
Il volume ha l'obiettivo di spiegare la sterilità e l'infertilità soprattutto da un punto di vista psicologico, descrivendo i traumi e i disagi psicologici che possono comparire in una coppia che non riesce a realizzare il desiderio di genitorialità e delineando e spiegando le procedure da adottare con le coppie che si confrontano con il problema di non riuscire a concepire un figlio. Indicazioni importanti vengono date anche per seguire le coppie che non solo scoprono di avere un problema di infertilità, ma anche per quelle che decidono di affidarsi alla medicina e, dunque, alle tecniche di PMA Procreazione Medicalmente Assistita - per provare a risolvere il disagio. Le linee guida in materia di PMA stabiliscono che tutte le coppie che si confrontano con questo problema hanno il diritto di ottenere un adeguato supporto psicologico in tutte le fasi del percorso di fecondazione assistita. La legge, inoltre, stabilisce che ogni centro di PMA deve garantire la presenza di uno psicologo adeguatamente formato e la possibilità alle coppie di richiedere un accompagnamento psicologico prima, durante e alla fine di un trattamento. Questo libro è rivolto a tutti coloro che intendono acquisire le nozioni e le competenze necessarie per lavorare con i pazienti che vivono un problema di infertilità. È particolarmente indicato per gli psicologi, ma anche per tutte le altre figure professionali che, all'interno di un'equipe multidisciplinare, si relazionano con questi pazienti.
Le storie raccontate in questo libro sono una rappresentazione romanzata di vite reali vissute da donne e uomini sinti e rom, che l'Autrice ha conosciuto personalmente, durante l'epoca del genocidio e dei lager nazisti. Non si può neanche immaginare quali atrocità queste persone abbiano dovuto subire e perpetrare le loro memorie alle generazioni future diventa un piccolo modo, ma di grande significato, per donare loro dignità e riscatto. In particolare, è necessario far conoscere ai giovani ciò che questo popolo ha vissuto perché, sebbene le scuole stiano dando più attenzione allo sterminio nazista, l'argomento è ancora poco conosciuto. La discriminazione e l'intolleranza che ancora oggi permeano il tessuto sociale verso le comunità rom e sinti sono anche un riflesso dell'ignoranza verso la loro storia.
QUESTI LAVORI DIVERSI MA COMPLEMENTARI FOCALIZZANO, DA UN PUNTO DI VISTA PSICOANALISTICO E CON L APPORTO ANCHE DI ALCUNE SITUAZIONI CLINICHE, LE TEMATICHE PIU`SPECIFIHE DI UN MOMENTO CRUCIALE DELLA VITA QUALE H L ADOLESCENZA.
In seguito alla notizia della morte di Steve Jobs, l’uscita della biografia ufficiale dell’ex CEO di Apple è stata anticipata ulteriormente: la data d’arrivo del libro intitolato semplicemente Steve Jobs è infatti stata fissata per il prossimo 24 ottobre in Nord America (data di uscita prevista anche per l'Italia per i tipi di Mondadori), con circa un mese d’anticipo rispetto alla data precedentemente prevista per il 21 novembre. In realtà anche tale giorno era stato fissato con netto anticipo rispetto alla data originaria d’arrivo della biografia, fino ad agosto prevista per marzo 2012. Nel frattempo, sull’onda emotiva della morte di Jobs il libro ha raggiunto il top delle classifiche Amazon, vedendo le prenotazioni aumentate del 40.000%: la biografia, che ricordiamo è stata completamente autorizzata da Steve Jobs, sarebbe stata secondo quanto rivela il Wall Street Journal aggiornata costantemente fino a poche settimane fa, con l’ultima intervista a metà agosto dell’autore Walter Isaacson a Jobs, durante la quale quest’ultimo avrebbe anche rivelato di sapere di avere ancora poco tempo da vivere.
Il giorno di Capodanno del 2009 Walter Isaacson riceve una lunga telefonata da Steve Jobs, con il quale già alcuni anni prima era nato il progetto di una biografia. Il creatore di Apple insiste sul fatto che è arrivato il momento di raccontare la sua vera storia: "Ho fatto tante cose di cui non sono fiero ma non ho scheletri nell'armadio che non possano essere mostrati e penso che tu sia bravo a far parlare le persone". Oltre a raccontare a lungo in prima persona, Steve invita quindi Isaacson a contattare le persone che hanno attraversato la sua vita, nel bene e nel male: il risultato è un eccezionale racconto e un documento unico sulla storia di Steve Jobs e di Apple. Dall'infanzia, insieme alla famiglia adottiva, all'adolescenza a Cupertino, tra i pionieri dell'informatica, dai mesi passati in India alla ricerca del lato filosofico e spirituale della vita alla fondazione di Apple con l'amico Steve Wozniack, dal successo commerciale all'uscita temporanea dall'azienda, dal boom planetario nell'ultimo decennio alla verità sulla sua malattia, la storia di un imprenditore la cui passione per la perfezione e il carisma unico hanno rivoluzionato per sempre l'industria della comunicazione e della tecnologia. La storia vera di Steve Jobs, l'uomo che ha cambiato il modo di lavorare e di pensare di milioni di persone. Disponibile dal 24 ottobre 2011.
