
"Entrai a piedi nella città, passai di fianco alle grandi carceri di San Vittore, diedi una benedizione e pensai: lì vivono migliaia di persone che devo andare a trovare." Con queste parole Carlo Maria Martini ricordava il suo ingresso a Milano il 10 febbraio 1980. Dalle visite in carcere che fece lungo tutto il suo mandato episcopale nasce la riflessione racchiusa in queste pagine: come e perché fare in modo che la pena sia giustizia ma anche ricomposizione? Marta Cartabia, presidente della Corte costituzionale, e Adolfo Ceretti, docente di Criminologia, si confrontano con il magistero di Martini spiegando il valore che esso continua a racchiudere e la necessità ancora viva di ciò che l'arcivescovo auspicava: una giustizia che ricucia i rapporti piuttosto che reciderli, promuova i valori della convivenza civile, porti in sé il segno di ciò che è altro rispetto al male commesso.
Come può ripartire un percorso riformista per l'Italia? Come fare tesoro degli errori commessi e delle mosse vincenti in un racconto che rinnovi il senso di una sfida? Come disegnare il futuro opponendosi alle paure dilaganti? Matteo Renzi ha scelto di imboccare una nuova strada, a livello personale e politico, mantenendo lo stesso slancio che, dieci anni fa, lo ha portato a intraprendere un'avventura straordinaria. Da sindaco di Firenze a protagonista della politica nazionale, è stato, con il suo governo, interprete di una svolta importante nella storia del nostro paese. Questo libro nasce come tentativo di individuare alcune scelte di campo necessarie e urgenti, parole chiave che siano opzioni culturali, prima ancora che politiche, cantieri su cui rifondare una proposta per l'Italia dotata di un respiro e una visione più ampi di un tweet o di una diretta Facebook. Il progetto è all'insegna di un riformismo che sia radicale nei valori, parli del passato ma per offrire un orizzonte futuro, rilanci competenza e serietà affidandosi allo stesso tempo alle parole dei poeti. Si tratta di costruire luoghi in comune contro il prevalere dei luoghi comuni che hanno alimentato il mostro insaziabile del populismo. Con grande chiarezza e senza sconti, l'autore dà forma a una nuova narrazione dell'avvenire, fermamente convinto che «se l'Italia fa l'Italia, non ce n'è per nessuno. E noi conserviamo una fede laica in questo paese del quale siamo, comunque, perdutamente innamorati. C'è un'altra strada. Mettiamoci in cammino».
Circa quarant'anni or sono gli psicologi israeliani Daniel Kahneman e Amos Tversky hanno dato alle stampe una serie di lavori in cui mostravano come la mente umana tenda a cadere in errore quando si trova costretta a scegliere in situazioni di incertezza. Le loro scoperte hanno posto le basi di una nuova disciplina, l'economia comportamentale, e la loro teoria della mente è stata premiata con il Nobel vinto da Kahneman nel 2002. Un'amicizia da Nobel racconta la storia di una collaborazione avvincente, quella tra due menti d'eccezione che hanno al tempo stesso la statura di grandi figure letterarie. Le ricerche di Kahneman e Tversky, eroi sul campo di battaglia oltre che dell'accademia - entrambi avevano alle spalle importanti carriere nell'esercito israeliano -, erano indissolubili dalle esperienze fuori dal comune che avevano segnato le loro vite. Tversky era un combattente dinamico, un carattere estroverso, sempre al centro dell'attenzione; Kahneman era un introverso dominato dalle proprie insicurezze. La storia delle loro ricerche viene ricostruita a partire dalle personalità di due individui affascinanti, anche se molto diversi. Eppure il loro sodalizio ha cambiato per sempre il modo in cui gli uomini percepiscono la propria mente.
