
Il pensiero di Feuerbach presentato da uno dei massimi specialisti: il quadro biografico, l'analisi delle opere, un glossario con i termini chiave e la storia della ricezione.
La questione del linguaggio, della sua origine e del suo ruolo nell'evoluzione umana, è l'argomento attorno a cui ruota il saggio di Alfred A. Tomatis. Sviluppando le sue teorie sulla centralità dell'ascolto, Tomatis propone una nuova interpretazione dell'origine del linguaggio e approfondisce il rapporto madre-figlio prima e dopo la nascita. Grazie alla capacità di ascolto già nella vita intrauterina il bambino costruisce la propria identità. Alla luce di queste analisi, diventa allora possibile costruire una diversa lettura delle relazioni umane e della stessa evoluzione dell'uomo.
Le tesi di Alfred Tomatis stanno conquistando uno spazio sempre più ampio anche in Italia e ruotano attorno alla riflessione sulla centralità dell'ascolto come elemento essenziale per la comprensione dell'uomo. In questo saggio, Tomatis amplia la sua riflessione e ricorda come il parlante sia anche il primo ascoltatore della propria voce, il cui utilizzo coinvolge tutto il corpo. Il linguaggio verbale non può quindi essere isolato dal problema dell'ascolto e dalla comprensione dell'individuo nella sua globalità psico-fisica. Tutte le affermazioni di Tomatis sono fondate su una lunga pratica di ricerca e di applicazione terapeutica. Medico otorinolaringoiatra, specializzato nel trattamento dei disturbi dell'udito e del linguaggio, Tomatis ha sviluppato una cancezione globale e articolata dell'uomo, suscitando l'interesse di psicologi, teologi e filosofi. Il successo che i Centri Tomatis stanno avendo anche in Italia è la conferma del grande interesse che queste terapie suscitano.
Prefazione di Flavia Ravazzoli
Castrazione simbolica o pratica di prevenzione igienicosanitaria? Sostituto del sacrificio umano o rituale di fertilità? Rito di passaggio o stigma di appartenenza? La circoncisione è tutto questo, ma anche molto di più. Una pratica chirurgica, dal significato prettamente culturale o religioso, la cui origine sembra perdersi nella notte dei tempi. Senza dubbio il più antico enigma della storia della chirurgia, la circoncisione sembra essere divenuta oggi - soprattutto nel mondo occidentale - un intervento banale, svuotato di ogni significato simbolico ma caricato, secondo le mode, di virtù igieniche o profilattiche. Una pratica, dunque, estremamente diffusa, che riguarda più di un miliardo di persone in tutto il mondo. Con uno sguardo a tutto tondo, Roland Tomb, in uno sbalorditivo lavoro di ricerca, ricco di informazioni e costellato di citazioni, affronta in maniera accurata e oggettiva l'avvincente storia, passata e presente, di questo misterioso cerimoniale.
Rispetto al passato, oggi gli insegnanti hanno nella scuola la responsabilità di una più grande varietà di allievi che presentano una più grande diversità di bisogni. Se si aggiunge il cambiamento continuo delle dinamiche tecnologiche e degli eventi della storia, la complessità della vita tanto degli studenti che degli allievi aumenta esponenzialmente.
In Condurre e gestire una classe eterogenea Carol Ann Tomlinson e Marcia B. Imbeau affrontano il problema di come rispondere in modo profondo e proattivo alle differenze degli studenti. La prima parte del libro si focalizza su che cosa significhi per un insegnante condurre una classe eterogenea. I lettori potranno imparare come essere guide più sicure e più efficienti in classi centrate sullo studente e capaci di coinvolgerlo responsabilmente.
La seconda parte del libro si focalizza sui meccanismi per la gestione di una classe eterogenea. Un insegnate che abbia le migliori intenzioni, un curriculum dinamico e possieda propri piani per la differenziazione non può – o non vuole – tentare di attuarli se non ritiene di essere in grado di tradurre facilmente in pratica queste idee. In altre parole, gli insegnanti che hanno difficoltà a gestire una classe in modo flessibile non vogliono differenziare l’istruzione, anche se capiscono il problema, se sono d’accordo con questa necessità e se hanno la possibilità di fare progetti adeguati.
