
Una donna antica che anticipa il futuro.
«Sono Giulia Agrippina Augusta e ho raggiunto il quarantesimo anno di età. Ho imparato molto da mia madre, ma disgrazie innumerevoli mi hanno indotto ad agire con meno testardaggine, imitando la diplomazia in cui mio padre eccelleva. L’arte più importante è quella che insegna a vivere. Si ottiene una vita di potere solo imparando a usare gli uomini come mezzi. Il fuoco che nel cuore arde, fatto di pulsioni e debolezze, va nascosto nel ghiaccio. Una passione genuflessa al rigore delle regole di corte mi ha recato ormai un dominio indiscusso, nonostante le resistenze di chi a me tutto deve: mio figlio Nerone.»
«Sono Giulia Agrippina Augusta e ho raggiunto il quarantesimo anno di età. Ho imparato molto da mia madre, ma disgrazie innumerevoli mi hanno indotto ad agire con meno testardaggine, imitando la diplomazia in cui mio padre eccelleva. L’arte più importante è quella che insegna a vivere. Si ottiene una vita di potere solo imparando a usare gli uomini come mezzi. Il fuoco che nel cuore arde, fatto di pulsioni e debolezze, va nascosto nel ghiaccio. Una passione genuflessa al rigore delle regole di corte mi ha recato ormai un dominio indiscusso, nonostante le resistenze di chi a me tutto deve: mio figlio Nerone.» Una biografia scritta come l’autobiografia di una donna che fu nobildonna e imperatrice.
La produzione letteraria di Primo Levi non si è limitata alla testimonianza, sia pur d'eccezione. L'autore di "Se questo è un uomo" ha dato prova di un'ampia vocazione narrativa attraverso testi autobiografici, novelle, racconti di fantascienza e filosofici, romanzi e poesie. Questo libro, che prende in considerazione l'intera produzione leviana, illumina i tratti più caratteristici alla base dell'umanesimo dell'autore. Scrittore e chimico, Primo Levi rifiuta ogni cesura artificiale tra cultura scientifica e cultura letteraria. Dare forma all'informe, sostituire l'ordine al caos, la chiarezza all'oscurità, sono doveri che lo scrittore condivide con lo scienziato. L'uomo che visse "l'eclissi della parola", il testimone che sentì l'obbligo di trasmettere la propria tragica esperienza, il chimico che optò per una scrittura precisa e compatta, seppe imporsi la regola della trasparenza del linguaggio e fece della "scelta della chiarezza" un'esigenza al tempo stesso estetica, etica e politica. Messa a confronto con altri percorsi intellettuali - Lévinas, Jaspers e soprattutto Hannah Arendt -, la produzione di Primo Levi si propone come modello di esperienza del pensiero, attraverso la pratica esigente e rischiosa del dialogo con se stessi. Scritto in uno stile sobrio e sempre attento a evitare inutili sovrapposizioni critiche, il libro di Françoise Carasso costituisce un'introduzione alla vita e all'opera di uno dei massimi scrittori del Novecento.
Nei secoli racchiusi tra l'invenzione della stampa e la nascita del diritto d'autore anche gli uomini e le donne più illuminati credevano nella necessità di sorvegliare la circolazione libraria e reprimere le idee considerate dannose per la società. Cosa distinse il sistema di censura romano dai meccanismi di controllo vigenti in altre parti d'Europa? E, soprattutto, in che modo la censura ecclesiastica influì sugli sviluppi della cultura italiana nel corso dell'età moderna? Tenendo insieme in un unico grande affresco dotti e 'senza lettere', letteratura e arte, scienza e filosofia, politica e teologia, questo libro restituisce la voce ai tanti attori che animarono la scena culturale della penisola italiana. Ricostruisce gli strumenti con cui Roma cercò di impedire la diffusione dei libri ritenuti pericolosi e allo stesso tempo gli stratagemmi con cui autori, stampatori e lettori cercarono di aggirare tali controlli. La censura fu eliminazione, soppressione, cancellazione, ma anche sostituzione, restituzione, riscrittura. Il successo della politica religiosa e culturale della Controriforma passò anche per la capacità di restituire ai fedeli una serie di testi atti a sostituire i libri non più disponibili. Il libro scomparve e poi ricomparve sotto forme diverse, lontane ma non del tutto nuove rispetto al loro aspetto originario.
