
Tutto in dieci anni. Da anonimo segretario fiorentino della Margherita a presidente del Consiglio. Questo libro racconta la vera storia di Matteo Renzi. Con una prefazione di Marco Travaglio.
Le rivelazioni esclusive del giudice che ha condotto l'ultima istruttoria su piazza Fontana. Giugno 2005: la Corte di cassazione conferma l'assoluzione degli ultimi neofascisti imputati per la strage del 12 dicembre 1969. Settembre 2008: il giudice Guido Salvini, autore dell'istruttoria che ha portato all'ultimo processo sulla strage, riceve la lettera di un ex ordinovista padovano. "La prego contattarmi personalmente - recita - per novità su piazza Fontana." È il primo passo di una lunga e puntigliosa inchiesta privata che in questo libro, scritto con la collaborazione del giornalista Andrea Sceresini, è raccontata e resa pubblica per la prima volta. Una vera e propria ricerca degli uomini di piazza Fontana. I nomi e le storie dei terroristi neri sfuggiti alla giustizia. Nel corso di dieci anni Salvini è tornato a parlare con le sue vecchie fonti, ne ha trovate di nuove, ha raccolto elementi e riscontri. Una narrazione ricca di elementi inediti, a cinquant'anni dalla strage. La vicenda più drammatica della nostra Repubblica raccontata come un grande giallo italiano.
Ecco perché l'Italia non è una democrazia compiuta: questo libro ne è la prova. Marco Travaglio racconta come giornalisti e opinionisti di chiara fama (e fame) hanno beatificato la peggior classe dirigente d'Europa. Basta dar loro la parola. Cronache da Istituto Luce, commenti da Minculpop, ritratti da vite dei santi... Un esercito di adulatori in servizio permanente effettivo. Ecco un'antologia, a tratti irresistibilmente comica, di tutto quello che ha cloroformizzato l'opinione pubblica per assicurare consensi e voti a un sistema di potere politico-economico incapace, mediocre e molto spesso corrotto. A Silvio Berlusconi per cominciare, ma anche ai tanti capi e capetti del cosiddetto centrosinistra che hanno riempito i brevi intervalli tra un governo del Cavaliere e l'altro. Fino all'esplosione di saliva modello "larghe intese" per Giorgio Napolitano, Mario Monti e Matteo Renzi. Altro che giornalisti cani da guardia del potere. Il virus del "leccaculismo" è inarrestabile e con la Seconda Repubblica si è trasformato in una vera epidemia. Dalla tv alle radio ai giornali: un esercito di adulatori in ogni campo, dal calcio allo spettacolo. Questo libro propone un catalogo ragionato della "zerbinocrazia" italiota. Un dizionario dei migliori adulatori e cortigiani dei politici e degli imprenditori italioti che, a leggere i giornali e a vedere le tv, avrebbero dovuto regalarci benessere, prosperità e felicità. E invece ci hanno rovinati...
Una rivoluzione è possibile. Per vivere meglio. A partire da noi stessi, dalle nostre abitudini. Questo libro lo dimostra. Gea viaggia molto per lavoro, ma ha abolito gli alberghi. La mattina si sveglia in casa di sconosciuti, prende il caffè con loro e poi esce per lavorare. Ringraziandoli con una stretta di mano. Adesso ha amici in tutto il mondo. Renato è un siciliano doc, vive a Milano, ama cucinare e chiacchierare. Una volta al mese trasforma casa sua in un ristorante per sei fortunati. Entrano sconosciuti, escono sorridenti e con la promessa di rivedersi. A fine cena Renato ha qualche piatto da lavare e il portafoglio gonfio. Poi c'è Nicola, ex manager, che ripara elettrodomestici in cambio di ripetizioni per il figlio. Rodrigo dà passaggi a sconosciuti per abbattere le spese di viaggio. Ed Eloisa, che all'estero noleggia l'auto direttamente dai privati. Si chiama sharing economy ed è l'economia della condivisione che sta rivoluzionando il mondo. Nel pieno della crisi, contribuisce a ripensare al capitalismo in una logica redistributiva: le voci di costo si trasformano in risorse. E le persone possono riappropriarsi di occasioni sociali. Infatti sono cooperazione, fiducia, generosità, gratuità a generare valore. E collegata a queste condizioni morali la ripresa, non al PIL; la crescita sarebbe immediata e duratura, e porterebbe benessere reale, non solo economico. Prefazione di Simone Perotti.
