
«Questo non è certo un libro di esegesi biblica, e neanche una raccolta di meditazioni "laiche". Mi pare piuttosto uno stimolo [...] offerto a credenti e non credenti in due direzioni estremamente importanti, oggi forse più che mai. Da tempo si parla della Bibbia come "grande codice" della civiltà occidentale, ma questo cosa significa in concreto? Quali episodi, quali volti, quali immagini bibliche hanno plasmato l'orizzonte simbolico e culturale di generazioni di uomini e di donne nate e cresciute in una società che non poteva non dirsi cristiana? E quali di questi racconti, di queste vicende, di questi personaggi storici o leggendari parlano ancora oggi, come parlano, per esempio, le figure immortali del teatro classico? Ancora più importante il secondo "spazio" visitato da queste pagine: la lotta anti-idolatrica, cioè il combattimento quotidiano per affrancarci da vecchie e nuove schiavitù e ribadire la grandezza e la libertà dell'essere umano. Perché se esiste una frontiera tra fede e non fede, tra libera adesione a una realtà altra e più grande di sé e asservimento al proprio egoismo e alla mentalità dominante, questa non segue confini di stati o di epoche, non separa confessioni religiose o correnti di pensiero, ma passa nel cuore di ogni persona, credente o non credente: è lì, non altrove, che il seme può germogliare, senza che nessuno sappia come, e produrre i frutti più diversi, stupendi proprio per la loro varietà.» (dalla prefazione di Enzo Bianchi)
Studiare e fare i compiti a casa sta diventando sempre più fonte di conflitto tra genitori e figli? Questo libro propone un nuovo approccio allo studio, in cui il ruolo del genitore sia mezzo per far scoprire al bambino il piacere dell'apprendimento.
"Testimonianze, parole ed emozioni di persone che hanno fatto delle scelte di vita importanti, verrebbe da dire vere, che noi ascoltiamo con ammirazione e una punta di invidia. Scelte simili a quelle degli uccelli quando lasciano il nido per spiccare il primo volo, con una consapevolezza delle proprie capacità mescolata al timore del gettarsi nel vuoto". (Dalla presentazione di Sergio Valzania)
Il tratto peculiare di questa raccolta di saggi è dato dal riconoscimento da parte di tutti gli autori che il valore dell'uomo risiede nella sua dignità. E' con questo termine infatti che si può indicare il cuore della vita e la chiave logica dell'esistenza umana. Da un punto di vista teoretico, sul terreno della dignità si incontrano i pensatori di ogni epoca e si crea uno spazio di contatto e interazione tra pensiero giuridico, pensiero filosofico e ragione etica.
La dignità assurge, così, a chiave di lettura della vita e strumento di dialogo tra l'esperienza, il senso comune e la ricerca speculativa.
Didier Anzieu (Melun 1923-Parigi 1999), fu filosofo, psicologo e psicoanalista e docente alla Sorbona. Allievo di D. Lagache (psicoanalista e fondatore della psicologia clinica in Francia), nel 1949 inizia la sua analisi didattica con Lacan. Insieme ai due maestri aderisce nel 1953 alla Società Francese di Psicoanalisi. Dieci anni dopo fu tra i fondatori dell’Associazione Psicoanalitica di Francia, sorta in contrapposizione a Lacan. I suoi studi si incentrano sullo psicodramma, sui tests proiettivi, sulla psicoanalisi dei fenomeni di gruppo e del processo creativo. Ne derivano libri importanti, molti dei quali sono stati tradotti in italiano.
