
Un intero continente pressoché rimosso, di cui sappiamo pochissimo, che si impone alla nostra attenzione soltanto in occasione di avvenimenti "estremi": questa è oggi l'Africa per il resto del mondo. Ripercorrendo i maggiori snodi politici che ne hanno segnato il percorso contemporaneo, Giovanni Carbone presenta i tratti principali e le dinamiche più comuni dei sistemi politici africani.
"Un giorno o l'altro bisognerà liberarsi di tanta correttezza politica, di tanto perbenismo intellettuale, e osare dire come uno la pensa veramente. No, gli uomini non sono tutti uguali; sì, le razze esistono, e si dividono in inferiori e superiori. E superiore a tutte è l'africana". Il libro presenta i reportages dei lunghi soggiorni in Africa dell'inviato speciale Pietro Veronese.
Quando si considera l'Africa contemporanea dal punto di vista politico, generalmente si pensa soltanto al colonialismo e al post-colonialismo, allo sfruttamento indiscriminato delle risorse e all'instabilità dei sistemi di governo. Questo libro affronta la questione da un punto di vista radicalmente diverso e fortemente innovativo, riportando al centro dell'analisi la vita quotidiana delle persone nel loro rapporto con le dinamiche politiche, ed esaminando criticamente le teorie politiche elaborate nel e sul continente africano. "Africa" inaugura la serie "teorie politiche del mondo" della collana Cronografie: un approccio nuovo e destinato ad alimentare un acceso dibattito, che rimette in discussione il pregiudizio occidentale dell'arretratezza del pensiero politico nel sud del mondo, da troppo tempo considerato come luogo di "esportazione" della democrazia.
Tra la rivolta di Rosarno
e razzismo quotidiano,
la resistenza alle mafie
dei lavoratori stranieri.
In un’Italia che tollera ormai
troppo, il valore irriducibile
di chi non accetta le regole
del sopruso. E che può
cambiare il Paese.
"All’estero non ne vogliono. Come se avessero il tossico.
Le nostre arance. E il padrone ci paga così. Ci dà
le arance... E noi non sappiamo che fare. Nessuno ne
vuole. Andiamo a vedere se ne vogliono a Reggio, a Villa
San Giovanni, e non ne vogliono... Nessuno ne vuole."
- Elio Vittorini -
Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2010 Rosarno è balzata all’attenzione dei media per ben due volte. Sfruttati, ammassati in baraccopoli, emarginati e spesso aggrediti, in un crescendo di tensione e violenza i migranti lottano per il diritto al lavoro ma anche per quello alla vita. In un comune commissariato per infiltrazioni mafiose, la voce degli africani è l’unica a levarsi con forza contro le ’ndrine, e a far paura al sistema. Antonello Mangano, con un’analisi storica ed economica, spiega come e perché siano proprio gli stranieri a reagire dove gli italiani si sono abituati ad accettare, vittime del racket e delle intimidazioni. Secondo Mangano, saranno gli immigrati a salvare Rosarno e forse l’Italia: “Non hanno un tetto, non hanno soldi, vivono in condizioni limite. Al Nord non trovano lavoro, ma un clima di razzismo. Al Sud la situazione è spesso disumana. Indirettamente, in modo forse non cosciente, la loro è una reazione alla mafia, a una situazione che la mafia contribuisce a produrre”. Una tesi coraggiosa, che spiega come le ribellioni di Rosarno siano soprattutto una lotta alla ’ndrangheta, che può dare la spinta a un Paese da troppo tempo rassegnato alla malavita.
Ampio saggio sulle Afriche inteso come un Continente dai molti volti. L’Autore, profondo conoscitore del Continente, prende in esame non tanto l’Africa intesa come luogo bensì le Afriche che convivono nella stessa terra, nei loro diversi aspetti: storia, cultura, economia, religioni. Un’indagine a tutto campo per sfatare molti pregiudizi e acquisire nuove conoscenze sul Continente che inizia a far sentire il proprio valore e peso geopolitico nella comunità internazionale.
Uno strumento per vivere la Montessori 365 giorni all’anno!
Un’agenda per tutta la famiglia, organizzata seguendo le linee guida di Maria Montessori. Come amava dire lei stessa, più che un metodo, la sua didattica è un sostegno allo sviluppo del bambino, ne potenzia e valorizza le risorse, in modo che, durante la crescita, si senta felice, appagato e abbia fiducia in sé stesso. Quest’agenda suggerisce attività che coinvolgono genitori e bambino durante tutto l’anno, differenziandole a seconda delle stagioni e della possibilità di svolgerle all’esterno o dentro casa. Attività che consentono al bambino di sviluppare le proprie capacità motorie, di scoprire la natura, di relazionarsi con gli altri, ma anche di dar sfogo alla propria creatività. Imparare a riconoscere le parti di un frutto o le varie fasi della luna, preparare dei biscotti, curare una pianta: sono solo alcune delle tante attività grazie alle quali un bambino diventa consapevole di sé stesso e del mondo che lo circonda. E allora, cominciamo!
