
Le tecnologie dell'informazione hanno smesso di essere semplici mezzi di comunicazione e si sono trasformate nel nostro contesto esistenziale. L'ambiente digitale, affascinante e per molti aspetti ancora inesplorato, segnato da confini sempre più incerti tra reale e virtuale, è una vera e propria rivoluzione culturale. Essa condiziona l'esperienza individuale e sociale e deve essere compresa a fondo, se si vuole che le persone riescano ad attribuire un nuovo significato al silenzio e a riappropriarsi di uno sguardo più contemplativo sulla realtà. Con l'obiettivo di equilibrare l'ecosistema della comunicazione, donando profondità alla parola, spessore all'ascolto e autenticità al dialogo tra le persone.
L'autore parte dalla convinzione che tutte le forme espressive della persona umana hanno il potere di "lasciare tracce nella memoria autobiografica diventando, per questo, configurazioni arricchenti del sé autobiografico e dell'essere persona". Ciò lo porta a ideare, per mezzo della teoria e la pratica dell'analisi transazionale, procedure e interventi terapeutici rivolti soprattutto ai bambini perchè diano vita a nuove "tracce di sé", utili a sviluppare nuove possibilità per autodefinirsi, per scegliere e adottare nuovi comportamenti: in una parola per uscire dal proprio ristretto "copione" comportamentale ed esistenziale e conquistare così una nuova libertà nel sentire, nel decidere, nell'agire. Si tratta di tecniche ideate sulla base di alcuni assunti teorici costantemente richiamati e che consentono al lettore non solo di acquisire una nuova sensibilità e una competenza, ma anche di costruire, a propria volta, altre tecniche e altre possibili modalità di interventi. Obiettivo dell'opera è stimolare nel lettore una propria creatività, quella capacità di "cucire" ogni singolo intervento terapeutico ed educativo su misura della specifica e "unica" persona in terapia.
Grida d'allarme e inviti alla speranza si alternano spesso tra i lettori di Jean-Jacques Rousseau (1712-1778). La filosofia politica e le stesse esperienze di vita del Ginevrino, secondo recenti interpreti, all'inizio come alla fine del ciclo delle rivoluzioni, hanno costituito fonte di ispirazione per ipotesi secolariste e totalitarie. Augusto Del Noce - in questo testo del suo corso universitario del 1978-79, da lui personalmente rivisto e approvato - suggerisce che l'opera di chi studia un classico è come il restauro della platonica statua di Glauco, il dio marino sfigurato dall'infuriare delle tempeste. Occorre togliere una ad una le incrostazioni, attraversando la "selva selvaggia" dei commenti. E il lavoro che Del Noce propone nella interpretazione rousseauiana che torna qui in luce, con una rinnovata attualità affascinante sia per gli specialisti che per il comune lettore. A queste lezioni si aggiungono le ultime del 1981-82 su Antonio Rosmini: la rivendicazione di una natura umana che è insieme razionale e sociale ne fa, secondo Del Noce, un sorprendente analista della società civile, l'autentico filosofo del personalismo e un punto di riferimento nella critica di un pensiero, come quello di Rousseau, di cui il Roveretano intravede il percorso inevitabile, dal perfettismo alla decadenza.
Da subito, l'elezione di Obama è apparsa come uno dei grandi eventi del nuovo millennio e il racconto è immediatamente diventato leggenda, l'uomo un'icona globale. A febbraio del 2017, Obama diventa un ex presidente: è giunto il momento di guardare alla sua figura e al suo operato... E, soprattutto, valutare l'intero arco della presidenza a partire dalla sua conclusione: il passaggio di consegne con Donald Trump. Mario Del Pero ci guida alla scoperta di un'amministrazione di cui crediamo di sapere tutto, ma che in realtà resta tutta da studiare e da interpretare.
