
In queste pagine è racchiusa una storia intima e allo stesso tempo pubblica: la strage di via D'Amelio del 1992. Allora l'intero Paese sembrò voler reagire alla violenza della mafia, ma il sentimento di giustizia è andato poi scemando. Rita Borsellino incarna, invece, lo spirito di chi continua a lottare, portando la sua testimonianza che non cede a parole di rabbia e offre un'analisi lucida del problema della mafia, inchiodando la politica alle sue responsabilità e proponendo modelli di educazione alla legalità per le nuove generazioni.
«Lasciamoli marcire in carcere!»: dietro questo slogan - che tanto piace a parte dell'opinione pubblica e a certi politici in cerca di facili consensi - c'è la negazione del nostro Stato di diritto. Sì, perché secondo la Costituzione italiana la pena deve prima di tutto rieducare: chi è in prigione è parte della nostra comunità e i detenuti, prima o poi, comunque escono. D'altra parte i dati statistici lo dimostrano: in Italia la recidiva degli ex detenuti è record - sette su dieci tornano a delinquere - ma la percentuale precipita all'uno per cento per l'esigua minoranza di chi in carcere ha potuto lavorare. Evidentemente c'è bisogno di andare esattamente in direzione contraria alla 'vendetta pubblica'. Un saggio lucido e necessario su un tema scottante e divisivo.
I conti delle banche sono sbagliati e le banche lo sanno. Mario Bortoletto ha aperto un mondo finora sconosciuto. È riuscito per ben quattro volte a passare da debitore a creditore di diversi colossi bancari nazionali. L'ultima verifica sui suoi conti correnti ha smascherato circa 300.000 euro pagati ingiustamente. Qui non sono in ballo solo reati (pesanti!), irregolarità e furberie. Qui sono in ballo i soldi dei correntisti. Sono milioni le persone in Italia che hanno problemi con gli istituti di credito. Le banche le chiamano sofferenze, cioè soldi che non riescono a recuperare. Ma quanti di questi crediti sono veri? Bortoletto e con lui centinaia di correntisti che hanno seguito i suoi consigli raccontano tutti i giochi sporchi su conti correnti, prestiti e mutui (sono circa 40 milioni i conti correnti in italia, miliardi di guadagni solo per la gestione, anche se in attivo). Intanto le banche ricevono prestiti dalla banca centrale europea allo 0,15 per cento. E praticano ai correntisti tassi esagerati, costi e commissioni ben nascosti negli estratti conto. Gli abusi continuano.
Contributi alla patologia di personalità tra psichiatria e psicoanalisi. I disturbi di personalità condizionano l'individuo nella sua maturazione influenzandone l'identità personale, il grado di soddisfazione e inevitabilmente le modalità e la qualità delle relazioni interpersonali, trovando anzi in quest'ultime il proprio tratto distintivo: sia nella sfera personale che in quella professionale.
Oltre un milione di persone ha letto i suoi ultimi due libri. A ogni manifestazione pubblica a lui dedicata accorrono grandi folle. I suoi lettori si consigliano i suoi volumi, se li passano di mano, li discutono; e si sono riuniti in una delle più vaste community su Internet. Che cosa rappresenta per tutta questa gente Tiziano Terzani? Questo libro, scritto dai suoi lettori, tenta di dare una risposta. Il grande giornalista, l'instancabile viaggiatore, l'intellettuale disilluso, il pacifista, il lucido cronista della propria malattia... Tanti sono i volti che Tiziano Terzani ha offerto attraverso i suoi libri e le sue testimonianze, ma unica e potente è stata la sua capacità di comunicare, di raggiungere i suoi lettori, di stimolarli a "guardare oltre": senza mai voler essere un guru, ha saputo trovare le parole per indicare a tutti la strada per cambiare. Curato da Massimo De Martino, creatore di www.TizianoTerzani.com (lo spazio Internet più completo esistente dedicato a uno scrittore italiano), e Antonio Bortolotti, tra i principali animatori del forum di discussione del sito, questo libro restituisce in presa diretta e senza filtri le reazioni, le emozioni, le riflessioni e la passione dei lettori di Tiziano Terzani.
"Ciao nonni, forse ancora non sapete che sto per arrivare, così ho deciso di dirvelo io! [...] La mia mamma e il mio papà hanno ancora tanto bisogno di voi: stanno per fare i loro primi passi da genitori, e quando sarò nato si confronteranno con voi e con il loro essere stati bambini. Sì, perché sono ancora i vostri bambini, anche se stanno per diventare genitori. Vi ricordate quando hanno cominciato a camminare e poi a correre? E ricordate quando, pur non avendo più bisogno della vostra mano, si voltavano a guardarvi cercando conferma nel vostro sguardo? Sarete i loro genitori e i miei nonni per sempre, e fino all'ultimo dei vostri giorni cercheranno il vostro sorriso, il vostro conforto, la vostra accoglienza e il vostro incoraggiamento per essere genitori migliori, per spiccare il volo insieme a me." Prima di diventare nonni si è stati genitori ed è impossibile dimenticarselo. Questo libro vuole unire le generazioni e dare strumenti per andare d'accordo quando nasce un nipotino. A tutte le età è necessario fare un passo indietro, condividere il passato per godersi il presente del neonato rispettando le scelte dei neogenitori.
