
Questo manuale presenta e mette a confronto le scuole di pensiero che hanno fornito alla psicologia dello sviluppo i suoi paradigmi teorici. A partire dalle pietre miliari della teoria piagetiana e psicoanalitica, passando attraverso i principali sviluppi teorici successivi, l'autrice giunge a descrivere gli approcci più recenti, soffermandosi tra l'altro sulle ricerche che hanno come oggetto le relazioni tra gene e ambiente.
Una riflessione sullo "stato dell'arte" delle Relazioni Internazionali, aggiornata alle teorie più recenti e svolta da affermati studiosi americani e italiani. Una franca ridiscussione che, a partire dalla volontà di far chiarezza sul metodo, mette a confronto le teorie più tradizionali e consolidate della disciplina con quelle più radicali e recenti. Uno strumento didattico che parla in maniera semplice e piana, ma allo stesso tempo in grado di evitare la superficialità e le eccessive semplificazioni, come pure gli inutili accademismi.
L'ormai ampia mole di analisi di cui si dispone sul web viene esplorata in questo volume secondo due linee di fondo: la prevalenza della spiegazione della teoria - rispetto alla misurazione quantitativa; la continuità della "network society" rispetto ai nodi problematici su cui le scienze sociali si interrogano da tempo. Emerge una realtà in cui non tutto è davvero nuovo, in cui gli utenti non sono poi così attivi. E la rete, in sé, si rivela un mezzo tutt'altro che democratico. Perché quello che sappiamo della società di Internet, in fondo, dipende anche dalla scelta di guardare più in superficie o più in profondità.
In questo libro Kaes fa il punto sulle teorie psicoanalitiche del gruppo secondo le sue esperienze dirette, individuando setting e modelli differenziabili da quelli proposti dalla sociologia e dalla psicologia. Il dispositivo psicoanalitico di gruppo ha introdotto nuove competenze per il trattamento dei casi difficili": bambini gravemente disturbati, alcune patologie antisociali dell'adolescenza, sofferenze dovute a dipendenze di vario tipo e a conseguenze traumatiche, pazienti adulti psicotici. Esso ha contribuito anche a rendere possibili l'esperienza e la conoscenza della formazione di processi psichici inconsci inaccessibili per altra via. L'obiettivo dell'opera e di analizzare le tesi principali a sostegno della teorizzazione psicoanalitica dei piccoli gruppi umani, esaminando le ripercussioni di tali tesi su una teoria generale dei processi psichici inconsci, oggetto della conoscenza e della pratica psicoanalitiche... "
Partendo dal dibattito attuale sulla natura e sulla funzione delle emozioni, all'interno del quadro fisiologico e patologico dell'individuo, questo libro affronta vari aspetti del disagio esistenziale, sviluppando una visione della psicoterapia che combina teorie neurofisiologiche (Laborit, Gelhorn, ecc.) e modelli psicologici (Kohut, Stern, ecc.) in un'ottica sistemica. Proprio dall'incontro di questi territori, spesso stranieri tra loro, emerge il senso profondo del modello biosistemico, che esplora in maniera articolata l'eterno e misterioso problema del rapporto mente-corpo e getta le basi di una pratica terapeutica che tiene conto sia delle riflessioni psicoanalitiche, sia dei risultati recenti delle neuroscienze.
Un efficace inquadramento storico della terapia cognitiva, che sta affrontando una svolta decisiva. La metafora della mente come computer, adottata entusiasticamente dal cognitivismo clinico, è ormai considerata una forzatura nella scienza cognitiva non clinica. A questo cambiamento di paradigma corrisponde nel cognitivismo clinico l’apertura di nuove linee di ricerca sulle emozioni, sugli interventi di validazione e accettazione, sui livelli di padroneggiamento volontario degli stati mentali, fino ad arrivare agli studi sugli stati di coscienza.
Giovanni Maria Ruggiero, psichiatra e psicoterapeuta, è socio didatta della Società italiana di terapia comportamentale e cognitiva e autore di numerose pubblicazioni sul trattamento cognitivo dell’ansia e dei disturbi alimentari.