C'è da non crederci, eppure è successo e continua a succedere. La storia di Ion Cazacu, vittima innocente della violenza cieca del suo datore di lavoro, non è isolata. È accaduto che altri due operai kosovari nelle Marche siano stati uccisi da un impresario locale: il loro torto e quello di Cazacu era quello di pretendere di essere pagati, che fossero rispettati i loro contratti. Dario Fo da anni voleva raccontare questa storia che tanto aveva colpito anche Franca Rame: ora, con l'aiuto della figlia dell'operaio romeno, Florina, riesce a riportare alla memoria fatti di una violenza così spietata che sembra impossibile possano verificarsi. E ripetersi. Anche il marito di Florina, piastrellista come Ion, è oggi minacciato, anche lui è vittima di violenze e soprusi. Nella giungla del mercato del lavoro, soprattutto quello edile, non ci sono regole, vince chi ha più potere. E la nostra giustizia, come dimostra Florina, non riesce sempre a imporre la verità e il diritto. Siamo nella Lombardia dei "masson" (i muratori degli antichi Comuni), la 'ndrangheta controlla il mercato del lavoro, il diritto è sospeso. La frode contributiva e fiscale è senza controlli. Chi ha la forza di opporsi alle mafie? Se la politica è assente, la tenacia e la caparbietà di Florina servono come modello per non rinunciare ad alzare la voce e a chiedere giustizia e verità.
Una storia vera ma così incredibile che sembra creata da un'immaginazione diabolica. Un ex terrorista finito in carcere più volte, legato alla Banda della Magliana e addestratosi in Libano durante la guerra civile. Da anni gira per Roma tranquillo con una benda sull'occhio perso durante una sparatoria. Lo chiamano "il cecato". È lui che governa politici di destra e di sinistra. Per i magistrati è il capo. Un omicida. Ha inferto 34 coltellate alla sua vittima ma in cella è diventato detenuto "modello". I suoi convegni in nome della legalità raccolgono il plauso di grandi nomi. In realtà ha fregato tutti. Fuori dal carcere è diventato il businessman dell'organizzazione criminale. Un funzionario pubblico e poi uomo chiave del coordinamento nazionale sull'accoglienza per i richiedenti asilo del ministero dell'Interno, che nasconde almeno tre false identità, le usa per coprire vari reati ma nessuno se ne accorge. È l'uomo di collegamento tra boss e politica. E ancora neofascisti, ultras, soubrette, calciatori, attori. Una galleria eccezionale di personaggi... Tutto questo è "I re di Roma". Abbate e Lillo hanno costruito un racconto con documenti inediti. La testimonianza appassionata di chi ha denunciato quel sistema criminale quando nessuno ne voleva parlare.
DA BERLUSCONI A DRAGHI, DALLA BOSCHI AL CARDINALE SCOLA... IL FUORI SCENA DELLA POLITICA ITALIANA. TUTTO QUELLO CHE “È COSÌ MA NON SI PUÒ DIRE ”.
– Ma l’altro Matteo, Salvini, come si trova a capo della Lega “celodurista” di Bossi?
– Alle prese con Flavio Tosi, circondato da gay e con tantissimi guai per i debiti del partito, che forse spera di risolvere a Mosca...