Proseguire sulla strada dell'unione? Come? Quella che abbiamo oggi è una unione economica solo in minima parte: troppo ancora contano le decisioni dei governi, nazionali e locali, e le tante corporazioni di ogni paese. Né si può parlare di unione monetaria finché non si realizza l'unione bancaria. Allora che cosa fa difetto alla nostra "unione molto incompleta"? È mancata soprattutto - come sottolinea questo saggio - la volontà di realizzare un destino comune. Ogni unione presuppone infatti il desiderio di realizzare un bene che ci accomuna, cioè quanto si fa "per" gli altri e non solo "con" gli altri. Di qui l'importanza della solidarietà e della cooperazione, valori senza i quali il sogno europeo di venticinque anni fa rischia di svanire.
Arrestato a Venezia nel maggio del 1592, Giordano Bruno è costretto a difendersi dall'accusa di eresia di fronte al Tribunale dell'Inquisizione: è l'inizio della lunga e dolorosa trafila processuale che, quasi otto anni dopo, lo condurrà sul rogo. Le sue prime deposizioni, raccolte in questo libro accanto agli interventi dei giudici e dei testimoni, sono la traccia di un profilo autobiografico intenso e sofferto, che del filosofo ci restituisce anche il carattere, lasciandolo emergere nella serrata corrispondenza tra le scelte di vita e gli sviluppi del pensiero. È una confessione resa sotto minaccia, un'abile mistura di verità, intelligenza oratoria e dissimulazione, eppure Bruno rimane orgoglioso anche nell'atto di chiedere perdono. Le sue parole, allora, ci aiutano a comprendere come la scelta di consegnarsi al martirio fu il risultato di una progressiva presa di consapevolezza del proprio ruolo di libero portatore di verità: un'estrema affermazione di autocoscienza. Selezionata e commentata da Michele Ciliberto, tra i maggiori studiosi del filosofo nolano, questa insolita autobiografia, oltre che un'introduzione all'opera del filosofo, è così anche una chiave per decifrarne le complesse ragioni, al di là di stereotipi e mitologie consolidate.
Piero era sicuro di diventare un maestro di musica, Ignazio cantava con passione ma di certo non pensava al successo, Gianluca cantava solo per se stesso, perché lo faceva stare bene. Insomma, la musica era nel futuro di tutti ma nessuno dei tre avrebbe mai immaginato che il 25 aprile 2009 il destino avrebbe bussato alla porta facendo "nascere" Il Volo, che in pochissimi anni ha raggiunto fama internazionale e i primi posti in classifica in Italia e nel mondo. Dopo aver trionfato a Sanremo 2015 e conquistato l'America, Piero, Ignazio e Gianluca aprono il diario dei ricordi più personali e privati e ci portano nei loro luoghi del cuore intrecciando le voci, complici e divertite, per svelarci come è cominciato tutto. Chi erano e cosa facevano prima di arrivare in tv a "Ti lascio una canzone" e dare vita al Volo? Come hanno scoperto l'amore per la musica? Ma Piero, Ignazio e Gianluca ci raccontano anche della loro vita di oggi tra concerti in giro per il mondo, aneddoti di backstage e sale di registrazione, tra viaggi infiniti con l'Italia sempre nel cuore e i progetti di domani... e di quella volta in cui, a Miami, hanno rischiato di diventare un duo... "Un'avventura straordinaria" è il primo libro ufficiale del Volo, una storia di passione e impegno, il viaggio di tre ragazzi partiti dalla provincia e arrivati tutto d'un fiato sul tetto del mondo. Perché nessun luogo è lontano quando hai talento e la forza di inseguire i tuoi sogni.
