
L'elicottero Ingenuity sorvola il deserto rosso di Marte, il robot Perseverance accantona pietre che nel 2030 un altro robot porterà sulla Terra. Il programma Artemis per la prima volta nel 2025 farà camminare una donna sulla Luna. La prossima Stazione spaziale girerà intorno alla Luna e si progettano alberghi esclusivi in orbite terrestri e lunari. Tre miliardari - Jeff Bezos, Elon Musk, Richard Branson - hanno in lista di attesa centinaia di aspiranti turisti spaziali pronti a imbarcarsi sulle loro astronavi. A mezzo secolo dall'ultimo sbarco sulla Luna (1972), incomincia la seconda era spaziale. Il panorama geopolitico è irriconoscibile: non più due superpotenze in guerra fredda ma tre con la Cina che sta per diventare la prima. Non più il libero mercato americano contrapposto allo statalismo sovietico ma, in Russia e in Cina, un ibrido dei due, mentre negli Stati Uniti l'astronautica a fini scientifici cede il posto a quella commerciale. In un mondo abitato da otto miliardi di persone, l'uno per cento della popolazione possiede metà della ricchezza globale: è lì il serbatoio del turismo extraterrestre. Piero Bianucci racconta in queste pagine la grande avventura dell'uomo nello spazio dall'astronomia degli antichi alle scommesse di un futuro sempre più vicino.
Come sorge una vita nella e della psiche? Dove e quando si possono scorgere "gli inizi della psiche"? E come avviene che si sviluppi, che cresca o che involva, che si modifichi insomma, rispetto a quello che poteva essere un progetto annunciato, una direzione intrapresa? Rispondere a queste domande è il compito che si sono dati gli autori del volume prendendo le mosse direttamente dalla propria esperienza clinica e dalle riflessioni teoriche che da essa si possono inferire. Se si parla di nascita e di crescita della vita psichica non si può non centrare il discorso sull'infanzia. E infatti il vero protagonista del volume finisce per essere "il bambino". Ma il bambino a cui ci si riferisce in questo contesto è sì il bambino "cucciolo" d'uomo, da contenere e soddisfare nelle sue esigenze psico-fisiche, ma è anche quel bambino ormai divenuto - biologicamente - adulto e che pure conserva in sé tracce evidenti degli aspetti della propria infanzia che attendono di essere nuovamente identificati e analizzati. Questa analisi darà luce al cono d'ombra evocato dalle domande del presente, che non possono venir meno con lo scorrere del tempo lineare, e che insinuano la prospettiva ulteriore del tempo circolare in cui bambino e adulto continuano a interrogarsi vicendevolmente.
«Quando vi dedicate alla scrittura cercate di essere consapevoli dello spazio che vi circonda, osservate il luogo in cui vi trovate e il foglio di carta davanti a voi. Tutto questo spazio, dentro e intorno a voi, non è vuoto, ma semplicemente in attesa. Lasciate che le emozioni si diffondano lungo il braccio fino ad arrivare al cuore. Il pennino, la mano, il braccio e il cuore diventeranno una cosa sola.» Così il calligrafo Ewan Clayton spiega come può esserci una simbiosi tra i moti del corpo e del pensiero. La scrittura a mano rappresenta una forma di autoeducazione del pensiero, lascia spazio al tempo dell'immaginazione, dell'apprendimento, della progettazione. In particolare, fare calligrafia significa superare le consuetudini: le lettere, simili ma non identiche, vengono tracciate secondo regole precise, o sapientemente deformate. All'inizio risulterà difficile, ma l'arte della calligrafia ci impone di scegliere di rallentare, e di osservare.
«Quando vi dedicate alla scrittura cercate di essere consapevoli dello spazio che vi circonda, osservate il luogo in cui vi trovate e il foglio di carta davanti a voi. Tutto questo spazio, dentro e intorno a voi, non è vuoto, ma semplicemente in attesa. Lasciate che le emozioni si diffondano lungo il braccio fino ad arrivare al cuore. Il pennino, la mano, il braccio e il cuore diventeranno una cosa sola.» Così il calligrafo Ewan Clayton spiega come può esserci una simbiosi tra i moti del corpo e del pensiero. La scrittura a mano rappresenta una forma di autoeducazione del pensiero, lascia spazio al tempo dell'immaginazione, dell'apprendimento, della progettazione. In particolare, fare calligrafia significa superare le consuetudini: le lettere, simili ma non identiche, vengono tracciate secondo regole precise, o sapientemente deformate. All'inizio risulterà difficile, ma l'arte della calligrafia ci impone di scegliere di rallentare, e di osservare.