Si chiama POTERE. In tutte le sue forme, i suoi tic, i suoi segreti, i suoi perché. Lo vogliono in tanti ma lo provano in pochi. La parola va a chi è informato sui fatti perché il potere lo conosce bene. Col libro precedente, L’UOMO CHE SUSSURRA AI POTENTI, Bisignani e Madron si erano fermati al 2013. Da allora molte cose sono cambiate. Dopo la morte di Andreotti e l’elezione di Bergoglio, la MAPPA DEL POTERE in Italia è tutta da ridisegnare. Ora un uomo solo è al comando, MATTEO RENZI, e un altro Matteo, Salvini, si è affacciato alla ribalta del teatro politico. La commedia è stata allestita e i due autori provano a raccontarla tra le pieghe di una cronaca che giornali e tv propongono solo in parte. Dai retroscena dell’elezione di MATTARELLA e il vero perché della rottura del Patto del Nazareno alla crisi drammatica all’interno del VATICANO. Ecco un Renzi sconosciuto, le storie inedite dei suoi collaboratori, l’improvvisazione e l’arroganza che ha stravolto ogni protocollo, gli affari in corso tra nuove nomine e gaffe internazionali (con BERGOGLIO e OBAMA). Sull’altra sponda anche SALVINI è una vera sorpresa, a cominciare dal nuovo cerchio magico che comprende diversi GAY. Benissimo. Ma la Lega del celodurismo di Bossi? E la DERIVA FASCISTA dell’alleanza con CasaPound e l’amicizia con Putin? Ecco la fotografia strappata e contraddittoria del potere oggi in Italia. Un’Italia che in parte non conosciamo, che fa ridere e anche un po’ piangere. Per salire sul carro di chi è più forte la gara è durissima, mentre i cittadini, disinformati, ignari, storditi, assistono fuori dai Palazzi.
Luigi Bisignani ha lavorato per varie testate giornalistiche. È stato anche capo ufficio stampa per alcuni ministeri della Prima repubblica. Attualmente è partner di una società di consulenza. È stato al centro di clamorose inchieste giudiziarie. È autore di due spy-story: IL SIGILLO DELLA PORPORA e NOSTRA SIGNORA DEL KGB, uscite entrambe per Rusconi. Per Chiarelettere ha scritto il thriller IL DIRETTORE (2014) e con Paolo Madron L’UOMO CHE SUSSURRA AI POTENTI (2013).
Paolo Madron, giornalista, già corrispondente da New York di “Milano Finanza” e vicedirettore di “Panorama”, è ora direttore di Lettera43.it, quotidiano online da lui fondato nel 2010. Ha condotto importanti inchieste sul capitalismo italiano ed è autore di vari libri, tra cui IL LATO DEBOLE DEI POTERI FORTI (Longanesi 2005) e STORIA SEGRETA DEL CAPITALISMO ITALIANO (con Cesare Romiti, Longanesi 2012).
I conti delle banche sono sbagliati e le banche lo sanno. Mario Bortoletto ha aperto un mondo finora sconosciuto. È riuscito per ben quattro volte a passare da debitore a creditore di diversi colossi bancari nazionali. L'ultima verifica sui suoi conti correnti ha smascherato circa 300.000 euro pagati ingiustamente. Qui non sono in ballo solo reati (pesanti!), irregolarità e furberie. Qui sono in ballo i soldi dei correntisti. Sono milioni le persone in Italia che hanno problemi con gli istituti di credito. Le banche le chiamano sofferenze, cioè soldi che non riescono a recuperare. Ma quanti di questi crediti sono veri? Bortoletto e con lui centinaia di correntisti che hanno seguito i suoi consigli raccontano tutti i giochi sporchi su conti correnti, prestiti e mutui (sono circa 40 milioni i conti correnti in italia, miliardi di guadagni solo per la gestione, anche se in attivo). Intanto le banche ricevono prestiti dalla banca centrale europea allo 0,15 per cento. E praticano ai correntisti tassi esagerati, costi e commissioni ben nascosti negli estratti conto. Gli abusi continuano.
