
Questo libro traccia le linee di un nuovo sistema unitario di psichiatria sociale e individuale introdotto di recente con notevole successo in numerosi ospedali, cliniche e istituzioni psichiatriche degli Stati Uniti. Ideato principalmente in vista della terapia di gruppo, questo approccio è impiegato ora da istituzioni e da comunità di lavoro, oltre che nella professione privata con nevrotici, psicotici, psicopatici sessuali, casi psicosomatici, e terapia degli adolescenti. La parte iniziale del programma dell'analisi transazionale consiste nel familiarizzare i pazienti singoli con la teoria sulla quale il trattamento è basato. Dopo aver raggiunto un certo grado di autoconoscenza nel corso di sedute private con l'analista, il paziente incontra per la prima volta gli altri pazienti nella terapia di gruppo, e si impegna in una serie di relazioni significative al livello personale nel corso delle quali sempre più arriva a rendersi consapevole della causa e della natura della sua malattia, preparandosi, al tempo stesso, a superarla. Berne, che è stato per 15 anni psicoanalista, ha studiato con Federn, e la sua analisi transazionale si può considerare appunto un approfondimento dell'indagine sulla psicologia fenomenologica dell'Io, di Federn ed Edoardo Weiss, in funzione di un'applicazione terapeutica a vari livelli di profondità, a seconda dei risultati da raggiungere.
Quinta edizione di un libro alla base della tecnica di psicoterapia della persona e delle relazioni. Aggiornata nella bibliografia e nell'elenco delle Associazioni di Analisi Transazionale in Italia. Il volume, un vero e proprio manuale di Analisi Transazionale, (AT), comprende una descrizione completa delle diverse scuole e orientamenti di A.T. E un'accurata descrizione, sia tecnica che pratica, dei diversi momenti di un processo terapeutico: analisi della struttura della personalita, delle transazioni, dei giochi psicologici, dei sentimenti parassiti" e del copione di vita. L'Analisi Transazionale e stata elaborata con l'intenzione di rendere trasparente il funzionamento intrapsichico e interpersonale anche a chi non sia dotato dello strumento fornito dalla psicologia accademica. Si serve di un solo linguaggio che riduce i tecnicismi al minimo, privilegiando invece le locuzioni della vita quotidiana. "
Il libro presenta per la prima volta in modo organico l’approccio dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva (ATSC) elaborato da Pio Scilligo e dai suoi collaboratori, particolarmente dal gruppo di ricerca LARSI (Laboratorio di Ricerca su Sé e sull’Identità).
Decenni di lavoro svolto in questa direzione hanno portato all’elaborazione dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva intesa come una rifondazione dell’Analisi Transazionale tradizionale sulla base dei modelli della mente e delle relazioni interpersonali che contribuiscono a costruirla, in linea con i dati della ricerca scientifica contemporanea.
Alla base del modello presentato in questo libro ci sono alcune opzioni teoriche fondamentali; una è la visione della personalità come basata su processi mediazionali consci e inconsci tali che le loro interazioni si manifestano in configurazioni prevedibili nella relazione tra comportamento e situazione senza sfociare né in una rigida teoria dei tratti né nel relativismo situazionale, salvaguardando nel contempo una visione dell’uomo come libero, responsabile, e co-costruttore di sé stesso e della sua situazione interpersonale. L’altra scelta teorica fondante è quella di dare rilievo centrale al concetto di Stato dell’Io, nodale per l’intero impianto teorico dell’Analisi Transazionale tradizionale e che proprio per questo ha rischiato di trasformarsi nel suo tallone d’Achille. Con questa affermazione si intende sottolineare come la mancata ridefinizione degli Stati dell’Io sulla base della ricerca contemporanea abbia influenzato negativamente la stimabilità scientifica dell’Analisi Transazionale che mancava da parte sua di un concreto impegno di validazione dei propri costrutti. Ciò si è tradotto in una chiusura del dialogo con la comunità scientifica internazionale, mentre il patrimonio di efficacia, ricchezza e saggezza clinica dell’Analisi Transazionale rischiava di rimanere all’interno della comunità analitico transazionale e di non arricchire i teorici, i ricercatori e gli psicoterapeuti di altri approcci.
Il libro è strutturato in modo tale da chiarire in modo accurato le basi teoriche contemporanee sulle quali è stato fondato il concetto di Stato dell’Io dell’ATSC e di mostrarne in modo ampio le rilevanti conseguenze in termini di ricerca scientifica; molti capitoli sono dedicati alle ricerche condotte sulla base del modello e ai ricchi risvolti nell’applicazione clinica che esso consente.
Le domande più frequenti che vengono poste in terapia e le risposte di una famosa psicologa americana: "Ho scritto questo libro per voi, per voi che sapete che là fuori ci sono le risposte, ma che spesso sembrate sopraffatti dalle domande. Ho scritto questo libro per quelli di voi che vivono davvero, che fanno ciò che ritengono di dover fare, ma che sentono che in qualche modo qualcosa gli sfugge. Ogni mattina vi alzate, svolgete il vostro lavoro, curate mille piccoli dettagli, crollate a letto la sera esausti e, quando vi capita di avere qualche minuto, vi ritrovate a pensare al significato della vita. Questo libro è dedicato a voi che siete esperti del "fare" ma che, in qualche modo, avete perduto l'arte dell'"essere"."