Più di quaranta colloqui personali con Steve Jobs in oltre due anni, e più di cento interviste a familiari, amici, rivali e colleghi, hanno permesso a Walter Isaacson di raccontare l'avvincente storia del geniale imprenditore la cui passione per la perfezione e il cui carisma feroce hanno rivoluzionato sei settori dell'economia e del business: computer, cinema d'animazione, musica, telefonia, tablet, editoria elettronica. Mentre tutto il mondo sta cercando un modo per sviluppare l'economia dell'era digitale, Jobs spicca come la massima icona dell'inventiva, perché ha intuito in anticipo che la chiave per creare valore nel ventunesimo secolo è la combinazione di creatività e tecnologia, e ha costruito un'azienda basata sulla connessione tra geniali scatti d'immaginazione e riconosciute invenzioni tecnologiche. Nonostante abbia collaborato in prima persona alla stesura di questo libro, Jobs non ha imposto nessun vincolo sul testo né ha preteso di leggerlo prima della pubblicazione. E non ha posto alcun filtro, incoraggiando anzi i suoi conoscenti, familiari e rivali a raccontare onestamente tutta la verità. Lui stesso parla candidamente, talvolta in maniera brutale, dei colleghi, degli amici e dei nemici, i quali, a loro volta, ne svelano le passioni, il perfezionismo, la maestria, la magia diabolica e l'ossessione per il controllo che hanno caratterizzato il suo approccio al business e i geniali prodotti che ha creato.
Ha cambiato la vita a milioni di persone. Un genio indiscusso, certo. Molti però lo hanno descritto come un uomo freddo, intollerante ed egoista. Ma chi era davvero Steve Jobs? E come ha fatto, da giovane sconsiderato e arrogante qual era, esiliato dalla società che aveva fondato, a diventare il leader più visionario dei nostri tempi? "Steve Jobs Confidential" risponde a queste e a molte altre domande. Brent Schlender - che in venticinque anni ha intervistato più volte Jobs, traendone registrazioni ufficiali e non - e Rick Tetzeli hanno avuto accesso a testimonianze incredibili, mai riportate prima, e ci svelano una storia molto diversa da quella che conosciamo: quella di un ragazzo pieno di contraddizioni, che non sopportava le gerarchie, girava scalzo per la sua azienda ed era buddista, ma al contempo capitalista. Quella di un essere umano che ha lottato con i suoi difetti e ha imparato a massimizzare i suoi punti di forza. Quella di un uomo che, col tempo, è diventato più paziente, ha imparato a fidarsi dei suoi collaboratori oltre che del suo istinto. Con stile narrativo, gli autori raccontano uno Steve inedito attraverso confessioni esclusive di amici e parenti di Jobs e conversazioni con le persone che meglio lo conoscevano, come Tim Cook, Jony Ive, Ed Catmull e John Lasseter. Queste pagine ricostruiscono un sorprendente ed emozionante ritratto del genio di Apple.
Forse non avete mai pensato al granduca Cosimo come a un rottamatore ante litteram. Considerare Dante un modello per la sinistra probabilmente vi stupirà, e di sicuro stupirebbe lui. Qualcuno troverà fuori luogo il paragone tra il "tecnico" Machiavelli e Mario Monti o tra la burocrazia ai tempi del Vasari e quella di oggi. Ma la storia di Firenze ha molto da insegnare alla politica contemporanea. I fiorentini realizzarono un miracolo chiamato Rinascimento investendo bene la montagna di soldi che erano stati capaci di guadagnare, e con quei soldi finanziarono opere utili e belle. Costruirono orfanotrofi e ospedali. Sovvenzionarono gli artisti ma si preoccuparono di accogliere i bisognosi. E non ebbero paura di mettere a confronto Leonardo e Michelangelo, con un sistema davvero meritocratico. Era un altro mondo, allora le banche salvavano gli Stati, come accadde con la corona inglese. Oggi invece succede il contrario: gli Stati salvano le banche. E dopo averle salvate non mettono nemmeno in discussione gli stipendi ultramilionari dei manager responsabili dei fallimenti. Anche i politici hanno le proprie colpe: rinunciano all'idea forte, preoccupati solo per la propria poltrona. E poi, umiliati e sconfitti, lasciano spazio ai tecnici, chiamati a costruire sulle macerie della loro pavidità. Ma non usciremo dalle difficoltà solo con una manovra finanziaria. La politica ha bisogno di uno stile nuovo, che sappia coinvolgere le persone, emozionarle.
L'autore ricostruisce l'evoluzione dei rapporti tra parole e immagini nel Web, ipertesto a scala globale, e ne analizza lo sviluppo dal punto di vista del "lettore interattivo" e da quella dell'autore ipermediale, segnalando confini che cadono e ruoli che si mescolano in maniera positiva suggerisce anche i contenuti di una possibile alfabetizzazione di rete, non tecnica, ma cognitiva: per gli adulti e per i più giovani.