L'attuale politica estera americana fonda le sue radici in un dibattito che si è svolto tra gli anni Sessanta e Settanta, quando le certezze della guerra fredda cominciarono a venir meno. Fu allora che Henry Kissinger, consigliere per la sicurezza nazionale di Nixon e poi segretario di Stato, articolò una nuova strategia e un nuovo discorso di politica estera fondati sul rigetto delle crociate globali e su un approccio dichiaratamente realista. Questo saggio analizza l'ascesa e il declino della strategia di Kissinger divenuta nel corso degli anni sempre più oggetto di contestazione sia da parte della destra repubblicana sia da parte di alcuni esponenti del mondo politico e intellettuale democratico, che sarebbero divenuti noti come neoconservatori.
"Forse è cominciato tutto con quel tema alle elementari. Cosa farò da grande? Io volevo scrivere 'il calciatore', però mi sembrava troppo. Cosa avrebbe pensato la maestra? Così scrissi che mi sarebbe piaciuto diventare elettricista come papà. E dissi che avrei anche voluto fare il cuoco, oppure il camionista." Non ha avuto il coraggio di scrivere il suo sogno in quel tema, Alessandro Del Piero. Ma ha poi trovato il coraggio di viverlo davvero, e lo vive ancora. Tutta la sua straordinaria carriera, in fondo, "è" quel tema. La storia del ragazzino più piccolo e timido del paese, San Vendemiano, Treviso, che diventa uno dei più grandi giocatori al mondo. Adesso, dopo vent'anni di Juventus, Del Piero non esce dal campo, ma è pronto a giocare un'altra partita: il suo mondo interiore è intatto, i suoi valori non sono cambiati. Del Piero capace di colpi da artista ispirato. Del Piero che risponde con stile ai colpi della vita. Del Piero che si allena con l'entusiasmo di sempre e si sacrifica per i compagni di squadra. Del Piero che pensa sempre alla prossima sfida. Che ha voglia di giocare ancora. In questo libro coraggioso e sincero, per la prima volta il campione racconta uno per uno i dieci valori che lo hanno sempre guidato. Dieci: la cifra della sua vita. Talento, passione, amicizia, resistenza, lealtà, bellezza, spirito di squadra, sacrificio, stile, sfida sono i punti di riferimento che Del Piero vede guardando allo specchio il suo volto e la sua storia irripetibile.
L'autore, alla luce delle scienze umane e sociali, partendo dai drammatici scenari socio-ambientali e di «guerra mondiale a pezzi», pone l'attenzione su una serie di interrogativi di senso e prospettive di lettura. Termini come guerra, conflitto, pace e speranza sollecitano lo sguardo sulla necessità di creare paradigmi diversi per una vera rivoluzione della speranza che abbia come fondamento un'idea di ecologia integrale. Il tema del linguaggio consente all'autore di allargare le maglie della riflessione verso la politica, nella speranza di rifondare una comunità umana che nella solidarietà tra singoli riscopra la solidarietà con l'ambiente, con la natura con la casa comune - la nostra Terra - secondo l'interpretazione di papa Francesco che, geograficamente ed esistenzialmente, incita l'attenzione e la visione di un Mediterraneo come via di pace. La speranza diviene un cammino «nonostante» tutto, non facile ottimismo ma responsabilità di ciascuno e di tutti.
Enrico Berlinguer era convinto che non si dovesse diventare socialdemocratici e che bisognasse restare ancorati al campo del comunismo. La sua ostinazione a non passare il Rubicone, che avrebbe fatto del Pci un partito di governo, fece pagare un prezzo molto salato al Pci e al popolo italiano, rinviando al 1989, quando era diventato inevitabile, quello che poteva essere fatto per libera scelta, e con ben altra efficacia, almeno dieci anni prima. Con il risultato che, fino alla caduta del muro di Berlino, il Pci non si svincolò mai davvero da quei regimi con cui Berlinguer non aveva avuto la determinazione necessaria a rompere definitivamente. E quella sua scelta finì, a posteriori, per ingannare anche lui stesso. Un viaggio nel recente passato fino al cuore di un "progetto comunista" che non esiste più, intrapreso oggi, in questa stagione di massima frammentazione della sinistra, attraverso la viva voce di tanti dei principali protagonisti di quella indimenticata stagione politica.