Questo libro è una provocazione culturale fin dal titolo. Un tentativo di conciliare l'inconciliabile: il diavolo e l'acqua santa! Contro l'opinione corrente, e in linea con il suo anticonformismo, Ellul - cristiano per certo anomalo - sostiene che punti di contatto tra anarchismo e cristianesimo ve ne sono. E notevoli. Mescolando politica, teologia e storia, alla luce del Vecchio e del Nuovo Testamento e delia concezione del potere nella Chiesa delie origini, l'autore argomenta la sua tesi con la verve e l'incisiva semplicità che hanno caratterizzato tutta la sua opera. Ma niente paura: Ellul chiarisce subito che non è sua intenzione convertire nessuno. Né gli anarchici al cristianesimo, né i cristiani all'anarchismo. L'olio e l'aceto, dopo essere stati rimescolati, tornano a separarsi. Però, forse, non più così incompatibili. Prefazione di Mimmo Franzinelli. Postfazione di Andrea Gallo.
Il famoso linguista americano spiega il significato storico dell'anarchia e il cammino del movimento anarchico dalle origini ad oggi, soffermandosi sull'esperienza degli anarchici nella guerra civile spagnola e sulla critica anarchica allo statalismo di tipo sovietico. Il filo conduttore è il primato assoluto della libertà nella concezione anarchica e il suo valore irrinunciabile e incomprimibile. "Per questo", dice l'autore, "io mi sento e mi dichiaro anarchico."
È probabile che sappiate qualcosa sugli anarchici e su quello che, si suppone, essi credano. Eppure quasi tutto ciò che avete sentito al riguardo è falso. Molti, per esempio, sembrano pensare che gli anarchici siano sostenitori della violenza, del caos e della distruzione contro ogni forma di ordine e di organizzazione. In realtà, niente potrebbe essere più lontano dal vero. L'anarchia non è caratterizzata dall'assenza di ordine e di morale, ma si basa sulla capacità di trovare l'ordine e la morale secondo i propri principi intellettuali che, se ben coltivati, conducono anche a una dimensione intersoggettiva di giustizia. A partire almeno dal G8 di Genova, abbiamo smarrito ogni potenziale sovversivo del pensiero, sostiene l'autore: "Gli ultimi anni hanno rivelato tutti i limiti dei sistemi di governance attuali, ma anche delle strutture intellettuali e filosofiche che dovevano farne da apparato critico". Non è vero però che non c'è più niente da fare: l'anarchia filosofica e le sue applicazioni alla vita concreta sono un'arma potentissima per difendersi da un modo sempre più atroce di interpretare la vita umana.
Le sempre più frequenti criticità della politica internazionale contemporanea sono dovute in parte al superamento dei modelli politici tradizionali sovranità, legittimità, ingerenza - e in parte al declino dei principi di ordine politico che avevano dominato il Novecento. Grandi discontinuità come la fine del bipolarismo e l'attacco alle Torri gemelle dell'11 settembre 2001 ci hanno offerto l'occasione - che purtroppo la politica non ha saputo cogliere - per riflettere sulle trasformazioni in corso nel mondo, che superano le tradizionali logiche diplomatiche e che vertono piuttosto sull'individuazione del futuro prossimo della Terra. Nel libro si argomenta che l'anarchia che si sta sviluppando nel mondo potrà essere contrastata soltanto se in esso aumenterà la quantità di democrazia.
Da oltre centocinquant'anni, gli anarchici si battono per ottenere libertà ed eguaglianza senza la mediazione di capi, politici e burocrati, iscrivendosi in una tradizione di pensiero, il socialismo libertario, che affonda le sue radici nell'Illuminismo. Da sempre, Noam Chomsky vi attinge per denunciare le manipolazioni mediatiche, gli orrori dell'imperialismo, lo sfruttamento e l'oppressione in tutte le sue forme. Questo libro, che abbraccia quarant'anni di impegno civile del più importante linguista della nostra epoca, smentisce il pregiudizio di chi associa l'anarchia al caos e alla distruzione all'incapacità di cogliere processi che caratterizzano il mondo contemporaneo. Al contrario, gli anarchici sono stati spesso protagonisti di eroici tentativi di sviluppare al massimo grado le potenzialità della civiltà industriale e della cooperazione fra gli uomini, testimoniando che cosa sono in grado di realizzare i lavoratori quando si organizzano per gestire i propri affari senza alcuna forma di coercizione e controllo. Una lettura fondamentale per i nostri giorni: nella speranza che presto non vi sia "più legittimazione per i commissari politici, i vertici aziendali e culturali, o per chiunque rivendichi il diritto di manipolarci e controllarci, in genere con argomenti pretestuosi".