
Il presente volume di M.F. Salamin, in Francia, è stato pubblicato prima di Quando la sofferenza diventa cammino? Noi abbiamo posposto per diverse ragioni ma pensiamo che sia una scelta indovinata perché il discorso prosegue bene sul rapporto con la propria realtà umana/personale. L'autrice fornisce delle "chiavi" minime o percorsi o suggestioni per raggiungere un livello di benessere/felicità nel corso della propria vita. Alla base di tutto c'è sempre la pacificazione con il proprio essere e con chi ci sta accanto e soprattutto un rinnovato rapporto di fiducia con il Creatore che dà luce sul senso della vita e delle cose. Questo spiega perché alcune persone, pur nelle mille difficoltà quotidiane appaiono serene e "felici" ed altre, che avrebbero tutto per essere felici, si mostrano quasi sempre insoddisfatte o depresse. Il libro, come il precedente, è di gradevole lettura in esso le esperienze dirette di vita delle persone incontrate e le nozioni psicologiche/professionali dell'autrice diventano un tutt'uno, e si traducono in suggerimenti "sapienziali" discreti ed efficaci. Strutturalmente il volume si articola in sette capitoletti scritti molto fluidamente. E' una scrittura terapeutica, fatta di parole descritte e convalidate da testimonianze e da disegni.
Rulli di tamburi. Esplosioni di cembali. Dzemal-Edin e i suoi compagni a cavallo scalpitano ai bordi della piazza d'armi a Krasnoe Selo. È il maggio 1848, il giorno della parata delle scuole militari. Dzemal-Edin sfila davanti alle tribune, elegante nella sua uniforme verde e rossa. Fiero. Nobile. Integro. Rivive l'emozione di un tempo, quando da piccolo cavalcava insieme ai murid sulle montagne del Dagestan. Allora gli sembrava di appartenere al più grande esercito del mondo. Oggi è un ufficiale della Santa Madre Russia. Il ribelle ceceno ora è il pupillo dell'imperatore. La sua è una vita a metà. È ancora un bambino quando il padre Shamil, imam guerriero, dopo un conflitto decennale lo consegna ai russi come amanat, garante di pace. L'ostaggio non sarà più restituito. Dzemal-Edin viene segregato a San Pietroburgo, alla corte di Nicola I, che lo adotta e, fatto eccezionale, gli concede di mantenere la fede islamica. Al Palazzo d'Inverno Dzemal-Edin diventa il cadetto più promettente, il cavaliere più ammirato. E si innamora di una nobildonna russa. Per sposare Elizaveta Petrovna Olenina è pronto a macchiarsi del peccato supremo per un musulmano: l'apostasia. Quando sarà richiamato al ruolo di soldato di Allah, l'amore per Lisa si scontrerà con il dovere di salvare il suo popolo. Attingendo a documenti d'archivio e mano-scritti inediti, Alexandra Lapierre riporta alla luce la vicenda finora ignota del figlio dell'imam cresciuto alla corte dei Romanov.
Un inedito libro-intervista che segna le tappe e il traguardo di una grande percorso. Subito i lettori potranno percepire l’idea principale che emerge dall’intervista, vale a dire che Sant’Egidio si ritrova oggi ad essere più se stessa, in quanto cresciuta, maturata, allargata...
Il che non vuol dire che si sia gettate alle spalle le ispirazioni dell’inizio o abbia rinunciato a un solo grammo della sua identità: signi ca semmai che è più consapevole della propria vocazione nella Chiesa e nel mondo.
Il volume si articola in cinque parti anticipate da una breve introduzione dell’autore e da una di Riccardi stesso che spiegano chi e cos’è oggi Sant’Egidio.
Ascoltare il respiro della terra, la sua voce impetuosa. Sentirsi vento, pioggia, sole. Sentirsi fango. Riconnettersi al pianeta. E finalmente fermarsi a contemplare la nostra anima, nuda. Più ci chiudiamo tra quattro mura, più diventiamo irrequieti, infelici. Preda di insicurezze e solitudini, e della depressione. I nostri occhi, la nostra pelle, il nostro cervello non sono fatti per stare davanti a uno schermo. Abbiamo bisogno di boschi, montagne e orizzonti; della spossatezza fisica che si prova dopo un'attività all'aria aperta. Abbiamo bisogno di ritrovare l'armonia con gli elementi. E non è necessario raggiungere a piedi il Polo Nord o scalare l'Everest, come ha fatto Kagge. L'importante è mettersi in cammino, al proprio ritmo, verso quell'inesauribile fonte di rigenerazione che è la natura.
Figlio di un venditore ambulante, professore universitario, socialista di formazione, Renato Brunetta è l'uomo di governo che ha invitato i laureati disoccupati ad andare a scaricare cassette di frutta, che ha mandato a morire ammazzata quella "sinistra per male" che non gli piaceva, che ha dichiarato guerra ai precari, ai professori, agli studenti, agli impiegati, ai bidelli, insomma a molti di quegli elettori che pure lo avevano votato. Francesco Merlo racconta in un saggio introduttivo la storia di Brunetta come "la storia di un rancore" e ripercorre, attraverso una raccolta di articoli, lettere e corsivi allegramente polemici (spesso corredati dalle repliche dello stesso Brunetta), l'epopea, le altezze e le bassezze di uno degli uomini politici più discussi degli ultimi anni. E in appendice una sorpresa: l'estratto di un elogio dei brevilinei scritto da Amintore Fanfani nel 1936, quando Brunetta non era ancora nato.