"Sofisticata sobrietà", "sobrietà aggressiva", "dittatura sobria": gli ossimori si sprecano. Ma cos'è la "sobrietà sobria"? Manlio Brusatin si interroga su quella che, pur considerata "la virtù del giorno dopo", è stata nel tempo riconosciuta come necessaria. Questo libro ne racconta le vicende fino ai giorni nostri e al ritorno dell'uomo sobrio, "l'artigiano di sé" che sa creare indifferentemente con le mani o con la "scatola magica del Maker 3D". Le origini di questa "utile virtù" sono qui individuate nella "Vita sobria" di Alvise Cornaro (1558), in cui si spiega come prolungare l'esistenza con una dieta che diventa anche condotta morale: uno "stile" poi bollato da Nietzsche come il contrario del superuomo. Dal cibo all'abito, dalla dimora ai colori, il saggio si sviluppa in un eccentrico dialogo fra parole e immagini, in cui si incontrano personaggi di ogni genere: da Diogene, che vive in un orcio, a san Girolamo, che si ritira in una grotta e inventa la preghiera della sobrietà, da Robinson Crusoe a Napoleone, da Canova a Van Gogh, la cui sedia di paglia nella camera di Arles interpreta lo spazio sobrio del "riposo dell'immaginazione". Un raffinato percorso alla ricerca del senso naturale di una virtù.
Questo libro nasce dalla constatazione che, nel mondo della scuola, si avverte sempre più l'esigenza di lavorare sulle diversità tra gli alunni, piuttosto che sulle analogie. Il volume ha un doppio intento: teorico ed applicativo. Il primo consiste nel fornire una rassegna delle principali teorie sugli stili cognitivi e di apprendimento, integrando le acquisizioni classiche con i dati della ricerca più recente. La parte applicativa riguarda il modo in cui gli aspetti teorici possono essere utilizzati a fini didattici: vengono forniti suggerimenti di intervento utili a coloro che vogliano lavorare sugli stili cognitivi, con particolare riferimento alla didattica metacognitiva, al fine di mettere in pratica i metodi che la ricerca fa ritenere più idonei.
Che cos'è il potere? In quali forme e con quali simboli determina la nostra vita quotidiana? Uno dei maggiori filosofi e psicoanalisti viventi cerca di rispondere a queste domande attraverso un esame serrato e spietato della vera religione del tempo presente: si può usare "la forza, la forza di volontà, la persuasione, la logica, l'argomentazione, oppure la conversione, il terrore, la manipolazione, l'irretimento, l'inganno. Qualunque sia il metodo, il complesso di potenza subordina tutto all'arrivare e al restare in testa". Silvia Ronchey, che con Hillman collabora da molti anni, indica le connessioni intime fra le strutture del potere e quelle del nostro io più profondo: in questo senso, una riflessione sulla sfera pubblica può rappresentare un "recupero di anima per la vita collettiva". Hillman interpreta tutto quanto ci accade intorno, dal microcosmo della psiche al macrocosmo della società, sorprendendo a ogni pagina e rifiutando ogni cliché su gruppi senza leader e organizzazioni orizzontali, in cui "nuovi peccati sostituiscono quelli vecchi" e si è costretti dentro un tirannico "assolutismo dell'uguaglianza". Così questa inedita ricognizione sugli "stili del potere" da parte di una delle voci critiche più lucide del mondo contemporaneo smuove le nostre coscienze e ogni comodo automatismo. La speranza esplicita è che "le idee del potere cedano il posto al potere delle idee".
Stili nevrotici è uno studio clinico originale su quattro tipi di nevrosi - ossessivo-coatta, paranoide, isterica e impulsiva - e delle caratteristiche specifiche di ciascuna di esse. Come base per il suo studio, David Shapiro innanzitutto passa in rassegna alcuni significativi contributi teorici e pratici alla psicologia del carattere, a partire da Freud, e comprendendo i contributi di Wilhelm Reich, Erik H. Erikson, George S.?Klein, e altri. Quindi passa a esaminare dettagliatamente, attingendo alla sua ampia osservazione clinica, i modi di pensiero e di percezione, le forme di esperienza emotiva, i modi di attività, le manifestazioni comportamentali - gli 'stili' - che caratterizzano questi tipi di nevrosi.?Di particolare interesse per la psichiatria è l'analisi condotta da Shapiro sulle relazioni tra lo stile paranoide e quello ossessivo-coatto. Nel capitolo riassuntivo egli indaga, alla luce di questo studio, alcuni problemi fondamentali concernenti l'origine e lo sviluppo degli stili; come tale sviluppo venga influenzato dalle spinte libidiche; la loro eventuale importanza nel controllo e nella regolazione delle tensioni pulsionali; e i loro rapporti coi meccanismi di difesa.