Il volume si propone quale strumento utile a orientare quanti desiderano intraprendere percorsi di crescita personale. Nello specifico l’autrice si muove nel contesto della psicoterapia Gestalt, il cui obiettivo è rendere l’individuo capace di recuperare l’equilibrio perduto a motivo di un disagio che in tenera età lo ha costretto ad allontanarsi dalla sua essenza sana originaria.
Poiché è caratteristica della Gestalt tenere presente l’aspetto tridimensionale della realtà e i suoi contenuti emotivi, cognitivi e intuitivi, ogni capitolo di “teoria” è affiancato da una sezione dedicata alle “esperienze”: sono vere e proprie attività da svolgere da soli o in gruppo, che aiutano la persona a vivere e rappresentare il proprio sentire e il proprio malessere al fine di acquisirne maggiore consapevolezza, premessa indispensabile per il superamento di ogni nevrosi. Nel complesso il testo offre spunti di grande interesse per approfondire la conoscenza di sé e il rapporto con gli altri, per osservare se stessi e le proprie reazioni di fronte alle realtà della vita.
Sommario
Premessa. Introduzione. ABC della Gestalt. Fra teoria e pratica. Fantasie guidate. Energia delle emozioni. Linguaggio responsabile. Abitudini ripetitive. Stili manipolativi. La fiaba: traccia della propria storia. Comunicare. Ascolto empatico. Il sistema relazionale. Ciclo di contatto. Resistenze al contatto. La relazione terapeutica. Incontri di gruppo. Il contatto Io-Tu. La relazione che cura. Vuoto fertile. Transfert e controtransfert. Sogni e vissuto corporeo. Malattie psicosomatiche. Dipendenze alimentari. I miti dell’amore. Sessualità. Counselling di coppia. Dolore e trasformazione. Art Therapy: immagine e pittura. Art Therapy: scultura. Art Therapy: danza. Art Therapy: teatro. Art Therapy: scrittura. Enneagramma. Epilogo. Glossario. Glossario degli autori. Bibliografia.
Note sull'autrice
Margherita Biavati, psicologa psicoterapeuta, è direttore dell’Istituto Gestalt Bologna, la città dove è nata, nonché socio fondatore e primo presidente dell’Associazione Italiana di Counselling (AICo). Specializzata in Terapia della Gestalt, esperta in Art Therapy e Body Work, ha studiato presso autorevoli centri di psicologia e psicoterapia in Italia e all’estero. Presso l’Istituto Gestalt di Bologna conduce corsi di «Gestalt Counselling e Art Therapy», corsi di formazione e aggiornamento per docenti e operatori sanitari e stage formativi monotematici (I modelli genitoriali; Enneagramma e teatro; Il corpo e la parola), oltre a sedute di psicoterapia individuale e di gruppo.
Approfondire la conoscenza d! sé e il rapporto con gli altri, osservare se stessi e le proprie reazioni di fronte alle situazioni della vita, elaborare le difficoltà e realizzare nuovi stili di comportamento. Questo volume suggerisce percorsi di crescita personale nel contesto del Counselling della Gestalt, il cui obiettivo è rendere le persone capaci di recuperare l'equilibrio perduto, utilizzando al massimo le potenzialità creative. Alla base della relazione counsellor-cliente vi sono l'autenticità e la spontaneità, qualità che si trasmettono per contagio nel contatto diretto.
Gli aspetti teorici vengono accompagnati da vere e proprie attività da svolgere da soli o in gruppo, finalizzate ad aiutare le persone a vivere e rappresentare il proprio sentire per acquisire maggiore consapevolezza, premessa indispensabile per il superamento di ogni nevrosi.
Margherita Biavati, psicologa, psicoterapeuta e counsellor, è direttrice dell'Istituto Gestalt Bologna e socio formatore e primo presidente.
