo legame con il territorio, la storia e la lingua del Paese, il suo significato per la società civile. Esperienze, tentativi e fallimenti della pubblica amministrazione nella gestione del patrimonio culturale vengono messi a confronto con quanto accade in Europa e in America, ma anche con le potenzialità del "sistema italiano".
La vita è magica. Tutto è possibile. Esistono tanti mondi. La realtà è spirito. Ogni prova della vita è una lezione da imparare. L'amore muove l'universo e guarisce ogni ferita. Sono alcune delle tesi di questo libro, tutte scientificamente dimostrate. Secondo l'autore, la comprensione di queste piccole e grandi verità è in grado di trasformare radicalmente la nostra esistenza. Siamo nati per essere felici, ma l'odierno progresso tecnologico ci ha fatto dimenticare la nostra vocazione originaria, portandoci a ignorare le smisurate potenzialità del nostro spirito. Ma è giunta l'ora del risveglio dal torpore che avvolge la nostra coscienza. Intrecciando sapere scientifico ed esperienze interiori, è possibile raggiungere quelle verità fondamentali che, comuni a diverse religioni e tradizioni spirituali, hanno il potere di immergerci nel mondo ricco e misterioso della nostra interiorità, riflesso di quel Divino che permea di sé tutto l'universo. Raggiunta una nuova consapevolezza di sé, ognuno ritroverà quello straordinario tesoro che è la propria anima.
Si fa un gran parlare, nei nostri tempi, di saggezza orientale, anzi diciamo pure che l'aggettivo si potrebbe persino eliminare: la saggezza arriva sempre da Oriente, ed è ormai diventato un luogo comune. Ed è questo luogo comune che ha decretato il successo di libri sapienziali arrivati da est, che hanno avuto grandissima diffusione nel vecchio mondo e che hanno divulgato la filosofia cinese del vincere i conflitti con l'astuzia... Ma anche l'Occidente conosce lo stratagemma quale mezzo alternativo alla forza nella soluzione dei conflitti. Vi fanno ricorso, oltre agli strateghi militari più geniali, anche imprenditori, manager, allenatori, formatori, educatori e quanti si propongono di superare dolcemente le resistenze al cambiamento nei sistemi umani. Questa raccolta di "altri" stratagemmi dimostra che a proposito dell'astuzia la parola definitiva non è stata ancora pronunciata.
Reduce dalla deportazione ad Auschwitz e Ravensbrück, l'undicenne Ceija Stojka giunse nel campo di concentramento di Bergen-Belsen al principio del 1945. Vi sarebbe rimasta - insieme alla madre e ad altri parenti - fino all'aprile dello stesso anno, quando il lager venne liberato dai soldati dell'esercito britannico. Di lì a poco poté intraprendere il lungo viaggio per tornare nella sua città, Vienna. Dopo oltre mezzo secolo, l'ormai settantenne Ceija Stojka ricorda i mesi trascorsi a Bergen-Belsen. Descrive senza enfasi la spaventosa quotidianità - l'onnipresenza della morte, il tormento della fame, le violenze subite, la ferma volontà di sopravvivere - e ce ne restituisce un'immagine vivida. Pur avendo visto di quali crudeltà gli esseri umani sono capaci, le parole di Ceija Stojka non tradiscono odio né amarezza. Da esse traspare piuttosto un ostinato interrogarsi su un aspetto: come hanno potuto, tanti uomini, mettersi così ciecamente nelle mani di un altro uomo, di un regime sanguinario? Il suo racconto non fornisce risposte al riguardo ma trae esplicitamente origine da una impellente necessità: ricordare per combattere la sopraffazione e l'oblio, poiché ciò che è stato può ripetersi.
I 35 comandamenti per trovare lui, per non perderlo più o per perderlo quando vi pare. Per esempio: non telefonategli e richiamatelo solo di rado; concludete sempre per prime un appuntamento; non precipitatevi a letto con lui; non svelatevi troppo in fretta.
Con la forza intellettuale e l'acume che lo hanno reso celebre, Enzensberger disegna il profilo del perdente radicale di ogni tempo. Ieri il combattente nazista, oggi il terrorista islamico. Colui che ha resuscitato la tradizione del nichilismo autolesionista, amalgamando istanze religiose, politiche e sociali in una strategia di distruzione a vasto raggio. Contro l'America, contro il capitale internazionale, contro il sionismo, contro gli infedeli. Perché il perdente radicale non conosce la soluzione del conflitto, il compromesso. E quanto più è assurdo il suo progetto, tanto più fanaticamente lo persegue. Come era accaduto con Hitler, il suo vero obiettivo non è la vittoria ma lo sterminio, non è il controllo ma il dissolvimento, non è la vita ma il suicidio collettivo e la fine con orrore. Convinto della propria superiorità e animato da cieco vittimismo, l'islamista chiede a gran voce rispetto per sé senza riconoscerlo agli altri. Riservando solo alla propria minoranza di eletti la salvezza da un mondo che condanna alla morte.
Il tasso di suicidio degli adolescenti è in crescita in molti paesi del mondo occidentale. In questo libro Paolo Crepet indaga, descrive, analizza e mette a fuoco un fenomeno rimosso dalla cultura sociale in Italia.