Anzieu traccia un'opera di definizione di funzioni e strutture della mente fornendo un modello che recupera il corpo come origine del si e dell'io; io che viene compreso in una visione globale, stratificata. Quest'opera di Didier Anzieu si inserisce nel momento attuale del progredire del pensiero psicoanalitico con puntualita. Le modificazioni della patologia corrente sempre piu evidenti rispetto alle nevrosi "classiche", ma anche rispetto alle forme piu gravi che il lavoro di Melanie Klein ha consentito di includere fra quelle che l'analista puo cercare di affrontare, hanno creato vari problemi per lo psicoanalista di ordine sia teorico che, soprattutto, tecnico. L'esigenza principale e naturalmente di ordine tecnico, ma in psicoanalisi la tecnica e strettamente connessa alla teoria, vale a dire a come interpretare certi eventi umani, sicuri che, quanto il terapista e il ricercatore che sono in ogni psicoanalista vivono e si rappresentano, siano eventi compresi e affrontati psicoanaliticamente". "
diciotto capitoli di un opera che consente di mostrare quanto il lavoro creativo sia una medaglia la cui faccia negativa, distruttiva e`indissociabile da quella positiva. Con questo nuovo libro, didier anzieu porta avanti la sua riflessione sul lavoro psichico creativo avviato con le corps de l'oeuvre" e abbozza cosi` un bilancio della vita intellettuale per tentare di coglierne l'unita di direzione. La prima parte del libro il lustra l'idea direttiva della dualita del lavoro creativo e analizza il duplice versante positivo-negativo in particolare attraverso l'autoanalisi d ei sogni di freud e la scoperta della psicoanalisi, la creazione romanzesca di julien gracq, la proiezione nell'opera l etteraria delle strutture narcisistiche dell'autore. In seg uito, due parti importanti vengono dedicate da un lato all' rta e dello sviluppo da parte dell'autore di "io-pelle". Es se costituiscono una perfetta introduzione alle molteplici sfaccettature della vita psichica analizzata da didier anzieu: transfert paradossale, attaccamento al negativo, illusione duale nella coppia, attacco ai processi creativi da parte delle pulsioni di morte e modo di eluderle. "
QUESTO LIBRO RACCOGLIE UNA SELEZIONE DI TESTI DI DIDIER ANZIEU SUL SUO RAPPORTO CON LA PSICOANALISI. Questo primo volume raccoglie una selezione di testi di didier anzieu sul suo rapporto con la psicoanalisi. Il suo titolo e`un verbo, psicoanalizzare, un'azione che evoca un pensi ero, un lavoro di pensiero per sostenere, riflettere e comunicare una pratica. Quat tro parti compongono questo primo volume. Ciascuna di esse presenta i lavori selezionati secondo un ordine cronologico. La prima raccoglie due studi sul radicamento della psicoanalisi nella mitologia. La seconda parte raccoglie sotto il titolo sogno, autoanalisi e sessualita" degli articoli pubblicati tra il 1973 e il 1993. I tre termini che lo compongono indicano su quali fondamenti della psicoanalisi si e`organizzato il lavoro di ricerca di d. Anzieu. Cio`che anzieu ha trovato nel "circolo degli analisti" costituisce il materiale della terza parte dell'opera. La psicoanalisi e`in effetti anche l opera di invenzione e trasmissione continuata dagli psicoanalisti. La quarta parte raccoglie appunto due testi incentrati sul "diventare psicoanalisti", modalita propria di d. Anzieu di concepire l avvenire della psicoanalisi stessa. "
In questo libro Didier Anzieu incentra il discorso sulla nozione di immaginario gruppale: il gruppo ha una propria psicologia, diversa da quella degli individui che lo compongono. Per far luce su tale psicologia, l'autore parte dall'analogia tra il gruppo e il sogno e descrive molti processi che sottendono la vita dei gruppi: l'illusione gruppale, il gruppo-bocca, i fantasmi di rottura, il gruppo-macchina, la resistenza paradossale autodistruttiva, le perturbazioni provocate dalla prevalenza dell'imago paterna o del Super-io. Vengono così individuati degli "organizzatori psichici inconsci" che strutturano l'immaginario gruppale, come i fantasmi originari o l'immagine del proprio corpo. Prefazione di René Kaës.