Asia Bibi vive con il marito Ashiq e i cinque figli in un piccolo villaggio del Punjab, una regione del Pakistan orientale. È analfabeta, ma determinata a garantire ai suoi figli un futuro migliore, permettendo loro di studiare. Per questo, insieme al marito accetta di svolgere lavori umili e pesanti, E proprio mentre fatica con altre donne, stanca e assetata, Asia raggiunge il pozzo vicino, vi cala il secchio e riempie un bicchiere, dal quale beve a grandi sorsi un po' d'acqua fresca. Ma, inaspettatamente, quel gesto banale scatena l'ira delle sue compagne: lei, cristiana, ha osato contaminare l'acqua che spetta di diritto alle donne musulmane. Nel litigio che si scatena, d'improvviso esplode un insulto: "Blasfema!". In Pakistan, un'accusa simile significa morte certa e il destino di Asia è segnato. Il 14 giugno 2009 la donna viene incarcerata e, nel giro di un mese, un tribunale la condanna all'impiccagione per aver offeso il profeta Maometto. La sua vicenda diviene presto di interesse pubblico: alcuni ministri e politici pakistani si impegnano per farle ottenere la grazia ma pagano con la vita il loro tentativo, assassinati da estremisti islamici, mentre papa Benedetto XVI lancia un appello per la sua liberazione. In questi terribili due anni Asia progressivamente acquisisce una consapevolezza nuova, perché si rende conto di essere ormai un simbolo per tutti coloro che in Pakistan e nel mondo intero lottano contro la violenza esercitata in nome della religione.
Lilia è una giornalista. Sposata con un uomo violento e madre di due figli, un giorno decide di lasciare una Moldavia soffocata dalla povertà per cercare fortuna in Italia. Passata la frontiera illegalmente, presto si rende conto dell'impraticabilità del suo sogno: i suoi studi lì non valgono niente e l'unico lavoro che trova è come badante. Vorrebbe imparare i costumi e la storia degli italiani, ma la sera è esausta e non riesce a studiare. Può solo scrivere ai suoi figli in Moldavia, per sentirli crescere, raccontare loro "la vita dello straniero" e vincere cosi l'enorme solitudine che si porta dentro. Dall'avventuroso esilio dei nonni in Siberia alla disperazione di un giovane rumeno arrestato per sbaglio, la storia vera di Lilia si popola di personaggi memorabili: uomini e donne senza radici che vivono tormentati da una nostalgia senza fine. Dalla voce della protagonista, un romanzo che ha l'intimità di una lettera e la forza - e il coraggio - di raccontare l'Italia da una prospettiva tutta nuova.
Che rapporto hanno i giovani con la fede? Quali sono le loro credenze e i loro atteggiamenti nei confronti della religione? Come hanno vissuto l'esperienza dell'Iniziazione cristiana, quali ricordi hanno del 'catechismo'? Sappiamo che molti di loro, dopo la Cresima, si allontanano dalla Chiesa: quali ne sono i motivi? E quali esperienze e cammini possono portare a un riavvicinamento? A queste e ad altre domande hanno risposto centocinquanta giovani, ragazze e ragazzi tra i diciotto e i ventinove anni, tutti battezzati, residenti in piccole e grandi località del Nord, Centro e Sud di Italia, con diverso titolo di studio. Cinquanta tra coloro che si sono dichiarati credenti nella prima fase della ricerca, promossa dall'ente fondatore dell'Università Cattolica Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, sono stati di nuovo intervistati e hanno raccontato - per la prima volta nel nostro Paese con tale estensione e profondità di indagine - la loro esperienza di fede e il loro vissuto religioso, rivelando un interessante spaccato di questa intima dimensione della vita, delle sue luci e delle sue ombre.
