
Caravaggio affascina, commuove, esalta, attrae da secoli con opere meravigliose e avventure mozzafiato. Seguendo le tappe della sua esistenza ci si addentra in una vita da romanzo. Dalla nascita a Milano agli esordi romani; dalla vita a Palazzo Madama alle notti brave nel quartiere delle prostitute; dall'omicidio di Ranuccio Tomassoni al soggiorno a Napoli; fino alla misteriosa morte, nel luglio del 1610. Ma è dietro le vicende maggiormente note che si nascondono gli episodi più interessanti: Caravaggio scoperchiò tetti, prese a sassate una porta, scrisse versi infamanti contro un rivale, offese continuamente i "birri" del quartiere dove viveva. Trascorse molte notti in carcere e altrettante nelle dimore immensamente ricche di cardinali e nobili. Era capace di dipingere quadri immensi, pieni di religiosità e tormento, e poi di andare all'osteria con cortigiane e compagni di bravate e di lanciare un piatto di carciofi in faccia a un cameriere. Sono solo alcune delle storie che alimentano la leggenda dell'artista maledetto. Caravaggio è tutto questo: è genio e vita dissipata, è profondità di pensiero e cultura, ma anche impeto e testardaggine. Un viaggio sulle tracce del genio di Caravaggio: da Roma a Napoli, da Malta alla Sicilia. Forse non tutti sanno che... ...nei primi anni a Roma Caravaggio era povero e rischiò di morire ...Caravaggio visse nel palazzo del senato e divenne il pictor praestantissimus ...Caravaggio uccise un uomo ...Caravaggio visse a Napoli ...Caravaggio divenne cavaliere di Malta ...Caravaggio fuggì in Sicilia ...Caravaggio si rifugiò di nuovo a Napoli e fu sfregiato ...la morte di Caravaggio è un mistero.
Tre anni prima di essere ucciso padre Pino Puglisi, che a volte si firmava 3P come un personaggio dei fumetti, accettò l'incarico di parroco nel quartiere Brancaccio di Palermo. Quella scelta gli costò la vita per mano della mafia. Una giornalista di «Panorama» studia l'omicidio (i responsabili hanno confessato), ma soprattutto la situazione tragica del quartiere, l'impegno del prete con i bambini e il suo tentativo di ottenere per Brancaccio almeno le infrastrutture fondamentali del vivere civile.
"Questa è la storia di Giuseppe Puglisi, prete-coraggio in terra di Sicilia. Fu eliminato nel 1993 perché, sottraendo i bambini alla strada, li sottraeva al reclutamento della mafia che nel rione Brancaccio, alle porte di Palermo, ha da tempo immemorabile creato un vivaio di manovalanza criminale. Un caso di inquietante solitudine. La solitudine dell'uomo di fede, impavido fino al sacrificio di sé. Una solitudine che Bianca Stancanelli racconta con appassionata meticolosità e rara efficacia letteraria nella convinzione - vedi la citazione di Borges in apertura di libro - che talvolta, a illuminare il buio della nostra generale codardia, basta l'esempio di un solo hombre valiente. È un modo per avvertire il lettore che quella che si accinge a leggere è la biografia di un piccolo prete dal grande cuore, un eroe vero tra tanti eroi di cartapesta, deciso a dare un'anima a un quartiere che un'anima non l'ha mai avuta, un quartiere abbandonato dallo Stato e posseduto dal diavolo, dove è già un atto di sfida camminare a testa alta". (Ermanno Rea)
Talvolta le sfide che incrociano il nostro cammino sono impegnative al punto da demotivarci: piuttosto che affrontare le difficoltà scegliamo la strada che ci appare più semplice, e rinunciamo. Scansando gli ostacoli e abbassando sempre di più l'asticella delle nostre aspettative, però, non facciamo scomparire i problemi ma li rafforziamo, li rendiamo insormontabili. Luca Stanchieri, coach di lunga esperienza, mette a punto in queste pagine un metodo semplice ed efficace per vivere sempre al massimo delle proprie possibilità in un mondo complesso, stressante e competitivo. Perché basta cambiare prospettiva e guardare alle crisi della nostra vita come ad altrettante occasioni di cambiamento positivo, per trasformare noi stessi e persino il corso degli eventi. Riuscirci non è semplice, è un'abilità e come tale va appresa e poi alIenata: la felicità ha bisogno di idee chiare, di un significato appassionato e di una strategia efficace. Partendo dai tuoi punti di forza imparerai a conoscere e riequilibrare le tue debolezze e otterrai una conoscenza profonda delle tue potenzialità e motivazioni.
