
Un volume dedicato interamente alla riflessione sull'attività educativa dal punto di vista storico, cioè della sua evoluzione nel tempo. L'esame è relativo alla storia della pedagogia occidentale, partendo dalla Grecia antica per arrivare all'impero romano e al mondo cristiano. In questo senso l'accezione "occidentale" si estende fino a comprendere anche le diverse culture che direttamente o indirettamente hanno contribuito a creare le differenti correnti del sapere e, di conseguenza, anche i differenti approcci nel modo di trasmetterlo.
Sollecitato dalle domande di Jacopo Guerriero, Cesare Cavalleri, uno dei maggiori intellettuali cattolici, parla di sé, delle sue preferenze culturali, della sua adesione all'Opus Dei (con un ricordo appassionato del suo fondatore, san Josemaria Escrivà), degli autori letti e incontrati in cinquant'anni di attività. Montale, Buzzati, Quasimodo, Flaiano, Raboni e molti altri compongono una galleria di personaggi che rispecchiano una stagione culturale che spiega il nostro imminente futuro. I nove documenti inclusi esemplificano lo stile del Cavalleri critico.
Una specie di Dizionario delle opere che si presenta come un Dizionario degli autori: così l'autore presentava la prima edizione delle sue Letture. Questa nuova edizione aggiorna la prima e aggiunge al valutazioni critiche che arrivano fino al 2022. L'attenzione ad alcuni autori come Montale, Kundera, Pound, Raboni assume dimensioni monografiche, ma non mancano libri di autori minori. Un libro venato da uno stile che non fa sconti e denota una curiosità intellettuale che sfocia in personalissime valutazioni critiche.
Legittimare l'illegalità è la sfida della politica italiana. La vicenda Andreotti è il simbolo di una storia che parte da lontano, sale su fino agli albori della Repubblica e scivola fino a oggi, alle leggi fatte apposta per fermare i processi e alla prescrizione dei reati. Prescritto è diventato sinonimo di innocente, anche di più, come dice nella prefazione Gian Carlo Caselli: "La stragrande maggioranza dei cittadini italiani è convinta che Andreotti sia vittima di una persecuzione che lo ha costretto a un doloroso calvario per l'accanimento giustizialista di un manipolo di manigoldi". Ma la realtà è ben diversa. Giulio Cavalli se ne assume il carico tirando le fila del processo Andreotti con questo libro che mette la verità davanti alla giustizia, perché la verità non va mai in prescrizione
Che cosa significa "noi"? Come si stratificano le appartenenze identitarie che, cristallizzando un sistema di confini e di soglie in coppie oppositive (uomo-donna, uomo-animale, bianco-nero, civiltà-barbarie) portano alla gerarchizzazione del vivente e alla creazione di sistemi politici, religiosi e ideologici? Come si legittimano i molti cerchi di gesso entro i quali perpetuiamo la nostra narrazione del mondo, fino a farli apparire ai nostri stessi occhi non più culturali, ma naturali e innati? Quando il noi buono, positivo, diventa disprezzo dell'altro, fino a volgersi in sterminio? Da queste domande prende avvio un dialogo tra i due autori: un genetista noto nel mondo per aver dimostrato l'inservibilità del concetto di razza applicato agli uomini e una studiosa che da tempo si occupa della testimonianza dei genocidi del Novecento. Si apre cosi un album di famiglia che include i 10000 anni in cui Homo sapiens sapiens, dopo aver soppiantato le altre specie umane, ha codificato l'egoismo e la sopraffazione in istituzioni sociali e politiche, basate sulla proprietà privata, la guerra e lo schiavismo. Ma, spingendo lo sguardo più oltre, fino alla famiglia originaria, scopriamo altri modi del noi che non prevedevano gerarchie sociali: una cultura che l'istituirsi di un noi egemone - bianco, maschio, dotato di logos - ha reso necessario dipingere come un'infanzia di bruti.