La nostra società attribuisce una grande importanza all'istruzione e fornisce una preparazione adeguata agli studenti in qualsiasi ambito. Formiamo piloti e neurochirurghi, revisori contabili e igienisti dentali, ingegneri e insegnanti di greco antico. Ma tutte le nostre energie si concentrano sull'intelligenza razionale, trascurando quella emotiva. Ci preoccupiamo se i nostri figli prendono un brutto voto in matematica, ma non ci chiediamo se saranno persone gentili, se sapranno gestire la rabbia nel corso di una discussione o lo stress durante un colloquio di lavoro. Eppure, un buon grado di abilità emotiva è un requisito essenziale per migliorare la vita di tutti noi: partiamo dal presupposto che sia futile o che non si possa insegnare, che sia qualcosa di relegato all'ambito dell'istinto e dell'intuito. Niente di più sbagliato. Leggere queste pagine ci permetterà di capire come funzionano gli ingranaggi delle emozioni, di sviluppare una competenza vera e propria che, al pari di tutte le altre, richiede esercizio, ma che ci aiuterà ad accettare i nostri fallimenti, a vivere l'amore in modo sereno e appagante, a trarre profitto dal lavoro senza essere ossessionati dal denaro. Combinando saggezza pratica e profondità filosofica, Alain de Botton ci illustra con grande chiarezza e vivacità espositiva un metodo efficace per diventare individui emotivamente maturi e consapevoli.
Estate 1985, in una Palermo soffocante, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vengono portati all'Asinara. Qui nella piccola isola sarda, sede del penitenziario di massima sicurezza, i magistrati scriveranno parte dell'importante "istruttoria" del maxi processo contro Cosa Nostra. In piena ascesa dei Corleonesi di Riina e Provenzano, Falcone e Borsellino, una sigaretta dietro l'altra, creeranno il capolavoro giudiziario che porterà, nel 1987, alla più grande sconfitta della mafia siciliana. Attorno a tutti, troppi morti in una città girata dall'altra parte, assuefatta e annoiata (all'apparenza) dalle bombe, dal clientelismo e dal pizzo. In questo scenario il capitano Carlo Farkas, carabiniere sui generis, figlio di esuli istriani, lavora per i magistrati e un po' per se stesso, alla ricerca della verità. Scritto a cento all'ora, come da dentro una blindata a sirene spiegate, un romanzo generazionale che racconta, in un siciliano da marciapiede, la vita dei magistrati ma anche di quelli che sono stati loro accanto, amando Palermo, nonostante tutto. Prefazione di Maria Falcone.
Quando, nel 2012, il direttore di un'emittente radiofonica propone ad Antoine Compagnon di parlare dei "Saggi" di Montaigne in una lunga serie di trasmissioni quotidiane della durata di pochi minuti, all'illustre professore del Collège de France l'idea appare subito quanto meno stravagante. Il periodo di programmazione (dall'inizio di luglio alla fine di agosto) e l'orario (intorno a mezzogiorno) sembrano decisamente più adatti ai bagni di mare che non all'ascolto di lezioni su un grande classico della letteratura e del pensiero. La sfida è così arrischiata, e allettante, che Compagnon non osa tirarsi indietro. E il risultato è clamoroso: le trasmissioni ottengono ascolti sbalorditivi, il libro che ne raccoglie i testi, pubblicato un anno più tardi, risulta tra i più venduti della stagione, e i corsi di Compagnon al Collège de France registrano un'affluenza inusitata. Ma tanto successo ci apparirà tutt'altro che sorprendente non appena ci inoltreremo nelle pagine di questo incantevole vademecum, dove Compagnon, coniugando leggerezza e profondità, attraverso il commento a quaranta brevi passi dei "Saggi" ci condurrà all'interno di un'opera senza tempo come i temi di cui discorre, le cose della vita: dall'amore all'amicizia, dalla morte alla vanità, dalla bellezza alla malattia.
Iliade e Odissea raccontati come una grande avventura.