Ormai i giovani danno per scontato che le uniche possibilità di cominciare a lavorare saranno temporanee e poco garantite, mentre molti lavoratori stanno facendo i conti con la possibilità che tutta la loro vita professionale sia all'insegna della precarietà. Ma cosa significa questo per la società nel suo insieme? Dopo aver presentato il precariato come classe di massa emergente, e potenzialmente pericolosa per la stabilità politica, nel suo precedente libro ("Precari. La nuova classe esplosiva"), Guy Standing compie qui un passo ulteriore, approfondendo il discorso sul tipo di politiche progressiste necessarie per ridurre le ineguaglianze e l'instabilità caratteristiche dei precari nelle nostre società. Le idee di Standing sulla condizione, sempre più globale, dei precari e le conclusioni a cui è giunto sono state ampiamente riprese da intellettuali come Noam Chomsky e Zygmunt Bauman, da attivisti e uomini politici. In questo autentico programma politico per una nuova sinistra, ricorda come i diritti, politici, civili, sociali ed economici, siano stati negati al precariato, favorendo nuove forme di sfruttamento e mettendo a rischio la democrazia, e sottolinea la necessità di riconsiderare la nozione stessa di "lavoro", il fondamento del contratto sociale e l'idea di cittadinanza. Mettendo al centro di questo suo manifesto dei diritti di libertà, sicurezza ed eguaglianza, il tema, caldo e ineludibile anche in Italia, del reddito minimo garantito.
Il progresso della medicina, come quello di ogni altro campo del sapere attinente all'uomo, sembra affidato allo sviluppo tecnologico. La diagnostica per immagini rende visibile il dettaglio e in chirurgia le conquiste della robotica permettono di intervenire in modo sempre più selettivo. La conoscenza dell'individualità del paziente sarebbe quindi più precisa grazie alla capacità di cogliere aspetti sempre più fini e caratterizzanti. Tuttavia, spiega Giovanni Stanghellini, l'indagine sul paziente nelle sue componenti più minute non ha lo scopo di personalizzare la diagnosi e la cura, ma piuttosto di ridurre ciò che è personale a una categoria generale e dunque astratta. Psichiatra e psicoterapeuta, Stanghellini sa bene che ciascuna persona, con le sue risorse particolari e le sue fragilità, configura la malattia in maniera assolutamente individuale. E dimostra che la medicina ha bisogno di uno sguardo esterno e laico che sappia cogliere la sua idolatria per il cono di luce del proprio sapere. Uno sguardo disposto ad affrontare l'inquietudine di chi rinuncia alla sicurezza dell'astrazione e della classificazione disciplinare per comprendere ogni sofferenza rispettandone la singolarità. Che cosa significa scoprirsi vulnerabili? Che cosa vuol dire attraversare l'esperienza della malattia? È questa la zona d'ombra della medicina, che richiede di essere esplorata per ciascun paziente, ogni volta. Il riconoscimento della persona e della sua unicità non è solo un'opzione etica, ma un vero e proprio vincolo epistemologico per la buona prassi della cura.
Come possiamo capire meglio e curare i pazienti affetti da schizofrenia e psicosi maniaco-depressiva? Istituendo un dialogo coerente tra psicopatologia e filosofia e auspicando che la psichiatria possa diventare filosofia applicata, Giovanni Stanghellini mette l'accento sul modo in cui i pazienti stessi fanno esperienza dei propri disturbi. L'idea centrale è che coloro che chiamiamo schizofrenici presentano anomalie del senso comune, mentre la vulnerabilità alle psicosi maniaco-depressive è contraddistinta da un'identificazione eccessiva con i ruoli, le norme e i valori sanciti dalla società. Attraverso la nozione di "perdita del senso comune", questo libro, ricco di materiale clinico e concettualizzazioni, ci accompagna in un viaggio nel mondo delle psicosi gravi da cui gli psichiatri, ma anche i pazienti e chi si prende cura di loro, hanno molto da imparare.
Il concetto di dialogo è il perno della sfida teorica da cui l'autore prende le mosse per definire una pratica di cura psicoterapeutica. L'idea che lo guida si identifica con la sua risposta alla fondamentale domanda dell'antropologia filosofica: che cosa significa essere umani? Idealmente, essere umani significa essere in dialogo con l'alterità, ovvero con se stessi e con gli altri. In questa luce, la patologia mentale si delinea come l'esito di una crisi del proprio dialogo con l'alterità e la cura come il dialogo con un metodo finalizzato a ristabilire il proprio incontro con l'alterità. L'incontro con l'alterità è costitutivo dell'esistenza umana ed è essenziale per la costruzione dell'identità. Il suo fallimento innesca la patologia mentale. Il dialogo che cura questo scacco non mira alla negoziazione di un senso condiviso; piuttosto, è un movimento, un esercizio di cooperazione orientato alla reciproca comprensione e, in ultima analisi, alla coesistenza.