Nel 1939 Maria Montessori, in aperto contrasto con il regime fascista impegnato a chiudere tutte le scuole che portavano il suo nome, lascia l'Europa per raggiungere il subcontinente indiano. Qui, in un esilio volontario che durerà sette anni, è impegnata in continui viaggi e in corsi pubblici per formare nuovi maestri, diffondere il suo già celebre metodo e rafforzare l'universalità del suo messaggio. A partire da un ciclo di lezioni tenute in Sri Lanka nel 1944 nasce questo libro scritto in lingua inglese e oggi tradotto in Italia. Qui si esamina lo sviluppo fisico e psicologico del bambino nei suoi primi anni di vita, e si affrontano con estrema chiarezza tutti i principi fondamentali del metodo. Il risultato è una guida per genitori e insegnanti, che semplifica senza banalizzare i grandi principi teorici e pratici del pensiero montessoriano, rendendoli piani e accessibili a tutti coloro abbiano a cuore la gioia e la serenità dei bambini.
Un quadro aggiornato sui flussi migratori e sul loro contributo reale allo sviluppo economico, culturale e sociale del paese Senza eludere nessuno dei temi scottanti degli ultimi mesi: l'aumento esponenziale dei richiedenti asilo, l'impatto della crisi sulle migrazioni, il contributo degli stranieri all'economia italiana, i problemi di criminalità, l'integrazione fra le diverse culture e religioni.
Attilio Regolo che rotola nella sua botte chiodata, Scipione che piange su Cartagine, gli imperatori che combattono con i gladiatori nell'arena. Sono queste le immagini che vengono alla mente quando si pensa a Roma antica. Questo libro affronta alcuni dei più classici luoghi comuni sulla storia dell'antichità, per smascherare errori diffusi quanto grossolani e per mostrare quanto il nostro immaginario comune su questi argomenti sia stato plasmato e influenzato dai racconti del cinema su Roma e sui suoi eroi. Un omaggio ad alcuni degli inamovibili miti della nostra infanzia scolastica e della nostra vita di spettatori cinematografici, ma anche un tentativo di far luce su alcuni di questi "punti dolenti" della nostra visione storica.
"Il Piccolo Principe" è un libro amato da milioni di persone in tutto il mondo. Lo leggiamo da bambini e ce lo portiamo nel cuore da adulti, fedeli alla sua semplice, profonda bellezza. Come può parlare a tante persone di tutte le età? Perché è una splendida metafora dell'amore, spiega il filosofo David Robert Ord, che ci accompagna a scoprire i simboli disseminati tra le pagine del libro. Il pilota, costretto a un atterraggio di emergenza nel deserto, siamo noi, persone troppo serie e responsabili, chiuse in una vita che non ci appartiene e rassegnate a rapporti di convenienza. Ma la nostra tristezza è una scelta, ci dimostra il piccolo principe: raccontandoci i suoi viaggi e i suoi incontri straordinari - con il geografo, l'uomo d'affari, la volpe, il re - e ovviamente l'amore per la bellissima rosa, ci insegna a vedere la realtà con uno sguardo puro e disarmante. Se anche noi, come lui, vogliamo ritrovare la capacità di meravigliarci, se vogliamo liberarci dai condizionamenti e riscoprire l'autenticità dei sentimenti, dobbiamo ridare voce alla nostra parte più vera: l'animo bambino che abbiamo soffocato per diventare grandi. Questa sola è la strada per la felicità e l'amore.
Per conoscere e confrontare i concetti base delle tre grandi religioni monoteiste, con le loro suddivisioni storiche e le diverse confessioni, ma anche le credenze, le pratiche e le comunità. Per sapere di più delle religioni orientali e di quelle native dell'Africa, dell'Oceania e delle Americhe.
Franco Alfano è stato diretto testimone della conclusione di uno degli episodi più drammatici della Repubblica: il ritrovamento del corpo di Aldo Moro, presidente della Democrazia cristiana rapito e poi assassinato dalle Brigate Rosse. Quel giorno, il 9 maggio 1978, direttore del telegiornale di una televisione privata romana, la Gbr, Alfano riuscì con la sua troupe a filmare le immagini del corpo abbandonato nel portabagagli di una Renault rossa in via Caetani a Roma, realizzando così una clamorosa e storica esclusiva mondiale. Le immagini, le uniche esistenti, furono poi messe a disposizione della Rai e fecero il giro del mondo. A trent'anni da quel tragico avvenimento, Alfano ricostruisce quel drammatico giorno, attraverso le testimonianze dirette di tutti i protagonisti, gli atti ufficiali della magistratura e della Commissione parlamentare, l'abbondante bibliografia. Che cosa accadde effettivamente in via Montalcini, dove era tenuto Aldo Moro; come fu ucciso; da chi; che cosa succedeva intanto nella sua famiglia; che cosa stavano preparando le forze dell'ordine; che cosa fecero, quando appresero la notizia, il presidente del Consiglio Andreotti e il ministro dell'Interno Cossiga; come reagirono il mondo della politica, e poi, che cosa accadde al Quirinale, in Vaticano, nella Democrazia cristiana, nel cosiddetto partito della trattativa, nel Partito socialista italiano, nei sindacati, nel mondo dell'informazione, tra i magistrati di palazzo di Giustizia?