«Versi capaci di svelarci l'enigma del domani e di chi, ancora, non siamo diventati» – Andrea Marcolongo
L'Iliade e l'Odissea sono, non per caso, i più antichi longseller della storia: la loro voce continua a parlarci di un'umanità che sentiamo infinitamente più vicina dei duemilacinquecento anni che ci separano da quando sono stati composti. Come possono rimanere così impassibili allo scorrere del tempo? Come può l'avvicendarsi delle epoche lasciare da sempre intatta la loro attualità? Per scoprirlo, Sylvain Tesson si è ritirato per qualche mese in un isolotto delle Cicladi, immerso nella luce che riverbera sull'intonaco bianco delle case e nel vento, primo sostegno ai naviganti che solcano il mare, con la sola compagnia dell'aedo e delle sue Muse. Il risultato è al contempo romanzo, studio e viaggio, animato da eroi che sono prima di tutto uomini, divinità che scendono al fianco dei loro protetti e poi gli altri grandi protagonisti: la hybris, la volontà di superare i limiti umani; il fato, la bellezza, la forza, il lutto, la guerra, l'amore. Tematiche universali che ci mostrano come in realtà l'uomo sia da sempre uguale a se stesso e che i sentimenti che agitano gli eroi in battaglia non sono diversi da quelli che sperimentiamo anche noi, tutti i giorni.
Il racconto di un viaggio unico: 4000 chilometri nel cuore della Grecia, a bordo di pullman, treni, traghetti... e camminando. Da Atene fino al monte Athos. Questo libro mostra la Grecia che i giornali e la tv non raccontano. Un paese distante anni luce dalle architetture finanziarie di Bruxelles e dai diktat dell'Europa. Personaggi e storie incredibili. Dai commercianti di Volos che usano il Tem, nuova moneta locale al posto dell'euro, fino alla culla della spiritualità ortodossa, il monte Athos, attraversando la Tracia orientale, verso Orestiada e Edirne, sul fiume Evros, estrema periferia d'Occidente al confine con Bulgaria e Turchia. I racconti degli eremiti, l'equilibrio perfetto tra fede e campagna, un modo nuovo di resistere alla crisi, la generosità di sconosciuti muftì, l'inganno della frontiera. Un viaggio per conoscere l'Europa dei popoli, non quella delle banche centrali.
L'autore
NADIA NERI, psicologa analista, membro didatta dell'Associazione italiana e internazionale di psicologia analitica (AIPA), vive e lavora a Roma. Ha esplorato in articoli e saggi alcuni aspetti della dimensione psichica femminile. Ha pubblicato, tra l'altro, numerosi studi su Etty Hillesum (il primo, del 1988, è tradotto in olandese). Ha scritto Oltre l'Ombra. Donne intorno a Jung (Borla, Roma 1995). Per le edizioni Borla ha inoltre curato diversi numeri dei Quaderni di Psicoterapia Infantile: Uno spazio per i genitori (Roma 2007, con S. Latmiral); L'Odio. Irreparabile? (Roma 2007) e Desideri di maternità (Roma 2010, con C. Rogora).
Il libro
Questo libro mostra la poliedrica personalità di Etty Hillesum (1914-1943), giovane ebrea olandese, appassionata lettrice di Rilke, Dostoevskij, Jung e mistici quali Meister Eckhart e Tommaso da Kempis. Maturando un'identità femminile "normale", Etty vive il profilarsi della tragedia del secolo, dalle prime misure antisemite dei nazisti all'universo concentrazionario. Testimone esemplare di un atteggiamento etico di paradossale novità, persino nel campo di Westerbork, Etty proclama la necessità di non odiare e il primato della compassione là dove ogni brandello di umanità era scomparso, nessuna vittima, nel novecento, era riuscita a trasformare così il dolore in forza, il comprensibile odio in indignazione e persino in compassione. La sua grande lezione è racchiusa nella frase: «Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, è stato inutile».
Il volume contiene numerose pagine del diario e delle lettere inedite in italiano: passi imprescindibili verso la conoscenza integrale di un'autorevole figura del novecento, che si affianca a Hannah Arendt, Edith Stein, Simone Weil.