Quale futuro per la fede? E per le comunità cristiane? Dopo l'indagine che ha coinvolto 150 giovani di tutta Italia sul loro rapporto con la religione (Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia, a cura di R.Bichi e P. Bignardi, Vita e Pensiero, 2015), l'équipe di ricerca dell'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo si è convinta che il futuro della fede - ma anche dell'umanità e della società - passi anche attraverso l'educazione, perché è generato nella coscienza delle persone in cui, nella libertà, si realizza l'intreccio tra umano e divino, tra ciò che si riceve e la spinta a reinterpretarlo. Da qui l'esigenza di conoscere meglio l'ispirazione, i temi, le motivazioni dei protagonisti - genitori, sacerdoti, insegnanti, suore, catechisti, animatori - che, con un'azione spesso poco riconosciuta, contribuiscono a iniziare i giovani al rapporto con il trascendente. La ricerca sugli 'educatori alla fede' si è avvalsa di 165 interviste, condotte su tutto il territorio nazionale, con domande volte a indagare una molteplicità temi: come e dove si diventa oggi cristiani adulti? Quali sono gli obiettivi e lo stile degli educatori? Quali atteggiamenti hanno nei confronti del mutamento della Chiesa e del modo di intendere la fede? E ancora: che cos'è considerato successo o fallimento in questa azione educativa? Quali le reti e le relazioni all'interno della comunità cristiana? L'uso di tecniche di ricerca poco direttive ha consentito la raccolta di ricchissime testimonianze sui percorsi attraverso i quali gli educatori alla fede divengono tali, sulle fonti, i riferimenti, i motivi ispiratori che guidano la loro azione, sulle parole chiave e le sfide del mondo contemporaneo.
Giovani italiani, dai 18 ai 29 anni, vivono nella stessa nazione ma hanno storie diverse. Alcuni di loro sono cittadini italiani per nascita, altri hanno acquisito la cittadinanza provenendo da una migrazione, propria o della famiglia di origine. Il numero di ragazzi italiani con background migratorio aumenta ed è destinato a crescere in futuro: la convivenza delle differenze si fa quotidiana, innalza barriere e costruisce ponti, produce conflitti, ma anche ricchezza materiale, culturale, relazionale. Quali sono le diversità tra i giovani italiani dalla nascita e quelli che lo sono diventati in seguito? Qual è la loro disposizione nei confronti dell'altro, dello straniero, del 'diverso'? È un invasore, un fratello, un antagonista, un amico? Le indagini svolte dall'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo restituiscono un quadro nel quale prevale un atteggiamento di difesa e di diffidenza nei confronti degli immigrati. Questa disposizione incide sulla quotidianità delle relazioni? Influisce sui valori e sugli atteggiamenti prevalenti? E sulla progettualità e la visione del futuro? La ricerca, promossa da Fondazione Migrantes e i cui risultati sono presentati in questo libro, ha origine proprio dalla necessità di approfondire i percorsi e i processi attraverso i quali si formano le opinioni rispetto ai migranti, agli stranieri, all'altro percepito diverso da sé. Il campione, formato da 204 giovani distribuiti su tutto il territorio nazionale, comprende 60 intervistati con background migratorio, provenienti da 28 diversi Paesi del mondo. È questa la prima ricerca in Italia che, in maniera così ampia, si occupa di loro.
Il libro si compone di due parti. La prima contiene un denso e ampio saggio teorico che traccia le coordinate essenziali per collocare la riflessione e le opere di Cesareo nei contesti storici, culturali e sociali che lo hanno visto prima nascere e poi svilupparsi in un continuo e aperto dialogo con i processi di mutamento sociale. Chiude la prima parte la ricostruzione della biografia di Vincenzo Cesareo, effettuata mediante un intenso dialogo-intervista in cui il protagonista, raccontando se stesso, di fatto ricostruisce, in filigrana, un lungo e importante tratto della storia della sociologia e dell'accademia italiana. La seconda parte ospita un'ampia antologia di "Scritti scelti" di Vincenzo Cesareo, selezionati in virtù della loro salienza entro la sua vasta, complessa e multidimensionale produzione intellettuale. Il corpus, in gran parte composto da articoli scritti tra il 1964 e il 2011 per la rivista "Studi di Sociologia", di cui Cesareo è direttore, oltre a costituire un'importante risorsa per quanti sono interessati alla storia della sociologia italiana, offre anche l'occasione per far conoscere a un pubblico più ampio il filo rosso di una riflessione rimasta assai più di nicchia rispetto a quella rinvenibile nella produzione monografica, con cui essa si intreccia, rendendola forse ancor più intelligibile nella trama che collega un'opera all'altra. Chiude il volume una bibliografia ragionata dei principali scritti di Vincenzo Cesareo.