È arrivato il momento, dopo trentasei anni, di spiegare fatti rimasti finora in sospeso. Gli italiani hanno assistito inermi ad attentati di ogni genere: omicidi di militanti politici, poliziotti, magistrati. E stragi crudeli, terribili, come quella alla stazione dì Bologna del 2 agosto 1980 che causò 85 morti e 200 feriti e che, nonostante la condanna definitiva dei tre autori, continua a essere avvolta nel mistero. Dopo interminabili indagini giudiziarie e rinnovate ipotesi storiografiche, gli autori di questo libro, esaminando i materiali delle commissioni Moro, P2, Stragi, Mitrokhin, gli atti dei processi e degli archivi dell'Est, e documenti "riservatissimi" mai resi pubblici, hanno tracciato una linea interpretativa sinora inedita, restituendo quel tragico evento a una più ampia cornice storica e geopolitica, senza la quale è impossibile arrivare alla verità. La loro inchiesta chiama in causa la "doppia anima" della politica italiana, le contraddizioni generate dalla diplomazia parallela voluta dai nostri governi all'inizio degli anni Settanta e, in particolare, lo sconvolgimento degli equilibri internazionali provocato dall'omicidio di Aldo Moro, vero garante di un patto con il Fronte popolare per la liberazione della Palestina finalizzato a evitare atti terroristici nel nostro paese. Senza questo viaggio a ritroso nel tempo è impossibile capire la stagione del terrorismo italiano culminata nell'esplosione del 2 agosto 1980.
Uomini e donne disposti a vendersi l'anima, il cuore, il sonno per una fotografia o un passaggio televisivo, un amore o un tradimento da rotocalco, un ingaggio o un'aragosta, un grammo di cocaina o uno di potere. Il mondo dei soldi e del cinema in un romanzo crudo e coinvolgente.
Un uomo sapeva già tutto del disastro ambientale nella cosiddetta Terra dei fuochi. Vent'anni fa conosceva nomi e trame di un sistema criminale composto da una cricca affaristica in combutta con la feccia peggiore della malavita organizzata e con le eminenze grigie della massoneria. Aveva scritto un'informativa rimasta per anni chiusa in un cassetto e ritenuta non degna di approfondimenti, ha continuato il suo impegno depositando, nell'ultimo periodo della sua vita, un'altra informativa. Quest'uomo si chiamava Roberto Mancini, è morto il 30 aprile 2014, ucciso da un cancro. Sarà riconosciuto dal ministero dell'Interno come "vittima del dovere". Un giovane poliziotto cresciuto tra le fila della sinistra extraparlamentare negli anni confusi e violenti della contestazione. Manifestazioni, picchetti, scontri di piazza, poi la scelta della divisa, per molti incomprensibile e spiazzante, per Mancini del tutto naturale. Una grande storia di passione, impegno e coraggio. Questo libro finalmente la racconta tessendo insieme con delicatezza e profondità le testimonianze dei colleghi e della famiglia (la moglie Monika, che ha collaborato alla stesura, la figlia Alessia, che aveva tredici anni quando il papà è morto), i documenti, oltre dieci anni di lavoro alla Criminalpol e la voce stessa di Mancini, che restituisce la sua verità e tutto il senso della sua battaglia umana e professionale. Una storia chiusa per anni nel silenzio e oggi riscoperta, oggetto di una fiction con Giuseppe Fiorello.
Una selezione degli scritti politici di don Primo Mazzolari, composti tra il 1940 e il 1955. Il libro è introdotto da una premessa di don Virginio Colmegna ed è diviso in cinque parti. La prima parte raccoglie gli interventi più attuali e dirompenti: scritti negli anni Quaranta, rappresentano ancora oggi una provocazione morale e intellettuale. Le parti che seguono sono dedicate ai giovani, chiamati a riscoprire la passione politica dopo le delusioni della guerra; alla tolleranza; al mestiere dell'uomo, per rinnovare e ripulire la politica corrotta e clientelare; alla giustizia sociale sempre dalla parte degli ultimi. L'ultima parte ("Siamo tutti comunisti") presenta una riflessione di don Mazzolari sul comunismo non come dottrina politica o sistema di pensiero ma come stato d'animo, molto vicino all'ideale dell'impegno politico cristiano.