Muovendo dallo studio dei rilievi del prodigioso tempio giavanese di Barabudur (IX secolo), Bosch ci accompagna, attraverso una lussureggiante selva di richiami simbolici, fino al cuore della concezione indiana del mondo: Hiranyagarbha, il Germe d'oro del Rgveda, il principio unico della vita. Emerso dalle acque primordiali come pianta di loto, partecipe delle essenze opposte di Soma e di Agni, Hiranyagarbha diviene l'albero cosmico rovesciato, asse dell'universo, nel quale scorre il rasa, l'Acqua della Vita che anima e accomuna tutti gli esseri - animali, uomini e dèi. Così, i motivi che ai non iniziati potevano sembrare decorativi si rivelano carichi dei più profondi significati metafisici e religiosi. Guidato da un mirabile intuito per le immagini e da una rara familiarità con le fonti iconografiche e letterarie, Bosch ricostruisce la cosmologia che plasma non solo ogni forma dell'arte e dell'architettura indù e buddhista, ma anche la religione, il mito, la nozione stessa dell'uomo e della vita propri dell'India antica.
Questo libro racconta un'Italia diversa, rispetto a quella che abitualmente ci descrivono i mezzi di informazione. Non è l'Italia della politica come privilegio e raccomandazione, ripiegata sulla egoistica difesa dei propri interessi di casta. È invece un'Italia virtuosa, che quotidianamente realizza la politica come servizio: l'Italia della buona politica. Migliaia e migliaia tra cittadini, amministratori pubblici e servitori dello Stato, ogni giorno, con umiltà e buon senso, costruiscono da tempo un modello alternativo di comunità, fatto di integrazione, fantasia, concretezza ed efficienza. Lavorano per un futuro sobrio e sostenibile, attraverso una cassetta degli attrezzi composta di progetti che funzionano, che riducono al contempo l'impronta ecologica e migliorano la qualità della vita di chi si mette in gioco. Sono i tanti piccoli ministri delle Piccole Opere, di cui nessuno parla, ma che non per questo smettono di tenere in piedi, con il sorriso sulle labbra, questo nostro trasandato Paese. I comuni virtuosi sono una parte importante di questa storia alternativa: amministrazioni che hanno come obbiettivi la fine del consumo di suolo, rifiuti zero, mobilità sostenibile, risparmio energetico, partecipazione e realizzazione di nuovi stili di vita
Cittadinanza attiva, stili di vita sostenibili, buone pratiche di gestione dei territori. Ma soprattutto "persone in carne e ossa, che sperimentano quel gioco complicato chiamato comunità". Sono i temi e i protagonisti della "rivoluzione che si fa uscendo di casa" (come scrive nella Prefazione Massimo Bray, ministro dei Beni e delle attività culturali nel governo Letta), della quale Marco Boschini ci racconta volti, storie, fatiche e successi. Questa pacifica rivolta prende avvio dalle "città disattese", dove la qualità della vita e le condizioni dell'ambiente sono degradate. Mette a fuoco le nostre responsabilità nell'esserci arresi a un'economia usa e getta. E racconta i tanti modelli virtuosi che si vanno creando e che rappresentano l'alternativa possibile. Boschini ne ha conosciuti alcuni in giro per il mondo, molti altri li ha trovati disseminati in una bella Italia che sta fiorendo. Sono piccole-grandi storie di comunità ribelli e costruttive, di asini e di alberi, di scuole e di stalle. Ce ne parla con entusiasmo per convincerci che l'indignazione non basta, "l'azione, invece, è concime fertile che fa crescere storie e futuro".
Il lavoro che ora abbiamo tra mano pone in evidenza l'evoluzione della complessa redazione dei Regolamenti redatti da don Bosco e da alcuni suoi collaboratori, dopo che egli nel 1854 aveva scritto da solo il primo Regolamento dell'Oratorio di Valdocco. Dal 1854 si arriverà al 1877, al I Capitolo generale della Congregazione salesiana, quando questi documenti verranno affidati alla stampa e diffusi nelle opere salesiane sparse nel mondo.
La vita di un nobile e ricco francese, che a 30 anni scoprì Gesù di Nazaret e dedicò la sua vita ai poveri.