Tomlinson e Imbeau sono convinte che l’intima interdipendenza della conduzione e della gestione di una classe eterogenea è il vero cuore dell’educazione del 21° secolo. Questa guida essenziale per la differenziazione contiene anche un utile elenco di attività e di strategie di insegnamento che possono aiutare ogni insegnante a espandere la propria capacità di rendere l’aula adatta ad ogni studente e di lavorare instancabilmente per esso.
Mentre gli adulti si stupiscono dei cambiamenti che avvengono nel mondo giovanile, i ragazzi chiedono a chi ha più anni e più esperienza di loro di risintonizzarsi su un nuovo modo di vivere, di prendere contatto con le novità di cui sono portatori, con le modalità che adottano per comunicare e con la fatica di sognare il futuro. Poiché non è obbligatorio fare «come si è sempre fatto», è necessario che gli adulti trovino la strada di stabilire con i ragazzi relazioni corrette basate sulla fiducia e sulla capacità di credere e dimostrare che è possibile fare percorsi comuni. Questo è però possibile solo se gli adulti sentono la necessità di rimettersi in gioco, affrontando le fatiche e accettando i limiti che accompagnano l'attività educativa.
L'educazione delle giovani generazioni è una sfida per le istituzioni e il mondo adulto.Ecco un libro pensato per educatori con progetti, proposte e suggerimenti concreti per far scoprire ai ragazzi la fede in Cristo.
I desideri che rinascono dopo le sofferenze della guerra. La voglia di cambiare che cancella il buio delle carceri e la violenza della lotta. Ma, insieme, i meccanismi di controllo esercitati dal Partito comunista sulla vita personale, la doppiezza della morale imposta, l'uso politico dei sentimenti, il tentativo di destreggiarsi fra una pedagogia politica che ha il compito di forgiare il militante secondo i dogmi dell'onestà morale proletaria e una prassi censoria che punisce i trasgressori. Quando l'impegno comune nell'antifascismo si affievolisce e il piacere della libertà di azione prende il posto delle privazioni, anche i comunisti aprono varchi all'interno di una rigidità morale spesso più propagandata che reale. Le unioni 'irregolari' diventano un problema e finiscono davanti alla Commissione centrale di controllo. Ma si discute anche in Segreteria e in Direzione: "Viola il costume del partito", tuona Togliatti, accusando Teresa Noce che denuncia l'abbandono del marito Luigi Longo sulle pagine del 'borghese' "Corriere della Sera". Conoscere questi amori e seguirne le storie significa entrare nelle pieghe della cultura comunista che da un lato ha promosso valori inflessibili e dall'altro ha consentito situazioni opposte, pesando in modo diverso il giudizio fra élite dirigente e iscritti, fra uomini e donne.
Nel 1949 Pier Paolo Pasolini fu espulso dal Partito comunista italiano per 'indegnità morale'. Il punto di partenza della vicenda sono i 'fatti di Ramuscello', che innescano l'accusa di corruzione di minorenni e atti osceni in luogo pubblico. Pasolini diventa così immediatamente un bersaglio politico: per i democristiani l'avversario da colpire, per i comunisti il pericolo da allontanare. Fondamentale nella biografia e nel percorso artistico di uno dei protagonisti della vita intellettuale del Novecento, questo caso è cruciale per capire il clima culturale e politico del dopoguerra. Due 'chiese', Democrazia cristiana e Partito comunista, impongono due pedagogie collettive distinte ma finalizzate entrambe a codificare vere e proprie regole di moralità. Il partito deve orientare le masse nella vita quotidiana, correggere i comportamenti anomali e, di fronte a gravi errori, espellere. La scelta compiuta con Pasolini è, dunque, esemplare della modalità punitiva adottata nei confronti dei 'compagni' che trasgrediscono. L'indagine di Anna Tonelli getta luce su particolari centrali sinora inediti della vicenda, compreso il lungo silenzio del Pci.