Il libro
Primo dovere del clinico, davvero utile per delineare un percorso terapeutico, è ascoltare ciò che il paziente ha da dire, non lasciare senza risposta la domanda di senso implicita in ogni discorso del paziente, per quanto apparentemente insensato esso sia.
Gli autori prendono le mosse dalla definizione della psicologia clinica, dei suoi ambiti applicativi, per mettere a fuoco alcuni fenomeni che fanno parte dell’esistenza umana – conflitto, trauma, umore, coscienza – e che ne rappresentano il fondamento.
Gli autori
Giovanni Stanghellini, psichiatra e psicoterapeuta, insegna Psicologia dinamica e Psicopatologia all’Università di Chieti-Pescara. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psicopatologia della schizofrenia (con M. Rossi Monti, 1999) e Psicopatologia del senso comune (2008).
Mario Rossi Monti, psicoanalista della Società psicoanalitica italiana, insegna Psicologia clinica all’Università di Urbino. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psicopatologia della schizofrenia (con G. Stanghellini, 1999) e Forme del delirio e psicopatolgia (2008).
Dall'inizio dei tempi la creatività e l'ingegno scientifico si sono sviluppati di pari passo con la capacità dell'uomo di generare orrori. Sono in pochi a ricordare che, durante la Grande Guerra, il massacro sistematico che sconvolse l'Europa dal 1914 al 1918 fu proprio la causa dell'intuizione di Albert Einstein. Il grande fisico formulò infatti la sua teoria rivoluzionaria mentre imbracciava un fucile a Berlino, stremato dalla fame. Alcuni dei più brillanti scienziati dell'epoca erano impegnati a opporsi ai nazionalismi, oppure a diventare pedine nelle mani del potere, che usava la loro conoscenza per sviluppare micidiali armi chimiche. La relatività era una scoperta rivoluzionaria al punto da rimettere in discussione la concezione dell'intero universo e gli scienziati che la sostenevano vennero perseguitati, così come i giornali che ne avevano parlato. L'astronomo americano A.S. Eddington guidò una pericolosissima spedizione per provare la fondatezza della teoria di Einstein durante una rarissima eclissi solare. Il risultato di questa epica impresa rese la relatività celebre in tutto il mondo.
Vuoi conoscere te stesso? Vuoi imparare a relazionarti meglio con le persone vicine, in famiglia e sul lavoro? Vuoi scoprire quali sono i tuoi punti deboli, come neutralizzarli e quali sono i tuoi punti di forza per potenziarli? Vuoi capire le motivazioni più profonde del comportamento umano? L'enneagramma è un sistema antichissimo e allo stesso tempo moderno per raggiugere questi risultati in modo efficace, pratico e rapido. E anche molto di più. Per chi avrà la curiosità e la voglia di mettersi in gioco, esso rivelerà una profonda verità sapienziale. Si tratta di eseguire un breve test posto in appendice e poi identificarsi in uno dei totem animali proposti per i vari tipi dell'enneagramma. Un'autoidentificazione che ci condurrà in modo divertente e apparentemente semplice a una sorprendente rivelazione sul nostro carattere e su quello altrui. Scoprendo il nostro animale totem, infatti, ci addentreremo nelle sfumature più nascoste della nostra personalità e impareremo, con l'aiuto di Dio e un po' di nostra buona volontà, a migliorarci.
Fin dall'antichità l'uomo ha sempre manifestato il desiderio di andare a fondo della propria anima; sul frontone del tempio di Apollo a Delfi era scritta una massima che ha attraversato i secoli: CONOSCI TE STESSO. L'Enneagramma è un metodo per conoscere la personalità basato su nove tipologie e 27 sottotipi, è come una mappa che aiuta a individuare i nove volti fondamentali dell'anima, per indirizzarne le capacità verso scelte ideali a seconda della persona. Può essere uno strumento di lavoro in vista del cambiamento personale, del miglioramento e in una logica cristiana anche della conversione. è rappresentato da una figura geometrica formata da un cerchio sulla cui circonferenza sono segnati nove punti alla stessa distanza l'uno dall'altro, tre (il 3, il 6 e il 9) sono collegati tra loro e formano un triangolo equilatero, gli altri sei sono collegati tra loro da rette; in totale nove punti e nove rette quanti sono gli enneatipi.