Ogni settimana include attività a seconda della stagione e dell’età: 0–3 anni, 3–6 anni
Le attività consentono al bambino di affinare i 5 sensi, di sviluppare capacità artistiche o pratiche, di conoscere il mondo esterno e ciò che lo circonda dentro casa
Un glossario che aiuta i genitori a scoprire i punti chiave del metodo Montessori
Molto è stato detto per celebrare la figura eroica di Paolo Borsellino. Molto poco invece si sa degli ultimi 56 giorni della sua vita, dalla strage di Capaci all'esplosione di via D'Amelio, quando qualcuno decide la sua condanna a morte. Lo Bianco e Rizza ricostruiscono quei giorni drammatici con l'aiuto delle carte giudiziarie, le testimonianze di pentiti e di ex colleghi magistrati, le confidenze di amici e familiari. E ci restituiscono le pagine dell'agenda scomparsa nell'inferno di via D'Amelio, in cui Borsellino annotava le riflessioni e i fatti più segreti. Qualcuno si affrettò a requisirla: troppo scottante ciò che il magistrato aveva annotato nella sua corsa contro il tempo, giorno dopo giorno. Chi incontrava? Chi intralciava il suo lavoro in Procura? Quali verità andava scoprendo? E perché, lasciato solo negli ultimi giorni della sua vita, disse: "Ho capito tutto... mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia... Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri"?
«La prima parte della Costituzione superava ampiamente gli orizzonti culturali del tempo e proiettava il paese nel futuro: inevitabilmente invece la seconda parte – quella di cui oggi si discute – fu fortemente influenzata dai rischi incombenti, dalle incognite e dalle paure di allora. Tutto questo si aggiungeva all’esperienza ancora bruciante del fascismo. Di qui l’impostazione che poi prevalse, al termine di un percorso accidentato e non lineare». Guido Crainz
«Non siamo a un cambiamento della Costituzione, a una sua trasformazione in qualcosa di diverso, tanto meno – come pure i critici più accaniti sostengono – a un suo stravolgimento: siamo di fronte a una incisiva modificazione che punta ad adeguare e ammodernare la sola seconda parte della Costituzione per renderla più funzionale». Carlo Fusaro
A quasi settant’anni dalla sua entrata in vigore, la nostra Costituzione è al centro di un passaggio referendario importantissimo. Non sono, beninteso, in discussione i principi fondativi. La riforma, approvata dai due rami del Parlamento – dopo trent’anni di discussioni e dopo un lungo e complesso itinerario tra Camera e Senato – riguarda la seconda parte della Carta, ovvero quella che interessa i meccanismi di funzionamento del nostro ordinamento democratico. Il quesito che avremo davanti non consentirà distinguo. Non saremo, in altri termini, chiamati a decidere tra diverse ipotesi possibili. Dovremo dire soltanto se vogliamo che sia mantenuto intatto il vecchio ordinamento o che vengano introdotti degli aggiornamenti – perché di questo si tratta – nella parte che regola questioni essenziali per la vita del nostro paese: la fiducia ai governi, la natura del Senato, i rapporti tra le due Camere, la snellezza delle procedure di approvazione delle leggi, la distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni. Per paradosso, proprio la nettezza del quesito ci chiama alla responsabilità di valutarne bene la portata. Cosa cambia davvero nella riforma che il Parlamento ha approvato? Cosa rimane invece saldamente immutato? E qual è lo spirito complessivo, il senso dei cambiamenti proposti? Il punto da cui tutto prende le mosse non può che essere l’esperienza storica della nostra vicenda repubblicana. Non vi è dubbio che all’origine la Costituzione, in fatto di equilibri del sistema, fu il frutto di un compromesso tra le istanze delle diverse forze politiche e ideali che diedero origine alla Repubblica. Vi sono anche pochi dubbi circa il fatto che quel compromesso abbia prodotto, nel tempo, disfunzioni, farraginosità, inefficienze che hanno reso complicato il percorso della nostra democrazia. Naturalmente il nostro ordinamento si sarebbe potuto cambiare in maniere diverse. L’unica cosa che è davvero difficile sostenere è che esso fosse «buono in sé», e che dunque non si dovesse assolutamente toccare. Così come l’esperienza storica dimostra quanto sia complicato, data la frammentazione del nostro sistema politico, aggregare una maggioranza parlamentare in grado di varare una riforma costituzionale. Si tratta perciò di una occasione difficilmente ripetibile. Questo libro, scritto a quattro mani da uno storico e da un giurista, vuole essere una guida ragionata ai cambiamenti ipotizzati. Per comprenderli, per valutarli, per soppesarli. E alla fine per scegliere, nell’unica maniera in cui si può decidere in una democrazia complessa: secondo il principio di responsabilità.
L'aggressione (letteralmente: "procedere verso qualcuno") è una forma di energia vitale indispensabile all'incontro con se stessi, con gli uomini, con l'ambiente. Adottando una prosa vibrante e ricorrendo all'esempio di numerosi casi umani registrati nel corso della sua attività professionale, l'autore analizza le cause dell'aggressività distruttiva e dei disturbi della relazione, fornisce spunti per il loro superamento e fa dell'aggressione una forza vitale essenziale, fondamento di rapporti sani e proficui. Un libro illuminante per tutti, adatto ad una riflessione personale o a migliorare il rapporto con se stesi e con gli altri. Interessante l'approccio dell'autore anche per psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, educatori. Karl Frielingsdorf (n. 1933) è professore di psicologia pastorale e di pedagogia religiosa alla Philosophisch-Theologische Hochschule Sankt Georgen di Francoforte sul Meno. Delle sue opere le Edizioni San Paolo hanno già pubblicato: ?Ma Dio non è così. Ricerca di psicoterapia pastorale sulle immagini demoniache di Dio (1995); Il segreto della felicità. Come imparare a volere ciò che si ha (1999[2]).
Nella pratica del suo lavoro terapeutico ogni clinico viene a contatto con stati emotivi che veicolano diverse forme di aggressività...