Il volume indaga il ruolo svolto dal capitale sociale nello sviluppo del capitale culturale, del capitale umano, della cultura civile e della capacità progettuale degli studenti delle scuole superiori, con particolare riguardo all'ambiente educativo delle istituzioni residenziali e semi-residenziali di diritto pubblico, quali gli educandati statali. Grazie ai risultati emersi da un'articolata ricerca qualitativa (focus group e interviste semi-strutturate), il testo analizza la capacità di produrre capitale sociale da parte dei convitti pubblici e l'influenza che essi esercitano sulla formazione delle altre forme di capitale.
Un intero continente pressoché rimosso, di cui sappiamo pochissimo, che si impone alla nostra attenzione soltanto in occasione di avvenimenti "estremi": questa è oggi l'Africa per il resto del mondo. Ripercorrendo i maggiori snodi politici che ne hanno segnato il percorso contemporaneo, Giovanni Carbone presenta i tratti principali e le dinamiche più comuni dei sistemi politici africani.
Un intero continente pressoché rimosso, di cui sappiamo pochissimo, che si impone alla nostra attenzione soltanto in occasione di avvenimenti "estremi": questa è oggi l'Africa per il resto del mondo. Ripercorrendo i maggiori snodi politici che ne hanno segnato il percorso contemporaneo, Giovanni Carbone presenta i tratti principali e le dinamiche più comuni dei sistemi politici africani. Ne emerge una vicenda che si caratterizza per la pesante eredità del colonialismo, la forte concentrazione e personalizzazione del potere, una competizione politica segnata da aspre connotazioni etniche, una diffusa corruzione e reiterate violenze. Un quadro che tuttavia ha visto anche, in tempi recenti, una precaria riduzione dei conflitti armati e importanti seppure incerti tentativi di democratizzazione.
"Aldo Carboni ha scelto i protagonisti delle sue interviste guidato da un istinto di sapiente intuizione. Nomi conosciutissimi si alternano in queste pagine ad altri noti solo a pochi. Un progetto che parte da una semplice, ma forte idea centrale: offrire uno spaccato nazionale attraverso i volti e la voce di cittadini spesso comuni, ma tutti fortemente impegnati nel costruire, ciascuno sul proprio talento individuale, il futuro del paese. Una sorta di mappa dell'Italia di oggi. L'Italia dei mestieri, delle professioni, dei successi, dei progetti, delle aspirazioni. Un'Italia più che possibile, perché in buona parte c'è già." (Salvatore Settis)
Dalla comunicazione pubblicitaria a quella estetico-artistica, dal diluvio massmediale allo strapotere della tecnica, dagli sport estremi alle biotecnologie e alla pornografia, è esperienza comune che la cifra dell'eccesso, del "di-più-di-tutto" marca a fuoco vivo le dimensioni simboliche, i comportamenti sociali, i linguaggi del presente. Sono i temi toccati in questo libro. Ma quali sono le logiche dell'eccesso, e quali le figure con cui si presenta ai nostri occhi? Per tentare di rispondere a questa domanda, decisivo è l'orizzonte storico, ed ecco la riflessione sulla violenza nazista, tragico esempio di una dismisura che ha finito per coinvolgere la sua stessa memoria attraverso una mediatizzazione spettacolare della Shoah. Alla logica dell'eccesso bisognerà allora rispondere con una logica del limite che ci permetta di recuperare, lungo le frontiere tra etica ed estetica, la coscienza della misura e la consapevolezza dei confini mobili entro cui dobbiamo operare (e magari anche inventare).
Questo libro e' la storia di come si ''fabbrica'' uno scandalo politico in Italia. L'autore ripercorre le varie fasi della vicenda riguardante la costruzione dell'aereoporto ''Leonardo da Vinci'' e la relativa inchiesta parlamentare. Libro Illustrato.