21 dicembre 1979. Doveva essere un Natale come gli altri. Una vita da ricostruire dopo la prima esperienza del carcere. Invece, la casa si riempì d'improvviso di poliziotti. Da un muro all'altro rimbalzò la sentenza martellante: «C'è un nuovo ordine di cattura per lei». Inizia così l'intenso racconto autobiogafico, crudo e poetico a un tempo, di Arrigo Cavallina, uno dei protagonisti degli anni di piombo. Passato per una graduale iniziazione alla «lotta armata», da «Potere Operaio» ad «Autonomia Operaia» sino ai «Proletari armati per il comunismo» (Pac), Cavallina ha partecipato a diverse azioni eversive. Tra i suoi collaboratori si ricorda il latitante Cesare Battisti recentemente tornato alla notorietà delle cronache. Nella sua testimonianza l'autore rievoca gli anni di carcere, rivivendo passo dopo passo il suo avvicinamento alla fede e la decisiva conversione. Attraverso una sofferta e profonda rivisitazione della propria esperienza, Cavallina diventa un promotore del movimento della «dissociazione» e inizia una vita da «uomo nuovo». La piccola tenda d'azzurro è uno straordinario diario che rievoca pagine di storia ancora sanguinanti. Una voce che supera le strettoie del buio nutrendosi di speranza e insegnando la forza del perdono. (pp. 336)
Questo libro propone una galleria di storie vere e insieme esemplari: troveremo i casi di Remo e Katia, vittime di una madre anaffettiva e incurante; di Lira, che a otto anni comprende e accetta l'amore omosessuale del padre; di Lina, madre adottiva alla ricerca disperata dei genitori naturali del figlio diciottenne; di zia Flora e zia Rosa, due anziane signore che si prendono cura di una bambina appena nata; di Lucia, vittima di abusi da parte del compagno della madre; e poi di Luca, figlio felice di una coppia omogenitoriale... Queste e altre testimonianze ci fanno entrare nel vivo delle vite di bambini e famiglie che si affacciano ogni giorno nelle aule del Tribunale per i minorenni, in cui l'autrice ha operato per oltre trent'anni. L'obiettivo è non solo quello di far luce sui cambiamenti profondi della famiglia, ma anche di sollecitare scelte efficaci in tutti coloro che hanno un ruolo educativo verso bambini e ragazzi.
Dodici storie familiari, vere e appassionate, che hanno al cuore una verità non detta e custodita nel silenzio di una madre.
Le persone mentono con grande disinvoltura e spesso in maniera molto convincente. Lo fanno perché ritengono che coprire la verità produca un vantaggio. Questo probabilmente è vero, nel breve periodo. Ma custodire a lungo la menzogna – in particolar modo se ha trovato spazio nella dimensione più intima, che è quella dei rapporti familiari – è faticoso, e a volte impossibile.
Quando, per i motivi più disparati, il velo di menzogne si squarcia, le conseguenze rischiano di essere irreparabili.
Custode della verità nella famiglia è spesso la madre. A volte per paura, a volte per debolezza, spesso con le migliori intenzioni e in buona fede, è la donna che più di frequente si illude di poter salvaguardare l’integrità della propria famiglia continuando a mantenere un segreto. Ma quasi sempre questo si rivela un errore.
"Sei il genitore migliore che tuo figlio possa avere. Non scoraggiarti davanti alle difficoltà, trova soluzioni. Non giudicarti se sbagli, accogliti. Amati come lui ti ama e perdonati come lui ti perdona, sempre." Tuo figlio reclama le tue attenzioni, vuole sempre stare con te, la sua crescita richiede molto tempo e molta organizzazione quotidiana. Ma come puoi occuparti di lui al meglio se tu per primo non ti senti appagato dalla vita, se non hai fatto i conti con le ferite del passato, se non sai trovare il giusto equilibrio tra famiglia e lavoro? Come puoi trovare le energie e l'ispirazione per dedicarti a tuo figlio, se innanzitutto non sai trovare il tempo per te stesso? Con suggerimenti pratici, storie e aneddoti appresi direttamente sul campo, Roberta Cavallo e Antonio Panarese ti offrono soluzioni concrete per risolvere le più diffuse difficoltà dei genitori di oggi. Dagli autori di "Smettila di fare i capricci", questo è il libro per tornare a essere un genitore felice, che non perde il controllo, in grado di conciliare famiglia, lavoro e realizzazione personale. Perché se un bambino vive accanto a un adulto sereno, maturo e appagato non potrà che diventare come lui.

